E mentre bisbigliava quel nome, sottovoce, persa in quel suo liquame che si era sparsa addosso sentì bussare alla porta del bagno ….era suo marito….”M….tutto bene? Sai che dobbiamo uscire e fare delle compere” lei ebbe quasi un sobbalzo , non avevano neanche mangiato visto che appena entrati in casa la lussuria e la voglia di sesso avevano avuto il sopravvento. Sesso torrido ma per lui non sentiva più niente, si era eccitata come non mai pensando a quello che aveva fatto in quei pochi giorni su al nord. Il suo cazzo era stato un vibratore e niente altro . Si lavò, si sciacquò di tutta la “melma” che si era sparsa addosso, se la tolse insaponandosi con rabbia. Fu nuda e così uscì dal bagno, fu davanti a lui e lui si accorse del tatuaggio, quelle piccole lettere gotiche che le incorniciavano le fossette del suo fondoschiena……
” Ma M…ti sei tatuata….” Suo marito la guardava con gli occhi fuori dalle orbite e lei con un aria sbarazzina le rispose……
“Si è vero va molto di moda e poi sono piccole, quando voglio me le posso togliere, me lo hanno garantito e non rimarrà nessun segno” Al marito, al suo ingegnere la cosa non andava giù e rincarò la dose…..
“ Ma si tatuano, si marchiano gli animali e tu…..” e lei lo fulminò con una risposta ad hoc
“Sai bene che sono una cagna, me le sono fatte, ne avevo voglia, mi sentivo in vena…….”
Le rispose quasi stizzita e dopo questo scambio di battute andò in camera a cambiarsi; e quando uscì a lui venne quasi un accidente…..Portava un paio di pantaloni corti che letteralmente le fasciavano i fianchi e mettevano in risalto le sue gambe lunghissime, poi una maglietta ultra aderente dalla quale si capiva che sotto non portava altro…..spiccavano i suoi capezzoli induriti. Si vedeva chiaramente che era eccitata….con aria sbarazzina una borsa a tracolla e la coda di cavallo , tutto l’insieme le dava un aria da ragazzina. Lui fece per parlare ma…….fu letteralmente fulminato da una sua occhiata e rimase a bocca aperta…..Furono fuori, il pomeriggio era splendido , giravano per compere …..Lei era contenta , lui un po’ meno, vestita come era tutti la guardavano . Furono in un negozio di via Garibaldi della loro città N….. , una vetrina con scarpe e abiti firmati e un tubino estivo che sarebbe stato d’incanto indossato da lei. Entrarono, la commessa, una bella donna si fece incontro a loro, era la titolare, e le indicarono il vestito in vetrina….Ed ecco che piegandosi lei vide che la donna portava il suo stesso tatuaggio. Si, quelle lettere gotiche, quelle iniziali…..ebbe un brivido e se ne accorse anche lui….
”M…..la signora porta il tuo stesso tatuaggio”
Lo disse ad alta voce e lo sentì anche l’altra donna, che per un momento rimase immobile poi come colpita da una scossa elettrica si girò di scatto chiedendo quale tatuaggio. Le due donne si guardarono negli occhi e capirono perfettamente……furono salvate dallo squillo del telefonino di lui che uscì per rispondere…..M…..guardando la proprietaria negli occhi ….Una bellissima mora dallo sguardo di saracena…….”E’ sempre lui , folle che ti fa fare tutto quello che vuole e la sua schiava padrona Inge”. “Si. È vero, Inge gli sta dedicando la vita anche se lui non la degna di uno sguardo; Inge è ormai destinata al suo cane , la costrinse una volta davanti a me……Io ero nuda ai suoi piedi, tra le sue gambe , con la mia bocca gli leccavo il cazzo, eravamo in quella grande sala che tu conosci, il cane ara vicino al camino, quel suo dobberman di nome Attila……La chiamò, lei fu davanti a noi vestita con uno di quei suoi completi neri che la facevano sembrare ancora più dura come certo tu sai e ci fu l’ordine “ “Adesso la nostra Inge si spoglierà per noi…..avanti, fallo!”
Io la guardavo esterrefatta , non capivo ma lei si spogliò, era una bella donna, con capi di intimo di classe di colore nero che la facevano apparire ancora più altera, spiccava la sua pelle bianchissima su quel nero…della biancheria….quando si girò le vidi delle striature violacee sulla schiena. Era impacciata, tremava….aveva gli occhi lucidi, non saprò mai se di voglia o di disperazione, ma stava li immobile davanti a noi completamente nuda come se aspettasse una sentenza ….e la sentenza fu……
”Ora la nostra cagna si metterà a quattro zampe, Attila ha voglia, si , Attila ormai conosce la strada, le prime volte l’ho dovuto tirare con il guinzaglio ma ora….sta a guardare…….”
Lo disse rivolgendosi a me. Il cane aveva alzato la testa, sapeva che avevano parlato di lui. Quelle orecchie appuntite quel muso lungo dalla dentatura affilata, fu in piedi e si diresse verso la donna che l’aspettava. Lei era immobile, aveva gli occhi chiusi…..”Una cagna per il cane……” sembrava che lui ci tenesse più all’animale che a lei. Il cane le fu vicino, vidi il suo muso lungo che si infilava sotto il suo culo , l’annusò, le lecco le grandi labbra…..mugolava…..Il suo cazzo dalla punta rossiccia era quasi completamente uscito dalla guaina di peli, poi fu come un film a rallentatore, il cane le fu sopra e la coprì, mugolava….lei era sempre immobile, si mosse solo leggermente per permettere l’introduzione al cane…..Gridò anche lei poi la bestia si spostò, era ancora eccitata……e fu il secondo ordine….
”Puliscilo”
,Sembrava la trama di un copione già visto. Attila si distese, le mani di lei furono sulla sua guaina di peli , lo fece uscire e se lo mise in bocca, lo succhiava……..Mi faceva schifo ma ne ero affascinata ne provavo un eccitazione perversa , la bella e la bestia lo segò, non saprò mai se il cane venne anche nella sua bocca ma poi ci fu lo schifo anche per me ….
” E tu credi di poter solo guardare la mia Inge mentre si accoppia con il cane senza fare niente?…..Ha la figa grondante vedi di pulirla….”
Ero letteralmente affascinata, la donna si distese sul pavimento e allargò le gambe ….io la pulì, lappai con la lingua succhiai il suo piacere e quello del cane, mi annullavo anch’io per M…..lo feci, lo feci più volte e così sono diventata schiava per dare piacere a quell’uomo. Questa è la mia storia, ora mi rimane il tatuaggio e finalmente ho trovato un’altra donna che lo porta, dobbiamo incontrarci, mi devi dire che cosa ti ho fatto fare mi sembrerà di rivivere….Comprò quel magnifico vestito , lui era ancora al telefono….parlava di lavoro. Girarono ancora un po’, poi andarono a prendere un aperitivo e decisero alla fine di cenare fuori, era tardi e tra pochi giorni sarebbero partiti per un isola della Grecia. Furono a cena, una cena al lume di candela come due innamorati. Non erano passati da casa a cambiarsi e lei era rimasta con quel piccolo paio di pantaloni corti che erano una festa per gli occhi dei camerieri e dei maschi presenti nel locale. La maglietta le aderiva perfettamente e la faceva sembrare quasi nuda visto il colore bianco di un leggerissimo stretch. Le donne presenti la guardavano con odio , era una puledra di razza…..osservava il suo ingegnere e nello stesso tempo nella sua testa correvano le visioni di quanto era successo nella sala della villa. Il racconto l’aveva colpita e ne era rimasta eccitata. Si accorse che si stava bagnando e i suoi capezzoli si ergevano di nuovo e spiccavano sempre di più. Erano tra il primo e il secondo quando squillò quel diabolico telefonino.
“Lavoro, solo lavoro”
Disse ad alta voce, e puttane pensò lei…….” Devo correre in ufficio servono delle carte” ma la sua risposta fu glaciale,
“ Io di qua non mi muovo prenderò un taxi per farmi portare a casa quando avrò finito di mangiare” Lui rimase di stucco, si alzò stizzito e uscì di corsa mentre la professoressa de….M……rimase sola era arrabbiata, disgustata e eccitata, accavallò nervosamente le gambe….sentiva un dolce formicolio al suo basso ventre, ora voleva cazzi, non sapeva ne come ne dove. Aveva quasi visioni, il cazzo di lui, del suo padrone, il cazzo dello stallone di quando lo aveva segato , il cazzo di Attila quel dobberman maschio che si accoppiava con Inge. Voleva essere piena voleva sentire la carne palpitante che si fa strada nel suo ventre per poi cambiare buco e trapanargli il culo. Sentire il cazzo che si gonfiava dentro di lei per poi allagarla con un mare di sperma. Quel liquido bianco, tirarselo fuori e impiastricciarsi il corpo. Lo voleva , aveva voglia, non era più una donna, ma si sentiva come una cagna pronta per farsi accoppiare. Quel periodo che aveva passato al nord. Quell’incontro avuto con il marito nel bordello l’avevano completamente cambiata. Si sentiva un’altra nel suo intimo e si voleva vendicare. Lui era tutto lavoro e puttane , perché lei ora non dovrebbe essere una puttana? Se lui andava a fighe ora lei voleva cazzi. Tutti nel locale videro il loro “scontro” tutti la videro rimanere da sola a quel tavolo. Mangiò, finì, e si prese anche il dolce e poi uscì in strada….era sola, i passanti la guardavano e era da guardare con quelle magnifiche gambe lunghe così in vista….I pantaloni corti che portava, la sua coda di cavallo la facevano sembrare una studentessa. Era li, ferma alla fermata dei Taxi quando si sentì apostrofare……quelle voci venivano da un auto, il viso di un ragazzo la guardava e la invitava a salire per fare un giro. Per l’esattezza erano in due….”ti accompagnamo noi a casa, però prima ci fermiamo a chiacchierare”. Lei li guardò ebbe un attimo di esitazione poi con aria strafotente le parole folli: sono 50 E uro a testa e ci divertiamo assieme prendere o lasciare. I due rimasero di stucco e ….”Sali” Lei salì dietro e anche l’altro passeggero fece lo stesso. Lo guardò con i suoi occhioni porgendo il palmo della mano sono 50 a testa e si paga anticipato….aveva un sorriso ironico, le misero le banconote in mano che sparirono immediatamente nella sua borsetta e……come lo fece si buttò con rabbia sull’incrocio dei pantaloni del ragazzo…..con rabbia,….lo sbottonò, infilò la mano e gli tirò fuori il cazzo,L’altro non si aspettava una cosa simile, li nel traffico quasi tra la gente, rimase immobile , lei aveva il cazzo in bocca, lo succhiava con rabbia, gli massaggiava le palle, puzzava dio sudore e piscio ma non le interessava, voleva essere puttana e lo stava facendo…avevano pagato e lei voleva assolvere quel contratto……succhiava con devozione, sentiva la mano del guidatore che quasi facendo una contorsione cercava di palpargli le tette. La macchina letteralmente volava tra il traffico, si vedeva che i due erano giovani , erano in calore , e non si spettavano una donna simile, si stavano eccitando anche loro, due maschi per una femmina, pensava lei, avrebbe avuto due buchi pieni, aveva avuto voglia e ora finalmente si stava per divertire. Succhiava avidamente il cazzo del ragazzo, lo sentiva gonfiarsi di momento in momento se lo infilò lentamente in gola per tutta la sua lunghezza , le sueprò abbondantemente le tonsille, lo aveva nell’esofago, poi se lo sfilò lentamente, sembrava un prestigiatore, il cazzo era gocciolante, saliva gocce di sperma, a lei piaceva…..quel sapore di piscio , il sudore, si ricordò con suo marito quando gli sveva leccato le palle, la sua mano corse verso il suo ventre per toccarsi, e poi ad un certo punto sentì che esplodeva, sperma, filamenti bianchi nella sua bocca, gocce di piacere sul suo mento inghiottì tutto , lo leccò ancora come per ringraziarlo o per quasi cercare di rivitalizzarlo, poi guardando il giovane….lo voglio dentro ….anzi vi voglio dentro tutti e due, cercate un luogo appartato che coi divertiamo. La macchina si portò fuori città e alla fine si fermarono….lei intanto si stava spogliando, via la maglia, mostrò li nel traffico le sue magnifiche tette , poi fu la volta dei pantaloni, mentre faceva questo, continuava a tenergli il cazzo in mano, lo voleva e spettava l’altro, li voleva tutti e due ………. CONTINUA