Poi come dopo la tempesta ci fu la calma, rimasero tutti immobili, sentiva i sassi di quella sterpaglia bruciata dal sole pungerle le ginocchia, era esausta, avevano finito ma lei era sporca e se ne compiaceva. Venne il momento di andarsene e con sommo spregio, non la vollero sui sedili, era letteralmente una maschera e puzzava di tutto. La obbligarono nel bagagliaio. Inge la fece salire , gli uomini ridevano non era considerata un essere umano, era solo un vibratore fatto per eccitare e niente altro, non aveva neanche diritto al piacere e se lo doveva dare da sola ….destino di schiava. Quel vecchio dalla barba bianca aveva visto giusto, non facendola chiavare, l’aveva considerata meno di una puttana. Fu in quel bagagliaio, un attimo vide le stelle poi lo sportello si chiuse e rimase nel buio. Non poteva credere che cos’era diventata, solo un animale da sesso, era fatta per dare piacere e niente altro. Li nel buio, le mani corsero sulle sue ninfe e lo fece: iniziò a pastrugnarsi, si infilò le dita dentro per quanto potesse. Godeva e quelle sensazioni per lei erano sublimi, quella forma di piacere che si dava le piaceva…..Si lasciò andare, lo scuotimento la confuse e prese sonno in quel corto tragitto. La macchina si fermò con uno scossone, lei era intontita le giunsero delle risate attutite dalla barriera del cofano del bagagliaio, poi vide le stelle, la testa le ronzava e il suo ventre si contorceva ancora, con difficoltà scese e per ultimo regalo ai clienti…….
Era li sulla strada, completamente nuda, la parrucca, il collare e le scarpe e niente altro, sporca di tutto. Ma quelle persone ridendo la costrinsero in ginocchio, accanto al cofano della macchina, le ginocchia sull’asfalto ruvido e caldo del sole di tutta la giornata, lei aveva l’affanno, si stava eccitando di nuovo e loro….
” Ora toglierai il profilattico rimasto nel culo della tua amica, usa la bocca e i denti…sfilalo”
L’altra donna si aprì il culo davanti a lei, una pila illuminò il suo buco e da questo sporgeva la plastica di un profilattico da cui gocciolava ancora il piacere di un cliente….Lei la professoressa M….de….si annullò di nuovo, le sue mani furono sulle natiche dell’altra donna e le allargarono ancora, la sua faccia puntò la rosetta, fu a contatto e con i denti e le lebbra sfilò la plastica. Sborra, merda un tutt’uno ma non le interessava, si stava annullando e il piacere la travolse di nuovo. Spostò la testa, tirando quella plastica e si trovò il profilattico sporco che le penzolava dalla bocca. I maschi attorno si misero a ridere e la sua compagna la guardò con aria di compassione….quelle parole….
” Fai proprio schifo….”
Dette da un’altra schiava quelle parole le dettero piacere , lo sentì esplodere dentro di lei e contorcerle il ventre. Piacere più abbietto e poi uno dei due prendendo uno stecco per non sporcarsi toccò quella plastica e con un leggero movimento iniziò à a spingerla nella sua bocca….
.” Non vorrai mica lasciare in strada un profilattico sporco? Succhia tutto animale……”
E lei lo fece, era diventata un buco e niente altro. Succhiò, ciucciò quello schifo ma le piaceva . Un sapore strano , un sapore che aveva già sentito ma non le interessava …Lei li piegata sull’asfalto, poi sputò e lentamente appoggiandosi all’auto si alzò in piedi. Le gambe le tremavano, amava quella situazione, le sensazioni di piacere erano ancora in lei e si rincorrevano nel suo corpo. Era li ancora inebetita quando sentì la sua voce, era il suo padrone, il suo padrone del nord al quale aveva dato corpo e carne ……
“ Sei una cagna perfetta, ti annulli nello sporco e nel fare le cose più abbiette, chi lo avrebbe detto quel giorno quando abbiamo iniziato i nostri dialoghi attraverso i fili “
Poi rivolgendosi all’altra donna, che era rimasta immobile e silenziosa. Sentendo quelle parole …
” Devi solo imparare dalla nostra cagna, tu che sei solo capace di accoppiarti con gli animali e di venderti”
Inge era livida in volto, le avevano rotto il culo e la figa, si era fatta succhiare lo sporco da un’altra donna ricavandone piacere. Ma a lui non bastava la voleva sporca e lei era riuscita nell’intento, si sentiva fiera, aveva superato l’altra donna forse ora sarebbe stata ….non lo sapeva neanche lei, suo marito sarebbe rientrato da li un paio di giorni e lei non sapeva che cosa fare. Da una parte un porco, che si divertiva con le puttane nei casini invece li un vecchio che si divertiva ad annullarla e a farle fare cose ignobili….si era accoppiata con un cavallo per lui, e aveva fatto la puttana in un casino senza battere ciglio. Ormai il suo culo e la sua figa erano stati letteralmente sfondati dopo la serata nella villa……….in cui anche un nano e un ritardato mentale avevano avuto la parte di piacere presa dal suo corpo. Lui la guardava quasi con aria di compatimento, per la prima volta in quella serata si vergognò era completamente nuda su quella strada….e poi lei non era altro che l’aiuto di una puttana. Accanto al vecchio, c’era anche la sua amica d’infanzia Giulia, ora erano tutti e quattro tre donne e lui, per l’esattezza due schiave e due padroni. Sapeva che la serata sarebbe stata ancora lunga, e che quello era solo l’inizio. Nel suo intimo ebbe paura, ma poi tutto scomparve , l’eccitazione su quello che avrebbe fatto crebbe. L’uomo la guardò con un misto di ribrezzo.
“Cerca di farti una doccia, o di pulirti così conciata dovrai viaggiare nel bagagliaio e come idea visto che lo hai già provato mi pare ottima”
Così fu …..camminavano, si avvicinavano alla loro auto li in quella via di periferia, puttane lungo il marciapiede e l’auto del magnaccia che vedendoli li salutò con la mano. Per lui erano stati affari non sempre persone dalla vita normale si prostituivano per il puro gusto della sottomissione lasciandogli i soldi. Ora invece se ne andavano tre donne di cui una nuda e lercia. Giunsero così all’auto e lui aprendo il cofano del bagagliaio la invitò a salire. Dovette salire con quelle scarpe dal tacco altissimo, prima l’avevano letteralmente scaraventata dentro, ma ora se la doveva cavare da sola. Lui l’aiutò e le prese la parrucca.
“ Basta puttane , ora sei una schiava….”
Sentì un tuffo al cure, l’aveva considerata…… . La guardò per un attimo ancora prima di chiudere quel maledetto bagagliaio:
“ Masturbati visto che sei nuda , dove andremo dovrai essere eccitata hanno tutti sentito parlare della troia che si è fatta più di settanta persone in un casino ad Amburgo sul Reno, sei il mio oggetto di piacere, obbedisci……”
Di nuovo il buio, di nuovo lo scossone della partenza, si sentiva mancare come l’aria e nello stesso tempo si piaceva, sapeva di puzzare perché zaffate di odore le giungevano dal suo corpo, sentiva i capezzoli turgidi, si sentiva eccitata, la sua mano corse sulle sue ninfe e riprese a toccarle , si sfiorava e il piacere venne di nuovo, un gorgoglio uscì dalle sue labbra, si rivide nella stalla, quando si accoppiava con il cavallo , essere aperta e avere dentro di lei la carne pulsante di un maschio, piacere e solo piacere , in quel momento non le interessava d’altro….
CONTINUA