MICHELA -1- BDSM
Eravamo al mare, la classica stazione balneare, gente, ressa ombrelloni. Francamente tutto questo non mi piaceva, trovarmi in fila a prendere il sole con uno a destra e uno a sinistra. Così eravamo arrivati a un compromesso, avevamo piantato il nostro ombrellone in un posto isolato abbastanza distante da quel caos. Mi godevo il caldo e se lo godeva anche mia moglie e…. Non immaginavo minimamente che cosa sarebbe successo e che avrebbe dato una svolta formidabile alla nostra vita. Se non ricordo male andando indietro nel tempo il punto di inizio fu una domenica. Accanto a noi capitò una coppia molto giovane. Lo dovevo riconoscere erano belli e palestrati e lei aveva un fondo di esibizionismo nel farsi guardare che non aveva limiti. Erano già abbronzati, lei portava solamente un triangolino a sua difesa mentre i suoi seni pieni e abbronzati erano alla vista di tutti. E se mi soffermai a guardarla quella mia occhiata non passò inosservata a Michela. Mi sentì dare del maniaco e tutto sommato non aveva tutti i torti. Anche se tutti e due avevamo passato i 40 eravamo ancora in forma e il seno di mia moglie avrebbe potuto fare concorrenza a quello che mi ero perso nel guardare. Lo devo riconoscere, l’erba del vicino è sempre più verde. Così senza aspettarmelo mi beccai un pizzicotto sulla gamba con le sue parole che mi sibilarono contro…
”Domani bel maniaco passiamo a comprarmi un paio di costumi nuovi”
E così fummo ad acquistare quei benedetti costumi da bagno, non chiese neanche il mio parere, prese un paio di monopezzi: Michela ha qualche chilo di troppo, ma sapeva valorizzarsi. Eccome se lo sapeva e così dopo l’acquisto, sarebbe meglio dire gli acquisti quando fummo fuori dal negozio prendendomi sottobraccio con quell’aria da gatta che sapeva fare solo lei….
“Perché hai lasciato la tenda socchiusa, volevi che mi guardassero?. Sai un ragazzo si è soffermato a sbirciare.”
Mi sentì preso in flagrante come quando un bambino cerca di mangiare la marmellata e viene scoperto. Mi sentì avvampare e cercai di fare l’indifferente negando spudoratamente. Ma era vero un ragazzo stava aspettando la sua compagna che era in un altro camerino e io lasciando la tenda semiaperta avevo fatto in modo che occhieggiasse Michela. Lui aveva guardato mia moglie quasi nuda e lei non aveva fatto niente. In quel momento avevo sentito una forma di eccitazione e gelosia che non riuscivo a spiegarmi ma era successo. Mia moglie in quegli stati davanti ad un estraneo si era mostrata, che cosa mi stava succedendo. E lei non aveva fatto niente, non sapevo neanche che costume avesse preso, ero rimasto scombussolato. Ora eravamo usciti da negozio e si era tra la gente, lei aspettava la mia risposta. Era una situazione surreale lei che mi chiedeva perchà mi piacesse che si mostrasse nuda. Non sapevo che pesce pigliare, lei si era accorta del mio rossore, sapeva che non potevo mentire. Così con aria tra l’arrabbiata e la divertita mi pilotò verso un bar. Non si volle sedere sui tavolini esterni ma volle entrare. Non era proprio un caffè ma una vineria dove si poteva acquistare vino e fermarsi a bere un calice di quello buono in una discreta penombra. L’ambiente era fresco e il brusio della strada arrivava attutito, c’erano dei tavoli e anche delle panche addossate al muro e volle che mi sedessi su una di queste. Non capivo, lei si mise davanti a me volgendo le spalle alla sala. Osservandola lo devo riconoscere: era ancora una bella donna. Aveva si qualche chilo di troppo ma per sua fortuna erano andati a depositarsi sul suo seno e sui suoi fianchi. Ora il mio sguardo era calamitato sul suo decolté fatto per dare la felicita agli occhi di un maschio. Di questo si accorse anche il cameriere quando venne a prendere la consumazione. Fui colpito, non cercò minimamente di scostarsi ma fece in modo che vedesse bene, una cosa che non aveva mai fatto. E con quel suo sorrisetto che non prometteva niente di buono….
“ Ti è piaciuto anche lo sguardo del cameriere sulle mie tette? Non mentire mi sono accorta che poi vi siete guardati con aria di sottintesa.”
Ormai mi aveva messo con le spalle al muro e lo ero anche fisicamente e abbassai la testa in segno di resa e sottomissione.
“ Mi piace che gli altri ti guardino, lo trovo eccitante..”
Lo dissi tutto d’un fiato aspettandomi una sua reazione di stizza e invece, con un gesto leggero spingendo leggermente il busto verso di me e piegandosi leggermente abbassò la scollatura del vestito. Nella posizione in cui si trovava la potevo vedere solo io. Mi apparvero le aureole dei capezzoli…la fece scendere giù sempre più giù fino a far vedere le punte dei suoi capezzoli erano scure e sanguigne, era eccitata e continuò.
“ Non sono più nello spogliatoio ora tua moglie è fuori in un locale tra la gente ti piace? So che quando ti metti sai essere un porco però ora lascia fare a una porca, i nostri discorsi mi hanno fatto venire voglia, sai che sono bagnata?”
Mi stava distruggendo il mio cazzo in quel momento premeva sulla patta dei pantaloni e le sarei saltato addosso prendendola li sul tavolo. Mi stava facendo andare di matto. Lei giocava, non l’avevo mai vista così, sembrava si trovasse a suo agio in quella situazione. Lei che a certe mie proposte di giochi particolari si scherniva dicendo che non se la sentiva. Ora invece era tutto cambiato. Forse a causa di quella tenda lasciata socchiusa volutamente da me. O si era stufata delle mie insistenze e aveva deciso di cedere. Ma che cosa mi stava succedendo non era proprio quello che avevo in mente e non sapevo neanche che costumi avesse comperato visto che ad un certo punto era uscita dal camerino per andarsi a prenderne un altro da provare. Comunque mi lasciava interdetto per il suo comportamento. Comportamento che invece al mio cazzo piaceva moltissimo visto che era particolarmente allegro.
Non la capivo, che cosa gli era preso. Ora era li davanti a me con i seni praticamente esposti. Ma la sua manfrina non era ancora finita. Mi aveva detto che si era eccitata e dicendo questo si era buttata all’indietro dalla posizione piegata in avanti verso di me in cui si trovava. E spostandosi il suo decolté si era ricomposto facendo scomparire le punte dei capezzoli sotto l’abito lasciando solo l’inizio delle aureole in bella vista. Cosa che non le dava minimamente fastidio. Così facendo mi porse le dita della mano.
“ Guarda mi sono fatta la bua, leccamele pretendo un bacio!”
Erano lucide, capì subito che cosa aveva fatto e ne fui affascinato come lo ero stato dalla vista del suo seno. Non mi ero accorto che mentre mi parlava si era infilata la mano sotto la gonna di quel vestito estivo andandosi a stuzzicare tra le gambe. Ora me le porgeva bagnate del suo ciprigno. Giuro una cosa del genere non me la sarei mai aspettata da lei perché continuò quasi con un misto di cattiveria.
“ Guardale sono belle lucide di voglia, viscide sono sicura che le vorresti vedere entrare e uscire dalla mia figa. Sai siamo in un posto isolato dove abbiamo piantato l’ombrellone, potrei farlo tranquillamente in spiaggia davanti a te, chissà se poi dovesse passare qualcuno non so se mi diresti di smettere.. “
Era una provocazione, ma era proprio lei Michela o mi stava parlando un’altra persona? Intanto come in trance baciavo quelle dita lucide che mi porgeva. A quel punto si scatenò letteralmente. Fu come se mi trovassi ad essere il toro nel finale di una corrida quando il torero lo infilza con una stoccata che non lascia scampo e lo “ mata” .
“ Succhiale maiale lubrificale e pensale nel tuo culo mentre ti sego o ti spompino, che effetto ti farebbe….Ti voglio bestia da monta, ora davanti a te c’è un’altra Michela”
Divenni rosso io inculato da mia moglie con le dita mentre mi succhia il cazzo. Lei aspettò un momento e senza attendere la mia eventuale risposta si alzò di botto…
“ Ora andiamo, io passo un attimo in bagno e tu paga”
Continua