Alla fine fu sul mio viso e iniziò a far andare e venire la figa sulla mia bocca, quel suo..
” Lecca porco lecca la tua cagna, la tua cagna ha ancora voglia”
Chiusi gli occhi, non me la sentivo di rispondere, sembrava impazzita, il mio piacere mi colava sul viso, ne sentivo il sapore misto al suo ciprigno, era letteralmente un lago lo dovevo riconoscere, e poi quasi per umiliarmi spostò il bacino ancora più in avanti. Si immobilizzò per un momento, come se si aggiustasse, non capivo, ormai era inginocchiata sul pavimento e la mia faccia era sotto di lei….
” Sai caro, ho i capezzoli ancora duri, me li sto stuzzicando, le loro punte sono dure come noci e sono arrossate, dovresti sapere che mi guardano le tette, cosa dici, le posso mostrare o le vuoi tutte per te? ”
Erano discorsi strani, non capivo se per farmi ingelosire o se lei lo voleva realmente. Ebbi per un attimo la visione di lei che mostra le sue tette a dei maschi in mia presenza; no, una cosa del genere non era possibile, era una cosa impensabile, ma lo stava dicendo ma quel pensiero mi eccitò in maniera non indifferente. Stavo entrando anch’io nel suo vortice di lussuria. Mia moglie che si comporta come una troia da strada e si mostra. I miei incubi a luci rosse fatti di gelosia e di voyerismo si stavano avverando. Stando in quella posizione con le sue caviglie mi bloccava le braccia, non potevo muovermi, potevo solo leccarla, e la mia lingua che fino a quel momento aveva fatto gli straordinari nel leccare la sua figa…. Ora però la mia Violet voleva altro, aveva spostato il bacino ed ebbi sopra di me il suo culo sfondato, lo avevo sfondato io con il mio cazzo e ora lei me lo stava sventolando a pochi centimetri dal mio viso.
” Su pulisci, so che è umiliante ma oggi sei il mio schiavo, lecca anche il mio culo sfondato, il lavoro lo hai fatto tu, e….se lo avesse fatto un altro? cosa dici?”
Era qualche cosa di folle e mi meravigliai di me, lo feci con ardore. Alle mie leccate lei sembrò calmarsi, ma…sicuramente aveva altro in mente, quel giorno aveva voglia di farmi diventare matto. Si alzò da me, fece un movimento da ballerina una volta in piedi, quasi per farsi ammirare…e io…io ero imbambolato hai suoi piedi, mi aveva spremuto come un’arancia messa in una centrifuga. Si diresse risoluta verso la camera, mi gustai per un attimo il movimento del suo fondoschiena , i tacchi alti lo mettevano in risalto e la camminata…., era una festa per gli occhi. Non avevo voglia di alzarmi dal tappeto dove ero finito disteso rimasi li in attesa, sapevo che sarebbe ritornata con qualche altro giochino, mia moglie era in vena di follie. Sentivo il suo piacere misto al mio che si stavano seccando sul mio viso, ma questo ormai non mi interessava più. E ritornò, credevo si fosse cambiata per continuare ad accendere la mia voglia, invece il suo corpo era chiuso in un impermeabile scuro, e: considerando il tempo che fa a Udine, in quella giornata primaverile…, o piove e dieci minuti dopo c’è il sole non guastava. Un impermeabile blu che le si fermava sopra il ginocchio, metteva in risalto le sue belle gambe vestite con un paio di calze nere dai riflessi di seta leggermente lucidi. Hai piedi aveva cambiato anche scarpe, non più il tacco vertiginoso ma un sobrio decoltè nero. Era perfetta e il trucco che si era data era il giusto per accentuare i suoi lineamenti. La mia donna, in quel momento mi aveva letteralmente ai suoi piedi, io nudo e lei vestita. Si avvicinò a me…
” Su maschio alzati, ora usciamo, mi scatterai delle foto in aperta campagna, ho voglia di mostrarmi a te alla luce del sole, e poi chissà se troviamo qualcuno può succedere di tutto”.
Mi stuzzicò leggermente con la scarpa, la portò all’altezza del mio viso e così facendo, quell’impermeabile si aprì leggermente dandomi una visione di quello che portava sotto. Non so cosa mi prese, l’attimo….” Ma sotto non porti niente, hai le calze autoreggenti ma cos’altro?” E lei si mise a ridere, ” una sorpresa, solo una sorpresa , il tuo cazzo per quello che vedrai e che farò deve essere sempre in tiro….” Ero stranito, come potevo e che cosa potevo rispondere ma lei al mio silenzio prese in mano le redini del discorso, ” Ora usciamo su, zona laghetti Alcione, la c’è aperta campagna e strade di sassi vicino alla ferrovia, la mi scatterai le foto…” Aveva vinto e così dopo che mi fui fatto una doccia ci trovammo in strada , ero imbarazzato, lei al mio fianco con la sua borsa un pò grande a tracolla che mi aveva preso al braccio, si strusciava a me come una gatta, ero eccitato non lo potevo nascondere…..