E questo le piaceva……Succhiava quel cazzo con devozione, l’uomo non le interessava, voleva il cazzo e lo voleva avere nella sua bocca, lo succhiava con avidità, non le interessava che sapesse di urina, o di altro, più sporco era più si annullava. Quella sporcizia la eccitava e trovandosi in quegli stati, completamente nuda all’angolo di un incrocio la cosa la eccitava ancora di più, si sentiva schiava, si sentiva sottomessa, li nel chiarore dato esclusivamente dagli strumenti dell’auto. La macchina di grossa cilindrata con l’aria condizionata filava nella notte, intanto lei si dava da fare e quell’uomo ormai era al limite, di li a qualche momento capiva che sarebbe venuto e avrebbe goduto nella sua bocca, le stava facendo un pompino con i fiocchi.
L’auto si fermò dietro lo scalo ferroviario, il rumore portato dal mare e il rumore del traffico giungeva attutito. L’altra donna uscì dall’auto, come per sgranchirsi le gambe. Portava una mini stratosferica e , gambe lunghe e niente calze, le scarpe avevano i tacchi altissimi: nell’insieme faceva il suo effetto, l’intimo non esisteva, e se camminava si vedeva la parte bassa del culo, era una bella donna, anche se non era più giovane, uscirono anche gli altri due uomini, e uno si appoggìò all’auto accendendosi una sigaretta, non capiva che cosa sarebbe successo, che cosa volevano, si l’avrebbero chiavata ma a quel punto….arrivò un ordine per lei: ….
”Lubrifica il culo di questa troia il mio amico ha già il cazzo duro e poi passa a me..”
Così si ritrovarono tutti e quattro fuori, lei completamente nuda, guardava l’altra donna, aveva ricevuto un ordine, ma si sentiva impacciata, si doveva mettere all’opera, si sentiva come l’uomo che infila l’avambraccio nella figa della cavalla per imputtanirla e eccitarla ( è vero). Inghe si girò verso l’auto, allargando leggermente le gambe, lentamente tirò su quel poco di gonna che le copriva…meritava, gli occhi dei due uomini brillavano, due splendide gambe , magre e scattanti, rese ancora più lunghe dai tacchi stratosferici che portava e che sarebbero stati la delizia di un feticista di scarpe femminili. I due uomini avevano gli occhi lucidi, la voglia aleggiava e per uno si era già scatenata, aveva il cazzo duro e aspettava, le indicò l’altra donna mentre questa si piegava, mostrò il culo in tutta la sua bellezza e lentamente se lo aprì, vedeva quelle dita lunghe smaltate di rosso, non erano mani da troia, le unghie non erano finte, di una donna che non lavora ….Si aprì così il culo, allargò ancora di più le gambe e si piegò in maniera perfetta quasi a novanta gradi….lei si sentiva infima, completamente nuda , ora la doveva leccare, leccare il buco di un culo, si mise dietro a lei , si inginocchiò, sentiva la brezza portata dal mare e nello stesso tempo gli odori dello scalo, urina, nafta, ferro arrugginito….si inginocchiò sulla sterpaglia, al suolo in mezzo all’erba bruciata dal sole resti di preservativi usati, ma non le interessava, poteva trovarsi anche in un immondezzaio ma le avevano detto di leccare quel culo, era un ordine e la voglia che gli aveva fatto venire quel cazzo che aveva assaporato ormai la faceva stravedere, sensazioni che si irradiavano dal suo ventre e le annullavano tutta la personalità, il suo sguardo era attirato dalla rosetta scura..Il suo volto si avvicinò, sentì subito che l’altra donna era sudata, quel culo aveva un odore caratteristico , ma non le interessava, la sua lingua lo lambì leggermente e poi si immerse, una slinguata lunga che partì dall’alto per perdersi sulle grandi labbra della figa che spiccavano in quella posizione, erano aperte, ma lei proseguì sul culo, iniziò a titillare il buco, cercava di forzarlo con la lingua , lo insalivava il più possibile….sentiva anche che l’altra donna si stava eccitando, quel corpo iniziava a fremere e a mugolare sotto voce. Si ricordò quando con lei nella stanza della villa su al nord si amarono con rabbia e ne fu sodomizzata sia in figa che in culo . Quei baci che si erano date quel gioco di lingue che era iniziato quasi come un capriccio mentre si facevano le confidenze mentre veniva tatuata…piccole lettere gotiche le iniziali di lui, ma quei baci poi erano diventati torridi e le lingue avevano iniziato a danzare lungo le loro curve, si erano quasi lucidate con la saliva, un sessanatanove furibondo le aveva fatte fremere e poi erano passate alle dita, si erano forzate i buchi. Lo fecero lentamente…… Quella mattina avevano tutto il tempo che loro poteva servire , prima un dito , poi un altro, un massaggio lungo e lentissimo, un tocco di farfalla sul suo bottoncino….una pressione leggermente più forte fatta con l’unghia, i brividi che si irradiavano; poi le dita erano diventate due sempre con un movimento di entrata e uscita, e poi tre, con tre dita ricordava che sentiva le sensazioni in maniera amplificata e il senso di pienezza nella sua figa iniziava a farsi sentire, la mano la stava forzando, quelle tre dita erano diaboliche e il piacere stava salendo al punto di non ritorno, sapeva che di li a poco l’orgasmo sarebbe arrivato e l’avrebbe travolta, ma a quella donna che ora aveva avanti a cui succhiava con avidità il culo quasi a volerne tirare fuori la merda che aveva dentro non bastava, le dita divennero quattro e ora formavano un cuneo….in un attimo fu forzata brutalmente, la mano della donna arrivò fino alle nocche, la sua figa divenne un buco e le sue grandi labbra si tirarono, ma non se ne ebbe con cattiveria da cuneo quella mano divenne un pugno e con rabbia, quasi con cattiveria fu chiavata, il termine giusto sfondata con rabbia, con tutta le gelosia che aveva accumulato vedendo il debole che aveva lui per la nuova schiava. Fu sfondata, nella figa. E ora lei le stava facendo il culo con la lingua per prepararla. Gli uomini le guardavano affascinati, le due donne si stavano dando il piacere, per l’esattezza solamente una si dava da fare mentre l’altra si stava eccitando sotto quelle carezze bagnate . lei ormai era persa , la professoressa.. M…….de faceva entrare la lingua nel culo dell’altra donna e ad un certo punto …non lo seppe mai…se lo fece con cattiveria o perché le sensazioni erano troppo forti sentì lo sfintere che si apriva facendo un rumore strano, un alito mefitico le fu in bocca le insudiciò il viso assieme a altro di innominabile, ma lei non importava, I due uomini si misero a ridere e uno dei due….
”Dai inculala con le dita a pulisci il condotto non ho voglia di sporcarmi…..tanto poi il cazzo me lo pulisci comunque, o lo fai ora o dopo con la bocca”
E lei lo fece, aveva il viso sporco di merda, ma non le interessava ormai si stava crogiolando nello sporcizia, affondò le labbra in mezzo a quelle natiche e puntò il dito sullo sfintere, entrò dentro e iniziò a sditalinarlo, l’altra donna ormai fremeva, aveva voglia di cazzo, anche se puttana a pagamento le sensazioni erano troppo forti e il piacere stava prendendo anche lei. Le sue dita forzarono l’altra , arrivarono in fondo aiutate dalla saliva. Follia, sesso e piacere soprattutto piacere, di quello più abbietto quando ci si annulla nello sporco e tutto questo a lei piaceva. Mentre faceva tutto questo l’uomo si avvicinò a lei, aveva il cazzo fuori e lo sventolò a pochi centimetri dal suo viso ormai ridotto a una maschera, maschera di sporcizia e di lussuria…..
CONTINUA