Ecco, eravamo alle solite lui e il suo calcetto!!!

Eravamo andanti in vacanza al mare, avevamo preso un appartamento e lui, lui in spiaggia giocava a calcio con gli amici della compagnia facendo i soliti discorsi da maschi.

Il campionato era terminato ma ora era il momento dei tornei. Naturalmente per uno di questi ci avevano telefonato, anzi gli avevano telefonato. C’era un torneo in un paese vicino, le solite partitelle che a me francamente uscivano dagli occhi e lui…

Ma lui pronto!!! Amava partecipare, era disposto a lasciare la sua ragazza per andare via una giornata e una notte con gli amici

Odiavo ormai quelle partite perchè dopo la partita c’erano le birre…E io francamente non ne potevo più.

Ora ci trovavamo al mare, mi ero portata una serie di completini da far girare la testa a un santo se fossimo andati in discoteca: ma lui, lui no il pallone e poi ciliegina sulla torta mi aveva fatto girare i così detti! Vedendomi con un minivestito da urlo la prima sera in cui aravamo arrivati mi aveva paragonato a una troia…

Ma avevo 24 anni, non ero alta ma con un paio di tacchi assassini e una mini di quelle buone facevo girare la testa a chiunque e poi le mie tette una terza magnifica con i capezzoli dalle punte rivolte verso l’alto in maniera sbarazzina…

Il nostro relax proseguiva da diversi giorni e la mia carnagione era ambrata, insomma mi consideravo una bella ragazza.

Però lui, lui era preso nel suo misticismo del pallone e nella sua gelosia. Si lui era geloso e sospettava di tutto e di tutti, ma lui poteva fare quello che voleva e io a quel punto non ci stavo.

Ero uscita dalla spiaggia, quando avevo sentito che doveva andare via una giornata per quel torneo. Dovevo sbollirmi i nervi, avevo voglia di rimanere sola con i miei pensieri, forse era giunto il momento di dare un taglio al nostro rapporto.

Bighellonavo, mi guardavo le vetrine e vedendomi riflessa nello specchio di una di queste, mi guardai attentamente come solo una donna sa guardarsi. Non ero brutta, portavo un paio di pantaloni corti e una maglietta dalla scollatura profonda; non indossavo la parte alta del bichini e si vedevano chiaramente sotto quella stoffa leggera le punte dei miei capezzoli.

Camminava tranquilla e poi il suo sguardo fu attirato da un locale nuovo. Un classico American Bar che non aveva mai visto. Quei locali sempre aperti, fatti per sorseggiare un alcolico di ottima qualità, con una musica soft di sottofondo….

Niente a che fare con le discoteche che lei e il suo ragazzo frequentavano e adoravano quando si scatenavano, si super alcolici e musica a tutto volume, ma quel posto era diverso era fatto per persone di una certa età.

Per loro era fatto per i vecchi come li definivano, niente corpi scattanti ma persone tranquille che non amavano il caos. E poi in quel momento doveva andare in bagno, le porte capì subito erano chiuse per l’aria condizionata e il locale era aperto. Entrò dentro come un razzo.

Si rivolse al banco, chiedendo del bagno, dove corse….

Presa nella foga gridò “Un caffè e un acqua minerale”

Poi scomparve in fondo al locale dove il barman le aveva indicato la porta del Wc.

Ritornò più tranquilla e si sedette su un trespolo davanti al banco, sorseggiava l’acqua minerale e in quel momento si sentì apostrofare

“Cosa fa una ragazza così bella e da sola come mai non è sulla spiaggia circondata da ammiratori?”

Si girò di scatto, era pronta a sbranare chi la importunava, lo avrebbe fatto a strisce con solo uno sguardo ma….

Si trovò davanti a lei un vecchio tranquillo, un’età indefinibile attorno ai 60, forse di più, forse di meno una barba bianca per l’esattezza un pizzo. Lui era quasi completamente calvo e quei pochi capelli che ancora aveva erano tagliati cortissimi.

Sembrava che quegli occhi la stessero prendendo in giro. Sul tavolo delle carte che non conosceva. Lei lo guardò e tra se e se …

“Praticamente inoffensivo, ora lo faccio impazzire”

Come una gatta sempre stando seduta sul trespolo si girò verso di lui e aprì leggermente le gambe ma non molto, voleva far sembrare che non lo avesse fatto di proposito. Invece lo fece di proposito. I pantaloncini corti che indossava erano tesi sulle sue cosce abbronzate e facendo quel movimento diventarono ancora più piccoli. L’uomo la osservò e annuì leggermente facendole un altro complimento:

“E’ una splendida ragazza complimenti”

Lei da quelle parole fu come presa in contropiede e esplose come un fiume in piena.

“Lo dica al mio ragazzo, preferisce le partite a calcio con gli amici e va via un paio di giorni”

 “Capisco”

Fu la sua risposta e poi quasi sopra pensiero.

“Potrebbe accompagnare un poveri vecchio a una festa che fanno qui vicino, ho degli amici e l’invito: vedrà che non se lo dimenticherà, è una festa a tema, sull’amore crudele, una festa quasi in costume”

 Fu colpita da quelle parole, parole quasi scandite, “Amore crudele” In quel momento erano soli vista l’ora il posto era quasi vuoto se non per il barman che  in disparte stando dietro al banco seguiva la scena ascoltando tutto e lui continuò imperterrito:

“Questa sera alle nove vedrà passerà una bella serata un po’ diversa dal solito, naturalmente senza impegno”

Era stata presa alla sprovvista, sapeva che la osservava cercando di capire la sua reazione. Chiunque l’avrebbe guardata con quel paio di pantaloncini corti, il suo monte di venere pronunciato, le sue gambe lunghe e i seni pressoché perfetti…

Era fiera del suo corpo e a quel punto quasi per liberarsi e per fare rabbia al suo compagno rispose di si,

“Allora alle nove Hotel President non può sbagliare è sulla passeggiata ma lei entri pure e vedremo di raggiungere la mia auto nell’autorimessa dell’albergo”

Rimase colpita da quelle parole, erano quasi ordini. Ma che festa a tema poteva esserci? Non ci poteva credere un invito a una festa, forse un ballo in maschera come aveva accennato, si eccitò pensando a quello che poteva succedere: cose da film….

Scosse la testa e dopo aver dato l’ok per le nove corse verso casa. Non poteva crederci, chi era quell’uomo? Il suo vecchietto dall’aria tranquilla e le carte che erano sul tavolo che carte erano? In quel momento con questi pensieri si stava dirigendo verso casa. Alle nove doveva essere in un altro posto e con il suo ragazzo come l’avrebbe messa? Sapeva che doveva partire ma non sapeva a che ora. Era eccitata all’idea, una scappatella, una festa, e una festa a tema, chissà di che cosa si trattava.

Fu a casa, il classico appartamento da mare. Lui, il suo ragazzo era già a casa, l’aspettava. Era un pezzo d’uomo, niente a che fare con la persona che aveva appena conosciuto, lui sprizzava vitalità da tutti i pori. Gran sportivo, capace di giocare a calcio e poi passare le serate ballando, ma tra lei e lei …le chiavate le consuma in un attimo. Carezze, coccole e …lussuria, si il gusto delle porcate lui non lo capiva, quelle cose erano fuori dalla sua portata. Lo guardava, conosceva quel corpo in tutti i suoi particolari e chissà quella persona che l’aveva invitata ….nuda, come doveva essere? Si mise a ridere dentro di lei, ma ora doveva affrontare il suo ragazzo e non era cosa da poco. Il fato però le venne in aiuto. Lui era impacciato, sapeva che aveva fatto male ad accettare la partecipazione a quel torneo ma era stato più forte di lui, e con aria burbera quasi per vincere una possibile reazione di lei….

”Parto tra dieci minuti, mi vengono a prendere, passo a Livorno per prendere il resto della mia roba, sarò di ritorno tra un paio di giorni, ti telefono non preoccuparti e poi a me il mare non piace, mentre a te…prendere il sole, a te piace”

Lei lo guardò con quei suoi occhioni scuri, lo avrebbe voluto distriggere, ma …..

“Fai pure io pigrotterò sulla sdraio e mi farò delle belle dormite e poi si tratta di un paio di giorni”

 E mentre diceva questo ci fu un colpo di clacson, le voci degli amici giunsero dalla strada e lui dopo avergli dato un bacio frettoloso sulle labbra si fiondò fuori…..

Ora era sola e doveva pensare al da farsi. Innanzi tutto se dare buca al suo nuovo ammiratore e non presentarsi alle nove.

Questa idea mi balenò solo per un attimo, idea che accantonai subito, mi dovevo andare a divertire, così avrei conosciuto anche gente nuova.

 Erano le cinque del pomeriggio e avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi. Non riusciva a capacitarsi, il suo ragazzo, il suo uomo era andato via con gli amici per una partita di calcio o calcetto, non se lo ricordava quasi più e lei? Lei aveva accettato un invito ad una festa, fatto da un signore incontrato per caso in un bar, ma era diventata matta?

Ebbe paura; in che ginepraio si andava a cacciare? Però nello stesso tempo era incuriosita, voleva conoscere quella persona e cosi pensando dentro di lei, andò in camera.

Si spogliò di quel poco che indossava. Si guardò allo specchio. Era giovane e nello stesso tempo le sue fattezze erano da femmina pura, aveva tutte le curve al posto giusto e i suoi seni erano il suo pezzo forte. Si ammirò, si guardò a lungo con occhio critico, Era una splendida ragazza, anzi donna ….Non era niente male. aveva seni abbondanti che avrebbero fatto la delizia di ogni uomo, i capezzoli impertinenti dalle punte rivolte verso l’alto sembrava sfidassero la forza di gravità. Il suo corpo formava un’anfora perfetta con quel ciuffo di peli scuri accuratamente sagomati per stare sotto il costume che portava in spiaggia. Si girò, il suo culo era a mandolino e avrebbe fatto impazzire chiunque ma lui preferiva le partite a calcio.

Lei voleva essere trattata da gatta, da regina e in alcuni momenti anche da schiava, essere sottomessa da lui le sarebbe piaciuto.

Erano i sogni porno nascosti nel più profondo della sua mente.

Che cosa voleva dire quell’uomo dalla barba bianca con il termine “Amor crudele” una festa a tema a cui lei ora stava per partecipare.

Così dopo che lui se ne fu andato volò letteralmente in bagno.

Sotto la doccia ebbe un brivido, conosceva quel brivido, sapeva che era l’inizio del piacere, l’acqua della doccia formava un rigagnolo tra i suoi seni per andare a confondersi sotto il suo ventre leggermente bombato tra i peli del pube. Si strofinò leggermente con la spugna. Si formò la schiuma, ghirigori bianchi sul suo corpo. Pensò allo sperma del maschio, di tanti maschi, i brividi aumentarono si vide su un tavolo circondata da uomini nudi con la loro carne tesa pronta a esplodere.

Semenza bianca sul suo corpo non di uno solo, del suo uomo, ma di tanti uomini che l’adoravano, la maltrattavano la riducevano a buco. Chiuse gli occhi ed ecco che nella sua mente si materializzò la scena: il primo spruzzo, quasi a rallentatore, il caldo del seme, poi a seguire tutti gli altri e le sue mani, quasi impazzite se lo spalmano, si tocca, piacere in ogni dove…..

I suoi peli impiastricciati …

Le sue dita attaccaticce. Nuda, distesa difronte a quegli uomini, cani attorno alla cagna e lei per eccitarli ancora di più si porta le mani alla bocca, succhia le sue dita, una ad una, il sapore…..

Sapore di maschio e di altro ….

Piacere e niente altro …

Con quei pensieri sotto quello spruzzo della doccia la raggiunse l’orgasmo. Le sue gambe tremarono e le sue ginocchia cedettero, mentre le sue mani iniziarono una corsa folle tra le sue grandi labbra. Ora il piacere era esploso, il piacere, quello che lei amava, si sentiva sporca, uno zampillo di urina andò a colorare l’acqua della doccia mista alla schiuma tra i suoi piedi, grido, da accucciata finì in ginocchio continuandosi a martoriare le ninfe, uggiolava, gridava era partita…….

Si riebbe lentamente, tremava tutta e fu a carponi, non ce la faceva ad alzarsi raggiunse così la camera dove si buttò sul letto. Un telo da spiaggia per coperta e il sonno l’avvolse. Con lui il sogno le visioni confuse dei sogni che si tramutano in incubi che di casto non avevano niente. Le capitava spesso e si svegliava sempre bagnata, sudata le sue ninfe non mentivano mai……

Si svegliò riposata, ormai si doveva solo preparare e la festa in programma con quel vecchio l’attirava come non mai, che cosa voleva dire “Amore crudele?”  Poi altri pensieri e a quel titolo non ci badò più che tanto. Aperta la valigia tirò fuori un tubino rosso da sballo, con quel capo era sicura avrebbe fatto ammattire quell’uomo e tra se e se, pensò se la cosa gli avrebbe smosso anche il cazzo….

Non era poi giovane, quella barba bianca e quel volto abbronzato aveva già visto molte primavere…..

Sorrise pensandolo, si guardò allo specchio, sotto il tubino portava un minuscolo perizoma e non si vedeva quasi alcun segno mentre la parte alta era libera, l’intimo non c’era, le sue tette meritavano e non dovevano avere costrizioni. La scollatura era profonda e nell’insieme, guardandosi allo specchio con aria critica…..come fanno tutte le donne si piacque.

Un trucco leggero, i suoi sandali da discoteca che le allungavano le gambe facendo mettere in risalto il suo fondoschiena…..Era ok e con questi pensieri uscì per andare all’appuntamento.