Parlai invece io sua moglie.…
” Caro, non ho più fazzoletti detergenti in borsa. Per piacere leccami la mano e le dita. Le ho appiccicose. Sai ti ho stretto il cazzo e perdevi ancora sborra”.
Lui abbasso la testa e lo fece. La sua lingua mi passò sul palmo e poi un dito alla volta finì nella sua bocca. Si prostituiva per me come una troia. Lo avrei fatto diventare una troia al mio volere. Il mio Renato non se lo immaginava. Avrei voluto che ci fossero delle persone per vedere la sua faccia e sapere come si sentisse. Ma in quel momento purtroppo non c’erano passanti. E per finire gli diedi la stoccata finale quasi con cattiveria. Mentre lui mi passava la lingua tra le dita.
“ Pensa quando ti chiederò di insalivarmele per mettertele nel culo. Così che ti possa massaggiare la prostata e farti sborrare anche con il cazzo floscio. Mi interessa la tua sborra, me la devi mettere su una coppa gelato così che possa assaggiare tutto con il cucchiaino”
Era un colpo basso. Sborra e gelato ma dove la tirava fuori tutta quella fantasia? Non mi aspettavo frasi simili da mia moglie. Il pensiero poi di essere strapazzato da lei mi faceva andare su di giri. Ero come ipnotizzato passai e ripassai le sue dita con la mia lingua quasi a succhiarle. Per fortuna non c’era gente sul marciapiede, se no avrebbero visto un uomo che succhiava le dita a una donna. Il nostro gioco stava prendendo una piega strana, ci stavamo lasciando trasportare tutti e due. Era qualche cosa che non mi riuscivo a spiegare eppure tutto questo mi piaceva e mi faceva ingelosire. Il pensiero su che cosa mi avrebbe combinato in negozio….. Lo sapevo, sarebbe successo da un momento all’altro. Scese dalla macchina, pretese che gli aprissi la portiera e scendendo, fissandomi negli occhi fece in modo che avessi una visione della sia figa in posa da foto pornografica. Mi tremavano le mani e così presa sotto braccio come due innamorati entrammo nel negozio. Due innamorati si fa per dire, la scollatura che aveva non lasciava niente all’immaginazione e non osavo dirle qualche cosa per paura di una sua risposta bruciante. Poi fummo dentro, una commessa al banco alzò appena gli occhi quando entrammo, lei era silenziosa e poi partì alla grande…
” Guarda i filmini che hai nascosto in casa, sono interessanti e danno bellissimi spunti, ma sono sempre quello, vedi di cercarne un paio di altri su caro. Mi fido del tuo gusto, mi interessano quelli dove i maschi sono giocattoli…”
Così dicendo mi lasciò solo e si diresse verso una vetrinetta dove erano esposti oggetti classici da pornoshop .
Lei…erano cazzi finti di tutte le misure e per tutti i gusti, simulacri di maschio dove esisteva solamente l’elemento riproduttivo. Massicci, copie perfette di cazzi pronti ad entrare in me lentamente o con la forza di un ariete quasi ad impalarmi. Ebbi un brivido pensando all’effetto che potevano fare nel mio corpo, mi affascinavano. Pensai anche al mio uomo che avevo lasciato con l’ordine di acquistare un paio di filmetti chissà cosa avrebbe detto se lo avessi costretto a succhiare uno di quei giocattolini. L’idea non mi sembrò malvagia anzi mi allettò. Fargli succhiare un cazzo finto davanti alla commessa, mi sembrava ottima e così in un attimo….Se avessi pensato ancora un po’ mi sarei sentita sprofondare e invece…… Mentre il mio caro era costretto a guardarsi le pubblicità patinate dei CD a luci rosse feci segno alla commessa di venire verso di me. La ragazza si avvicinò con aria professionale e gli indicai quello che volevo. Ebbe un momento di esitazione, una perfetta copia di un fallo in erezione. Copia di un gigante visto le misure e nei suoi occhi passò un lampo di indecisione …Quel suo.. “Ma…?” Fu zittita immediatamente e parlando sotto voce:
“ Lo pago subito per il mio uomo deve essere una sorpresa con i fiocchi” Lei tornò al banco poggiando la scatola con l’ammennicolo completamente frastornata, non capiva….
Acquistai ancora un paio di oggettini di mio gusto personale e poi chiamai mio marito. Lui si doveva essere accorto di qualche cosa, però non aveva capito il nostro confabulare. Così con la copertina di un filmino venne verso di me. Sembrava un cane bastonato, se da una parte si vergognava di essere entrato con me in un luogo simile dall’altra lo sapevo era anche eccitato. Fummo così alla cassa.
“ Conti separati io ho già pagato manca solo da pagare il tuo filmetto su caro …”
Continuai mentre lui consegnava la carta di credito alla commessa, e facendo la finta tonta…
”Un momento devo vedere se quello che ho preso può essere di tuo gusto…”
Fu il colpo di grazia per il suo maschilismo perché così dicendo aprì la scatola con il cazzo finto e lo mostrai. Continuai imperterrita cercando di mantenere la classica aplomb inglese ….
“Vedi di succhiarlo voglio proprio vedere che effetto ti fa”
Lui. Mi venne un colpo io succhiare un cazzo finto davanti a due donne che mi osservavano. Mia moglie in quel momento sprizzava felicità e la commessa se la devo dire tutta ..Era contenta anche lei. Mi ero accorto che avevano confabulato e conoscendo la mia metà mi immaginavo un scherzetto simile. Ma una cosa del genere non l’avrei mai immaginata. Mi dette in mano quella specie di mostro che sembrava quasi la caricatura di un cazzo da tanto era grosso. No, non potevo e invece cercando di fare l’indifferente una volta in mano me lo portai alla bocca. Mi senti avvampare! Sapore di plastica, eppure lo feci. Ma lei non fu contenta perché non le bastava lo avessi lambito con le labbra perché gelida e senza la minima inflessione.
“ In fondo infilatelo bene in bocca devo vedere e poi anche la signorina qui a fianco vuole vedere come fai!”
Così lo infilai, mi venne quasi da vomitare e finì quella specie di scenetta con un eccesso di tosse. Le due donne mi guardarono come disgustate però lei continuò:
“ Proprio non è da te succhiare cazzi, guarda come si fa!”
E così dicendo me lo tolse dalle mani e se lo portò alla bocca infilandoselo dentro senza la minima esitazione. Quel coso…..Ma come diavolo riusciva a fare una cosa simile!.