La macchina filava per Udine, lui aveva chiamato sua madre, dicendogli di scendere, ma come piaceva a lui, Sara non capiva, era ancora stralunata per quello che era successo, la voglia la pervadeva ancora, sapeva che erano sole a casa mancavano sia il fratello che suo padre e lui, lui aveva chiamato la mamma con il nome da battaglia Vaiolet.
Una pioggia leggera lungo le vie, non si era accorta ma ormai era tardi e lui che cos’aveva in mente di fare ancora….Un fremito, voglia e paura si sommarono in lei, sentiva i suoi buchi fradici, piacere, piacere non lo sapeva neanche lei di chi, aveva la bocca impastata di maschio, si era succhiata i profilattici e ora…..?
La macchina si avvicinava a casa sua e ad un certo punto i fari inquadrarono una figura immobile con l’ombrello aperto, la riconobbe subito era la mamma…..
Mia mamma mi aspettava sotto casa, era poggiata al muro, nella mia testa, per un momento pensai che non voleva che la sua bambina si bagnasse, ma poi presi paura, la telefonata di lui e capì…quando la macchina si fermò davanti a lei, era dalla mia parte e la vidi bene…
Fu l’attimo in cui la vidi bene che presi paura, era proprio mia madre quella donna, li appoggiata al muro, con un impermeabile stretto in vita, sotto si capiva che non aveva molto perché la scollatura dell’impermeabile non era che coprisse molto, era semplicemente stretto in vita con la cintura….. il suo corpo, le sue tette erano quasi completamente in vista, lui voleva un’altra puttana, non gli era bastata la figlia ora voleva anche la madre.
Ora mi volevo proprio divertire, quando avevo chiamato Vaiolet dicendole di vestirsi come piaceva a me , lei aveva capito, era ancora la mia schiava e ora era li che mi aspettava e aspettava anche la figlia che era stata a farsi sbattere per il volere del suo padrone, ero sicuro, le due donne sarebbero entrate in competizione nell’annullarsi in fatto di sesso e altre porcate ma ora prima discendere diedi un ordine a Sara :
“ Di a tua madre che si avvicini e di mostrare la merce, stiamo giocando al cliente e la puttana e il cliente sei tu e lei è la puttana”
A quelle parole mi venne un colpo, no, non poteva essere , mia madre era li immobile che ci guardava, aspettava quasi sapesse le parole che lui mi aveva detto e , dopo aver tirato giù il finestrino le feci segno di avvicinarsi; la penombra della luce di cortesia della macchina, la luce che veniva dalla nostra porta d’entrata di casa. Mentre si avvicinava la vidi bene, si era proprio travestita, da lontano non avevo capito, ma ora vedendola bene…..Si era messa un paio di calze autoreggenti, portava un paio di scarpe che non le avevo mai visto, il tacco era formidabile, lei la mamma sempre abituata a portare scarpe con il tacco basso, lei che scuoteva la testa vedendo la figlia che andava in discoteca con scarpe dal tacco da 12 e ora, ora era anche lei…l’impermeabile chiuso in vita, lasciava poco all’immaginazione, le sue tette erano quasi esposte, e erano grosse, l’avevo già vista nuda nel casale vicino a Cividale ma ora… ora giocava con me di nuovo….Si piegò così verso il finestrino, ci guardammo negli occhi, lei vedeva la figlia rientrare dopo essersi fatta sbattere in maniera cattiva, lo sapeva e…..io vedevo lei vestita da puttana e lui, guardandoci di sottecchi…
” Sara, allunga la mano, senti la merce, chiedi quanto vuole e che cosa è disposta a fare, dille che tu e il tuo uomo avete voglia di divertirvi e dove lo possiamo fare senza essere disturbati”.
Mi sentivo impacciata, mia madre aveva sentito quelle parole e aspettava, si era piegata sul finestrino, aveva quasi infilato la testa dentro mostrando la scollatura e le sue tette che ne erano quasi uscite, ci eravamo guardate ne gli occhi, c’era stato in quello sguardo quasi una muta richiesta di aiuto, ma fu questione solo di un attimo; allungai la mano tremante sentendo sotto i miei polpastrelli il calore della sua pelle , scivolai sul suo seno in maniera leggera per fermarmi sui capezzoli che con mia grande sorpresa mi accorsi che erano duri e eccitati, se li era anche dipinti, perché avevano un colore cupo che spiccava sulla pelle bianca della tetta e ora mi toccava chiedere……ma a lui non bastava quel leggero palpeggiamento, quasi fatto con paura….
” Dille di mostrare bene la merce, figa e tette, che si faccia vedere , non mi sembra il caso di esibire solo le tette dalla scollatura dell’impermeabile e tu vedi di palparla meglio, cosa credi che la serata per te sia terminata ora ho voglia di divertirmi anch’io”
Erano parole cattive, dette con quella voce rauca, mi entrarono in testa, con l’effetto di un colpo di maglio e lo stesso credo doveva essere per mia madre che sentendo quelle parole si scosto leggermente dalla macchina e aprì l’impermeabile mostrandosi e avvicinandosi nuovamente, aveva sentito il suo ordine e ora aspettava che la figlia la palpasse ben bene. Sotto portava solo le autoreggenti, la cosa l’avevo immaginata, ma ora pensandola su come si doveva essere vestita dopo la telefonata di lui rimasi allibita, l’avevo già vista nuda da lui, ma ora si era in pubblico, sulla strada e lei non fiatava, presi tutto il coraggio che avevo, mi vergognavo, non potevo e invece…..aggiunsi anche altro…..
” Io e il mio uomo ci vogliamo divertire facendo una cosa a tre quanto vuoi e dove la possiamo fare , non ci va ne l’albergo ne la macchina “
Ero strabiliata anch’io di come mi comportavo, quella donna, quella donna che era mia madre non la riconoscevo più, la consideravo realmente una puttana e mi stavo comportavo di conseguenza.
La mia Vaiolet era sempre una grande troia, non me l’aspettavo vestita in quegli stati, non sapevo che cosa avesse in armadio, non la vedevo da anni e in più avevo capito che con suo marito era una donna morigerata…o forse esclusivamente per fare un po’ di scena ma ora era li vestita da troia, segno che la voglia di fare le troia le stava ritornando alla grande e conversava con la figlia per pattuire il prezzo di una marchetta. Ci fu un attimo di silenzio e sentimmo la sua voce ….
” Siete in due, su in casa, 200 euro siete gli ultimi della serata. “
Quelle parole…… la figlia la guardò interdetta …. Non mi aspettavo che la mia Violet entrasse così nella parte; quando eravamo giovani l’avevo educata bene e le era rimasta la voglia, era proprio una troia e il sesso le piaceva, e….la figlia non era da meno. Così scendemmo dalla macchina e entrammo in casa; le due donne erano davanti a me, Sara era letteralmente stravolta, le cosce lucide il vestito stropicciato, non mi ero accorto ma molto probabilmente mi doveva aver sporcato il sedile della macchina ma per godermi quella scena ne valeva la pena e così una volta entrati in casa, volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivata. Sara era immobile , sembrava aspettasse qualche ordine mentre la madre la guardava e…una volta chiusa la porta con una mandata e lasciata la chiave nella serratura….
” Vaiolet succhiami il cazzo qui e ora, fammelo diventare duro ho voglia di inculare tua figlia, su sai bene che mi piaci nuda vestita solo di calze avanti via l’impermeabile e tu Sara in soggiorno in ginocchio sul divano, levati quel vestito tua madre deve vedere bene come sei ridotta”
Vidi mia madre togliersi l’impermeabile e rimanere nuda, lo guardava fisso, e poi si inginocchio davanti a lui, ero affascinata, vedevo mamma fare un pompino a un estraneo, anzi faceva diventare il cazzo duro a un maschio perché mi inculasse, quelle mani che mi avevano cullato ora gli stavano sbottonando la patta dei pantaloni e apparve il suo cazzo, era visibilmente eccitato anche lui, anche lui quell’uomo che ormai consideravo il mio padrone aveva voglia e voleva me….mamma bisbigliava qualche cosa a lui, non capivo, ma quel cazzo robusto se lo strofinava sulle guance prima di iniziare a ingurgitarlo lentamente fino oltre le tonsille per tutta la sua lunghezza. Lo stava pompando eccome se lo pompava.
Mi eccitava e nello stesso tempo mi faceva schifo per la sua accondiscendenza, non si trattava più di aiutare papà, ma quello era vizio bello e buono, le piaceva prendere ordini, le piaceva il sesso fatto in quella maniera e sua figlia non lo era da meno, distolsi lo sguardo e andai in soggiorno, aveva dato un ordine anche a me.
Così Sara fu in soggiorno, nuda mentre gli altri due continuavano il loro gioco in corridoio e ebbe un soprassalto vide sul tavolinetto basso una cintura con un fallo artificiale incorporato…lei ora si sentì un buco, esibizionismo, masochismo portato all’estremo e anche voyerismo; quella cosa era stata preparata e ora in quel soggiorno aleggiava l’odore del sesso, lussuria allo stato puro. Apparve sua madre, il suo fisico robusto e senza dire niente si mise la cintura, era diventata un essere strano, si avvicinò a lei, allungò le mani e l’accarezzò lentamente. La sua mano corse sulla schiena, le soppesò i seni quasi fosse un animale da mettere in mostra, e corse alla fine sul suo culo messo in vista dalla posizione che aveva assunto stando in ginocchio sul divano con le braccia poggiate alla spalliera , sentì quelle dita accarezzarla, sfiorarono la rosetta scura, la forzarono leggermente, poi fu la volta della sua figa entrò anche li con due dita….
” È bagnata fradicia, eccitata al punto giusto, hai trovato una vera cagna”
Non si aspettava quel dialogo, sua madre poi con un cazzo finto
Lo disse rivolgendosi a lui, le girò attorno, lei aveva gli occhi chiusi……
”Datti da fare Vaiolet inculamela che poi passo io, sai bene che a me piacciono sfondate…”
Quell’uomo era realmente il loro padrone, lo era diventato realmente, ora la voleva, era diventato la loro ossessione ma era li in attesa di essere……. La madre si posizionò dietro di lei, sentì il fallo posticcio poggiarsi sulle sue grandi labbra e poi forzarla. Lentamente iniziò a farsi strada in lei, mamma la stava possedendo…….lentamente poi in maniera sempre più veloce, ondate di piacere iniziarono a susseguirsi in maniera parossistica, piacere, solo piacere la lussuria giocava con le sue sensazioni, la sua lussuria data dalla schiavitù per quell’uomo e dalla situazione folle che si era venuta a creare. Uscì completamente da lei, non capiva,……. invece sentì il fallo finto poggiarsi sulla sua rosetta scura e forzarla. La forzò brutalmente con un colpo secco allargandogli le natiche. Un dolore fortissimo, bruciore e nello stesso tempo si crogiolava di essere in quella situazione, si stava bagnando ancora di più. Aveva un cazzo finto nel culo che la stava ravanando , la stantufava l’apriva l’allargava come un oggetto. Lui si era spostato le stava guardando, guardava le due donne che si stavano dando piacere e lei lo sapeva quando sua madre avrebbe finito sarebbe stato il momento del suo cazzo…….