Così si avviarono su per la scala a chiocciola di quel vecchio casale quasi diroccato della periferia di Udine, da una finestra si vedeva perfettamente il Mataiur in quella giornata settembrina, ma anche se l’aria forse alla mattina non era più calda, a quell’ora il sole era ancora tiepido, il pomeriggio era ormai inoltrato, dovevano arrivare gli “ospiti” si stava per preparare un orgia, le donne, il marito dell’altra lo sapevano ci sarebbero stati cazzi e esclamazioni scurrili. Sara salendo le scale pensava al foglio che aveva firmato, sua madre non lo sapeva ma una copia lui diceva che glie l’avrebbe lasciata.
E così entrarono in quella stanza. Una stanza vuota e squallida, sul pavimento un vecchio materasso a due piazze, una luce penzolava dal soffitto. In un angolo una sedia con i braccioli e niente altro, sulla parete opposta uno specchio della stessa grandezza, sembrava quasi moltiplicasse gli spazi. Era una stanza spoglia, quel materasso era sporco e macchiato di tutto, segno che più di una femmina o schiava come le chiamava lui si era rotolata sopra accompagnata da diversi cazzi. Sara tremava, una specie di angoscia serpeggiava in lei e nello stesso tempo si sentiva bagnare per quello che sarebbe successo. Ora l’uomo e l’altra donna erano li, quasi impacciati, nel frattempo era salita anche la puttana lasciando la madre di lei da basso.
Era li immobile, lui la spinse ad aiutare l’uomo….. mentre la moglie; neanche lei sapeva cosa fare. Da un momento all’altro sarebbero arrivati gli ospiti, e Sara era preoccupata. Ormai il maschio era nudo e lui M. senza tanti preamboli, come dire la cosa più normale di questo mondo:
“Su Sara succhiagli il cazzo, il marito del nostro architetto, della nostra Daniela non vede l’ora di avere il cazzo in tiro per gustarsi sua moglie alle prese con cazzi stranieri; vedrai che cagna diventerà così ti farai un idea di quello che ti succederà, e poi puoi chiedere a tua madre le sensazioni che si provano, lei ci è già passata “
Finì quella frase ridendo, mentre Sara si inginocchiava davanti all’uomo. Li in piedi, ormai completamente nudo non sapeva dove guardare, se guardare sua moglie che era li come in attesa o Sara che da un momento all’altro gli avrebbe iniziato a succhiare il cazzo. Nel frattempo c’era anche l’altra puttana con qualche cosa in mano, assieme a M. e loro due erano le uniche due persone vestite. Aveva del nastro adesivo, Sara lo vide con la coda dell’occhio, e si chiese a che cosa potesse servire. Ormai eseguiva i suoi ordini come un automa, si inginocchiò davanti al maschio come aveva fatto nel posteggio dietro ai Piombi, ebbe quel cazzo a pochi centimetri dalla sua faccia, ne sentì l’afrore selvatico da maschio in calore, non era eccitato ma quel cazzo prometteva bene, aveva la punta lucida e si stava gonfiando. E così fu, chiuse gli occhi e iniziò a succhiarlo, lo fece con una voracità unica come se quella cosa fosse l’ultima cosa al mondo che doveva fare prima di morire. Sentì quel cazzo indurirsi nella sua bocca mentre la sua lingua letteralmente lo massaggiava. Si poggiò con la mano alla sua gamba per avere un movimento migliore e poi sentì la voce della puttana…..
” Sara, lentamente infilatelo fin oltre le tonsille, fallo piano così non ti verrà da vomitare…”
E lei lo fece eseguì quel primo ordine di quella specie di maestra in fatto di sesso, il cazzo le scivolò giù in gola, e con un lento affondo se lo portò dentro di lei fin oltre le tonsille. Poi lo estrasse dalla sua bocca, ora era lucido di saliva e di voglia di maschio che nel frattempo usciva dal meato, nella sua bocca sapore di urina e di sborra si sommavano, aspettava altri ordini e gli ordini arrivarono glaciali
“ Succhialo lentamente non avere fretta, sentilo fin oltre la gola e massaggialo, usa la lingua e cerca nel con tempo di leccare le palle… fallo piano e quando lo estrai , quando sei alla fine succhia brutalmente esegui”
Continuarono e la voce di lui….
“ Usate il nastro adesivo, legatelo alla seggiola mettetelo in modo che il cazzo si veda bene, deve gustarsi quello che farà la sua donna”.
Sara non capì subito ma la puttana come addestrata fece accomodare l’uomo su quella specie di poltroncina girevole con tanto di rotelle, gambe e braccia gli furono bloccati così che quel corpo fosse ben seduto e il suo cazzo svettasse rigido. L’uomo non parlava, ma lui non aveva ancora finito, e mentre era li ben legato ordinò a sua moglie di farsi guardare da lui…ma non lo fece con gentilezza e…
”Ora Sara guarda che cosa faccio fare a questa puttanella, lo farai anche tu davanti alle persone che più mi aggradano e non sarebbe male che tu lo facessi davanti al tuo ragazzo, guarda su ….”
E così dicendo ordinò alla donna che era sempre immobile con la testa bassa quasi in attesa,
“Su, qui a quattro zampe come una cagna, mostra a tuo marito di che pasta sei e di che cosa ti aspetta”
E lei lo fece , avanzò su quel materasso lercio …che di cazzi, di corpi nudi e sudati ne doveva aver visto a centinaia a quattro zampe come una cagna, poi si girò e mostrò il culo al marito. Era impacciata, ma intervenne la puttana …..
“Apriti il culo , allargati e di che cosa ti sta per succedere “
Lei lo fece, le uscì un filo di voce tremolante, era rossa in volto, quasi tremava….
” La tua Daniela si apre per te, so di essere una troia, tra un momento arriveranno delle persone e mi inculeranno fino a quando avranno sborra nei loro coglioni”
Così dicendo si teneva le natiche allargate, quasi piangeva, ma un ordine era un ordine e ormai ne era soggiogata anche lei. Sara era esterrefatta, sua madre in quel momento era da basso ad aspettare le persone che dovevano arrivare vestita di sole scarpe, lei era nuda li davanti a una coppia la cui femmina si stava per far massacrare il culo davanti al marito legato e nudo . E in quel momento quasi con un tempismo perfetto sentirono un colpo di clacson, gli ospiti erano arrivati. Lo sbattere delle portiere e le risate, una lingua incomprensibile. Ma quello che era peggio, lui invitò Sara a guardare dalla finestra e lei vide sua madre avviarsi in contro a quegli uomini completamente nuda. Le sue forme non erano più da ragazzina, ma in quel momento a quei uomini non interessava e la iniziarono a palpare brutalmente, così la spinsero in casa…sentirono il tramestio e i loro passi sugli scalini segno che la strada la conoscevano bene per essere già stati… un attimo dopo furono dentro; erano almeno sei , di tutte le età, si erano tirati a lucido anche se c’erano delle barbe lunghe e un profumo dolciastro. Videro Daniela che stava mostrando il culo al marito e rimasero a bocca aperta, ma lui…
“Su cagna va in contro ai signori, si vogliono divertire con te“
Fu questione di un attimo lei fu immediatamente circondata e come un automa a cui è stato insegnato tutto iniziò a sbottonare quei pantaloni tirando fuori i cazzi di misure diverse, lunghi, tozzi, circoncisi, ma in quel momento la donna era solo un buco e si ritrovò anche due cazzi nello stesso tempo in bocca a dilatarle le mandibole. Tossì, sputò, ebbe quasi dei conati di vomito, ma fu un momento e quei maschi infoiati si coordinarono e iniziarono a pomparla in maniera cattiva, la presero per i capelli e iniziarono a usare la sua bocca come una vagina per farsi succhiare e nello stesso tempo altri le infilavano le dita nei suoi buchi mettendosi a ridere accorgendosi che la donna si stava eccitando; e non ci volle molto, una volta spogliati, quel groviglio di corpi fu sulla donna e iniziarono a prenderla sia in culo che in figa per non parlare della bocca, lei mugolava, tossiva, sputava, spruzzi di piacere sul suo viso e dentro il suo culo.
Cazzi, solo cazzi a quei maschi già eccitati dalla mamma di Sara dal momento in cui la loro auto era arrivata. Poi loro si coalizzarono e iniziarono a darsi il turno per i suoi buchi. Ma ormai avevano deciso di sfondarla quasi in maniera irreparabile e si misero d’impegno due di loro si distesero sul pavimento in modo che le loro gambe si incrociassero e i cazzi fossero vicini così da formare quasi un’unica colonna di carne, . lei capì subito quello che volevano, cercò di opporsi ma la forzarono e fu sopra i due. Lentamente la impalarono per la figa. Fu dilatata all’inverosimile, quasi come se dovesse partorire, ma a loro non bastava perché un altro mentre era piena, letteralmente farcita nella figa la inculò nel suo buco posteriore provocandole un urlo di dolore misto a piacere. Quel cazzo le letteralmente forzò il suo budello scuro e si fece strada nell’intestino fino a spingere la merda che aveva dentro in alto, lei si sentì aprire, uno sconvolgimento per quell’entrata contro natura e nello stesso tempo il piacere iniziò a irradiarsi dal suo ventre quasi come la melma di sborra che le colava gìà fuori dai buchi che avevano avuto un primo passaggio, ma se hai tre non bastava c’erano anche gli altri e uno di questi le ficcò brutalmente il cazzo in bocca e tirandola per i capelli. Iniziando a usare la sua bocca come una vagina. Ormai Daniela non capiva più niente era stravolta. Sudata, sporca sentiva zaffate di odore giungerle alle narici, le veniva da vomitare mentre quella carne rossastra le scendeva fin oltre le tonsille quasi soffocandola , cercò di divincolarsi, si contorse ma con quel movimento i quattro maschi ne approfittarono ancora di più per entrare meglio in lei, e a quel punto le sue mani che erano rimaste libere ebbero tra le dita i cazzi degli altri due. Sei maschi assieme, e in quell’attimo ne fu come trasformata e uscì un
” Siiiiii , godo sono una troia”
Lo disse, lo gridò per quanto il cazzo che aveva in bocca glie lo permettesse. Tutti la guardavano, nella stanza scese un silenzio quasi irreale nessuno parlava e l’unico rumore erano i grugniti dei maschi e i suoi gemiti. Piacere, costrizione, dolore, schiavitù sognò mentre quei cazzi le erano dentro di essere appesa come un animale e di essere aperta….Poi l’attimo, il cazzo che aveva nel culo esplose della calda sborra che le irrorò l’intestino, e così venne per il cazzo che aveva in bocca e i due nella figa, le sborrarono dentro a una distanza di pochi secondi l’uno dall’altro letteralmente riempiendola come una pasta alla crema. E sentendo quel liquido caldo e pastoso che la invadeva tutta venne di nuovo e quasi perse conoscenza, si lasciò scivolare lentamente sul corpo di uno dei due maschi disteso sotto di lei, uniti con le gambe quasi in croce per permettere ai loro due cazzi di essere uno vicino all’altro e di aprirla meglio in figa. Ma non avevano finito perché lei non lo sapeva, M. aveva detto di farle il culo, si eccitava nel volerla sfondata li e dopo quella specie di antipasto quei sei maschi l’assalirono li, una voce alla puttana che assisteva alla scena….
” un cuscino per tenerle il culo alto così siamo scomodi.”
L’attimo, la foga il cuscino apparve come dal nulla e le fu messo sotto la pancia e da quel momento a turno la incularono e la incularono incuranti dei suoi gemiti. Piacere e dolore si sommarono in lei non capiva letteralmente più niente. Lui assisteva legato, impossibilitato, la puttana intanto gli si era avvicinata e lo segava lentamente per tenergli il cazzo duro per fargli voglia. Lei svenne, la fecero rinvenire e la costrinsero in piedi. Lui vide una donna, una maschera di sborra appiccicata al viso e ai capelli, altre gocce di piacere sulle tette e, dalla figa e dal culo le colava di tutto, due di loro la sorressero e passo dopo passo la fecero avanzare verso quella sedia, dove c’era lui. La girarono in modo che gli mostrasse la schiena e poi…..poi la impalarono sul suo cazzo…..un ultimo gemito il cazzo del marito scomparve nel suo sfintere martoriato e lei svenne, rimanendo come arpionata. Avevano finito, li lasciarono così. E lui il padrone…..
”Quando si riprenderà lo slegherà, è nei patti, poi se ne andranno, la donna lo sa, le faremo provare il brivido di essere una puttana da strada”
così li lasciarono soli in quella stanza che era servita da scannatoio.