Le due donne furono vicine, e lei ritornò ad essere cagna…… un bacio di lingua morbido e nello stesso tempo sensuale ….lei si crogiolava in quelle sensazioni che si rincorrevano dal suo ventre per arrivarle in testa e rimbalzare in tutto il suo corpo, era ricettiva era come se fosse un buco ….il nirvana dei sensi, galleggiava era felice e tutto il resto non contava….poi volle lei dare il piacere alla sua amica del cuore la sua bocca scese sul suo collo e la lingua fece il resto, centimetro dopo centimetro, un gioco leggero fatto di leccate e baci sfiorati…….Fu sui suoi seni , i capezzoli erano duri dall’eccitazione ; li succhiò leggermente e poi i suoi denti candidi si chiusero su di loro…….La sentì fremere, prima uno e poi l’altro, avvicinò i suoi seni con le manie li strofinò ai suoi…..era piacere, piacere come una donna può dare a un’altra donna , poi fu la volta del suo ventre ….bagnato, fradicio Giulia era un lago, piacere e sensazioni mentre la bocca dell’altra gli martoriava le ninfe imperterrita, non le dava requie , lei tremava e M…..giocava letteralmente con il suo piacere, lo rallentava e lo aumentava come il gatto gioca con il topo. Poi M…..bisbiglio alla sua amica , quasi non volendosi far sentire ……fistami voglio la tua mano nel culo, prendi la crema…..e Giulia la prese, unse la sua rosetta e lentamente iniziò a forzarla, prima un dito, lentamente…… , poi un altro …..ora erano due …..poi tre, entrava e usciva come per abituarla. Fremeva, mugolava cercava la sua bocca per essere baciata poi furono quattro, la mano a cuneo, si ricordava la mano di Inge ma non lo disse, disse invece “continua, ormai iniziò ad essere forzata dal pollice………i muscoli erano tesi allo spasimo e ……fu dentro, dentro fino al polso, poi continuò imperterrita, ora era letteralmente piena , farcita una mano nel culo, godeva immobile di quella situazione assaporandola, poi lentamente il suo culo fu liberato lasciando un brodo marrone sul lenzuolo ma le due donne non se ne dettero……Si girarono e furono nella classica posizione del sessantanove bocca ventre, ventre bocca le lingue saettavano e il piacere colava….M…….sentì la lingua dell’altra sfiorarle la sua rosa scura,, ancora socchiusa da quella penetrazione mostruosa che aveva avuto un attimo prima ebbe un brivido, si alzò sulle ginocchia toccandosi i seni e cercando di far aderire il più possibile il suo culo al viso dell’altra, con un grido di rabbia gridò succhia, succhia aprimi tutta. Sapeva che se la succhiava non sarebbe riuscita a trattenere niente ma non le interessava ….che Giulia aspirasse pure la sua merda, erano ormai partite. Lo capì anche la sua amica che ebbe un attimo di esitazione , ma poi successe e letteralmente si lordarono, amavano quel gioco sporco che avevano fatto ai tempi dell’università un paio di volte quando la foia le prendeva. Uscì di tutto, gli sfinteri si aprirono si sporcarono e le loro lingue leccarono tutto spargendo tutto sui loro corpi quello che era uscito. Si amavano così anche con quel gioco folle, puzzavano e il letto era ormai letteralmente una cloaca, ma non se ne dettero pace, le loro gambe si incrociarono si strofinarono brutalmente provocandosi altri brividi di piacere. Si contorcevano, Giulia scese con la sua bocca e andò a succhiare l’alluce del suo piede bisbigliando…te lo lubrifico, poi tu mi possiedi . E lei lo fece, si alzò in piedi sopra di lei e lentamente con il piede iniziò a forzarla , ma la testa le girava non ce la faceva per tutte quelle sensazioni che aveva avuto; ricadde sul letto sporca , bagnata e lucida di goduria , tenne il piede teso e fu la volta di Giulia che si calò sopra, si sfondò e fremendo le gridò: “ Ti ho forzato il culo con la mano ora il tuo piede forza il mio”…aveva mezzo piede dentro era immobile come impalata. Le loro estremità erano diventate dei cazzi, dei cazzi maggiorati e si divertivano ad aprirsi ……occhi lucidi , voglia come olio che galleggia mandando riflessi metallici dal viola al nero , al rosso del ferro rovente che marchia la passione e la fa sfrigolare……erano due schiave dell’arem che si davano piacere attendendo il sultano in questo caso solo per una perché il compito dell’altra era di eccitarla per renderla più ricettiva. Si amavano come ai vecchi tempi. L’alba le trovò cosi mentre ancora si pastrugnavano . Erano ridotte…….non si può dire, non erano più due donne, erano due baccanti infoiate che volevano solo essere riempite e si riempivano con tutto quello che avevano in continuazione. Si alzarono e sporche com’erano furono in cucina e fecero colazione guardandosi negli occhi come due innamorati…..e dopo una doccia fatta assieme furono in strada . Una corsa fino a casa di M….. lei nel frattempo si era messa un vestito di Giulia perché quello che aveva portato il giorno prima dopo l’avventura della marchetta era inservibile e non ci teneva che suo marito vedesse. Quando salirono in casa lui non c’era più, era andato in ufficio , la casa era vuota e sul tavolo i resti di una colazione ….si sentiva ronzare un moscone nel silenzio della stanza. Fu in camera, non sapeva cosa mettersi, voleva fare bella figura con quell’uomo, era il suo padrone e per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa. Rimase indecisa, poi presa come da un raptus tirò fuori dall’armadio un leggero vestito estivo che si chiudeva con un unico bottone in vita …..ad ogni passo si potevano vedere le sue gambe lunghe dallo spacco vertiginoso che ne usciva e lo stesso si poteva dire per i seni , non mise intimo , si sentiva puttana, che la gente vedesse pure la prof. de…….M…….I dubbi e le paure della prima volta erano scomparsi . Vado a vedere una corsa di cavalli con Giulia , lei ha un invito…..Baci M…..lasciò il biglietto sul tavolo, era pronta . Una borsa a tracolla e un paio di sandali con il tacco da dodici …..era scatenata . Giulia la guardò per un momento scuotendo la testa ……
.” E tu usciresti cosi?”
La sua risposta fu folle…..
” Si mi sento un buco, lo vuole lui me lo sento”
Non mise intimo, si sentiva puttana , che la gente vedesse pure lei, la professoressa de…..M……I dubbi e le paure delle prime volte erano scomparsi ora era pronta. Furono in auto, il traffico….la gonna ormai era aperta sulle sue gambe e il suo ventre era in bella mostra….più di un passante quando furono ferme a un incrocio allungò bil collo per guardare….e lei si eccitava in maniera maligna, provava ormai piacere nel mostrarsi .; mentre la sua amica del cuore si sentiva imbarazzata e nello stesso tempo anche lei era ansiosa di incontrare quell’uomo che aveva rivoltato il carattere di M…..come un calzino . Arrivarono, la gente, la solita ressa di personaggi anonimi che popolano cli spalti degli ippodromi . La guardavano , erano da guardare tutte e due perché Giulia era sempre una bella donna con quella sua falcata sportiva. Girarono come due anime in pena, poi arrivarono nella zona da lui indicata . E lo vide. Tranquillo, parlava con delle persone , e vicino a lui la fidata Inge . In mezzo a loro un magnifico purosangue dal mantello nero. Lui portava un abito Jetro un completo di Lino, con ai piedi dei stivaletti Frau fatti a mano . Non portava cravatta , anzi non l’aveva mai visto con la cravatta usava la farfalla. Inge le vide per prima e si rivolse a lui bisbigliandoli qualche cosa all’orecchio, si girò e si videro. Lasciò quelle persone e si fece incontro a loro,…….”Carissima professoressa che piacere rivederla, il suo sorriso ironico riprendeva il solito gioco del gatto con il topo, era cordiale ma lei sapeva che un ordine glaciale le poteva arrivare da un momento all’altro…..si diedero la mano e si baciarono sulle guance….due vecchi amici e niente altro, chi avrebbe potuto dire che quella bella donna aveva trainato un calesse da lui guidato completamente nuda….poi girandosi verso Giulia
“ Chi ho il piacere di conoscere?”
“ la mia compagna dell’Università, ci conosciamo dal liceo e sa tutto di me” “ Proprio tutto?” fu la sua risposta. “ Si tutto anche del mio soggiorno in Germania” “Sento che allora possiamo parlare senza problemi……., noi siamo alloggiati al Santa Lucia, vi inviteremmo a cena, naturalmente tutte e due e se non sbaglio verrà anche tuo marito”la guardava, lei si sentiva male, lo aveva li davanti e era quasi impossibilitata nel dirgli….si tutto quello che sentiva per quel porco che le era entrato dentro, non lo sopportava ed ora invitava anche suo marito per il quale non sentiva più niente, era letteralmente sconvolta. Lui aveva un frustino in mano e lentamente con non curanza lo poggiò sulla sua spalla, e sempre parlando scese lungo il suo collo…..lei sentiva il cuoio sfiorarla e iniziarono i brividi, i suoi occhi luccicavano, era immobile, si stava bagnando….il frustino scese, si intrufolò nella scollatura…..e leggermente la sforzò, mise in vista il seno dalla forma perfetta; il capezzolo era turgido, segno che era eccitata, lei lo sapeva e lo sapeva anche lui. Giulia li guardava con gli occhi di fuoco, avrebbe fulminato quella persona, che giocava con la sua M……. ai tre si avvicinò anche Inge con la classica frase per smorzare gli animi che si stavano surriscaldando, superò lui e abbracciò M…..dicendole che era felice di vederla. Lei era rimasta con la tetta fuori e non le passava minimamente di tirarsi su il vestito, era come ipnotizzata, voleva mostrarsi, se il suo padrone le aveva scoperto il seno lei non si sentiva di coprirlo……Lui continuò gelido, intuisco che non porti intimo…… allarga la gonna ….lei lo guardava fisso come ipnotizzata e aprì lo spacco, li tra la gente …videro tutti il suo ventre scoperto a lei non interessava minimamente era come ipnotizzata, in quel momento se lo avesse chiesto si sarebbe buttata ai suoi piedi e gli avrebbe slinguato le scarpe come aveva fatto nello studio della sua villa in Germania. E poi ci fu la sentenza …allora vi aspetto questa sera, tu, tuo marito e la signorina qui presente, ci sarà anche un’altra donna….poi senza enfasi senza alcuna inflessione di voce……M…..tu ti vestirai da puttana e Giulia vigilerà che tu lo faccia, la tua amica appartiene alla razza padrona. Rimasero a bocca aperta Giulia lo avrebbe strangolato e lei invece abbassò la testa in muto consenso, i suoi sentimenti urlavano, uscire con suo marito, vestita da puttana e andare a cena da un perfetto estraneo…no, non ce la poteva fare era una follia…capiva che l’altra persona doveva essere la proprietaria del negozio, si erano parlate e intuiva che lui l’avrebbe chiamata, era una schiava anche quella donna . Detto questo se ne andò, era sicuro che sarebbero venute e non se ne fregava minimamente dei salti mortali che avrebbe fatti per essere a cena con lui… per giunta vestita da troia……Rimasero sole , M…..guardò Giulia con occhi disperati e Giulia era incazzata come una iena, non si potevano fare quelle cose, sarebbe riuscita a convincere il marito ma vestita in quel modo le era impossibile uscire . Furono in macchina , non aprirono bocca, erano pensierose e si stavano dirigendo verso casa….avevano appuntamento alle 9 e ormai era il pomeriggio tardo. Furono a casa e di, li a poco sarebbe arrivato lui, l’ingegnere CONTINUA