Suonarono alla porta, Giulia le fece cenno di seguirla e si diressero verso l’uscita , fu fatta uscire, si sentiva impacciata, aveva si la parrucca rossa che la rendeva irriconoscibile; ma era nella sua città e si stava spostando di giorno. Il furgone era fermo accanto al marciapiede. E fuori in piedi la stava aspettando un uomo, non lo aveva mai visto, era relativamente giovane. Giulia la sua amica tirandola per la catena si avvicinò a lui….
”Ecco qua la puttana che deve battere di giorno, come accordi presi lavorerà fino a questa sera poi me la riporterò a casa per prepararla al servizio notturno”
Lei non centrava, era ferma con il capo abbassato quasi in segno di rispetto, era solo carne in vendita. L’uomo la squadrò come se guardasse una cosa, sentì quegli occhi addosso che letteralmente la spogliavano di quel poco che indossava. Il suo vestito era già trasparente e metteva in mostra tutto . Spiccava il reggicalze nero che quasi le incorniciava il culo e la figa, il suo bel culo a mandolino che attirava gli sguardi degli uomini e che faceva ingelosire suo marito, ora era li tutto in mostra. L’uomo dopo aver salutato Giulia dicendole che la venisse a prendere vicino al boschetto all’uscita dell’autostrada la fece salire avanti con lui. Il furgone era scalcinato, la cabina di guida non aveva aria condizionata e dentro c’era puzzo di sudore e nafta, era sporco, cartacce e giornali, i sedili erano in skai e scottavano; salendo mostrò bene le gambe tanto quel vestito era corto e fu sicura che un passante che nel frattempo si era fermato….le vedesse anche il culo, si sentì eccitata, Di nuovo quei brividi che si concentravano in basso…..il suo esibizionismo stava uscendo……. I suoi occhi caddero sul divisore del vano di carico , un piccolo finestrino, li dietro l’avrebbe data e sicuramente sarebbe stata inculata, sapeva che era in offerta, due buchi al prezzo di uno. Era caduta in basso, un gorgo di sporco ma nello stesso tempo a lei piaceva, quella torbida situazione, si stava bagnando l’eccitazione le stava salendo e la sua figa si contraeva, chiamava cazzi, voleva cazzi……….Come furono in quel furgone l’uomo prese la catena che portava al collo e la fissò a un passante del cruscotto, le sue parole:
“Sei una cagna e i cani vanno messi in sicurezza”.
Lei chiuse gli occhi, era un animale e niente altro. Cos’ dicendo le mise una mano tra le gambe e lei automaticamente come le avevano insegnato le allargò per permettergli di toccarla meglio . Lui si mise a ridere sentendo che era bagnata.
“Mi avevano detto che si una cagna ninfomane e che ci prendi gusto, ma fino a questo punto ……Ora piegati e succhiamelo, una come te non me la voglio perdere”
Lui chiuse gli occhi e lei si mise all’opera le sue mani corsero sulla patta dei suoi pantaloni, il rumore della zip, una zaffata di sudore e urina, lo guardò bene , l’uomo era giovane quasi un ragazzo portava pantaloni di Jeans e sopra una magliettà macchiata di grasso e pomodoro…. una leggera pinguedine da birra , ma si doveva piacere molto in quella tenuta , il corpo era sudato e la barba non l’aveva fatta. Le faceva schifo ma in quel momento era un padrone e se non l’avesse fatto forse l’avrebbero picchiata. Gli tirò fuori il cazzo, un odore schifoso ma la sua bocca corse su quella carne e iniziò a succhiarla con dovizia, la succhiava, lappava, la lavava tutta con la sua saliva e aspirava come per raccogliere lo sporco, la sua lingua gli accarezzò le palle. Il furgone era alto e le persone che passavano accanto l’avrebbero potuta vedere solo affacciandosi al vetro del finestrino. Lei era li, il vestito era risalito e le calze nere che portava trattenute dalle giarrettiere spiccavano sulla sua pelle candida. Mentre faceva tutto questo la sua mano corse sul suo bottoncino e iniziò a toccarsi, si faceva schifo ma tutto questo le piaceva si stava annullando nello sporco , nella sporcizia , il cazzo stava diventando duro nella sua bocca, lo sapeva ormai per esperienza che di li a un attimo avrebbe goduto. Venne nella sua bocca sentì i filamenti bianchi che le accarezzavano la lingua , sentì quel sapore che tanto apprezzava, l’uomo si scosse e venne anche le, un orgasmo li nella cabina del furgone a pochi passi dalla gente che transitava sul marciapiede. Nessuno si accorse di niente, dietro quelle lamiere una donna si disfaceva in un orgasmo furibondo dato principalmente da quelle sensazioni di annullamento nello sporco che le piacevano tanto. Furono immobili, l’uomo si scosse e…….
“Inghiotti tutto”
Cosa che lei aveva già fatto, si sollevò e con il dorso della mano si pulì la bocca , un rivolo di piacere le colava sul mento……
”Mi hai sporcato i pantaloni”
Scusa puerile era un paio di brache macchiate già di loro, ma lei si abbassò di nuovo e pulì quelle macchie bianche vicino alla zip. Ancora quell’odore di urina che le metteva i brividi . Dopo tutto questo l’uomo mise in moto e partì. Lei si adagiò sullo schienale continuando a tenere le gambe aperte, ormai era entrata nella parte, non le interessava d’altro la vedessero pure, era una puttana che si recava al lavoro e niente altro . Il traffico, la periferia il colpo di clacson da parte di un autotreno, dalla cabina di guida posta più in alto si potevano vedere perfettamente le sue gambe lunghe vestite dalle calze nere che portava. Furono così all’uscita dell’autostrada, e il furgone prese una strada sconnessa di sassi dirigendosi verso un boschetto poco distante arrivarono in uno spiazzo leggermente ombreggiato. L’uomo scese e andò dalla sua parte dove prese la catena che aveva fissato alla maniglia del cruscotto . Fu così fuori in quello spiazzo, si guardò attorno, non si raccapezzava, a terra c’erano resti di preservativi e fazzoletti clinex usati, i suoi occhi caddero su una siringa e su un mucchio di rifiuti,era un posto di tossici e puttane ma lei era solo un buco e un posto simile era adatto a lei…..non era considerata ne una escort ne una troia da albergo, era niente di niente. L’uomo le disse di togliersi il vestito
“Tanto non ti serve”
Fu così nuda, il suo bel corpo , l’unico vestito calze, sandali e giarrettiere. Sentì il caldo che l’accarezzava in fondo si vedeva il mare. Schiava, era una schiava si stava eccitando, . La porta del vano bagagli fu aperta, al suo interno nella calda penombra un vecchio materasso….puzzo dolciastro, in fondo dietro il materasso delle casse coperte da un telo…….. l’uomo la fece salire e sedere su quel materasso.
” Qui ti chiaveranno”
Legò la catena ad un asta di ferro all’interno del vano , lei aveva le gambe rannicchiate su se stessa quasi avesse paura di sporcarsi …..
”Non fare la schizzinosa, sei una puttana in offerta, una cagna e una schiava ora apriti e mostra la merce”.
Le diede un sacchetto con dentro una manciata di profilattici . Lei si sentì cagna , il piacere la stava di nuovo prendendo e con aria lasciva allargò davanti all’uomo le cosce, sapeva di mostrarsi e quel ragazzo, si fermò a fissarla, si vedeva che lo aveva attizzato… Lei guardandolo fisso negli occhi portò la mano sul suo ventre e le sue dita iniziarono a giocare con le sue grandi labbra…..le sue parole le uscirono come una cascata, non si aspettava neanche lei un dialogo simile.
“Sono una puttana guarda i miei buchi ti piacciono? Li vorresti’ dai fatti avanti tira fuori il cazzo te lo voglio vedere…..dai menatelo fammi vedere la tua sborra porco…..qui ci sono i miei buchi…..”
Così dicendo le sue dita entrarono nella figa e ne uscirono bagnate, lucide. De……se le potò alla bocca e le succhiò lascivamente, la sua lingua roteò sui suoi palmi . L’uomo sbottò come un vulcano.
“Dammi un preservativo cagna dammelo che ti chiavo, tu sei un buco non ti devi dare le arie da troia di lusso sei una fogna per te solo negri e marocchini e barboni alcolizzati sei fatta per lo sporco e basta, guardati attorno, in un furgone, neanche un camper in mezzo a rifiuti e preservativi, i tuoi buchi, solo quelli devi pensare solo eseguire….”
Parole pesanti, così dicendo si tirò fuori il cazzo, era eccitato, e prese un preservativo…..ne strappò la plastica dell’involucro con i denti e se lo mise, vide quelle mani sporche dalle unghie nerastre . Le saltò addosso e lo mise dentro subito senza preamboli, le sue mani le bloccarono le spalle, fu schiacciata sul materasso e il cazzo le entrò dentro come entrare nel burro, lei era eccitata, era un lago….sentiva la carne dell’uomo farsi strada nella sua figa, il pube era irritato dalla stoffa dei pantaloni, le bruciava , ma a lui non interessava lei era un buco e basta e la stava chiavando. Quella situazione le piaceva, nuda su un materasso sporco alla catena mentre un uomo era sopra di lei ansimante che la pompava….venne lui, venne lei si lasciò disteso sul suo corpo , puzzava, lei sentì lentamente il cazzo uscire si stava inflaccidendo..l’uomo si girò, si sfilò il preservativo e lo tirò addosso a lei…
”Eccoti la sborra….goditela, dicono che la succhi”.
Lei aveva ancora gli occhi semi socchiusi dall’orgasmo avuto, sentì il profilattico cadergli sulla pancia, le sue mani lo cercarono a tentoni, lo ebbe tra le dita e sempre stando distesa se lo portò verso il suo viso, aveva ancora il sapore del pompino fatto poco prima ma non le interessava, voleva sborra…..Tenendo le mani tese sopra la sua testa spremette il profilattico e i filamenti bianchi caddero sul suo volto e sulle sue labbra, era il ritratto della depravazione….si piaceva e l’uomo la guardava affascinato….non aveva mai visto una cosa simile. Si riebbe e chiuse la porta, lei rimase da sola quasi al buio, l’unica luce che entrava era dalla finestrella del divisore con la cabina, ora era solo questione di tempo e i clienti sarebbero arrivati, L’autista si mise su una seggiola sotto un albero all’ombra e iniziò a leggere un giornale……..Arrivò la prima auto, portava il primo cliente, le notizie si erano sparse e…..
” E’ vero che la puttana è in offerta’ due buchi per 50 Euro ? “ “ Certo la stiamo sfruttando ben bene presto se ne andrà se vuoi approfittare….”
Era un uomo sugli anta grassottello, un viso rubizzo con la barba lunga pagò senza battere ciglio e l’altro gli indicò la porta socchiusa
”Accomodati è già pronta.”.
Fu colpita da un raggio di luce, li nella penombra le sembrava di soffocare, aveva il corpo sudato, il suo cliente salì en iniziò a spogliarsi, per l’esattezza salì in piedi su quel materasso sporco e lo disse a lei…
”Su avanti tirami fuori il cazzo e datti da fare“
Non se lo fece ripetere fu un ginocchio e iniziò, sciolse la cinta dei pantaloni e tirò giù le brache, davanti ai suoi occhi un paio di mutande dal colore indefinibile, puzzava ma la sua voglia di annullamento nello sporco e lordura ebbe il sopravvento, puzzo d’urina, sporco, prese in bocca quel cazzo e iniziò a succhiarlo, sentiva dei sapori indefinibili, ma le piacevano, si stava eccitando di nuovo, dalla mattina aveva già succhiato tre cazzi e era stata chiavata già due volte si sentiva vacca e le piaceva, lo sentiva indurirsi nella sua bocca, la catena le dava fastidio ma ormai si stava abituando. L’uomo stava per godere, se ne accorse ormai l’uccello aveva raggiunto dimensioni accettabili per il profilattico, si girò, la bocca socchiusa, la saliva mista a tutto quello che aveva trovato su quel cazzo le colava dal mento, prese una bustina e la ruppe con i denti, sputò il pezzettino di carta e lo tirò fuori……..lo infilò quasi con riverenza verso quel pezzo di carne…ormai l’uomo non le interessava più , la sua mante era solo protesa verso quel cazzo e già nella sua follia pregustava di sentirselo dentro e dentro le ebbe, lui la pompò con rabbia, era eccitato, si aspettava una laida puttana sfatta dalle plurime chiavate e dal lavori di anni sulle strade statali attorno ai falò d’inverno e nelle torride estati invece si trovava davanti una splendida donna che non capiva per quale motivo facesse tutto quello. La pompò con rabbia, lei gli allargò le gambe attorno e sotto voce le disse di darci dentro, cosa che lo fece eccitare maggiormente…era fradicia, sentiva il risucchio di quel cazzo nella sua vagina, ormai godeva anche lei , chiuse gli occhi di tutto quello non sopportava quell’alito cattivo di lui, la sua lingua corse sul suo collo, lasciando una scia di saliva, la stava insultando,
”Sei una lurida vacca , sei una fogna a farti prendere così devi stare solo alla catena….”
Quelle parole, l’effetto del cazzo dentro di lei e venne , venne lui, venne lei con un grido, si scosse tutto l’orgasmo le partì dal ventre come un lampo e le fu in testa , non capiva più niente. Il cazzo dell’uomo tremava e sentì i fiotti di piacere correre lungo la plastica, una sensazione unica per lei, lo aveva in pugno era li nella goduria in quel nirvana è lui non le dette tregua….
CONTINUA