Le saltai addosso, la insultai, non so quali e quanti nomi le diedi, dove il più casto era puttana, per poi passare a troia e a tutto un repertorio particolare. Lei sentendo quegli epiteti si mise a ridere, e mentre la pompavo con violenza….
” Mi definisci puttana, ma so che a te piacerebbe guardare, pensa tua moglie che si fa sbattere di gusto e ti descrive che cosa sente mentre il cazzo o i cazzi le entrano nel culo o in figa.. forse mi preferiresti con due maschi, mentre mi fanno la festa, pensa ti sposteresti dietro a noi e mi vedresti i cazzi entrare uno in figa e uno in culo”
Era troppo quella donna che poi era mia moglie mi faceva letteralmente impazzire. Venni in maniera copiosa, mi meravigliai di quanta sborra avessi, il mio cazzo in quel momento era letteralmente annegato nel mio piacere e nel suo. Piacere che iniziava a tracimare dalla sua figa andando a perdersi sul bordo del divano e sul pavimento. Ora ero esausto, scivolai fuori da lei, avevo il fiatone. Le ginocchia mi facevano male e rimasi come impaperato li ai suoi piedi. Lei, non saprò mai se avesse goduto o avesse finto: di voglia ne aveva ancora da vendere. Si stiracchiò leggermente e con un piede anzi con un piede vestito da una scarpa con un tacco a spillo che sarebbe stata la festa per un feticista, mi accarezzò il petto. Sentivo l’odore del cuoio di quel paio di sandali e poi una volta giunta all’altezza della mia spalla mi spinse all’indietro….
“Su distenditi sul pavimento, riposati un momento sei tutto sudato, sai di maschio in calore e i maschi in calore vanno accontentati”.
No capivo ma in un attimo mi trovai disteso davanti e lei che si alzò in piedi. Era li a gambe larghe sopra di me, era il ritratto della lussuria, a un angolo della bocca tra le sue labbra le era rimasta una goccia del mio piacere che aveva bevuto. Non sembrava minimamente stanca, anzi era più che mai in forma, sembrava che tutto il piacere di cui era stata partecipe e gli orgasmi che aveva avuto l’avessero rivitalizzata. Così mentre io ero disteso davanti a lei…Si alzò in piedi sovrastandomi…le tette le erano uscite da quella specie di costume che portava, la figa si vedeva in tutta la sua bellezza, pregna di sborra che le colava tra le gambe fino ad andare a lambirgli il bordo delle calze che indossava. Un occhiata con un sorriso che non prometteva nulla di buono e… fu a quattro zampe sopra di me,il seno le dondolava vista la posizione che aveva assunto sembrava una vacca. le fece dondolare fino a sfiorarmi il petto, chiudeva gli occhi a tratti quasi per gustarsi lo sfregamento dei suoi capezzoli sul mio petto…
” La tua vacca a voglia, ha ancora voglia di cazzo, poi mi porterai fuori, ma devo essere pulita, devo avere la figa libera…..”
E così dicendo si distese strisciando sul mio corpo lasciandomi addosso una scia di piacere fino ad arrivare sul mio viso ….” Lecca, pulisci che poi usciamo e mentre lo fai segati, devi avere il cazzo sempre duro per me ”
Ero perso, affascinato dalla trasformazione che aveva avuto la mia donna…e eravamo solo a gli inizi, dove mi avrebbe chiesto di andare poi….
Continua