E mentre andava in camera sua sentiva i rumori che faceva il cellulare di sua madre mentre eseguiva il numero di lui. Non voleva sentire, si doveva vestire per uscire a cena, farsi una doccia eppure quel dialogo l’affascinava, che cosa avrebbe detto sua madre al telefono? Che ne sarebbe seguito sapeva che l’avrebbe affascinata. Non aveva mai visto sua madre scattare in quella maniera. Lui era un porco non c’era altro da dire, quel pizzo mefistofelico l’affascinava e quando quella barba le solleticava il bottoncino perdeva la cognizione del tempo chiedendo a gran voce che il suo cazzo le trapanasse la figa o il culo, non le interessava altro lo voleva dentro e basta. Ora le parole di sua madre…
” Lascia stare mia figlia, lei non ha fatto niente, prendi pure me , ma la mia bambina lasciala in pace; non la voglio vedere ridotta a una puttana cerca cazzi come avevi ridotto me”
Sara non sentiva la voce di lui all’altro capo del filo e se in quel momento l’avesse sentita l’avrebbe ghiacciata ; ma le parole della madre erano forti,” Una puttana in cerca di cazzi” non riusciva a capacitarsi sua madre in quegli stati ridotta a tal punto di cercare cazzi per il suo piacere e il piacere di lui. Ma in quel momento lui all’altro capo del filo ….non sentì la sua risata fatta con quel tono rauco dato dal tabacco che fumava e
“ Non mi sembra sia tu a dettare le condizioni, vedendo tua figlia mi sembra di vedere te da giovane e ne abbiamo passate prima che tu scomparissi dopo la serata trascorsa in Piazzetta Belloni tra i barboni, se non sbaglio quella sera ti eri divertita moltissimo a prendere cazzi su cazzi non avevi detto niente fino al momento della tua fuga. Ed ora tocca a tua figlia, è come te se non peggio è una schiava nata. Tale madre tale figlia, lascia perdere gli affari che ho con tuo marito quelli sono un’altra cosa, tua figlia è una viziosa dentro e non aspetta altro che di superare la madre….però se vuoi proprio che non tocchi tua figlia questa sera possiamo fare un nostro vecchio gioco….!!!”
E a quel punto se Sara avesse potuto vedere la madre l’avrebbe vista impallidire, era in suo pugno si stava arrendendo al suo volere di padrone….. e lui riprese quel dialogo che non era altro fatto che di ordini.:
“ Ora, sicuramente tu avrai salvato quell’ammenicolo che indossavi quando ti volevo far allargare il culo, la nostra vecchia cintura di castità con la variante, Sara oggi è uscita con il culo pieno, ma desidero che tu glie la faccia indossare, tanto per cambiare modello: su cara, vallo a prendere è un ricordo dei nostri tempi passati. Questa sera al ristorante a Cussignacco ci sarà anche la coppia di Milano che hai conosciuto, la regina della festa sarà la moglie di lui, Sara farà da accompagnatrice, naturalmente con te , ma tu ti fermerai prima, c’è un bel viale dalle parti della Zau che fa giusto al caso tuo ci siamo capiti, vestiti per dimostrare quello che sei, la mia puttana; e vedi di girare un po’ nuda per casa così che ti abitui, chiedi a tua figlia se puoi ancora piacere”
Sara non riusciva a sentire le parole di lui, quella specie di dialogo l’aveva lasciata perplessa, aveva sentito sua madre dire cose inimmaginabili sul suo conto e così quasi di nascosto fu in camera sua, si doveva vestire, ma che cosa si poteva mettere, sua madre e lui avevano fatto sparire diversi suoi capi di abbigliamento e quei pochi che erano rimasti o che avevano comperato per lei erano quasi immettibili, con quei capi si sentiva troia e nello stesso tempo una sorta di eccitazione una volta indossati la pervadeva.
Era li in camera sua nuda con in mano un perizoma stava per indossarlo quando la porta si aprì di botto era sua madre, aveva in mano qualche cosa, ma lei la mamma era cambiata non si aspettava di vederla con l’accappatoio aperto , si mostrava tutta, i suoi seni pesanti, quei seni che da piccola aveva succhiato e….che a casa di lui aveva pastrugnato facendole diventare i capezzoli duri come due noci…
” Metti questo lui lo vuole, ti vuole far allargare il culo”
Lo disse tutto d’un fiato; Sara rimase per un momento interdetta, sua madre aveva in mano una specie di sacchetto di panno e poi continuò con voce ferma,
“ Ora girati che ti levo quello che lui ti ha fatto mettere o indossare avanti non fare storie; non chiedermi come lo so e perchè ho questa cosa in mano”
Sara capiva, lei sapeva, forse ci era passata e si piegò quasi a 90 gradi davanti a sua madre, le mostrava il culo in tutta la sua bellezza e allargandosi le natiche con le mani mostrò quella rosetta fluorescente che la tappava; si vedeva la pelle più chiara, quella coperta dal costume, sembrava quasi la pubblicità di una crema abbronzante. A quel punto con un movimento lento le venne estratto il tappo, e Sara ne ebbe quasi una liberazione, si era dovuta masturbare in bagno quando lui aveva voluto, le sue mucose per quello che aveva fatto erano arrossate e il movimento che sua madre aveva fatto lo sentì fino nei più minimo dei particolari. Si vergognava, li con il culo all’aria mentre un’altra donna giocava con quella specie di tappo che aveva dovuto indossare, anzi infilarsi li. Ed ora, ora c’era un altro tappo, quasi un insulto perché avrebbe chiuso la sua figa e il suo culo, lo aveva capito che quella cosa era una cintura di castità , ma una cintura fatta come lui voleva, si meravigliava che sua madre l’avesse salvata, un altro lato misterioso del suo carattere che non conosceva.Li , praticamente nuda con l’accappatoio aperto, mentre dirigeva la sua vestizione. Ora toccava alla cintura, un gioco di cerchi metallici che si incrociavano ad angolo retto. Quel freddo acciaio si chiuse attorno ai suoi fianchi, un brivido, le sembrava di essere un animale al quale mettevano le catene , trattenne il respiro e i due ferri si riunirono fissandosi all’altezza dei suoi fianchi, ora toccava all’altro pezzo che….prese paura, quel pezzo aveva incastrato un fallo di dimensioni robuste, un fallo in erezione di colore bruno, aveva la punta rivolta verso l’interno, Sara capiva che quella specie di cilindro le avrebbe violato la sua rosetta scura già semiaperta dal quello che lui le aveva fatto portare durante il giorno. Un fremito, sua madre prese una pomata e la unse; unse anche il buco del suo culo, sentì le sue dita entrare lentamente al suo interno. Non ci poteva credere, sua madre la stava inculando con le dita.
SARA. Poi tirò leggermente sentì il freddo metallo iniziarmi a forzare e…:
” No, non posso è dannatamente grosso , mi fa male non ce la faccio, mamma, mi fa male ”
Sara lo gridò con rabbia, non se la sentiva, aveva paura di non riuscire a portare quella cosa .
“È per il tuo bene, conosco lui e ti sto salvando figa e culo, vuoi che te lo metta lui, te lo metterebbe lui a freddo aprendoti letteralmente in due ”.
Parole gettate al vento, per quello che aveva passato nei giorni precedenti, ma la cosa letteralmente la faceva sbrodolare anche se il dolore era forte non capiva, ovvero sua madre la stava sigillando affinchè non prendesse cazzi che lei in cuor suo voleva….
” Mi stavano sigillando: figa e culo venivano chiusi da quel metallo, dolore e piacere , quel senso di sottomissione perverso dato da quella forma di masochismo che non sapevo di avere e che lui era riuscito a tirarmi fuori, la striscia passava sotto le mie gambe per poi ricongiungersi al resto all’altezza della mia pancia, mi sentivo un oggetto da metter in mostra. Quasi una statuetta da solo guardare anche se la mia bocca rimaneva libera …..libera di mangiare e…di prendere cazzi, immaginavo come sarebbe finita la serata, ma non capivo che cosa avrebbe fatto mia madre. La cosa entrò in me e alla fine tutto fu chiuso, quel metallo mi dava fastidio, camminavo con le gambe leggermente allargate, non era niente a confronto di quello che mi ero infilata per l’ufficio, ora ero impalata; mi guardai allo specchio , ero oscena ma mi piacqui, il mio corpo era modellato da due strisce metalliche , i miei seni spiccavano belli e pieni, mi sentì per un momento ridicola con il perizoma in mano, non serviva con quella specie di intimo che avevo indossato. Così fu la volta del vestito, un abito stretch profondamente scollato, mi aderiva sopra come una seconda pelle mettendo in risalto i miei seni, sapevo di far girare la testa a chiunque mi avrebbe guardato. Mi piaceva il mio petto, le punte dei capezzoli si vedevano chiaramente e …si, lo riconosco erano eccitati, mi sentivo strana e poi c’era mia madre che mi guardava, forse vedeva lei da giovane , mi dette un piccolo bolero da portare sopra le spalle, oltre alla scollatura che metteva in risalto i miei seni, avevo anche la schiena nuda e a quel punto…
” Vedo che non ti ha ancora segnata, non ti ha mai appesa? “
Lo disse con estrema naturalezza quasi avesse provato quello che diceva, non si capacitava, vedersi appesa, completamente nuda con il corpo in tensione mentre lui cammina lentamente attorno a lei sfiorandola con la mano quasi per saggiarne il corpo e la sua consistenza, ha in mano qualche cosa, non può girare la testa può solo aspettare, e l’unico suo vestito un bavaglio di cuoio munito di pallina di gomma che le chiude la bocca, si scosse quasi per scacciare quel pensiero che alle parole di sua madre le era balenato nella mente. Guardò sua madre , aprì la bocca per chiedere ma la frase non le uscì perché lei guardandola….
” Sei bellissima, sembri me da giovane, ma non ti capiterà quello che è successo a me , non lo potrei sopportare!”
E detto questo la lasciò sola…Effettivamente quel vestito le stava bene e le scarpe dal tacco alto la facevano sembrare una modella da mettere su un giornale di moda. Si guardò ancora allo specchio, si, poteva andare e un attimo dopo rientrò sua madre, non era vestita come lei, una borsa a tracolla e un impermeabile chiuso fino al collo la copriva senza lasciare vedere che cosa avesse sotto, scarpe e un trucco leggero, aveva i capelli raccolti, le calze facevano solo comprendere che non erano un paio di collant, le scarpe erano basse, quasi dovesse uscire per andare a fare compere.
“ Tra un momento lui arriverà, mi ha detto che ci viene a prendere per andare a cena su scendiamo “
Sembravano due amiche pronte per andare a un appuntamento, in quel momento non erano madre e figlia ma solo due donne che…si, lo bisogna riconoscere erano unite dallo stesso uomo. La telefonata aveva fatto cambiare l’atteggiamento di sua madre, Sara osservandola non riusciva ancora a raccapezzarsi che cosa avesse passato quella donna in gioventù con quella persona che ora stava arrivando.