Mi venne un colpo!!! La voce di quella coppia e naturalmente per quello che aveva detto mia moglie. Li aveva invitati in camera nostra!! E poi a fare cosa? E come se questo non bastasse ….
Io e lei eravamo completamente nudi. Lei che si vergognava quasi nel farsi vedere da me. Era una cosa da fuori di testa. In più, ciliegina sulla torta aveva un cazzo posticcio tra le gambe che io ero costretto su suo ordine a succhiarlo beatamente. In quel momento la mia bocca la usava come se fosse una vagina incurante dei miei eccessi di tosse. Non riuscivo a mettere a fuoco le sue parole, anzi le capivo perfettamente ma mi illudevo che avesse straparlato. Francamente mi sembrava che la cosa le stesse sfuggendo di mano. Dopo aver detto quelle parole, parlando dell’invito rimase un attimo sopra pensiero. Si rivolse verso di me con una frase che finì per stendermi.
“Sai caro credo che nonostante tutto ti sogni ancora quella puttanella in spiaggia con le tette al vento. Però non abbiamo niente da offrire ai signori che abbiamo invitato in camera nostra. Ora tu esci e vai ad acquistare un paio di bottiglie di quello buono. Io intanto vado da loro. Quando sarai rientrato prepara tutto e vienimi a chiamare.”
Era troppo non ce la facevo a sopportare una cosa simile. E poi lei era caricata di voglia, voglia perversa sicuramente con i due si sarebbe scatenata. Mentre parlava la coppia ci osservava con un risolino strano, e non era finito: perché mise sul tavolo tutte le carte. “A te piace guardare ora quando sarai fuori immaginerai che cosa faccio in camera con loro due, ti dovrai immaginare tutto, non potrai vedere che tua moglie mena il cazzo di un altro o lecca la figa di una donna, queste scene immagino saranno nei tuoi pensieri sappiamo poi che l’immaginazione fa brutto scherzi”
Ero rimasto a bocca aperta. Lei invece era lanciatissima. Così una volta detto quello che dovevo fare davanti ai due che ci guardavano dalla terrazza a fianco si rivolse a loro: “Cinque minuti e sono da voi, mio marito è ben lieto di andare a prendere da bere”. La donna della coppia battè le mani dalla contentezza, ci fu un: “Bene ti aspettiamo”. Ma mia moglie non aveva ancora finito con me, mi si avvicinò, sentì le sue mani scivolarmi sul cazzo che vista la situazione non era per niente a riposo. Lo strinse tirandolo leggermente e poi per finire mi dette una stretta alle palle bisbigliandomi sottovoce in modo di non essere sentita dai due spettatori: “I tuoi coglioni vanno spremuti a dovere, sento che sei eccitato”. Poi con aria melliflua: “Toglimi il cazzo, slaccialo e quando hai finito mostra ai signori come lo pulisci bene con la bocca”. Mi sentivo un cane bastonato, e eseguì come un automa. Mi piegai verso di lei, feci scattare i fermagli che bloccavano quell’aggeggio attorno ai suoi fianchi. Rimasi colpito per la cinghia che le passava tra le natiche. E lei quasi intuendo i miei pensieri girò il culo verso i nostri spettatori. Si portò le mani alle natiche tirandosele leggermente. La cinghia cedette e il tutto cadde sul pavimento della terrazza. Rimase ferma un attimo guardandomi…” vedi caro tu guardi le tette di una puttanella esibizionista mentre io mostro il buco del culo e le tette cosa dici della differenza?”. Mi abbassai a prendere il cazzo finto e lei mi dette una pacca sul culo e così finimmo in camera. Li da nuda che era indossò un abito a canottiera che le arrivava a pelo culo e con la più grande naturalezza mi lasciò solo. “Ci vediamo dopo, tu porta il vino”. Ora ero solo, e tutto questo popò di casino per aver guardato un paio di tette alla vicina d’ombrellone. La mia donna si era letteralmente trasformata, era cambiata e a tratti sembrava si eccitasse nel trattarmi in quella maniera. E poi il finale: quando fu in camera si infilò una specie di canottiera che ad ogni passo sembrava mostrasse il culo da tanto era corta, e di intimo non se ne parlava. I suoi seni dondolavano massicci sotto quel cotone e guardandomi si passò le mani sopra di loro andandosi a cercare i capezzoli che stuzzicò facendoli rizzare. Poi uscì lasciandomi solo…
Senza naturalmente dandomi un’altra strizzata ai coglioni e piantandomi un lingua lingua da far impallidire un attrice pornografica aggiungendo: “Ora tu vai io invece io ho voglia di cazzo.” Si, lo riconosco ero scombussolato, mi guardai attorno in quella stanza, il cazzo finto era rimasto poggiato sul tavolino della terrazza e l’altro mostro era lì, ma come cavolo se lo era riuscito a mettere tutto in figa, da non crederci. Nel frattempo la sentì bussare all’altra porta e entrare ridendo. L’ultima cosa che avevo di chiaro era quella specie di canottiere con i suoi capezzoli ben visibili sotto il cotone, la porca se li era stuzzicati e aveva fatto in modo che io vedessi.
Lo lasciai solo dopo la pomiciata che gli avevo dato. Ero sicura che aveva notato i miei capezzoli tesi sotto il cotone di quella specie di canottiera che indossavo. Dovevo farlo rimanere con la voglia. Lo dovevo far sbavare anche se ormai ci eravamo spinti troppo oltre con i nostri vicini. Mi venne ad aprire lui, erano più o meno della nostra età. Lui indossava ancora il costume da bagno e si vedeva chiaramente che la scenetta tra me e mio marito a cui aveva assistiti aveva avuto un certo effetto. Il suo cazzo era in tiro. E mentre lui era in costume lei indossava un minuscolo perizoma che più che far vedere mostrava. Lei era magrissima rispetto a me con mani sottili e lunghe e un seno da adolescente. Mi colpirono quelle mani e pensai all’effetto che avrebbero avuto nella mia figa, era più grosso il cazzo finto che mi ero infilata lasciando a bocca aperta il mio uomo. Guardandoli da come si trovavano sollevai il bordo del vestito mostrando che sotto non avevo altro- Lui che mi aveva aperto a quella presentazione allungo la mano sul mio culo stringendolo di gusto quasi per saggiarne la consistenza. Mi fecero accomodare su una poltrona mentre l’altra donna sedeva al mio fianco e lui si mise difronte a noi seduto sul letto. Non so come, mi trovai un bicchiere in mano, era forte e non era vino. Iniziammo così a parlare. Non erano del posto ma di un’altra regione. Quei discorsi però non mi interessavano, il mio sguardo era calamitato dal cazzo di lui che si vedeva bello allegro sotto il costume. Quel cazzo lo volevo. E di questo lui se ne accorse. Poi, aggiungendo quel liquorino che mi avevano dato da bere l’ambiente già caldo di suo si riscaldò ancora di più. Il la di inizio lo dette la sua compagna. Le sue parole le ricorderò per sempre: “Ho visto che il tuo uomo aveva un bel cazzo in tiro” Il mio porco con il cazzo in tiro, era vero, sulla terrazza e prima in camera lo avevo fatto impazzire e andare fuori di testa: modestamente quando mi metto ci so fare. Mi sentivo però magnanima e la mia risposta non tardò a farsi sentire. “Vedo però che anche il tuo maschio si difende bene, su, vediamo un po’. Mostrare prego” Lo dissi leccandomi i baffi. I due si guardarono negli occhi in quell’attimo di silenzio che seguì la mia frase. In un attimo lui abbassò il costume mostrandomi un bell’uccello in tiro. Era il finale di quella giornata, io entrando avevo mostrato loro che non portavo intimo. Ero sicura che al mio bell’uomo ora fischiavano le orecchie. Il cazzo era lucido. Lui aveva voglia e ne avevo anch’io, stavo per gustarmi qualche cosa di diverso da mio marito. Ormai non mi potevo più tirare indietro e dalla poltrona dove mi trovavo fui in ginocchio sul pavimento di moquette della stanza. Come una gatta mi diressi verso di lui. Dovevo sembrare un puttanone doc. Con quella canotta lunga che vista la posizione lasciava tutto il mio culo scoperto alla vista dell’altra donna. Mentre i miei seni pesanti dondolavano sotto la stoffa alla vista di lui
Avevo voglia di cazzo. In quel momento mio marito o un altro era lo stesso. Poi pensandoci bene a lui sarebbe piaciuto una cosa a tre. Me lo aveva detto più di una volta, che quello era il suo sogno proibito. E io a quel sogno avevo detto sempre di no. Ma ora le cose erano cambiate dentro di me era scattata qualche cosa che neanche io riuscivo a spiegarmi. Avere davanti a me quel cazzo in tiro bello lucido e ormai quasi al limite mi faceva venire l’acquolina in bocca e….
Partì con una leccata dalle palle fino alla punta della cappella per poi averlo dentro in maniera famelica. Non so come feci ma me lo riuscì ad infilare fin oltre le tonsille per poi risalire e piantargli un succhiotto da aspirargli anche l’anima. Lui si inarcò come un pesce preso all’amo, si contorse mentre continuavo. Mollavo leggermente per riprendere, poi lo lasciai in pace e partì a ravanargli le palle fino a succhiare anche quelle. Gli feci venire i brividi quando ne ebbi una in bocca e strinsi in modo che sentisse i miei denti. Lui se prima era seduto sul letto ora era disteso, e io me la stavo godendo beatamente. La sua compagna però non volle essere da meno e se io avevo in bocca la virilità del suo uomo l’altra fi dietro a me. Sentì le sue mani sul mio culo e un momento dopo la sua bocca…le mostravo figa e culo, intimo non avevo aveva li tutto a portata e ne approfittò spudoratamente. Era vero ero fradicia e non tardai a sentire dentro di me quelle dita lunghe e sottili che mi iniziavano a sditalinare provocandomi brividi.
Quelle dita mi entravano dentro, prima una, poi due. Iniziarono a forzarmi mentre io nonostante succhiassi un cazzo come un indemoniata con una mano ero scesa tra le mie gambe per stuzzicarmi il bottoncino. Ero arrivata anch’io al punto di non ritorno nella ricerca del piacere, Quella donna mi era entrata dentro e usava la propria mano ormai come un cazzo facendola entrare e uscire dalla mia figa. Mi letteralmente pompava mentre io ero persa e beata ciucciando un cazzo in tiro che da un momento all’altro mi avrebbe scaricato tutto il suo piacere in bocca. Se a mio marito sarebbe piaciuta fare una cosa a tre lo avrei accontentato. Ora volevo anche essere presa e in figa e in culo nello stesso momento. L’altra donna intanto non mi dava tregua e non so neanche io come feci ma le chiesi: “Anche in culo”. Non mi bastava avere la figa piena. Non mi sarei mai aspettata di dire parole simili. Eppure ora oltre ad avere la figa riempita da quella mano sottile ora avevo anche una lingua che mi leccava il buco del culo. Quella lingua cercava di forzare la mia rosetta scura che loro avevano ben visto in terrazza quando mi ero sfilata l’imbragatura del fallo artificiale. In quel momento mi ero allargata le natiche volutamente in modo che loro mi vedessero bene anche li.
Ero rimasto solo in camera ed ero ancora sottosopra per quello che era successo. Mia moglie mi aveva chiesto di andare a prendere da bere mentre lei ara andata dall’altra coppia nella camera a fianco la nostra. Lei era uscita più nuda che vestita. Quella specie di minivestito a canottiera le copriva appena il culo, che ad ogni passo veniva mostrato in un’ampia porzione. Mentre le sue tette prorompenti ballavano beatamente. La sentì entrare, poi le voci si affievolirono dietro la porta chiusa. Così una volta infilati un paio di calzoni e una maglietta scesi a fare acquisti. Il tarlo della gelosia mi rodeva lo stomaco. Che cosa faceva con quei due? Faceva sesso? Si sarebbe fatta palpare? Avrebbe succhiato il cazzo di lui? Me la immaginavo alla pecorina mentre il maschio la prendeva da dietro e lei che lo incitava a farsi letteralmente arare. Nuda con le tette che le dondolano come fossero mammelle di vacca, i capezzoli eccitati e duri perché stuzzicati dall’altra donna. No lei mia moglie impossibile. Ma con queste immagini stampate nella mente cercavo un paio di bottiglie nel negozio di vini e liquori a fianco l’albergo. Per fortuna ero vicino, mi accorsi che ero eccitato. Il cazzo mi pulsava lo sentivo teso sotto i pantaloni estivi.
Quando pagai, la commessa del negozio mi guardò interdetta, non dovevo essere del mio aspetto migliore. I pensieri che mi frullavano in testa erano un misto tra rabbia, gelosia e lo dovevo riconoscere provavo anche un piacere perverso al pensiero che mia moglie facesse cose simili. Non riuscivo a spiegarmelo neanche io eppure avere il dubbio o sapere che lei in quel momento si stava pastrugnando con un altro mi eccitava. Lei che si trasforma da donna morigerata in ninfomane scafata che vuole essere solo piena. Risalì così in camera forse potevo sembrare goffo, con quelle due bottiglie in mano. Per l’esattezza ne avevo prese tre, le avrei messe nel frigo della camera anche se non sarebbe servito perché erano già ben fresche. E in più un pacco di birre. Come riserva non era niente male anche se noi eravamo a quel punto in quattro. Chissà se loro avevano da bere, ma comunque lo avrei scoperto di li a poco. Lei la mia metà era andata da loro senza niente e avevo sentito chiaramente la frase “che cosa prendi di buono?”
Fui così nel corridoio che portava alle camere, la loro era attaccata alla nostra, Una porta poi la nostra camera, e la loro porta era rimasta socchiusa è….
Non potei fare a meno, sbirciai dentro e quello che vidi fu un colpo per me, una cosa che non mi sarei aspettato minimamente. Mia moglie…
Continua