Aeroporto Barreca di Madrid, tre persone, due donne e un uomo; Lei, Susy la folle e M… . Bagagli, valige tra loro si mescolano i passeggeri di un volo per l’Argentina, Si vedono cappotti e pellicce …dall’altra parte è inverno. Ormai erano prossimi alla partenza, ma si sarebbero divisi , le due donne sarebbero andate a New York , Susy doveva presenziare all’inaugurazione di una sua mostra, lui invece avrebbe preso un volo due ore dopo per il Guatemala via San Domingo della Iberia . Si girarono in molti a guardare il terzetto che era appena arrivato . Lei ara splendida in un completo color panna , una gonna sopra il ginocchio che le metteva in risalto la lunghezza della gamba aiutata da un paio di scarpe di Gucci , una giacca corta fasciante che cadeva alla perfezione sul suo fondo schiena , una borsa a tracolla della stessa marca delle scarpe, l’unica cosa forse fuori posto era una cinghietta nera al collo che vista da vicino era un collare da gatta tempestato di brillantini. Susy invece da buona artista era stramba, portava una mini mozzafiato ultra aderente, una maglia senza maniche dal collo alto il tutto coperto da uno spolverino lungo, le due donne erano la delizia degli occhi. M… per un momento rimase indietro per guardarle e così se le potè gustare, erano una più bella dell’altra . Chissà se i passeggeri fermi all’imbarco si sarebbero potuti immaginare che una delle due aveva tette e figa inanellate ..Non le aveva fatto togliere gli anelli, Lei li portava con orgoglio, folle……Pensandoci bene era vissuta in una gabbia, punzonata come un animale mostrando tutti i suoi buchi e allargandoseli all’inverosimile con vibratori artificiali e altri ammennicoli per il piacere del pubblico; si era cibata della sborra dei clienti del locale che le avevano spruzzato sul corpo con dovizia di commenti. Lei era una schiava fino al midollo delle ossa godeva nel trovarsi in quelle situazioni torbide e dava fondo a tutto il suo esibizionismo che la faceva sentire esclusivamente un buco, un oggetto di piacere . Con questi pensieri le osservava, con la coda dell’occhio vide alcuni passeggeri di chiare origini centroamericane che si segnarono al passaggio di lei, rimase per un momento interdetto ma poi non ci fece caso e la cosa cadde nel dimenticatoio… Fu il momento dei saluti, ci fu un bacio appassionato tra lei e lui, Susy li stava a guardare, poi con la sua solita verve…..”non aver paura te la porto via solo per alcuni giorni e ti prometto che non la porterò nei locali di mio gusto…forse”. Era lei, Susy, non ci poteva fare niente. Sapeva che sarebbero finite in qualche locale per amanti del dolore la conosceva troppo bene…un’altra megalopoli come a Hong Kong. Un augurio per la mostra , poi le due donne furono dall’altra parte della porta d’imbarco, si erano divisi. Il corridoio le portò fin dentro l’aereo le hostes, il numero dei posti, il sibilo dell’aria condizionata e il ronfare lento dei motori in attesa della partenza, si sedettero l’una accanto all’altra, le gonne salirono vertiginosamente lasciando scoperta l’attaccatura della calza di lei mentre Susy non le portava, magnifiche le cosce, due puledre di classe ….Sentirono la chiamata e il portellone che si chiudeva con il consueto rumore, poi l’aereo ballonzolante iniziò a rullare sulla pista. La voce del capitano che descriveva il viaggio,i motori andarono al massimo ci fu un rombo, tutta una serie di scossoni , e come un grande uccello rapace l’aereo si staccò dalla pista per fare rotta verso occidente …ore di viaggio sopra l’atlantico , tra fusi orari e tempi tecnici sarebbero arrivato in America il giorno dopo. Stavano cenando, sedute una affianco all’altra. Ad un certo punto Susy si girò verso di lei e a bruciapelo. “So che lui è un porco dai gusti non molto per la quale anzi un po’ folle cos’avete fatto a Hong Hong? Vi siete fermati sempre al Mandarin o avete girato?” Era una domanda da donna a donna, sapeva che Susy era stata sua amante e conoscendolo non credette minimamente che le avesse nascosto i suoi gusti anzi anche Susy molto probabilmente….e poi conosceva quella casa di piacere dove erano state a Vienna, le aveva mandate lui e da quanto ricordava Susy in quell’ambiente era conosciuta…perciò non poteva nascondere niente . “Guarda…”si sbottonò la giacca giusto per aumentare la scollatura e invitò la sua amica a guardare . Si vedeva chiaramente il capezzolo inanellato, un cerchietto in oro …” li ho su tutti e due” “ quando li hai fatti? “ non li ho fatti, me li hanno fatti, lui è dovuto andare via per alcuni giorni e mi ha lasciato in un bordello di madame Fong, è stata la tenutaria, la stessa Fong, non so se la conosci , una cinese incartapecorita lesbica e amante dell’oppio ha un impero di case di piacere sparse in tutta l’asia e credo che anche il posto di Vienna sia suo” ma? Non mi ha fatto prostituire non mi hanno scopata, ma mi hanno fatto vivere in una gabbia come un animale davanti a tutti, i clienti si eccitavano vedendomi nuda e inanellata, mi invitavano a masturbarmi e a giocare con i vibratori che mi lanciavano da oltre le sbarre…almeno le puttane sono donne ,,,,io ero solo una cagna che doveva eccitare le persone per le puttane del bordello. Inanellata e con un collare pesante, quasi non potevo muovere il collo …dovevo mostrare i miei buchi e riempirli come aggradava a loro. “Ma tu sempre li dentro.? Si sempre chiusa mi hanno infilato da una botola come una tigre del circo e li sono vissuta , hanno visto tutto, anche i miei bisogni, mi sono masturbata come una pazza, non capivo più niente, vivevo in un perenne stato di eccitazione, il mio esibizionismo e masochismo sono usciti in tutta la loro follia…forse non sono normale..oppure M… ha capito la mia indole ed è stato un gioco da ragazzi per lui farla uscire. M… mi ha fatto addestrare tanto tempo fa in un’altra casa di piacere ma questa te la racconterò un’altra volta” . Susy la stava ad ascoltare a bocca aperta, non riusciva a capacitarsi una così bella donna ridotta ad oggetto….”e come mangiavi? “Mi cibavo di sperma ma non potevo toccare i cazzi ne succhiarli era un ordine perentorio, mi sono fatta sborrare addosso e poi con le dita me lo raccoglievo e succhiavo ero letteralmente uno svuotatoio di cazzi alcuni alla fine della serata senza più sborra mi hanno pisciato addosso….credo di aver raggiunto il fondo con il mio masochismo, il dolore non mi piace anche se amo farmi fustigare li, tenendo le gambe aperte di proposito senza legacci, per il puro piacere del dolore, so che a lui piace so anche che mi hanno sempre ripreso in tutto quello che facevo, lui ha i CD me li ha mostrati e mi sono eccitata ancora di più quando li ho visionati”. Sei una porca peggio di me le disse Susy, credevo di aver superato tutti i limiti e le fantasie ma tu sei una maestra a mio confronto per quello che hai passato. I discorsi le avevano eccitate, gli occhi erano lucidi, la lussuria tra le due donne aleggiava come un mare liquido in cui immergersi…la cena era finita, ormai le luci si erano abbassate…sullo schermo in fondo un film, lo seguivano alcuni passeggeri, altri dormivano…….i loro due posti erano leggermente indietro, quasi isolate…abbassarono i sedili, lei sentì le mani di Susy che la cercavano come un ceco cerca la luce…scorrevano sulle sue gambe e lentamente risalivano sotto la gonna, l’attaccatura delle calze, un piccolo sforzo , ora proseguivano sulla pelle morbida, poi giunsero li, non portava gli slip , le sue ninfe erano bagnate , si sentiva fradicia , la giacca ormai era aperta e le sue tette svettavano inanellate …si risentiva un animale, la voglia la stava prendendo…non fu da meno e rivolgendosi verso la sua amica la baciò con passione, un gioco di lingue sensuale che non lasciava addito a quanto sarebbe successo Susy ormai era a culo nudo con la figa fuori, diversamente da lei aveva un filo di peluria lasciato ad arte come per accentuare la bocca del suo ventre …Erano due sacerdotesse di venere che si scambiavano effusioni, due gatte pronte a strofinarsi per godere e godere. Sentì la sua bocca sui suoi capezzoli giocare con gli anellini che portava, li tirava , succhiava , titillava, poi smetteva. Le sensazioni andavano e venivano come le onde di un mare in tempesta…presto sarebbe esploso il piacere e non ci sarebbero stati freni ormai la diga era incrinata…..L’orgasmo si avvicinava…Piantami due dita nella figa , ti prego fammi godere, la folle Susy la guardò con un sorriso sardonico, non bastava che M….si fosse innamorato a suo modo di lei portandoglielo via ma le aveva fatto provare tutti i suoi sogni più folli…le piantò due dita in figa , lei allargò le gambe …poi le dita passarono a tre,…….. boccheggiava, si sentiva piena…ricordava i vibratori che si era schiantata nel suo ventre…poi da tre la mano diventò un cuneo e lentamente si fece strada tra le sue ninfe, ci fu un attimo di esitazione al passaggio delle nocche..poi un ultimo sforzo……..piena, piena come con un cazzo animale allargata …arrivò un orgasmo furibondo, doveva stare zitta, ma le uscì dalla bocca un gorgoglio di goduria che non aveva niente di umano…quasi svenne poi il respiro affannoso…..” Ancora, dacci dentro sfondami mi sento vacca…”…la sua amica non se lo fece dire due volte, la stantufò brutalmente fino a farla quasi svenire di piacere…….. Rimase con la bocca aperta , la gonna tirata su, le giarrettiere che le incorniciavano le gambe . Quelle sue belle cosce lunghe e affusolate, era per un momento rimasta ratrapita , le tirò su….. fu come se fosse su una sedia ginecologica, i suoi talloni piantati sulla parte bassa della poltrona, il ventre proteso in avanti e le ginocchia sconciamente divaricate , la giacca aperta completamente sbottonata metteva in risalto le sue tette inanellate, era in pugno a Susy , era il pugno di Susy che la stava masturbando ferocemente , doveva tacere, se no avrebbe svegliato tutto l’aereo..poi ci fu il bacio, la sua compagna, aguzzina la chetò con un bacio pieno di tenerezza , lentamente sfilò la mano dal suo ventre gocciolante , il sonno l’avvolse……… La sua amica invece ara ancora eccitata con il cuore che le pulsava a mille si alzò dal sedile per andare nella piccola cucina del velivolo dove c’era il personale , li diventò gatta e belva, si era fatta una donna ora aveva bisogno di cazzi . Susy la folle ora voleva un uomo, la sua amica ormai dormiva stremata sulla poltrona di volo verso il finestrino intabarrata in una coperta leggera. Lei no, si era alzata mettendo ben in vista le sue gambe lunghe fasciate dalla mini mozzafiato che portava . Si presentò così nel cucinino, il personale vedendola rimase di stucco , i maschi dell’equipaggio presenti si alzarono chiedendo che cosa volesse mentre una hostes seduta la guardava con un misto di invidia e di disprezzo, sapeva che non sarebbe riuscita a competere con una simile puledra …..Gambe leggermente divaricate , la mini che le arrivava esattamente a filo natica e davanti quasi le lasciava scoperto il pube . Era una Walkiria in cerca di prede, due occhi azzurri di ghiaccio che ti soppesavano , occhi che avrebbero messo in crisi un santo anacoreta rifugiato nel deserto per fuggire dalla lussuria dei sensi. Gli uomini le offrirono il te che aveva chiesto, continuava a dire che non si sentiva molto bene e se per cortesia una persona si poteva sedere vicino a lei fino a quando non si fosse calmata…Una scusa del tubo, e lo Stewart capì al volo…….. CONTINUA