Lui intanto si era alzato in piedi, aveva sbottonato i pantaloni e una volta estratto il cazzo si segava lentamente affascinato per quello che facevo. Fui sulla schiena, mi allargai la figa per mostrargliela, era luccicante, grondava del mio ciprigno…..la stuzzicai leggermente con un dito per poi portarmelo alla bocca….Si, mi sentivo puttana ormai ero solo una cagna in calore che voleva essere piena fino all’inverosimile…..
Piena del suo cazzo e piena del suo piacere, non lo so neanche io che cosa mi stesse succedendo. Mi ero calata lentamente su quel vibratore che mi aveva dato. Lui il mio padrone aveva detto…
” Nel culo, mettitelo nel culo “
E io come ipnotizzata, lo avevo oliato con la mia saliva, stando accucciata davanti a lui, le mie gambe si erano allargate, ero in equilibrio sui tacchi mentre la mia figa era incorniciata dalle calze sostenute da quel reggicalze completo di bustino che mi aveva comperato. Ero, si, mi sentivo puttana, mi mostravo ma tutto questo mi piaceva, il mio ventre si stava contraendo e un calore strano stava partendo dalla mia figa per andarsi a irradiare lentamente in tutto il corpo. Succhiai quel simulacro di cazzo, lo volevo sentire pulsare, volevo il suo cazzo invece ora succhiavo un’altra cosa, mi faceva succhiare della plastica dura che mi sarei infilata nel culo per suo volere. Mi facevo schifo, eppure tutto quello che stavo facendo, mi piaceva. Lo guardai a lungo, lo volevo far diventare rosso , mentre la mia lingua scivolava lungo quella cosa che tenevo in mano. Lui invece si gustava la sua puttana che obbediva a gli ordini, e poi venne il momento. Stando in equilibrio sui tacchi mi misi quell’oggetto sulla bocca del culo. Mi aveva fatto muovere lo sfintere facendomi diventare di tutti i colori, mi aveva detto che avevo un culo stretto, e che non lo sapevo usare…e ora ero all’opera me lo faceva usare ma non per il mio piacere ma esclusivamente per il suo, umiliandomi ed impalarmi…e….io lo facevo. Quella cosa entrò lentamente in me, secondo la pressione che mi davo calandomi. Ora ero li, lui si era avvicinato a me……
Gemiti uscirono dalla mia bocca, non saprò mai se di piacere o dolore dato da quella introduzione contro natura. Mi sentì forzare lentamente, mi aprivo, stavo letteralmente cagando alla rovescia e poi l’attimo. Mi rovesciai sulla schiena con il culo pieno e mi aprì la figa. Una figa che ormai era diventata letteralmente un lago. Avevo il culo pieno, pieno con quel vibratore che mi sporgeva e lui mi fu sopra, mi prese alla missionaria, sentì il suo cazzo forzarmi, ero stretta e era diviso dal vibratore solo dalla sottile membrana del mio intestino. Ero piena. E il piacere mi esplose come una meteora che impatta sulla terra , lampi , il mio rantolo che si tramutò in grido quasi di rabbia e le mie parole sfondami….gridate con tutta la voce che avevo in gola. E lui ci dette dentro: aveva il cazzo duro, era eccitato anche lui, la sua cagna si comportava da cagna come voleva, le mie gambe ornate delle calze si chiusero attorno ai suoi fianchi e lui per tutta risposta con un movimento rapidissimo delle braccia se le posizionò sopra le mie spalle. Ora ero impalata nel vero senso della parola e il suo cazzo iniziò un andirivieni selvaggio come le onde che si abbattono sugli scogli durante il mare in tempesta…Ci fu un
“Godi animale che non sei altro godi , sei la mia troia perfetta”
Quelle parole mi eccitarono ancora di più. Mi contorcevo, le sue palle mi scivolavano sulle grandi labbra e per le contrazioni dell’orgasmo sputai letteralmente il vibratore con un rumore sordo di scoreggia. Non se ne interessò minimamente. Mi pompava e presto sentì quel cazzo iniziare a vibrare, godeva anche lui. Ma lo credetti perché me lo estrasse completamente e me lo strofinò contro il bottoncino provocandomi scosse elettriche, lo strofinò facendo passare sopra anche una parte della sua carne e delle palle, puntandosi sui piedi in modo di fare arco e di toccarmi esclusivamente con il cazzo e per rendermi le sensazioni più forte mi schiacciava sul pavimento puntandomi le sue mani sulle spalle. Non ce la facevo, implorai il suo cazzo e allora lui spostandosi melo mise di nuovo dentro con un colpo secco e allora si venne. Il suo piacere mi allagò letteralmente e venni anch’io, per l’esattezza stavo già godendo e quello non fu altro che il colpo di grazia, ma a quanto pare a quell’uomo non bastava vedendomi distrutta e ridotta come uno straccio, sentivo il suo cazzo ancora pulsare dentro di me quando con uno sforzo non indifferente uscì dal mio buco con un rumore di risucchio e con uno scatto mi girò sulla pancia. Ora gli presentavo il culo, non sapevo minimamente come fosse ridotto, quella cosa che mi ero infilata dentro mi aveva fatto male, e mi sentivo infiammata, anche se la sua sborra e il mio ciprigno che mi colava dallo spacco della figa si era andato a perdere anche li. Ma in quel momento…si sputò sulla mano e sputò in quello che doveva essere il mio buco sentì la sua saliva e mi inculò per quanto potesse.

La girai sulla pancia con rabbia, la volevo sbattere ancora, la mia cagna era partita e non capiva più niente, parole incoerenti, aveva i seni e il petto arrossati, tremava, ma in quel momento non mi interessava minimamente, volevo il suo culo e una volta girata sulla pancia di presentò a me. Aveva sputato il vibratore, di questo me ne ero accorto dal rumore che aveva fatto. Aveva la corona infiammata, ma non mi riguardava. Il buco scuro era socchiuso e un filo di piacere sgorgato dalla sua figa era anche finito li, ne ero contento si lubrificava, e mi sputai sulle dita e due le immersi dentro di lei facendola gridare, ne sentivo l’elasticità ma non mi bastava, sputai ancora centrandolo e poi vi piantai dentro il cazzo fino alle palle. Un colpo solo un affondo, entrai in lei si aprì sentì il suo nooo detto con rabbia subito seguito da una frase incoerente, le piaceva, stava godendo anche da li, la mia vacca era partita, quasi muggiva in preda agli spasimi del piacere. Approfittai ancora per sbatterla con rabbia e poi mi distesi letteralmente sopra di lei, lasciando il cazzo dentro, volevo che si rammollisse, e che uscisse da solo. Lei fu sotto di me schiacciata, praticamente nuda se non per le calze ornate del reggicalze con il bustino. I suoi seni erano schiacciati sul pavimento come il resto del corpo. Ansimavamo tutti e due.
Feci fatica ad alzarmi, alzai anche lei e la portai in camera dove la buttai sul mio letto. Era splendida con la figa e il culo grondanti e il viso travolto dall’orgasmo che aveva avuto, il suo corpo era sudato e luccicante,e…nelle stesse condizioni dovevo essere io che l’avevo chiavata praticamente vestito e ne approfittai mentre lei si riposava per andare a farmi una doccia. Quando ritornai, non si era mossa dalla posizione in cui l’avevo lasciata. L’ora era tarda, ma non mi interessava, la presi, la trascinai in bagno e la lasciai accucciata sotto il getto dell’acqua tiepida, acqua che andava a confondersi con la sborra che le usciva dalla figa e altro dal culo fino a formare una pozza ai suoi piedi. Era inebetita, la guardai per un momento e…..
”Piscia cagna su, ora qui davanti a me….”
Uno sguardo perso e senza dire una parola vidi uno zampillo uscire dal suo ventre, persa, completamente persa….La guardai, era proprio una cagna era in calore come un animale, e voleva ancora eccitarmi, e allora l’accontentai, pisciava e lo feci anch’io ma su di lei , le diedi della puttana, il mio piscio sul suo corpo e sul suo volto…aprì la bocca e le sue parole furono uniche….
“ Sono la tua puttana il tuo cesso….”
Fantastica, un animale da letto e niente altro, voleva cazzi e tra me e me …la dovevo portare a guardare le puttane nella mia testa ero sicuro che si sarebbe eccitata, ma ora due cose, la dovevo portare a casa e gonfiarle le tette. Le voleva grosse , e l’avrei accontentata.
La guardavo….
” Masturbati ancora cagna, poi in camera che vedo di portarti a casa ormai è tardi….”