“ Ora mi diverto io con questa femmina ho voglia di sentirla gemere esclusivamente per me “
Lei si era girata, stava distesa su quella specie do ottomana rotonda a gambe aperte. Figa e culo erano ben visibili ed erano grondanti per non parlare del resto del suo corpo che portava tracce dei piacere maschile come sul suo viso ridotto a una maschera. Era immersa in quel nirvana di sensazioni e nonostante tutto continuava a solleticarsi il bottoncino quasi inconsciamente per rimanere in quello stato…nel suo intimo voleva godere ancora e in quello stato vide la donna venire verso di lei, mentre i maschi e le femmine che avevano partecipato fino a poco prima nel darle piacere si fermavano e facevano spazio mettendosi in circolo, sentì delle voci come lontane…
“ E’ arrivata la ninfomane ci godremo lo spettacolo….”
E lo spettacolo ci fu. Con una differenza, chi dava spettacolo era quella donna dalla figura formidabile. Sicuramente aveva avuto qualche ritocco hai seni ma quell’aiuto la faceva una festa per gli occhi dei maschi presenti perché erano pressoché perfetti. Dondolavano leggermente ma quello che la rendeva attrice per l’esibizione che doveva dare era un cazzo posticcio chiuso da una serie di cinghie e cinghiette tra le sue gambe. Mezzo maschio e mezza femmina. Una figura sinuosa e scattante che la faceva più simile a un essere mitologico che a un essere umano. L’essere che si pregustava la preda e quella preda era lei distesa su quel letto rotondo dove il sesso e la lussuria in tutte le sue sfumature avevano trionfato sul suo corpo in tutte le sue varianti. Culo, figa, bocca, faccia, capelli e resto della sua figura.
Dunque lei era ancora persa in quello stato di sensazioni che aveva provato fino a quel momento che lei l’altra salì su quel letto a quattro zampe . Il fallo monumentale che aveva allacciato sul ventre dondolava lentamente. Prese paura , era troppo grosso era qualche cosa di diverso da quelle copie di membri maschili con cui aveva giocato nella camera con lo specchio sul soffitto per eccitare lui e l’altro maschio. Non ce l’avrebbe mai fatta a sopportare una cosa simile per quanto fosse grosso e lungo. Cercò di alzarsi, di dire no ma la stanchezza che aveva accumulato si fece sentire e fu più forte della paura di sentirsi profanata e aperta da quell’oggetto monumentale. La donna le fu sopra e la bloccò. Sentì quella bocca accarezzarle il viso portandole via il piacere maschile che le era colato addosso. Quella lingua scese giocando dapprima con le sue labbra per essere sul suo mento. Sembrava che quella lingua la volesse lavare e nello stesso tempo cercasse di eccitarla ancora di più rispetto a quello stato in cui si trovava…. Iniziò così a giocherellare con i suoi capezzoli ancora turgidi dandole scariche di adrenalina che quasi la fecevano inarcare per chiedere ancora e ancora . Labbra e lingua di quella donna ci sapevano fare e ora lei era diventata l’oggetto del suo sacrificio. Poi la cosa che aveva tra le gambe scivolò tra le sue grandi labbra. La faceva scivolare senza fretta quasi cercasse di dividerle per andare a stuzzicare il suo bottoncino. Ci riuscì perfettamente fu il piacere allo stato puro per un orgasmo fulminante che partì da quel punto per allargarsi in tutto il suo corpo. Gridò, quasi pianse e con sua grande sorpresa spinse il suo ventre in avanti per gustare ancora di più quelle sensazioni.
Ma non le bastavano quelle sensazioni ora voleva essere piena, era vero quel dildo strofinandosi tra le sue gambe la faceva impazzire ma le sensazioni che avrebbe avuto una volta che lui fosse stato dentro di lei sarebbero state diverse. Quell’oggetto l’avrebbe squassata se non fatta a pezzi ma provare quell’effetto…ora lo voleva provare…così ci fu un….
“Mettimelo dentro, lo voglio dentro basta torturarmi così, riempimi fino a farmelo uscire dalla bocca …”
Tremava e la cosa le piaceva divinamente; sentendo le sue parole l’altra donna si sentì come autorizzata a procedere con quell’oggetto in altra maniera e piegandosi leggermente lo fece entrare dentro di lei . La cosa scivolò lentamente, sembrava si volesse prendere tutto il tempo, lei era un lago nel suo ventre c’era di tutto, il suo piacere e quello degli altri uomini che aveva avuto la rendevano lubrificata al massimo, quell’oggetto dalla forma di fallo si fece strada piano in lei lo sentiva grosso possente si sentiva allargare sempre di più quasi impalare, respirava appena per paura quasi di farsi male ma la cosa le piaceva, le sensazioni tendevano ad aumentare sensazioni nuove, non date dal suo bottoncino ma era qualche cosa di diverso. E una volta arrivato in fondo alla sua figa sul volto della donna apparve un sorriso ironico , Aveva qualche cosa di mefistofelico , quella bocca quelle labbra che le avevano succhiato i capezzoli, quasi morsi , un lampo passo in quegli occhi lucidi di lussuria e dopo essere indietreggiata lentamente ci fu un affondo formidabile che la sconvolse. Ecco ora si comportava come un maschio infoiato nella copula ci fu un andirivieni selvaggio e lei si trovò come un fuscello sbattuto nella tempesta chiuse gli occhi ci fu un suo grido di rabbia…quel suo….
“ Siiii…spaccami rompimi aprimi, fammi diventare un buco pieno di voglia”
Sembrava quasi diventata un’altra persona il piacere le era arrivato alla testa come il primo lampo che scatena la tempesta, voleva essere piena fino all’inverosimile bramava che quell’oggetto le uscisse dalla bocca per poterlo slinguare e mostrare a tutti la puttana vogliosa che era diventata, si sentì andare in una specie di nirvana dove i sensi non esistevano più, solo piacere sublime nell’essere trattata così. Si stava ubriacando di voglia e piacere e quella forma di piacere sembrava non volesse aver fine. Non voleva che smettesse, era entrata come in un’altra dimensione, quasi vivesse per lui, era lui che dirigeva tutto ed era lui che la faceva sobbalzare, gridare digrignare i denti quasi fosse diventata solo un animale da accoppiamento. Quella donna ci stava dando dentro, centellinava gli affondi da lievi come tocchi di ali di farfalla a possenti quasi animaleschi. In quell’accoppiamento capì il mito del Toro di Creta con Pasifae quell’animale dal cazzo possente e dal mantello bianco che aveva affascinato la regina di Creta. Era troppo in quel momento se lo avessero presentato a lei si sarebbe accoppiata anche con quella bestia per sentirsi aperta e cercare una nuova lussuria.
CONTINUA