Continuava a leccare quel piatto con avidità, lo voleva pulito e nelle sue visioni voleva che lo riempissero ancora.Latte di maschio, latte tutto per lei, leccarlo spargerselo addosso e farlo assorbire dal suo corpo…..I cazzi, quei cazzi che faceva rivivere nella sua bocca, succhiandoli, leccandoli vezzeggiarli e sentirli vibrare sulla sua lingua per poi esplodere, quei filamenti che scivolavano fuori dalle sue labbra e si perdevano sui suoi seni . Era lei, la femmina che non sapeva di essere tale quando viveva nella sua Italia e quel porco di tedesco era riuscito a tirarla fuori. Le sue follie nella stalla del castello: lo stallone, quel cazzo immenso che aveva cercato di metterselo in vagina……esclusivamente per il suo piacere, piacere di essere posseduta….Il piacere poi che le aveva dato il cane in quel tugurio quando disperata credeva di essere stata abbandonata da tutti e da lui. Era passato il tempo dalla gabbia di quando si era esibita, e non lo sapeva ancora se per gli uomini che la guardavano per eccitarsi o per il suo esibizionismo perverso che affiorava. Ed ora guardava quella donna che era entrata. La nuova arrivata, non aveva un vestito, e nello stesso tempo era vestita, strisce di cuoio attorno al suo corpo, era affascinante, si intravvedevano i seni, i capezzoli eccitati che svettavano tra quelle strisce, il suo ventre messo in risalto da quel gioco di cuoio; la facevano sembrare una sacerdotessa. La figa esposta e nello stesso tempo quasi coperta, spiccavano le sue ninfe, le grandi labbra spinte in avanti e il culo, le natiche semi aperte tirate ai lati da quel costume osceno…….Cosce robuste fatte per chiudersi attorno ai fianchi di un uomo e costringerlo a darci dentro quasi a consumarsi per darle il piacere. Un paio di sandali dai tacchi altissimi e anche lei portava un collare, non era un collare sottile ma un collare pesante e borchiato come quello che lei aveva portato nella gabbia, la costringeva a stare eretta e così che culo e tette spiccassero maggiormente. Gli uomini la guardavano famelici, sapevano che amava essere chiavata ma che lei sopra ogni altra cosa lo voleva tra le natiche nel suo buco scuro, sfondato, capace di assorbire tutto. Le lasciarono sole per un momento, loro e le altre donne per circondare la nuova arrivata…le mani degli uomini si allungarono su quel corpo fasciato di cuoio , la palpavano e pizzicavano, si sentiva che l’eccitazione stava di nuovo salendo, , loro erano nudi, attorno a quel corpo le cui forme erano messe in risalto da quel vestito osceno. Ora erano attorno alla donna, e lei si abbassò per essere alla portata di quegli uccelli, aveva il collo quasi bloccato ma quella bocca si aprì quasi come le fauci di una leonessa. Sfiorò quegli uccelli , li toccò con la lingua, le sue mani corsero verso quelle palle, sui loro ventri quasi a saggiare la consistenza dei muscoli addominali …. E poi si avventò su di loro, iniziò a succhiarli, uno alla volta, se ne portava anche due contemporaneamente in bocca , voleva essere posseduta anche li nella bocca . Li leccò, li succhiò e vennero nella sua bocca, vide chiaramente lo sperma che le colava dalle labbra e che si perdeva su quelle cinghie di cuoio, lei vedendo tutto questo si avvicinò al gruppo camminando a quattro zampe, era una cagna infoiata e le fu davanti, si inginocchiò davanti a lei, le sue mani le circondarono il collo e iniziò a leccare quelle labbra, quella bocca semi aperta grondante piacere, che si mischiò alla sua le due donne si baciavano con passione, un maschio infilò in mezzo a quelle due bocche il cazzo e loro lo leccarono avidamente, poi si rovesciarono sul pavimento continuando il loro gioco perverso, la voglia saliva, il caldo e la lussuria stavano per avere la meglio. , la nuova arrivata si piegò , e mettendosi in posa mostrò il culo, la rosetta scura, dove amava prenderlo…lei testolina Bionda le fu immediatamente dietro e iniziò a lapparla con furore, lunghe linguate piene di saliva per lubrificarla per renderla elastica e anche avidi succhiotti , con la lingua cercava di forzarla, la faceva tremare e poi, con un movimento fulmineo le fu sopra e le divise le natiche con le mani , presentò quel culo ben in vista agli sguardi degli uomini, i cazzi erano tesi allo spasimo e iniziò il primo, poggiò quella carne violacea al buco palpitante e in un attimo con un affondo cattivo quasi a volerle fare male la possedette con rabbia, colpi , affondi decisi, la squassò letteralmente e godette quasi subito, poi ci furono gli altro….cazzi solo cazzi per quel buco che ormai rimaneva socchiuso e i contorni si arrossavano per l’andirivieni e la sborra che colava non bastava a lubrificarlo bene. La donna rimaneva immobile quasi ad assaporare tutta quella carne che le sborrava dentro, aveva gli occhi chiusi e un sommesso mugolio usciva dalle sue labbra a ogni colpo che riceveva, , Anche lei ne rimase affascinata e le fu a fianco, si mise nella stessa posa, ma prima bene in vista sputò della saliva sulla sua mano, e platealmente in modo che la vedessero tutti se la sparse sul suo culo, sul suo buco…..un muto invito ad essere posseduta anche lei, e gli altri uomini vedendo quel ben di dio così invitante si lanciarono in una sarabanda fatta solo per il sesso, quei cazzi passavano da un buco all’altro senza interruzione un affondo a una e uno all’altra senza fermarsi era indifferente per loro venire in un culo o nell’altro. Erano ridotte a due buchi e niente altro……. e i maschi si sfogavano nel tentativo di riempirle di portare anche loro al piacere. Godevano anche loro, tremavano, tutte quelle sensazioni, la situazione in cui si trovavano, ambedue a quattro zampe li immobili a prendere cazzi, poi stufi passarono anche a gli altri buchi, bocca e figa, per il gusto di renderle piene , esclusivamente oggetti di piacere, sembrava che non si curassero minimamente di chi fossero, potevano essere a quel punto anche due bambole di gomma. La maharani nel frattempo era posseduta da un maschio solitario sul divano mentre un ‘altra donna la baciava furiosamente, era proprio tutto degenerato tutto in un orgia da basso impero……un dolciastro profumo di erba che da le visioni nel frattempo si era sparso nella sala e ciò rendeva l’eccitazione più alta ….Quando non ce la fecero più passarono a possedere le donne con oggetti di tutti i tipi, vibratori dalle forme strane, pieni di bitorzoli grossi come cazzi di cavallo furono puntate su loro due e quei culi martoriati li assorbirono…ci fu il gioco della mani giunte che lei ben conosceva che le avevano fatto provare nel bordello di Wienna…e si sentì piena, squartata, un urlo da animale preso all’arpione , e con quell’urlo portò le mani dietro a lei, sul suo culo ma non per difendersi ma per aprirsi di più affinché quelle mani unite entrassero fino al polso ed oltre …non pensava ad altro, lo fece anche la nuova arrivata quasi le due fossero in gara nel farsi spaccare……….volevano roba grossa volevano essere impalate nella ricerca del piacere perverso che provavano. E lo furono…..I maschi si calmarono e le lasciarono esanimi sul pavimento, aperte, il piacere grondava loro da tutti i buchi, dalla figa, dal culo, dalla bocca, e per finire si erano divertiti ad inzaccherare loro la faccia, erano letteralmente due maschere…….lentamente si riebbero, gli uomini le guardavano con un misto di invidia per la voglia che avevano ancora ma che non potevano soddisfare, i cazzi erano mosci e ci sarebbe voluto del tempo per riprendersi, ma loro no, le due femmine erano lanciate e lentamente iniziarono a baciarsi e a toccarsi, prima timidamente poi sempre più a fondo, le loro bocche si cercavano, si pulivano il piacete che avevano sui loro volti , e ne uscì un fantasmagorico sessantanove, fatto esclusivamente per la loro lussuria e per eccitare i presento che furono di nuovo attorno a loro ma questa volta non potendone più pisciarono addosso a loro due. Giallo dell’urina, rigagnoli sui loro volti sulle loro figure, le due erano indemoniate e sentendo quel calore diverso che correva lungo i loro corpi godettero anche loro, gridarono di rabbia fach my more…more si sconquassarono come colpite da un attacco epilettico, tremavano mentre si passavano le mani sui loro corpi in quella brodaglia …erano li in quella pozza ma sembrava se ne compiacessero, questa volta erano esauste anche loro, forse avevano toccato il fondo , ma per una, la nuova arrivata non era finito, apparve nella sala un grosso imbuto che le fu infilato nel culo ormai sfondato e semiaperto con una cattiveria unica, la donna mugolò un rantolo e poi la poggiarono sulla schiena, le gambe furono portate all’indietro quasi a toccare il pavimento …….in quella posizione l’imbuto troneggiava sul suo buco sfondato e vi pisciarono dentro, un clistere di piscio, era ridotta ad un cesso vivente…Lei testolina bionda si riebbe e le bloccò le gambe, corse il suo viso verso quei nuovi zampilli e cercò di leccarli di fare in modo che le finissero in bocca….si unì a lei anche la maharani, la lingua dell’altra donna andò verso il suo culo martoriato da cui defluiva di tutto e iniziò a leccarla, le voleva dare piacere, voleva calmare quelle mucose infiammate e ce la fece; lei fece in modo che la lingua dell’altra entrasse a fondo in lei , per riavere quei brividi che l’annullavano…….La serata ormai volgeva al termine . altri clienti le avrebbero chiavate solo se si fossero lavate tanto erano sporche di tutto, puzzavano come cagne dopo una corsa a per di fiato sotto la pioggia….ma erano vive e soprattutto Testolina Bionda ne volava ancora e ancora guardò verso la parete di specchi di quella sala dove aveva intuito che qualcuno le guardava e nella sua mente sperò che ci fosse M…il suo uomo, che vedesse che donna aveva , che animale da sesso lussurioso era diventata, e tutto lo faceva per lui, ma nonostante questo c’era la ricerca del piacere e questo era solo suo. Lui M…..stava parlando con madame Fong e disse alla cinese….”
E’ una femmina perfetta ora vediamo di annullarla, dalla così sporca in pasto alla gente del mercato che non si può pretendere le puttane di lusso, considerala un avanzo della serata ora può andare per gli scaricatori, vedi di venderla per alcune ore fino a che non sorge il sole, poi me la porto via.
”Ma la Cinese gli rispose che i patti erano patti e lui sarebbe ripassato tra una settimana“ E vero, ma per questa notte la voglio vedere annullarsi falla uscire…….”
CONTINUA