Quell’orgia di sensazioni mentre il mio cazzo che le trapana il culo….. sentirlo che cedeva lentamente, quella sua voglia insanabile quasi avesse preso un eccitante. Eppure era lei, la persona che alle volte brontolava per le mie richieste in fatto di sesso ed ora invece era scatenata. Rimanemmo immobili per un momento, ….
me lo disse sotto voce:
“ Ho goduto tanto che me la sono fatta addosso, il mio piscio per il tuo piacere; è come se avessi sborrato anch’io.”
Non mi guardava, sembrava quasi che pensasse ad alta voce, poi si girò verso di me. Eravamo poggiati li sul cofano dell’auto, quasi uno sopra l’altro, la coprivo quasi per intero, mi diede una leccata , poi fissandomi con quei suoi occhi innocenti…
“La prossima volta che mi piscio addosso dal piacere devi vedere come mi sconvolge un cazzo nel culo, pensa per un momento a tua moglie che se la fa addosso con il cazzo di un altro mentre tu la guardi. Ti vorrei quasi attaccato alla mia figa così che ti lavo la faccia con il piscio. Cosa dici? Ti piacerebbe ?”
Effettivamente era una frase robusta simile a un pugno nello stomaco. Rimasi senza parole, da una parte la gelosia mi salì a mille, dall’altra un eccitazione sorda.
Si, più di una volta ridendo avevo proposto a mia moglie una cosa a tre, ma quella sua frase superava tutte le mie battute di gran lunga. Difronte a me non sembrava più lei ma una ninfomane masochista o sadica a seconda della situazione in cui si veniva a trovare. Ci stavamo riprendendo, io ero riuscito a ricompormi, l’avevo chiavata come si fa con una puttana da strada che non si può permettere neanche una stanza: mi ero sbottonato i pantaloni e mollato la cinghia, il giusto per far uscire il cazzo e le palle mentre lei era praticamente nuda eccetto le autoreggenti e le scarpe. L’impermeabile che portava era li sull’erba, tolto nella foga di quella scopata epica. E giusto in quel momento passarono due in bicicletta. Mi venne un colpo, invece lei rimase perfetta, immobile con tutto in mostra…
” Credi non abbiano mai visto una donna nuda? Su, non farmi il geloso e poi abbiamo appena iniziato, devi scattare delle foto a tua moglie e conto che non ti tremi la mano, scattarmi delle foto con la figa aperta che perde sborra: su inizia!!”
Ero tramortito, non so quante ne feci l’obbiettivo del telefonino divenne rovente. I primi piani della sua figa.; della corona del suo culo, si allargò anche le natiche perché vedessi meglio e così facendo le scappò dell’aria. Si mise a ridere, una risata rauca da leonessa, simile a un ruggito. Cercò di portare i seni alla bocca in modo che la sua lingua riuscisse a lambire i capezzoli che si ergevano spavaldi. Quei primi piani erano il compendio della lussuria, continuava a mostrarsi nelle pose più sconce, con le dita in figa e in culo. Poi non contenta mentre io ero di tutti i colori con la voglia che di nuovo iniziava a farsi sentire dentro di me mi fece un’altra proposta:
“ Se non ricordo male con il tuo telefonino puoi fare dei piccoli filmati, le foto non mi bastano, le vedrò quando le scaricherai nel PC, ora un filmato a luci rosse dai un filmino hot.”
E così dicendo si distese sull’impermeabile aprendosi: la sua figa era ancora grondante, vi passò dentro un dito che poi lucido di piacere con attaccati lunghi filamenti simili a una ragnatela se lo portò alla bocca. Era troppo e mi uscì..
“ Sei proprio una troia, con la voglia che hai dovresti vivere in un casino e darla in continuazione”
Lei per tutta risposta facendosi seria…
”Non è detto che te lo chieda e che tu mi ci porti, pensa, tua moglie che fa la puttana, non ti piacerebbe?”
Era meglio tacere, lasciare perdere, aveva il potere di amplificare le mie battute portandomi su un terreno che era il mio punto debole, perché faceva parte dei miei sogni più reconditi e perversi. Lei volle mostrarsi ancora, nel mentre si puliva la figa e il culo con dei clinex indugiando nel guardarli pieni di mia semenza e sull’ultimo vi passò la lingua…
“ Voglio avere in bocca ancora il tuo sapore, ora possiamo andare in ristorante, non abbiamo pranzato ma una cena a base di pesce non ce la toglie nessuno, non serve andare a casa”
La guardai basito, “non serve passare per casa” lo disse a chiare lettere, ma sotto l’impermeabile non era tanto vestita, non ce la vedevo in ristorante, non avrebbe potuto mangiare così, ne ero sicuro. Mia moglie ed io avevamo bisogno tutti e due di una doccia, della doccia lei era riuscita a farne a meno rinfrescandosi con i fazzoletti che aveva usato con dovizia curando di mostrarmeli grondanti del mio piacere. Effettivamente lo dovevo riconoscere era stata letteralmente farcita con il mio piacere. Ma continuavo a non capire e mi guardai bene dal contraddirla a scanso di qualche altra sua battuta al fulmicotone; volevo proprio vedere come avrebbe fatto. Così alla fine fummo finalmente in auto. Ormai aspettavo i suoi ordini su dove andare a mangiare. Anzi, cenare: mi disse di ritornare a Udine. Ma quando ci stavamo per immettere in Viale Palmanova:
“ Portami a Grado, domani è festa e possiamo dormire, una di pesce ce la meritiamo tutti e due e poi tu ti devi mantenere in forze, la tua padrona ha bisogno di cazzi pronti, non vorrai che si rivolga ad altri? Vedrai faremo una passeggiata sulla diga come due innamorati”
L’idea non mi dispiaceva, ma proprio in quel momento notai il lampeggiante della riserva accendersi. Dovevo fare benzina e così presi via Adenauer nella zona del Partidor dove sapevano che c’erano diversi distributori Self Service. Mi fermai al Qeit , 50 euro di benzina, feci per scendere ma lei mi precedette:
“ I ciclisti che mi hanno vita nuda mi hanno lasciata eccitata, sta a vedere”
Subito dopo scese dall’auto, stavo per dirle di abbottonare l’impermeabile, ma le mie parole mi morirono in bocca…troppo tardi. La, sotto le luci al neon dell’area di servizio con l’impermeabile aperto. Figa e tette, la mia donna aveva tutto in mostra, le sue tette dondolavano leggermente e…l’incrocio delle sue gambe era ben visibile. Una volta scesa si spostò dalla mia parte per farsi dare i soldi da mettere nel distributore, si spostò dunque dalla mia parte e…:
“ Abbassa il finestrino, cosa aspetti a palpare la merce, sto recitando la parte della puttana per te, devi apprezzare la merce in vendita prima di usarla, guarda cosa ti offro!”
Aprì ancora di più l’impermeabile piegandosi leggermente in modo che potessi mettere le mani sulle sue tette, allargò anche le gambe e la frase che ne uscì era degna di una porca…
” Dai un dito in figa, senti come sono bagnata e si entra bene”
Era vero, era una troia e si stava comportando come una puttana da strada, e quella donna li davanti a me era mia moglie. Fece così il pieno, il classico rumore del contatore per i litri della benzina, poi risalì in auto indugiando leggermente, salì giusto in tempo per schivare un’altra auto che si fermava, sicuramente si accorsero di qualche cosa perché sentimmo chiaramente un colpo di clacson. Lo dovevo riconoscere, non mi sarei mai aspettato una cosa simile da lei. Si era trasformata e come ripartimmo si lasciò scivolare sul sedile tenendo tutto ben aperto, con la coda dell’occhio vedevo quel suo corpo invitante che durante il pomeriggio avevo strapazzato e era stato qualche cosa di indescrivibile, sentì la sua mano sulla patta dei miei pantaloni….
“ Come sta il mio cazzo, oggi gli ho fatto fare gli straordinari, ma non abbiamo ancora finito, ho ancora voglia, il tuo cazzo mi piace quando è grosso e rigido pronto ad entrare dentro di me, poi nel culo mi fa venire brividi di altro tipo, li mi piace anche. Non sai quante volte mi sono masturbata culo e figa con il manico della spazzola per i capelli che uso in bagno, non è eccessivamente grosso, ma è lungo e mi arriva bene in fondo. Sai, un piccolo segreto, ho girato con il manico della spazzola nel culo, sembrava quasi avessi una coda”.
Parole sue che non mi sarei mai aspettato di sentire e mentre parlava la sua mano continuava a stuzzicarmi i pantaloni; voleva a tutti i costi farmelo diventare di nuovo duro, voleva mantenermi eccitato. La macchina intanto filava in autostrada, saremmo usciti dopo Palmanova per dirigerci a Grado. E all’uscita fece un numero che non me lo sarei mai aspettato. L’impermeabile che indossava dopo il pieno fatto a Paparotti, non lo aveva richiuso, e già durante il percorso in autostrada avevo sentito più di un colpo di clacson emesso dagli autotreni che avevamo superato, ma questo poteva andare , non avevo detto niente, Ma nel momento in cui pagai il pedaggio vidi chiaramente lo sguardo del casellante puntato sul mio fianco dove lei…era praticamente nuda, . Aveva solo accavallato le gambe, le autoreggenti scure giocavano il contrasto sulla sua pelle candida il resto era tutto in vista. Lei sembrava si beasse di quella situazione….
Non osavo fiatare….. volevo proprio vedere che cosa si sarebbe messa per entrare nel locale, nuda non poteva essere, anche se lanciata come era mi sarei potuto aspettare di più. L’auto intanto proseguiva, avevamo passato Cervignano, poi Aquileia e alla fine il bivio di Belvedere, lei era taciturna, ma la sua presenza la sentivo, eccome se la sentivo, la sua mano mi continuava a stuzzicare mi aveva tirato fuori il cazzo. Se da una parte dovevo guidare dall’altra le sensazioni che mi dava mi facevano chiudere gli occhi per i brividi che le sue unghie mi provocavano stuzzicando il mio meato. Avevo un attacco di voglia in fatto di sesso e a memoria non ricordavo una cosa simile.
CONTINUA