Lui si girò, e si diresse verso le persone con cui parlava in precedenza. Rimase Inge con loro
“ Vieni, anzi venite questa sera , quell’uomo ci tiene a te anche se non lo dimostra, questa sera ci sarà anche un’altra donna , ma è acqua passata ….vorrei che mi trattasse come te , invece per me c’è solo il cane “
Giulia non capiva, le sembrava di essere stata catapultata in una gabbia di matti, e quello che gli faceva più rabbia era che M…. ne era completamente sottomessa….i suoi soliti colpi di testa , e che colpo di testa a memoria non l’aveva mai vista ridursi così, . Il frustino che l’aveva accarezzata, aveva fatto fremere M……, aveva visto la punta sfiorarle i capezzoli mettendoglieli in mostra e lo doveva riconoscere anche lei aveva sentito un certo formicolio…..poi quell’ordine di aprire quell’ampia gonna a portafoglio, trattenuta in vita da quel solo bottone; M…..lo aveva fatto senza problemi, la professoressa de…..M…… li in pubblico si era aperta e tutti l’avrebbero potuta vedere, aveva tutto in mostra, tette e figa . E l’altra matta, Inge con il suo cane….no, non poteva capire anche se si fosse sforzata, lei aveva gusti suoi ma li si esagerava……Questi erano i pensieri di Giulia mentre erano in auto e rientravano. Poi M….sbottò:
” Che cosa mi metterò questa sera, mi ha chiesto di vestirmi come una troia”
Giulia non ne potè più e….
”Tu sei matta e quell’uomo è un coglione!”
La risposta di M….fu laconica.”
Non puoi capire mi è entrato dentro è il mio padrone”
E Giulia sentendo quelle parole mormorò sottovoce….
”Dio mio dove sono capitata qua sono tutti fuori di testa……ecco, vedi proprio fuori di testa”
Erano ferme a un rosso e un lavavetri fissava insistentemente il basso ventre di M…completamente scoperto. L’auto riparti sgommando, si stavano dirigendo verso casa. E arrivarono , furono in ascensore e poi entrarono, M…andò in camera come un falco e iniziò a mettere tutto sotto sopra, cercava vestiti, vestiti aderenti che mettessero in risalto le sue forme e li voleva diabolicamente corti, voleva essere vestita da troia ce la voleva mettere tutta…brontolava, la sua amica si sedette in soggiorno, suo marito sarebbe rientrato di li a poco….. E arrivò, era stanco e tirato, dopo una giornata di lavoro e per giunta aveva la luna di traverso con la moglie, aveva dormito fuori casa e anche se dalla sua amica la gelosia lo rodeva…..M….aveva sentito la chiave nella toppa e con un grido di ben venuto si precipitò in corridoio…..
”Amore mio ti devo raccontare la giornata, siamo state all’ippodromo e abbiamo conosciuto un signore che ci ha invitato a cena, e tu verrai con noi, non vorrai che tua moglie vada da sola ad una cena con un estraneo….”
Lui rimase di stucco, non si aspettava una simile accoglienza e poi lei, incurante della presenza dell’amica era con la vestaglia aperta e sotto non portava niente, dicendo quelle cose si avvicinò a lui abbracciandolo e piantandogli in bocca un lingua lingua da pornodiva…..Lo convinse, promettendogli al ritorno una notte di fuoco, Giulia se la rideva, M…..era un’artista nata. E alla fine furono pronti per uscire, la sua amica si mise un suo vestito, avevano la medesima taglia. Portava un vestito fitto fitto di bottoni, che le cadeva perfettamente lasciandole un magnifico spacco tre le gambe …mentre M…….si presentò al marito e ci fu un attimo di silenzio …
” E tu usciresti così?”
“Certo non ti piaccio, hai sempre detto che tua moglie deve essere guardata da tanto è bella e ho preso le tue parole alla lettera, sono sicura che questa sera mi guarderanno tutti”
Effettivamente pensava Giulia ti guarderanno tutti con quel minivestito stretch. Quel vestito la modellava perfettamente e non si vedeva segno di intimo , le metteva in risalto le forme e le sue gambe lunghe e abbronzate erano esaltate da un paio di sandali che sarebbero stati dati come primo premio a un concorso per feticisti. Uscirono e dopo un tragitto nel traffico cittadino furono al Santa Lucia, l’albergo era liberty e lui aveva fatto apparecchiare in una saletta riservata….si fece incontro a loro, facendo i complimenti ella due donne M….era imbarazzata, il vestito le saliva e era sicura che il suo fondoschiena ormai era in bella vista, il marito intanto schiumava e guardava fisso quell’uomo insignificante, magro con una barba dipinta dal suo autunno: indossava un vestito scuro e la donna che era con lui ne portava uno simile, camicia bianca, gonna e giacca neri, un filo di perle, l’uomo gli ricordava qualcuno, non ricordava dove lo avesse visto, si accorse subito che non era italiano quella r rotata era da tedesco, ma era quasi impercettibile, la donna invece taceva ma si capiva che seguiva i discorsi e capiva tutto perfettamente. Poi c’era un’altra donna, era la titolare del negozio dove avevano preso il vestito estivo per M……anche lei portava un vestito da ….P…..una scollatura profonda le metteva in risalto il petto opulento che aveva. I camerieri intanto portavano le portate e non avevano occhi che per le due donne in questione, erano vestite in maniera da attirare gli sguardi, quei seni, quelle gambe lunghe e sotto…sotto non portava niente al minimo movimento si poteva vedere il suo ventre…..M….se all’ippodromo si era mostrata li non ne aveva bisogno si mostrava in maniera sfacciata quasi per invitare gli sguardi delle persone…era eccitata e le sue ninfe gocciolavano si sentiva regina e di fronte a lei c’era il suo padrone, suo marito era sulle spine e non capiva ma lei capiva tutto, aveva un debole per quell’uomo le avrebbe potuto ordinare qualunque cosa, per lui si sarebbe buttata nel fuoco. Poi i pensieri di suo marito si focalizzarono sulla sera quando stavano per andare nel bordello, quell’uomo, si era proprio quell’uomo con una donna al guinzaglio….no, non poteva essere li davanti a lui c’era una persona insignificante che non poteva fare cose simili…erano giunti alla fine, suo marito fece per alzarsi e lui Graf Von…..
”Vedo che il marito della signora è stanco, Lei può andare le donne rientreranno più tardi dalla Suite dove sono c’è una magnifica vista del Golfo, è per il bicchiere della staffa”.
E con queste parole lo congedò, lo prese in contropiede e lui salutò tutti…. il marito si avviò verso l’uscita cercando ancora di capire che cosa fosse successo, aveva fatto tutto lui approfittando di una sua indecisione nell’alzarsi, lo aveva mandato via!. Lui era tranquillo osservandolo e quando fu fuori invitò le donne a seguirlo….Inge nel frattempo si era eclissata e loro salirono con lui, furono nella camera….la terrazza da cui si vedeva il golfo, la vista era stupenda ma due donne erano sulle spine, erano vestite in modo……da farsi guardare e arrivò l’ordine….
”A quanto mi pare avete obbedito, siete come due puttane da strada e ora darete spettacolo, l’una per l’altra……”
Non capivano ma:
“Farete sesso tra di voi, poi vedremo gli eventi”
Si guardarono si sentivano impacciate ambedue volevano quell’uomo tutto per loro ma lui se ne infischiava, le faceva recitare come due marionette. Rivolgendosi poi a Giulia…
”Se vuole può andare di la dove c’è Inge, converserete amabilmente”
Lei no se lo fece ripetere e scomparve, era stufa e incazzata e di la non sapeva che cosa l’aspettava….. Ora erano soli erano in tre un uomo con due donne, iniziarono a spogliarsi, lui le guardava, aveva in mano un bicchiere di Martel, si sentivano impacciate lei aveva avuto rapporti lesbici ma sull’onda dei sentimenti, li era diverso era un ordine. Si iniziarono a spogliare, ci voleva poco sotto quel mini vestito non portava niente, prima di usciere poi si era accuratamente depilata per essere più nuda per lui incurante di quello che gli aveva chiesto, l’altra era una magnifica saracena dalle forme leggermente abbondanti. Una bionda e l’altra mora, le loro bocche si avvicinarono quasi impacciate e le labbra si sfiorarono, guizzo di lingue…… , le mani iniziarono ad esplorare quei corpi come fa un ceco per ricordare……..erano in piedi….lentamente strusciandosi andarono verso il letto che le accolse,,,,ora erano due baccanti, le punte dei seni si erano ingrossate e il piacere si stava muovendo nei loro ventri….ci furono baci e carezze, il corpo di M…..fremeva. L’altra donna ci sapeva fare e alternava colpi di lingua come battiti d’ali di farfalla a succhiotti furibondi sul suo ventre, era un lago e si stava perdendo in quelle sensazioni. Le sue mani corsero sui suoi seni e iniziò a martoriarsi le punte dei capezzoli, aveva chiuso gli occhi e assaporava solo le sensazioni, le sue gambe si spalancavano sempre di più per permettere a l’altra donna di lavorarla, sentiva ora la lingua sull’altro buco che cercava di forzarla, la titillava era come un piccolo cazzo, le sue mucose si aprivano dalle penetrazioni che aveva avuto era ormai elastica. Pensava ai due cazzi che contemporaneamente le erano entrati la sera prima e alla mano di Giulia che l’aveva fistata, si ripensò nella vasca da bagno mentre si masturbava furiosamente con il manico della spazzola, alla melma che le era uscita, voleva lui aveva pronunciato il suo nome sotto voce e ora lui era li, si sentiva guardata era in estasi e voleva dimostrargli quanto fosse porca, non lo sapeva se per lui o per lei e a quel pensiero le sensazioni si ingigantivano…..Dalla sua bocca le uscì un gorgoglio di goduria, godeva , ma lo voleva dentro e non sapeva come fare….Poi ci fu un altro ordine, un ordine che aveva qualche cosa di satanico…..
”M…..vuole avere un cazzo lo si vede, fistala in tutti e due i buchi contemporaneamente…”
L’altra donna non se lo fece ripetere due volte….lei prese paura, aveva già provato prendere una mano nel culo, e anche in figa ma contemporaneamente no, ebbe paura di non farcela, tremava e non lo sapeva neanche lei se dalla paura o dal piacere pensando a quello che le stavano per fare……….Sentì quelle dita che iniziavano a forzarla, lentamente , molto lentamente, prima una poi due, la stava ravanando in tutti e due i suoi orifizi, lei si allargava sempre di più , poi le due mani furono a cuneo, sempre più piena e sempre più farcita, si sentiva scoppiare, non era come quando era stata riempita d’acqua era una cosa diversa quel senso di pienezza nelle sue parti basse poi le due mani furono contemporaneamente alla altezza delle nocche…… Ci fu l’attimo, l’ultima spinta e poi tutte e due le entrarono fino all’altezza dei polsi….urlò, quelle mani erano divise solo da una sottile membrana. Si sentiva piena, piena all’inverosimile , il piacere stava galoppando in lei e anche l’altra donna gemeva , stava letteralmente facendo da padrona, due schiave che si amavano per lui a un suo ordine .Si avvicinò a M……guardandola, lei respirava appena era immobile….le sue parole
“Padrone la tua schiava è piena come hai voluto”
Le sorrise poi ancora…..
”Padrone il tuo cazzo ….ti prego….”
Lui era vicino a lei, le sue mani corsero sui suoi pantaloni e lo estrassero, era eccitato, senza dire altro girò la testa e se lo porto in bocca iniziandolo a succhiare con furore, lo voleva far venire voleva sentire il suo piacere nella sua bocca se non riusciva ad averlo in figa, lo voleva prosciugare, assieme alle palle era suo quell’uomo non doveva essere di nessun altra, del marito di altre donne non le interessava lo voleva tutto per lei….Sentì che il cazzo si gonfiava e iniziava a tremare e poi la sua bocca fu invasa da suo seme , ingurgitava, non ne voleva perdere una goccia , anche se ai lati delle sue labbra un rigagnolo lattiginoso colava…….Rivolgendosi lui all’altra donna le disse di andarsene perché quello che doveva lo aveva fatto e che Inge l’aspettava di la, doveva essere pulita, Vide un lampo d’ira in quegli occhi da saracena, lentamente le sfilò le mani dai suoi buchi lasciando una scia indefinibile, anzi con stizza se le pulì sul suo corpo quasi volerla sporcare. Ma lui con un gesto di rabbia le prese la testa e le impose di leccare …..lecca la merda di M……..fallo …..lo fece e poi con la bocca sporca si allontanò nell’altra stanza. Rimasero loro due, lui si abbassò sulla sua bocca che le aveva appena succhiato il cazzo in maniera così furibonda e la baciò con passione, i suo seme fu anche nella sua bocca ma sembrava non lo riguardasse…le due lingue si incrociarono e si accarezzarono, fu sopra di lei, il cazzo si era ripreso, per la situazione per quella lussuria, anche lui era tremendamente eccitato, lei nuda, iniziò a spogliarlo con frenesia, bisbigliando sotto voce sei mio, sei mio, i bottoni della camicia furono letteralmente stracciati e tutto il resto, si presero nuovamente su quel letto sporco, a loro non interessava altro godette lei venne lui in un orgasmo furibondo. Lei era letteralmente aperta per le penetrazioni precedenti ma sentì il suo cazzo, era il suo e basta non era il cazzo dei clienti del casino ne di quella prima marchetta che aveva fatto in Italia, ora erano un uomo e una donna…la prese anche dietro, con rabbia…entrò nel suo budello sfatto le spinse su quel pò di merda che aveva ancora dentro fino alle palle e se avesse potuto lo avrebbe fatto oltre …lei si girò alla pecorina gridando di sfondarla, si apriva il culo con le mani e lo incitava in un parossismo unico……..Riempimi, aprimi, squartami, sognava il cazzo possente del cavallo che l’aveva presa, poi lui unì, unì le sue mani in preghiera e lentamente le forzò il culo, lei gridò di rabbia e si sentì aprire ancora di più, era rossa in volto, dalla sua bocca colava ancora un po’ di seme e con una mano si martoriava il bottoncino era piena di nuovo, stette per un momento immobile, poi estrasse le mani e la prese di nuovo brutalmente con il cazzo che gli era diventato duro nuovamente …gridarono tutti e due ebbero un orgasmo furioso….
CONTINUA