.Noooo, Quella macchia aveva due cani, erano due Dobberman. Li riconobbe subito erano uguali a quello che aveva Inge, dei brividi le scesero lungo il corpo e anche una forma di paura, paura e gusto dell’orrido per quello che le avrebbero proposto… E a cui non avrebbe potuto dire di no. Era un buco e niente altro….Oltre a quell’auto ne arrivò quasi subito un’altra, aveva dentro due maschi e una donna. Guardò quelle nuove persone, lei era seduta li sull’erba, un erba secca bruciata dal sole, il suo culo infiammato era appoggiato li, non le aveva dato niente , la coperta con piantato un paletto era li allargata quasi come un altare pagano. Il suo accompagnatore aveva sbuffato, quando lei le aveva chiesto di poter uscire da quel forno in cui era stata infilata, il materasso era sudato, sudore suo e dei suoi clienti, sporco e unto e in quella penombra quasi non si respirava. Del resto il suo corpo era rigato da sperma e da altri resti, su una coscia aveva appiccicato un profilattico che seccando le si era incollato addosso. Ora era li seduta con una catena al collo e l’uomo, il suo accompagnatore osservandola scosse la testa….
”No così non va quella specie di collare che porti non mi piace per niente, può impicciare i clienti” E allora si avvicinò a lei, le staccò il collare con tanto di catena, lei ebbe quasi un espressione di ringraziamento ma lui senza curarsi minimamente si abbassò, le prese una caviglia e quasi la buttò per terra, attorno alla caviglia legò la catena, era sempre considerata un animale, non ebbe il coraggio di guardare l’uomo, sommessamente le chiese da bere di nuovo. Lui le avvicinò un catino di zinco, la classica ciotola per cani e le sue parole ….
”Naturalmente lappala ora hai anche degli spettatori”
Succedeva questo e l’auto con i cani si fermò. Scese una donna corpulenta, un vestito di foggia maschile ma di ottimo taglio, aveva due seni imponenti e un taglio di capelli corto, il classico colore di capelli di chi si tinge e non vuole fare vedere i capelli bianchi. Igienista convinta sicuramente, guardò con disprezzo il suo accompagnatore, oddio non era che fosse estremamente pulito, ma si soffermo a fissare lei, gli occhi brillarono per un momento, ebbero un lampo, sembrava apprezzasse il suo corpo nudo…..e poi in quel momento era china sulla ciotola e la lappava avidamente.
“ Ho parlato con il suo padrone e ho portato i cani, sono in calore, è la loro stagione”
Ma il dialogo fu fermato dall’arrivo di un’altra auto, un auto con dentro tre persone, due maschi e una femmina, un maschio era seduto dietro e la donna era davanti a fianco del guidatore che scese sbuffando per il caldo, si sentivano le cicale e un aria rovente arrivava dal mare…una brezza leggera ma che non dava nessun refrigerio. Il suo “ carceriere” si mise a ridere, i clienti aumentavano e oltre alla donna con i cani se ne erano aggiunti altri tre….
”Vedo che hai clienti, le notizie si sono sparse e credo che i tuoi buchi saranno apprezzati”
Lei non badò a quelle parole ma non il suo ventre dove le salì l’eccitazione, si sentiva bagnata sempre di più, era eccitata e quella forma di masochismo che la pervadeva nell’essere trattata alla stregua di un animale stava salendo dentro di lei, capiva che al minimo tocco di un estraneo avrebbe goduto, era più forte di lei. L’uomo scendendo dalla macchina esordì dicendo:
“Ho perso una scommessa con mia moglie e lei ora si vuole fare una puttana, ma se prima passano i cani noi ce ne andiamo”.
Mentre diceva queste parole, la donna e l’altro uomo scesero anche loro e iniziarono a guardarla con attenzione. La donna era pressappoco della sua età ma molto più magra, una mora dalla capigliatura corvina tutta riccioli dalla carnagione olivastra che la faceva quasi assomigliare a una berbera portava una gonna corta estiva e sopra un maglione di cotone che le lasciava una spalla scoperta, al polso portava un braccialetto disegnato con l’ennè; si capiva perfettamente che non indossava altro, Si ricordò per un momento la coppia nella villa al nord, i proprietari di Rufus, il levriero che le aveva annusato il culo e poi tutto quello che era successo, lei in ginocchio sul divano e la femmina che la possedeva con un fallo artificiale, la sensazione folle che aveva avuto mentre da una parte il cazzo finto la stantuffava e lei succhiava avidamente con la bocca il cazzo del suo padrone, un puro oggetto di piacere. Sentendo quelle parole, la padrona dei cani annuì , fate pure, sbattetevela ma io assisto, la femmina promette bene. E così fu, la donna volle pagare di persona. E rivolgendosi a lei:
“Guarda ti compro, compro i tuoi buchi e il tuo corpo“ Vide il denaro passare di mano in mano e lei si eccitò maggiormente, si immaginò essere una schiava venduta con tanto di catene: e effettivamente lo era.
“Ora che avete pagato è tutta vostra ma ricordate il giocattolo non si può rompere, iniziate pure” Queste furono le uniche parole del magnaccia. Lei neanche si alzò da dove era accucciata, sulla sterpaglia si avviò camminando a quattro zampe come un animale verso la coperta, ma mentre faceva ciò le giunse il primo ordine da parte della donna…..”Con tutto quello che hai lappato non ho voglia che te la faccia addosso, allargati, sporgi il ventre e piscia, vediamo fin dove ti arriva lo zampillo, apriti bene.“
Fece un segno sul terreno e continuando:
“Se lo superi ti prometto che il culo te lo rompo lentamente”
Lei ebbe un sorriso perverso ormai si sentiva cagna e davanti aveva degli spettatori, maschi e femmine la guardavano e anche i cani che nel frattempo erano scesi, sentivano anche loro una femmina in calore e a tratti guaivano eccitati. Lentamente portò le mani dietro alla schiena, si poggio e fece un arco capovolto aprendo le gambe, le sue tette si spostarono ai lati del corpo e spinse con rabbia fuori ciò che teneva nella vescica. Era li scalza completamente nuda su quel terreno, tra i preservativi usati, sporca e sudata e si beava della sua situazione ; il getto di urina uscì, uno zampillo di un giallo intenso, spingendo con rabbia anche le scappò una scoreggia. Ci fu una risata generale,
“Sei proprio un cessò, vedremo di fartela addosso, sei troppo sporca“
Nonostante tutto non riuscì a superare la linea che l’altra donna malignamente aveva ben spostato. Pisciò, ansimava, stava ormai godendo facendo tutto quello che le avevano detto di fare mentre si liberava le esplose u orgasmo dato dall’abbruttimento in cui era caduta ora il suo ventre e il suo culo ormai infiammato non chiedevano altro che di essere riempiti, tremava, aveva gli occhi lucidi di voglia e lentamente mettendo le mani e le ginocchia nella pozza che aveva formato si avviò verso la coperta, ma prima la femmina le ordinò di asciugarsi,e così la sua mano corse verso il suo ventre se lo toccò con il palmo e se lo portò alla bocca guardando gli astanti, la sua lingua passò sul palmo bagnato del suo piscio slinguò mostrandola a tutti e mostrando a tutti come si riduceva, l’eccitazione saliva, bramava che le saltassero addosso che la infilassero in ogni buco era ormai infoiata, si buttò sui piedi della “ cliente” per leccargli avidamente, leccare quei piedi dalle unghie smaltate di rosso, li lavò con la sua saliva e letteralmente li asciugo, la sua lingua corse poi su quelle gambe abbronzate per raggiungere il luogo nascosto del piacere, quasi muggiva dalla voglia, un perizoma trasparente, ormai fradicio di voglia….la donna approfittò per sfilarsi la gonna e di rimanere solo vestita di quel triangolino e del maglione di cotone che in un lampo se lo tolse, erano due baccanti che si davano piacere, la schiava e la padrona e che schiava, ce la stava mettendo tutta, per lei esisteva solo la figa di quella donna e la voleva succhiare ,;. Sentiva il sapore forte dell’urina dell’altra, e la sua lingua corse anche più in basso verso la rosetta scura, quel sapore amarognolo a tratti dolciastro che le prime volte le aveva dato il voltastomaco e che ora quasi se ne cibava . L’altra rimase in piedi, si spostò leggermente e girandosi si aprì il culo ; quel buco scuro, lo ebbe a portata,e cercò di forzarlo con la lingua , la teneva come un piccolo cazzo, la voleva rigida per entrarle dentro e annullarsi. La femmina sotto quell’assalto chiamò l’altro uomo che si precipitò verso di lei , l’abbracciò e dinanzi al marito iniziò a baciarla avidamente , aveva ora un punto di appoggio e piegandosi di più le si fece uscire dell’aria dal culo direttamente sulla sua faccia. Non se l’aspettava….un esclamazione un grido e cadde all’indietro nella sua pozza e automaticamente si inizio a toccare con rabbia. Tutti la guardarono, una puttana che si faceva e provava piacere per quello che faceva. Li in mezzo a quell’erba secca in posizione fetale mentre si letteralmente impalava la figa con le dita, gli occhi semi socchiusi dalla goduria e ebbe la visione del dildo artificiale che l’altra donna ora teneva in mano. Un bastone di plastica massiccio largo alla base quasi come il cazzo di un cavallo, ebbe paura. Aveva provato la carne di un purosangue ma era entrata nella sua figa e poi nel culo per pochi centimetri, sapeva invece ch e quella donna l’avrebbe forzata brutalmente per aprirla e sfondarla. Ma nonostante tutto il suo corpo fremette la paura lasciò posto alla voglia di essere posseduta e sbattuta, di vedere fin dove sarebbe potuta arrivare.
”Questo me lo metti tu.”
Così fece , sempre stando quasi accucciata ai suoi piedi come una perfetta schiava passò quelle cinghie attorno alla vita della femmina per poi infilarle sotto le gambe, Ora era nato una altro essere mezza donna e mezzo uomo, il bastone massiccio le pendeva tra le gambe quasi come un vero cazzo. Si allontanò dalla donna per guardarla , ebbe un brivido e l’altra guardandola si mise a ridere…
”Su alla coperta e cammina a quattro zampe, non puntare le mani ma va avanti con i gomiti”
In quella posizione le sue tette procaci sfioravano le ramaglie secche e sentiva che la pungevano. “Avanti vacca cammina muoviti”.
Lo disse mollandogli un ceffone su una natica, lei si scosse e andò a posizionarsi sulla coperta. “
Se lo vuoi lubrificare apri la bocca se no te lo prendi secco nel culo e vedendoti lo hai già arrossato: in quanti ti sono passati?”
Un dialogo folle, quasi un sogno ma era la realtà.
“Dalla questa mattina almeno sei cazzi e ora il suo”.
Lo disse quasi sottovoce, se ne vergognava e nello stesso tempo ne provava un misto di piacere…..
“Non ho sentito bene fa che tutti sentano in quanti ti hanno sfondato il culo…..”
Lo ripetè ad alta voce, quasi lo gridò , enumerò anche i clienti della notte precedente che l’avevano arata, gridando quelle parole , quei pochi nomi che si ricordava di aver udito ma li enumerò tutti,…ebbe un altro orgasmo.
“E ora cosa vuoi puttana che non sei altro….?.”
Gridò ancora …
”Il cazzo il suo cazzo di plastica nel culo , mi apra, mi ha comprato, ha comprato i miei buchi io sono solo una cosa da riempire”,
Le parole le uscivano di getto, quasi come una liberazione…
”Sono un cesso, fate di me quello che volete, godete pure dentro di me , cazzi, cani ma godete tutti riempitemi, non ce la faccio più , non sono niente ….”
Urlava quasi avesse un attacco isterico, voleva carne per i suoi buchi e il suo grido fu soffocato dal dildo che le entrò dietro con un colpo solo. Ne fu quasi impalata, quel grido si trasformò in un grido di rabbia e di dolore, lacrime sul suo volto e nello stesso tempo le esplodeva dentro di lei il piacere. Il suo culo fu allargato all’inverosimile , la sua rosetta già infiammata, sanguinò da tanto era grossa quell’introduzione,e lei soffocò il rantolo di dolore che le partiva con le sue mani che si andarono a toccare. Il piacere dell’abbruttimento le esplose dentro corse lungo il suo corpo, scosse, orgasmo furibondo quel poco di urina che aveva ancora dentro se lo lasciò sfuggire. Quasi svenne e appoggiando la testa su quella coperta lisa spinse ancora di più il culo in fuori per essere posseduta e sfondata maggiormente. La guardavano tutto con un misto di sorpresa mai una donna si sarebbe comportata così. Piacere, dolore, masochismo del più perverso nel vedersi vedere e sentire ridotta così, ma a lei piaceva…..e la donna dopo un attimo iniziò a pestarla con quel cazzo finto, le entrava e usciva dal suo culo martoriato trascinando tutta la merda che aveva dentro per poi piantarsi con più foga nel suo intestino. Anche la donna ora godeva, provava piacere nel dominarla e nel ridurla in quegli stati. Mentre tutto questo succedeva , il marito della sua cliente si mise davanti alla sua faccia estrasse il cazzo mettendoglielo in bocca, e lei iniziò a succhiare con avidità mentre era scossa dal piacere..CONTINUA