No, fece cenno di no allora le fu legato un guinzaglio al collare e fu portata di la di nuovo in quel soggiorno, fu trascinata sul divano dalla governante della casa e bloccata, era in ginocchio e mostrava il culo…….Li, in ginocchio sul divano, si sentiva guardata, osservata quasi come un animale da sacrificare…prese paura, si stava bagnando non capiva che cosa le stesse succedendo, di nuovo quella dolce confusione. Si trovò in ginocchio, quei volti estranei attorno a lei che la stavano soppesando. Si girò, vide sul tavolinetto basso la cintura con un fallo artificiale incorporato…lei ora si sentì un buco, l’altra donna si spoglio completamente, aveva un fisico efebico, bionda….i seni appena abbozzati dai capezzoli scuri…gli altri due uomini rimasero vestiti, si volevano godere la scena, esibizionismo, masochismo portato all’estremo e anche voyerismo , nella stanza aleggiava l’odore del sesso, lussuria allo stato puro. La donna si mise la cintura, era diventata un essere strano, si avvicinò a lei, allungò le mani e l’accarezzò lentamente. La sua mano corse sulla schiena, le soppesò i seni quasi fosse un animale da mettere in mostra, e corse alla fine sul suo culo messo in vista , sentì quelle dita accarezzarla, sfiorarono la rosetta scura, la forzarono leggermente, poi fu la volta della sua figa entrò con due dita….
” È bagnata fradicia, eccitata al punto giusto, hai trovato una vera cagna”
Lo disse rivolgendosi a lui, le girò attorno, lei aveva gli occhi chiusi……
”Guardami ora guardami e datti da fare…”
Era di fronte a lei, il fallo posticcio era a pochi centimetri dal suo volto…
”Succhia, succhia cagna …..”
Lei succhiò, ebbe in bocca quel simulacro , lo succhio, lo leccò con arte, si sentiva presa nella parte, schiava in un harem e la favorita del sultano la voleva violentare, lei era la più bella, l’ultima arrivata….non ce la fece, chiuse gli occhi di nuovo, avrebbe voluto il cazzo di lui, il suo “padrone”. Quell’uomo lo era diventato realmente, ora lo voleva, era diventato la sua ossessione ma era li in attesa di essere……. La donna si posizionò dietro di lei, sentì il fallo posticcio poggiarsi sulle sue grandi labbra e poi forzarla. Lentamente iniziò a farsi strada in lei, la donna la stava possedendo…….lentamente poi in maniera sempre più veloce, ondate di piacere iniziarono a susseguirsi in maniera parossistica, piacere, solo piacere la lussuria giocava con le sue sensazioni, la sua lussuria data dalla schiavitù per lui. La donna la stava possedendo e si stava divertendo, uscì completamente da lei, non capiva,……. invece sentì il fallo finto poggiarsi sulla sua rosetta scura e forzarla. La forzò brutalmente con un colpo secco allargandogli le natiche. Un dolore fortissimo, bruciore e nello stesso tempo si crogiolava di essere in quella situazione, si stava bagnando ancora di più. Aveva un cazzo finto nel culo che la stava ravanando , la stantufava l’apriva l’allargava come un oggetto. Lui si era spostato avanti a lei e la stava guardando, guardava le due donne che si stavano dando piacere . Lei era in trance dolore e pazzia allo stato selvaggio, poggiando le braccia sullo schienale del divano, scossa dai colpi che le stavano aprendo il culo, con un rantolo allungo le mani alla patta dei suoi calzoni, dammelo dammelo padrone, le sue dita gli aprirono la patta e lo prese, lo tirò leggermente e se lo mise in bocca…..Un cazzo vero, un cazzo caldo fatto per dare piacere, lo iniziò a succhiare con avidità, con rabbia le sue dita gli accarezzarono le palle, lo voleva, voleva il suo seme nella sua bocca ormai era come impazzita…lo senti gonfiarsi, inturgidirsi, il suo cazzo ormai l’usava nella sua bocca a mo di vagina, la prese per i capelli e usò la sua testa a come un involucro , la muoveva lui e il cazzo a tratti le arrivava quasi in gola….sfiorava i conati di vomito sapeva che di li a poco avrebbe goduto…voleva berlo , assaporare fino all’ultimo il suo piacere. Lui venne e venne a fiotti lunghi dentro di lei, li sentì battere sul palato…..bevve avidamente tutto aspirando quel cazzo mentre l’altra implacabile continuava a chiavarla, cambiava buco e continuava a fotterla con un un misto di rabbia, la voleva far sentire sottomessa, sottomessa a lei. La voleva sua ma non ce la faceva, herr…….era un padrone vero e lei la professoressa ne era come ipnotizzata. Ansimava, il suo seme lo aveva in bocca, le stava colando sul mento, e i filamenti si allungavano, era di nuovo sporca , cagna, provò di nuovo quel piacere perverso della sottomissione. Mentre era in quegli stati le mani dell’altro uomo iniziarono a tirale i capezzoli, la pizzicavano , sentiva dolore….era entrata in un altro mondo, il suo corpo era ricettivo a tutto. Voleva assaporare quelle sensazioni fino all’ultimo……
”Continuate…sono una cagna….sono la vostra schiava……..andate avanti”.
La misero in piedi, barcollava. Li in mezzo alla stanza completamente nuda vestita ormai solo delle scarpe gli altri erano seduti, la donna si era tolta il cazzo finto e glie lo lanciò ai piedi, datti piacere fai vedere come ti masturbi, avanti fallo è un ordine …si inginocchio davanti a lui, staccò il simulacro dalla cintura, lo ebbe in mano, era lucido del suo piacere e di merda . Se lo mise in bocca, sapore di lei e sapore di altro……. e con l’altra mano iniziò a toccarsi, li in mezzo a quelle persone. Lei che fino a poco tempo prima se ne sarebbe vergognata, ora invece non aspettava altro che ordini, ordini di fare…….. la sua mano corse sulla sue figa e iniziò a incunearsi dentro, voleva aprirsi accoccolata come davanti alla porta di casa. Era li al suolo in mezzo alle poltrone, avevano spostato il tavolinetto basso e lei ne aveva preso il posto, era in posizione fetale con il cazzo posticcio infilato in bocca lo teneva immobilizzato con le sue labbra; quasi muggiva mentre le sue mani si tormentavano il ventre , le dita a cuneo iniziarono nuovamente a sforzare la sua figa. Spinse con rabbia aveva il corpo sudato per lo sforzo. Il piacere le era colato fuori, ormai le aveva reso l’interno delle cosce lucido fino alle ginocchia. La foia ormai era la sua padrona si girò si mise in ginocchio e finalmente con un movimento da contorsionista si infilò la mano fino al polso . Le partì un grido quasi disumano, stando in quella posizione si vedeva chiaramente anche la rosetta del suo culo semiaperta a seguito dell’uso che aveva fatto il cazzo finto. Aperta, infoiata con il piacere a mille circondata da persone che la guardavano. Oltre a lui e alla coppia stando leggermente defilata c’era anche la governante e un membro della servitù, si godevaano tutti lo spettacolo, a lei non interessava più niente ormai era persa nel suo piacere. L’unica cosa che voleva in quel momento era quel diabolico uomo dal pizzo mefistofelico che l’aveva affascinata con quei messaggi di posta elettronica. Era li sul pavimento lo guardò quasi con un aria di preghiera….
”Prendimi ti prego prendimi……”
la sua risposta fu glaciale
“ Si ti prenderò ma prima non hai idea di quello che farai per me “
Si disperò, quasi pianse…
“Tutto quello che vuoi, mi hai resa schiava , farò la puttana per te, mi accoppierò dove e con chi vuoi, …..prendimi….si, il tuo cazzo nella mia figa per il tuo piacere”
Sembrava quasi una dichiarazione d’amore poi dopo queste parole ci fu l’ordine alla governante . “Faccia alzare la professoressa de….M…. la portiamo nelle stalle, andiamoci a divertire, lei ebbe un brivido, l’oggetto di quel gioco era lei, il giocattolo da aprire”
L’accompagnarono tutti. Così dicendo lui prese una bottiglia di Cristal e quattro calici . Si alzarono tutti in piedi, l’altra donna rimase nuda e assieme a lei si diressero verso le stalle . Era tirata al guinzaglio, del gruppo lei era l’animale che sembrava stessero portando al sacrificio. Lei non si raccapezzava, cosa volevano ancora, lei aveva dato spettacolo, sie era fatta possedere da una donna, gli aveva succhiato il cazzo fino a farlo venire e poi li davanti a loro si era infilata una mano nella figa per placare le onde di piacere che le sconvolgevano le viscere, aveva poi pulito il fallo posticcio della sua merda e del suo piacere fino a farlo diventare lucido di saliva. I suoi occhi erano lucidi, fuori sentì l’aria fresca della notte nordica, il ghiaino scricchiolava sotto il loro passi , il vialetto che stavano percorrendo portava alle stalle…… Aprirono il grande portone da dove uscivano i cavalli per gli allenamenti e per essere caricati sui camion quando partecipavano alle gare. Il lungo corridoio tra i box leggermente illuminato, le finestrelle chiuse delle gabbie, li dentro c’era uno strano tepore, faceva quasi caldo….lei era sempre li in mezzo a loro tirata dalla governante. Si fermarono davanti a un box. Non era il suo, non aveva quel numero, il suo era quello al fianco, lui diede l’ordine di aprire e entrarono, li nella luce fioca che veniva dal corridoio si distinse subito l’ombra di un magnifico stallone berbero dal manto di un nero lucente , si accese anche la luce interna e rimasero tutti a bocca aperta vedendo quello splendido animale dai muscoli guizzanti, sembrava quasi capisse, era un maschio, palle e cazzo si vedevano chiaramente. Lei capì immediatamente che cosa le avrebbero chiesto, le uscì dalla bocca un …
”NOOO non posso non sono una cavalla…..”
“Oh, si tu lo sei, mi hai detto prima che potevo farti accoppiare con chiunque perché mi volevi, ora sei qui, dai piacere a questo splendido animale, fallo godere noi assisteremo alla scena, sei una schiava ricordalo e io il tuo padrone ora vai a datti da fare cagna”
Parole gelide che la fecero sentire male, delle lacrime le rigavano il volto, sapeva che poteva smettere ma quel fascino della perversione l’attirava, quella forma di abbruttimento stava superando tutti i limiti, non sapeva se avesse avuto il coraggio di ritornare indietro se avesse iniziato…….Si trovava in uno stato di ansia, le persone attorno a lei si spostarono e così rimase sola davanti a quel magnifico stallone, li in piedi tutti la guardavano e si aspettavano che cosa facesse, lei era immobile, completamente nuda vestita solo delle scarpe e del collare, figa e culo li aveva ancora dischiusi, liscia depilata come un angelo il suo corpo non aveva un filo di grasso, la ginnastica della sua palestra lo aveva modellato e aveva messo in risalto le sue rotondità femminili. Chiuse gli occhi per un momento , poi con un sospiro camminò verso l’animale , aveva le gambe che le tremavano, ma non voleva dare il gusto della paura, ormai la perversione e il masochismo si erano impadroniti delle sue sensazioni, sentiva gli sguardi di quella strana comitiva su di lei , il cuore le stava battendo all’impazzata, allungò le mani verso il cavallo, sotto le sue dita senti il suo mantello, l’accarezzò leggermente, i muscoli sotto i suoi polpastrelli guizzavano quasi di piacere, si avvicinò ancora, ora si spinse in avanti e i suoi seni accarezzarono il fianco dell’animale, si strofinò leggermente. Sentì le setole del manto solleticargli i capezzoli che si indurirono a quella sensazione, erano peli duri e nello stesso tempo morbidi, un effetto strano…..ne stava provando piacere, quelle sensazioni le correvano nella sua testa e rimbalzavano nel suo ventre. Aderì di piu, oltre ai seni aderì anche con tutto il corpo, ora le setole l’accarezzavano , le sue mani correvano sul mantello, quasi a vezzeggiarlo, era come in un altro mondo, il mito de la bella e la bestia , il mito greco si ripeteva, la donna che amava l’animale , le su mani corsero verso il basso, verso il ventre dello stallone li tra le sue gambe, allora si accuccio…….Vista da dietro era perfetta, appoggiata sui tacchi vertiginosi delle scarpe che portava, il suo culo spiccava marmoreo, le cosce leggermente divaricate, la schiena si inarcava, capivano tutti ormai che le sue mani correvano sull’asta dello stallone, non vedevno il suo sguardo, ma fissava quel pezzo di carne imponente che uscito si stava indurendo tra le sue mani, forte massiccio pronto a eruttare il suo lattice bianco, lei continuò, lo segò ….videro ad un certo punto che si inginocchiava e la sua testa fu sotto l’animale, capirono tutti che lo voleva prendere in bocca ….lo prese…quasi volendo slogarsi le mandibole , sapore d’urina della bestia, sapore del suo sperma, i suoi filamenti si mescolarono alla sua saliva. Chiuse gli occhi come per assaporarlo, con una mano lo teneva, l’altra corse verso il suo ventre…..se lo strofinava sulla faccia, sui seni, sul corpo per quello che riusciva , l’odore della bestia entrava a far parte del suo corpo, si confondeva con il suo profumo e lo sovrastava, ora era lei la bestia la cagna in calore. Continuò e continuò , i presenti ne erano come affascinati, quasi non respiravano calamitati da quella scena che vedevano, pregna di una sessualità torbida e perversa, era lei che per la prima volta si stava faccendo un animale e che animale, un possente stallone. Il cavallo era immobile, era al limite, ad un certo punto quasi scalpitò, ebbe un nitrito, la sua coda si mosse, schiaffeggio le sue cosce possenti, il mantello era lucido, gli occhi si muovevano in continiuazione, sembrava volessero guardare verso il basso, quell’animale nudo tra le sue gambe. Contiuava, le prime ondate di picere stavano arrivando, chiuse gli occhi il cazzo tra le sue mani iniziò a vibrare………Con un balzo felino, aiutata dalla ginnastica che aveva fatto passò definitivamente sotto il cavallo e puntò il cazzo tra le sue gambe , era oscena e sporca , puzzava, aveva il corpo ricoperto da trisce biancastre con una mano si teneva in equilibrio con l’altra puntava il cazzo dell’animale sulla sua V, polpaccio e coscia erano a angolo retto mentre il busto era teso, il volto tirato nel tentativo di guardare, i suoi seni erano leggermente spostati causa la gravità . Ormai era al limite e la bestia venne, partì un getto di sperma misto ad altro, si abbattè sul suo ventre aveva il cazzo appoggiato che lentamente cercò di forzarla….sperma, un mare di sperma , lei perse l’equilibrio fu al suolo nella paglia mista a segatura , in quello sporco fu letteralmente lavata, figa, busto, tette, faccia, capelli, fradicia di piacere , infracidata da quegli spruzzi, segatura e paglia si erano attaccati al suo corpo.,, così, sporca imbrattata di tutto rimase sotto il cavallo con un cazzo che le penzolava sopra…. venne, l’orgasmo la raggiunse per la situazione, per lo sporco in cui si crogiolava per essre finitia li, per quell’esibizione perversa che aveva dato…..aveva raggiunto il fondo, si era confusa a un animale e come un animale aveva cercato la monta ed ora era li scossa dall’orgasmo che le era arrivato, tirò su le gambe le uscì un grido furibondo che non aveva niente di umano, completamente disfatta dal piacere…tutto il suo corpo era diventato una immensa vagina , era quasi diventato un simulacro per dare solo il piacere, le venne quasi una crisi isterica, si mise a piangere, così, sporca di tutto, i singulti la scuotavano e si confondevano ancora con i brividi che le dava il suo basso ventre. L’uomo andò verso di lei, con estrema delicatezza spostò lo stallone quasi per lasciarla respirare . Quell’uomo la guardava con aria paterna, lei gli abbracciò le gambe e i singulti isterici si trasormarono in un pianto dirotto, lei seduta li tra la paglia e altro……, in quella sporcizia della stalla coperta di tutto, la tirò su lentamente si girò verso di lui e ne fu abbracciata, un pianto dirotto, i singulti la scuotevano, non capiva perché piangesse era quasi uno sfogo liberatorio……
”Sono , sono stata brava…., non ti ho deluso padrone…….?”
Parole senza senso quasi da coppia affiatata, ma quel nome, “padrone” diceva tutto; lei si era trasformata, era diventata un docile animale pronto a leccare la mano del padrone qualunque cosa le facesse, non le portava rancore, ma quasi un misto di riconoscenza per averle fatto superare i propri limiti con quella follia. Le diedero ìn mano un calice di champagne che bevve avidamente, quel leggero pizziocorio le scese lungo la gola, ma non ce la fece, le colò anche ai bordi delle labbra misto ancora allo sperma del cavallo…nonostante tutto lui la baciò appassionatamente e la prese in braccio, lei era esausta, si prese a lui che lentamente la condusse fuori dalle stalle. Le altre persone lo guardavano esterrefatti, mai herr si era comportato così con una schiava, ne era come affascinato da quella magnifica figura di donna che veniva dal caldo sud dell’Italia…..Aveva cercato di superare i propri limiti, aveva obbedito ad un ordine sadico di accoppiarsi con un animale e lo aveva fatto per compiacere il padrone. Si era abbassata ad essere sporca di tutto, si era puntata quel cazzo sulla sua figa cercando di farselo entrare, e ne era stata dilatata per un momento, per poi lavarsi in un mare di sperma della bestia, Era caduta li tra la paglia, la segatura e altro di innominabile, aveva goduto di quella situazione e si era crogiolata in quella sporcizia che le se era attaccata addosso quasi ad esserne fiera per compiacere il suo padrone………..Era il minimo che si potesse darle se non quel bacio, passione e passione, per premiare quella sua lussuria masochistica quella forma di esibizionismo in cui si beava nell’essere costretta a comportarsi da schiava, da animale che obbedisce agli ordini per far contento il suo padrone. La portarono in casa, il corteo dell’andata si era ricomposto però lei non era più trascinata al sacrificio ma era portata tra le braccia del padrone quasi come premio. Gli invitati e lui si fermarono a conversare mentre lei e la governante salirono nei piani superiori dove fu condotta in bagno e fu immersa in una vasca da idromassaggio che le portò via tutta la stanchezza e la tensione nervosa, chiuse gli occhi come in trance mentre l’altra donna le massaggiava la schiena, fu frizionata, massaggiata e lavata, indossò un caldo accappatoio e fu condotta in uno spogliatoio dove fu pettinata e truccata, lei aveva chiuso gli occhi e si lasciava fare tutto, non capiva, fino ad un attimo prima era quasi un oggetto dell’arredamento da far dormire nelle stalle ed ora era trattata quasi da regina…sul letto trovò uno splendido vestito firmato , una seta blu dai riflessi metallici, calze e capi di intimo dalle trasparente uniche, non erano da puttana, avevano un gioco di ricami finissimi, la governate l’aiutò ad infilarli ma prima …
”Lei è stata davvero unica, mai avrei creduto che fosse capace di fare una cosa simile e ha affascinato anche il padrone…”
Era inginocchiata davanti a lei mentre l’aiutava a vestirsi e con quelle ultime parole le diede un bacio leggero sulla sua farfalla che ebbe un fremito……. Fu fatta scendere, era perfetta con quel vestito, era unica, l’abito le arrivava a mezza coscia e metteva in risalto le sue belle gambe, ai piedi portava un paio di Prada che si intonavano con i riflessi del vestito…..Fu nella sala e i due uomini si alzarono e la invitarono a sedersi per continuare la conversazione, si sentiva come in imbarazzo, era sulle spine…..Lui, rivolgendosi a lei, “ Per questa sera il gioco è finito, domani avrà una sorpresa e le posso garantire che nel suo animo cambierà qualcosa”……….CONTINUA