Quella bocca e quella lingua avevano giocato con la mia carne. Ora i due avevano finito, lei si avvicinò a noi. Sfiorò il corpo di Adriana con aria da intenditrice, la sua mano scese tra le sue gambe fino ad andarle a lambire le grandi labbra…e…Adriana gemette, era ancora ricettiva e le bastava un niente per godere ancora. Cosa che a quella donna interessava . La mia Adriana gemette, quella mano le si era infilata tra le gambe sotto quello sbrindolo di gonna che ancora la ricopriva. La guardavo silenzioso, anzi la guardavamo tutti e due . Mia moglie che si faceva toccare da un’altra donna. Le avevo detto che era il mio sogno proibito come quello di vederla fare sesso con un altro uomo, e ora dopo essere stata con un altro in mia presenza si faceva toccare da un’altra donna senza battere ciglio. La donna lo fece lentamente, quella mano indugiò per sentire quanto fosse bagnata e per raccogliere eventuale sperma anche se lui aveva usato il profilattico. Scivolò di nuovo lentamente tra le sue gambe mentre le due loro bocche si avvicinavano sfiorandosi quasi cercando l’alito pieno di voglia…. e poi ci scappò un bacio tra le due da lasciarmi basito. Due femmine, e una era Adriana mia moglie. Finito quella specie di amplesso fatto con le labbra l’altra estrasse la mano da sotto la gonna di mia moglie dove questa volta aveva indugiato a lungo, e li lei quasi nuovamente appoggiata all’albero dove aveva allargato le gambe per l’altro maschio ci fu un….
“Succhia, succhia il tuo piacere assieme a quello dei maschi che ti hanno preso, mostra all’uomo che è con te quanto sai essere troia con la bocca. Succhia bene le mie dita insalivale che poi te le infilerò nel culo e tu te lo terrai ben aperto come una che non vede l’ora di essere inculata e lo mostra a tutti quasi simile a un invito a farsi rompere.”
Mia moglie a quelle parole cadde in una specie di trance. Prima lambì ancora quelle dita con la propria lingua, poi aprì bene la bocca per farsele infilare dentro. Ero affascinato, che cosa stava diventando la mia Adriana….Fu dunque tutto un susseguirsi, lei succhiò avidamente e poi si girò di scatto poggiandosi all’albero come aveva fatto con me nel posteggio di Grado. Ma a quel punto come ci ripensò e quel suo “ Aspetta “ rivolto all’altra donna fu un attimo… Si girò verso di me abbracciandomi e baciandomi avidamente e tra uno schiocco di labbra e un altro….
“ Abbracciami bene, sostienimi che con le mani mi devo tenere il culo aperto per le dita dell’altra femmina, voglio eccitare l’altro uomo ora voglio anche il suo cazzo nel culo tu sentirai le sensazioni che provo attraverso le mie labbra e il mio corpo, sentirai i miei gemiti mentre mi entrano nel culo…dita estranee e poi spero anche l’altro cazzo”.
Queste ultime parole mi misero in subbuglio, mi stavo accorgendo di essere geloso e nello stesso tempo il mio cazzo dava nuovamente segni di vita anche se dal pomeriggio aveva fatto gli straordinari in fatto di lussuria. Una follia, avevo stretto mia moglie a me perché un estraneo le rompesse il culo. Non so che cosa mi prese ma in quel momento iniziai a baciarla con passione quasi per distoglierla da che cosa era pronta a farsi fare. Lei contraccambiò quel bacio e tra un sospiro e l’altro:
“ Sei un porco e io sono la tua cagna in calore, anche se ho fatto la restia per certe cose, cose che tu volevi che facessi. Lo sai? Mi eccitavano da matti e questa sera vedrò di metterle in pratica tutte.”
E dalla sua bocca ci fu un singulto, quasi un gemito e continuò a parlarmi:
“ Ora ho un dito nel culo che mi sta ravanando, mi sta lubrificando con la mia saliva e con quello che mi sta scendendo dalla figa, ho ancora dentro di me piacere e sborra.”
Con quelle affermazioni fatte da mia moglie, se prima ero in tilt mi mandarono letteralmente all’altro mondo dove i pensieri più osceni si andavano a sommare con quello che in quel momento stava accadendo alla mia donna. La immaginai in un bar mentre si faceva scopare distesa su un tavolo con le gambe poggiate sulle spalle del maschio che la prendeva. Era oscena una cosa inimmaginabile vederla girare tra i tavoli con il seno al vento e chiedere ai presenti di sentirne la consistenza incurante di eventuali dolorosi pizzicotti. La stringevo a me e la sua eccitazione era al massimo, gemeva come persa per quelle sensazioni che le dita nel culo le stavano dando. Lei continuava a tenersi le natiche aperte con le mani quasi per continuare a facilitare quella intrusione e in più aveva iniziato a muovere i fianchi. Quelle dita entrarono in lei e lei come un invasata esplose in una sorta di piacere….
“Datemi di cazzo, lo voglio nel culo fino alla radice delle palle, sbattetemi come se fossi l’ultima delle puttane, dentro, dentro di me fino in fondo.”
Quasi un esplosione, che finì in un rantolo di goduria. Era partita, sentivo il suo piscio scivolarmi lungo i pantaloni. Era come divorata dal piacere, quasi drogata da quelle sensazioni che andava sentendo e le stavano procurando, le pizzicai i capezzoli quasi per farla rinsavire o per vendetta, quelle parole, quelle esclamazioni non le avevo mai sentite dalla sua bocca mentre facevamo sesso o ci amavamo. Il piacere ora lo voleva solo lei, non le interessava altro voleva venire voleva godere nel più lussurioso dei modi… Se in quel momento qualcuno ci avesse visto avrebbe visto due corpi abbracciati e una donna dietro la femmina con il vestito tirato su , il culo in vista mentre questa le infilava le dita dentro, avrebbe visto anche qualche cosa altro parchè al terzetto impegnato a godere se il termine era giusto, godeva solo lei….. si era avvicinata anche un’altra ombra, un altro maschio che lentamente si portò dietro alla donna che stringeva il suo uomo.
Fu questione di un momento quell’ombra fu dietro a mia moglie e nel contempo sentì le unghie do lei piantarsi e stringersi di più a me ….sentì una frase oscena bisbigliata alle mie orecchie.
“ Si, inculami fino alle palle”
Capì subito che cosa stava succedendo…. La stavo stringendo a me mentre un uomo la inculava questa era la realtà! Avrei voluto strangolarla per la gelosia e invece il mio cazzo era di tutt’altro avviso. Quel gesto, le sue parole, quell’atto mi stavano facendo eccitare ancora di più. Non ne potei più e dandole della “ Troia scafata “ ad alta voce la presi anch’io da davanti . E così….Il cazzo di lui e il mio si trovarono separati solo da un sottile strato di pelle. I nostri movimenti, quella situazione. Lei il mio amore divenne quasi matta dalle sensazioni che le stavamo procurando, Quel suo “Godo…..godo….” gridato in maniera roca ci fece eccitare… quel rantolo semi soffocato inframmezzato da gemiti…era una cosa unica. Era presa da due arpioni…sentivo il suo piacere colarmi tra le palle , era tra due maschi, in piedi, schiacciata quasi sollevata dai nostri cazzi …continuò a parlare quasi gridando….
“ Mi sento troia continuate, datemi altri cazzi, un cazzo per la mia bocca, cazzi per le mie mani , lavatemi di sborra….”
E dicendo questo mi baciò in maniera brutale .. bisbigliando e a tratti continuando a parlare….
” Non smettere non smettete….continuate sto godendo continuate ancora”
Non la riconoscevo più la sua figa e il suo culo erano pieni e la sua voglia di avere ancora orgasmi…un pozzo senza fondo…. , realmente senza fondo perché cercava di muovere i fianchi nonostante la posizione per agevolarci.

CONTINUA