Lui divenne quasi matto e cercò di moltiplicare le forze nel cercare di piantare il cazzo più a fondo, poi dopo un attimo di tregua si staccò da lei , fu un piedi davanti a lei. Li nella vasca da bagno, e lei era aperta sotto di lui……per eccitarlo portò le mani alla figa e ne estrasse il piacere e se lo iniziò a leccare, lo spargeva lungo il corpo, le sue ditta correvano sulla sua epidermide portandosi dietro strisce lattiginose, i suoi occhi luccicavano, in quel momento non le interessava altro, voleva ancora cazzi voleva maschi eccitati per lei e ne voleva essere riempita,. Fu un susseguirsi, per mostrarsi meglio allargò le gambe in quella vasca mettendole sui bordi, si voleva mostrare e allargando le gambe le partì una scoreggia, aveva la pancia piena di aria, i cazzi che si erano susseguiti nel suo culo le avevano pompato dentro aria e quella ne fu la conseguenza…Ci furono delle risate, lei ebbe un rossore alle gote , non se l’aspettava una cosa del genere. Il suo culo lo sapeva ormai rimaneva socchiuso e il suo sfintere era violaceo da tanti cazzi che aveva preso e che l’avevano forzato. Ormai era stravolta…e la donna che la guardava con un misto di disprezzo e invidia le chiese ad alta voce:
“Cosa sei schiava che non sei altro….”
” Sono una cagna, sono una puttana che voi avete acquistato per divertirvi, qua ci sono i miei buchi, figa, culo, bocca riempiteli come volete non sono niente e se volete divento anche il vostro cesso,”
Così dicendo apri la bocca, la spalancò tirando fuori il più possibile la lingua in una maniera lasciva…..Non sapeva neanche lei quello che diceva, non poteva sapere le conseguenze , ma quella maniera di annullarsi, quelle parole la eccitavano. Si vedeva già con un imbuto in bocca mentre i maschi le pisciavano dentro…Chiuse gli occhi continuando a toccarsi e sentì sul suo viso un getto caldo di urina, aprì la bocca, quella situazione nuova la fece godere all’istante, lo spruzzo la centrò in pieno non cercò minimamente di spostarsi voleva bere tutto, mezza accecata inghiottiva e godeva….le sue mani si artigliarono la figa, gridò di rabbia e se la fece letteralmente addosso, non riusciva a trattenersi, il suo sfintere era stato allargato all’inverosimile e ora con quelle contrazioni che provava fu la fine,un liquido naueseabondo con un preservativo in mezzo fu espulso dal suo culo, le sue gambe furono sporcate, le sue cosce anche , si mescolò tutto in quel trogolo dove pisciavano dentro. La guardavano come un animale da circo, non era neanche una cosa, lei era li distesa e aspettava, altri le urinarono addosso, altri si fecero una sega e lasciarono che il loro liquido colasse sul suo corpo…lei ormai era con gli occhi chiusi e assaporava tutto. Sapeva che aveva raggiunto il fondo ora oltre a essersi fatta uomini, ritardati, nani e animali ora era anche un cesso vivente e si trovava bene…voleva raggiungere il fondo dell’abiezione . Si contorse in quel liquido che si era formato nella vasca, finì per spalmarselo addosso ridendo e gridando che la vacca era ancora pronta che potevano fare quello che volevano. I maschi intanto erano usciti dal bagno lasciandola sola, con lei era rimasta la padrona che l’aveva comperata e la guardava con disprezzo. Si sedette sul bordo della vasca, lei era invece dentro e le diede il dito da succhiare, altra carne …….lei testolina Bionda non bramava altro voleva avere la bocca piena, succhio avidamente, la sua mano sporca corse su quella mano da master, la prese, oltre al dito si mise in bocca anche gli altri aprendola il più possibile e poi le sue parole dette in quel niravana di sensi in cui si trovava….datemi ancora cazzi sono ormai un cesso vivente fatelo vi prego, verrò da lei ogni volta che lo vorrà, mi potrà vendere potrà fare di me tutto quello che vuole , lo chieda al mio padrone tedesco. Non pensava più a suo marito, alla sua casa. Viveva esclusivamente per il sesso e più sporco era più se ne compiaceva…L’altra donna si mise a ridere,
“Lavati e esci nuda vedremo di accontentarti e questa volta ti apriremo di più”
Con queste parole se ne andò lasciandola sola con i suoi pensieri, si mise a piangere, prese la pistola della doccia e iniziò a lavarsi di quella melma con cui era stata riscoperta. Passarono i minuti, nella sala il tatami era vuoto , gli invitati conversavano, i maschi si vedeva erano in calore e ….lei uscì, era asciutta, nuda , scalza, l’unico monile che aveva addosso era il collare nonostante tutto si sentiva puzzare ……Ma non si sentiva sporca, quell’odore che aveva la eccitava, in cuor suo si sentiva una vacca e apprezzava tutto, era il suo odore di animale da monta, il suo posto era una stalla. Si trovò così al centro di quel tatami, su cui era appoggiata un asse di legno con sie cinghie cui essere legata, e fu legata, le sue gambe furono divaricate….poi in ginocchio….le mani furono anch’esse fissate a quell’asse di legno tramite due manette e in quella posizione si trovò con il culo all’aria e la faccia appoggiata su quella plastica viscida. Muta offerta i suoi due buchi erano li, a portata di tutti e…….Con la coda dell’occhio vide la padrona di casa, si era cambiata, portava un costume nero in lattice che aderiva in maniera perfetta a quel corpo da favola, modellava i fianchi e il seno, addirittura le copriva i capelli, lasciando visibile solo il viso, ornato da un sapiente trucco….con suo terrore vide anche il fallo artificiale che si era attaccata tra le gambe tramite delle cinghie, era un cazzo gigantesco, un cilindro possente quasi come il cazzo di uno stallone……Sentì quelle parole…
”Hai detto che volevi essere aperta e aperta lo sarai, vedi se riesci a sopportare questo”
.Prese paura, gridò, cercò di divincolarsi ma poi come un animale destinato al macello giacque sfinita….la donna si inginocchio vicino a lei e sfiorò la sua bocca con quel cazzo….
”Lubrificalo è l’unica cosa che puoi fare, ti renderà l’introduzione meno difficoltosa e meno dolorosa. “ Così la sua lingua corse su quella plastica liscia e larga , aveva paura. Non aveva neanche più saliva dal terrore, ma fece il possibile …ansimava. Nonostante tutto l’eccitazione cresceva, sentiva palpitare il suo culo martoriato dai cazzi precedenti, un formicolio al suo ventre si faceva sentire e lei sapeva di che cosa si trattava, il suo masochismo stava avendo la meglio. Nella sala era sceso il silenzio, tutti guardavano le due donne, una completamente nuda e offerta mentre l’altra quasi come un ragno, dalla pelle nero lucida che brillava e tra le sue gambe un palo da conficcare…. . Si spostò dietro a lei, le mani della professoressa de….M…….si chiusero su quell’asse che la bloccava come per prendere la forza, sentì la fredda plastica che aveva cercato di lubrificare il più possibile poggiarsi sulla sua rosetta devastata dai cazzi precedenti e iniziare a spingere . Un dolore, si sentì dilatata subito al massimo, digrignò i denti , gridò di rabbia, sentiva intanto le mani della donna poggiate ai suoi fianchi che la forzavano, la spingevano e poi il cazzo superata la prima barriera iniziò a farsi strada, si sentiva impalata, aperta era come se non avesse più il culo, era solo un buco che gli dava dolore…per fortuna l’altra aveva pietà di lei e entrava lentamente, sentiva quel poco di merda che le era rimasta in corpo contrarsi lungo l’intestino, si sentiva scoppiare ….poi finalmente il cazzo fu completamente dentro di lei…respirava appena ma quella sensazione di dolore e di sottomissione si stava ingigantendo, scosse partivano dalla sua vagina e rimbalzavano fino in testa, i due poli, culo e figa erano ricettivi e letteralmente la sconvolgevano. Si fermò, era arrivata in fondo quel palo di plastica era ormai tutto all’interno di lei, le partì un lamento, un…….
“Pietà….non ce la faccio abbiate pietà”
, ma l’altra , la padrona per tutta risposta sentendo quelle parole la iniziò a stantuffare con rabbia quasi ad aprirla in due , gridò, pianse ,quasi impazzì ……. un sentiva quella cosa dentro di lei e poi un:
” Rompetemi….!!!!”
gridato e gridato ancora quasi una liberazione, il suo masochismo trionfava…….
“Sono un bucooo…..!!!!
. A quelle parole la padrona aumentò il ritmo e per la situazione godette anche lei. Mentre la professo ressa era persa nel suo mondo fatto di piacere e dolore. Amava quella forma di sottomissione data dalla sua voglia di sesso che era diventata incontenibile….la sua padrona si levò da culo lasciandolo semiaperto, gocciolava, si vedevano le mucose arrossate del suo interno, era ormai una cosa…e levandosi invitò i maschi presenti a fare un altro passaggio dentro di lei, Gli uomini non se lo fecero ripetere , le furono addosso, lei legata non poteva fare niente, solo prenderli e li prese uno alla volta, c’era quasi la fila, una scena orgiastica e nello stesso tempo truculenta, una donna che si faceva massacrare il culo , era ormai diventata una masochista e l’unica forma di piacere che provava era in quella sottomissione nell’essere maltrattata e costretta ad essere una cosa e niente altro. ,Non seppe mai quanti fossero i presenti ma alla fine ne era esausta, la slegarono e cadde pesantemente su quel tappeto di plastica, le sue mani corsero sul suo fondoschiena quasi a sincerarsi per come era stato ridotto, piangeva di piacere e di dolore, era infoiata, il suo respiro era affannoso, ai polsi aveva i lividi delle manette , ma non le interessava niente. Avrebbe voluto ancora cazzi per continuare a godere …Ma ormai il sole stava sorgendo tra quelle montagne, sapeva che doveva andare a casa, sapeva che la sua amica del cuore la stava aspettando……e quasi senza accorgersene la vide tra i presenti , aveva assistito a tutta la sua ultima scena di violenza cui era stata sottoposta…Era inebetita e Giulia le lanciò una manciata di assorbenti da donna, con l’ordine sarcastico…”Tappati il culo, ormai non hai più ritenzione non ho voglia che tu mi sporchi la macchina,” lei lo fece, se li mise li davanti a tutti, si aprì di nuovo, tutti la guardavano, uno alla volta se li infilò cercando di farsi il meno male possibile, le bruciava tutto. Sentì il guinzaglio legarsi al collare che portava e lo strattone, la sala ormai era mezza vuota, gli invitati erano andati a dormire, vide che a Giulia davano un surplus di mancia per la serata , erano stati contenti della schiava che si erano presi e che era stata superiore a tutte le aspettative. Era li in piedi come inebetita, camminava a stento , faceva i passi piccoli da un momento all’altro aveva paura di svenire ; quel piacere immenso che aveva provato l’aveva sconvolta e ancora a tratti ne provava quelle sensazioni . Si diressero verso la macchina che l’aspettava in fondo alla scalinata, gli scalini per lei furono una sofferenza, ogni movimento si percuoteva sul suo culo, tremava e poi finalmente si sedette e cercò una posizione consona per provare meno dolore, pregò la sua amica di farla distendere dietro. Così avrebbe dormito. E come la macchina si mise in moto piombò in un sonno profondo fatto da incubi per le sensazioni che ancora si rincorrevano nel suo corpo, cazzi, solo cazzi che la prendevano e la facevano letteralmente a pezzi , ne era quasi terrorizzata ma nel sogno l’attiravano come una baccante e li bramava incitandoli che l’aprissero in due . Era nuda, Giulia le buttò sul corpo una coperta, quando si accorse che gli autisti dei camion che superava suonavano il clacson, quasi a ringraziare di mostrare una donna nuda:, Giunsero così a casa , andarono direttamente nell’appartamento della professoressa, dove mentre lei si faceva una doccia per svegliarsi la sua amica le preparava una tazza di caffè fumante. Si stava lavando quando ricevettero una telefonata della scuola, la invitavano a firmare gli ultimi verbali degli esami. Non ce la faccio le sue parole, non ce la faccio, ma la sua amica, la costrinse, ti accompagno io…le cambiò il tappo che aveva nel culo e le mise un vestito leggero e un giacchino, di slip neanche a parlare tanto era aperta e tumefatta, le dava fastidio tutto …camminava con le gambe leggermente allargate, si vedeva come un anatra, ma ,,,,,furono di nuovo in auto, nel traffico e giunsero alla scuola….e li incontrarono il preside che minimamente si sarebbe sognate che la professoressa de….M……mentre firmava i verbali aveva un tappo nel culo, sfondato a causa di tutti i cazzi che si era presa nella nottata, lei la prof, che arrossiva quando c’era un linguaggio scurrile e si nominavano parti anatomiche femminili o maschili…il preside non lo sapeva che lei in realtà era diventata una delle ultime puttane pronta anche a bere piscio e a mangiare altro per il suo piacere. Era li, che firmava i verbali stando in piedi quando la porta alle sue spalle si aprì e……il preside:
“Professoressa le presento una sua nuova collega, l professoressa di scienze sarà con noi da quest’anno”
Lei si girò e le venne quasi un accidente. Era la padrona dei cani,,,,si riconobbero subito , sentì le gambe che le tremavano ma l’altra donna fece finta di niente e stringendole la mano
“Carissima, immagino che a lei piacciano gli animali, le devo mostrare i miei due cani sono bellissimi…..”
Lo disse in maniera strana, gli occhi le luccicavano ..lei abbassò la testa, capiva tutto, capiva che non era altro che una schiava sottomessa al suo piacere…….CONTINUA