Con il senno di poi quello fu l’inizio del baratro in cui precipitammo tutti e due. Fui il primo a svegliarmi dopo quella notte di follie. Ci eravamo amati come non mai. La mia Testolina Bionda , la mia dottoressa dormiva accanto a me. Era bellissima, le sue labbra erano imbronciate in una nuvola di capelli biondi, il suo corpo favoloso, quel corpo che durante tutte quelle ore mi aveva dato sensazioni folli…..Ripensai a tutto quello che avevamo fatto e che era successo. Quel vecchio malefico con la sua compagna schiava, le mani di quella donna che avevano giocato con il corpo di mia moglie fino a farla fremere. Pensieri che mi turbinavano e oggi, cosa sarebbe ancora successo? Doveva sarebbe andata a fare compere, le parole di quell’uomo dalla barba bianca , quasi un ordine……
“Domani uscirà a fare delle spese. Vestiti che metteranno in risalto il suo bel corpo”
Ma dove sarebbero andati ? Mia moglie in un porno shop no, non lo potevo permettere, con quale diritto la potevano trascinare in negozi simili. Aveva già un bel corpo e non serviva che lo mettesse in risalto. Nello stesso tempo quel diavoletto che era dentro di me mi diceva di vedere che cosa le avessero fatto indossare o che cosa avrebbero acquistato….Mi alzai così, con questi pensieri. Fui in cucina dove preparai la colazione, era sabato e ne io ne lei saremmo andati a lavorare. Misi tutto su un vassoio e lo portai in camera: lei si era svegliata e mi guardò con quei due begli occhioni da cerbiatta. Era assonnata e vedendomi tirò su il lenzuolo fino al collo. Una persona diversa dalle ore precedenti, era ritornata la mia dottoressa, nella stanza si sparse l’aroma di caffè e ci fu il suo bel sorriso con un grazie detto di cuore. Si stiracchiò leggermente e con voce calma e pacata…
”Non sognarti che io esca a fare spese con quella specie di moglie che ha quel vecchio. Non ho nessuna intenzione di fare acquisti folli! Sono già bella per mio marito e non serve che altri mi guardino. Sai mi vergogno come una ladra per quello che abbiamo fatto questa notte, non credo si ripeterà più, è stato quasi un regalo per te. Conosco i tuoi gusti ma ora basta, basta follie e scordati di tutto quello che ti ho detto, diciamo che è stato detto nell’impeto della passione , sapevo di farti piacere”
Era lei, era Clara, era ritornata la donna perfetta che con un occhiata di traverso mi ordinava di togliermi le scarpe per non sporcare il pavimento. Fui contento e nello stesso tempo deluso, che cosa avrebbero comperato? Una mini mozzafiato? autoreggenti’? Intimo osè più adatto ad una casa di piacere che alla vita di tutti i giorni, non mi raccapezzavo ora ero io quello scombussolato….
Clara quando voleva portava già scarpe dal tacco alto che la facevano apparire ancora più femmina. Era alta un metro e settanta. Non era per niente una donna piccola e nello stesso tempo palestra e bicicletta avevano fatto della sua figura un fascio di muscoli scattanti senza sformarla. Le sue forme da donna e le sue gambe lunghe erano rimaste intatte senza che si vedesse una muscolatura antiestetica da culturista. Ci fu un attimo di silenzio tra noi due, non le potevo dare torto ma nello stesso tempo mi misi nei pasticci con le mie mani…
”Non preoccuparti, cosa vuoi che sia, abiti un po’ succinti, li useremo per qualche uscita, per andare in discoteca, tutto sommato a te piace ballare e so che a te piace che la gente ti guardi”
“Si che mi guardi” fu la sua risposta “Che mi guardi perché sono elegante e non vestita da “Troia”. Rimarcò quella T quasi con rabbia. Stava di nuovo per partire con una sua filippica da leone, scosse la testa e la sua chioma bionda si mosse quasi come una criniera. Stavamo giocando come il gatto con il topo, mi accorsi che eravamo attirati tutti e due da quell’invito e nello stesso tempo non volevamo accettarlo….Finimmo la colazione e finimmo sotto la doccia assieme a coccolarci, baci, palpate e carezze, la sua bocca giocava con le mie labbra e…..Sotto lo spruzzo della doccia tiepida era bellissimo. Il mio cazzo era diventato duro e accarezzava il suo ventre, giocava il mio prepuzio con le sue grandi labbra, sentivo le sue mani che lo segavano lentamente e tra un attimo avrei goduto. Eravamo persi in quei giochi hot quando suonarono alla porta. Ci fu un mezzo moccolo da parte mia perché si stava avvicinando il più bello e, a malincuore, una volta indossato l’accappatoio andai ad aprire…Aprì la porta ed ebbi un tuffo al cuore: davanti a me la schiava del vecchio, un completo nero, pantaloni in pelle scura che le fasciavano le gambe come una seconda pelle, un paio di tacchi assassini e un maglione nero traforato, disegnava perfettamente i suoi seni. Nell’insieme sarebbe stata la festa per gli occhi di un feticista. Il volto era incorniciato da un caschetto nero e il colore rosso delle sue labbra con un trucco perfetto le rendevano i lineamenti ancora più duri. Esordì dandomi un’occhiata che quasi mi incenerì. Sentì quegli occhi che mi perforavano, sentivo quegli occhi su di me e nello stesso tempo il mio apparato riproduttivo si fece ricordare…..
“E’ pronta la signora? Dobbiamo uscire a fare delle compere”
“ Non credo voglia venire “
Fu la mia risposta; la vidi rimanere interdetta ma mi scavalcò letteralmente e si diresse in camera dove Clara si stava cambiando. Ora le due donne si guardavano, una nuda e l’altra vestita da “ padrona”: erano uno spettacolo. La mia Clara nella sua nudità sembrava ancora più fragile, l’altra la sovrastava e la sua voce un po’ roca fu tagliente , ordinava come se lei fosse una padrona….alla faccia della schiava
“Vestiti, il mio padrone lo vuole, dobbiamo uscire a fare delle spese….”
Colpita da un simile ordine e presa alla sprovvista non fiatò. Fece per aprire la bocca ma poi tacque e iniziò a vestirsi…il suo intimo bianco le stava alla perfezione…… Quegli slip di cotone che le fasciavano il suo mandolino facendo venire pensieri hot, mentre la parte alta metteva il risalto i suoi argomenti, poi una maglietta e una gonna leggera leggermente trasparente in controluce. Ai piedi si mise un paio di sandali dal tacco medio, sembrava una ragazzina…. Io non sapevo che cosa dire, ero impacciato, le due donne uscirono, la mia lei mi diede un bacio, quasi un commiato…
La gelosia mi attanagliava e nello stesso tempo volavano i miei pensieri verso un vestito da puttana, si, troia da strada per mia moglie…
Continua