Continuarono così sembrava che il tempo si fosse fermato, rabbia, furore, per il poco tempo che avevano passato distanti lui la voleva, lei lo voleva lo voleva dentro per sentirlo ancora, sapeva che di li a poco sarebbe tutto finito e non se la sentiva , voleva prolungare quei momenti di passione e dimostrargli tutto quello che sentiva per lui, era il suo padrone. Continuarono……. quei corpi sudati carezze e baci furiosi, il suo cazzo che entrava e usciva dai suoi buchi…poi lei lo prese di nuovo in bocca, quasi addentandolo, era sporco, era sporco di tutto, non le interessava voleva di nuovo il suo padrone voleva il suo seme dentro le sua bacca per sentirlo ancora e non le interessava minimamente se fosse imbrattato del suo budello scuro…assaporava quella sensazione di sottomissione e sporco la schiava che dava il piacere e basta ….lo sentì gonfiarsi di nuovo, vibrare sempre di più e poi esplodere ….il suo sapore e niente altro….ricordarlo quasi come un addio. Ebbe un orgasmo anche lei, la sua mano, le sue dita erano immerse nelle sue ninfe gocciolanti e chiuse gli occhi….per sentire la sua lingua che correva su il suo corpo per finire li per darle ancora piacere e farla vibrare tutta…la sua barba si sporcò del suo seme e anche il suo viso, lei lo spingeva fuori voleva che lo bevesse era stato in lei era mischiato assieme al suo ciprigno. Rimasero immobili poi furono vicini, lei si chiuse in posizione fetale vicino a lui, le sue braccia attorno al suo corpo e chiuse gli occhi per ancora un momento. Si alzarono andarono sulla terrazza a vedere il golfo, lui seduto in poltrona, lei ai suoi piedi con la testa appoggiata alle sue gambe, fida cagna che attende il padrone, voglia e ancora voglia, lui le accarezzava la testa lei era felice, si era data le aveva dato tutti i suoi buchi di li a poco se ne sarebbe andata e forse si sarebbero visti in Grecia e poi…poi dove , non voleva pensarci quell’uomo lo aveva dentro di lei la dominava. Erano li immobili quando sentirono la porta che dava in comunicazione le due stanze aprirsi, era Giulia la sua amica, rossa in volto e dallo sguardo lucido e esordì dicendo…
” Questa sera ho visto cose folli e quelle due la dentro sono due cagne in calore con un cane che le possiede , sono due matte almeno voi siete più normali anche se la qui presente professoressa de….M…. si è fatta prendere da un cavallo e so che ha fatto la puttana in un casino e una marchetta in Italia. Insomma da una pazzia ad un’altra, so di essere di gusti particolari ma qui si esagera……” Lui la guardò con non curanza e si mise a ridere…
”Anche una marchetta in Italia?”
“Si, per far rabbia a suo marito, lui va a puttane e lei vuole essere una puttana le sta rendendo pan per focaccia”
Cosi’ rispose Giulia e lui si mise a ridere,.
“Bene vedremo di divertirci e la qui presente M……sarà l’attrice principale….io domani parto, ormai le gare sono finite e incarico lei…….”
”Di fare cosa?”
Le rispose Giulia stizzita, ormai stava perdendo le staffe , aveva un debole per M….e non la vedeva vedere così rincoglionita.
“ Vede”
Continuò lui con estrema tranquillità.
“Lei è di razza padrona, e accompagnerà la nostra cara M….a battere , solo per una sera e visto che alla donna qui presente ci tengo e scatterà delle foto della sua…seconda marchetta, lo faranno davanti a lei…sono sicuro che pagando i clienti si lasceranno fare tutto e faranno tutto a lei, lei passerà da padrona e si vestirà da tale, la presenterà come schiava M…..e sono sicuro avrà un grande successo…..a dimenticavo, ancora una cosa almeno tre alla volta la nostra amica in comune deve avere tutti i buchi pieni”
Lei si sentì morire…suo marito….nella sua città, era conosciuta e non sapeva come fare….Giulia era rimasta terrea e non sapeva come rispondere quell’uomo dominava anche lei e voleva annullare M….non sapeva neanche lei per quale motivo. E M…..taceva e questo le faceva ancora più rabbia….e così sbottò.
“Bene visto che M….non dice niente ho un paio di amiche che fanno quel mestiere e mi farò dare delle informazioni, vedremo di truccarla per non farla riconoscere, l’incasso lo daremo al pappa ma una parte M….la porterà a lei, se non ricordo da quanto mi ha detto nel casino a Francoforte sul Reno è stata paga e tra, l’altro l’anno pagata anche qui…….”
”Ok”
Rispose lui, “
M…….prenderà quei soldi e me li porterà quando ci vedremo in Grecia dove vedremo di mettere in riga anche il marito” Un dialogo assurdo, lei nuda e due persona parlavano di farla battere come se niente fosse, era una schiava e niente altro, ma quelle parole la eccitavano, di nuovo sulla strada, si rivide come quella sera quando l’auto l’aveva abbordata , ma quello era stato un suo colpo di testa, e ora invece quasi l’obbligavano, e poi anche la sua migliore amica ora si divertiva a schiavizzarla no, non poteva succedere una cosa simile….cercò di parlare ma le parole le morirono in gola, l’eccitazione per quello che doveva succedere era troppo forte. Lei puttana sulla strada folle e terribilmente afrodisiaco per la sua lussuria, da parte di quell’uomo avrebbe accettato tutto. Era li, ai suoi piedi mentre sentiva questi discorsi, mandarla a battere come se niente fosse e la sua migliore amica ci stava. Era ormai un oggetto nelle mani di quell’uomo, sorrise tra se , lo era già, ma non si sarebbe aspettata una cosa simile da parte di Giulia e poi come faceva a conoscere puttane da strada , sapeva dei suoi gusti non molto per la quale che lei condivideva nei momenti di voglia, ma questo no, discutevano di lei e lei per loro non era niente , era solo un buco e non aveva voce in capitolo , ebbe un brivido di paura e un misto di piacere nel sentirsi ridotta così.
Furono in auto, andavano verso casa, Giulia l’accompagnava e ….Allora di la che cosa è successo. Giulia si mise a ridere,
“E’ una gabbia di matti, non ho parole Inge è fuori di testa però devo dire che è una bella donna, quando sono entrata nell’altra stanza, la donna era tranquillamente distesa sul letto e leggeva . Era rimasta in intimo, uno splendido completo di pizzo nero che esaltava le sue forme e nello stesso tempo creava un bellissimo contrasto con la sua pelle lattea. Il cane era disteso accanto a lei, la sua mano correva sul suo collo quasi accarezzandolo, sembrava che la bestia capisse……..”
Le due donne si guardarono e alla sua frase mi manda herr. Sorrise, con un sorriso mesto. “ Lei non può capire, io sono , non so neanche io, sono la governante della casa e lo servo in tutto e per tutto, e lui mi ha dato un cane per il mio piacere” A queste parole Giulia si sentì venir meno , non capiva, non capiva come una persona si potesse ridurre così. Poi fu tutto un susseguirsi, dalle finestre entrava la brezza marina. Inge spense la luce grande lasciando lei in penombra seduta in poltrona, solo il letto era illuminato dalla luce del comodino, con sorprendente agilità la donna si tolse gli slip dicendo:
“ Lui vuole i miei buchi e niente altro”
Poi fu sul cane, disteso al suo fianco e lo iniziò ad accarezzare. La sua mano corse sul suo ventre sulla sacca di peli che conteneva il cazzo . La srinse, la titillò, l’accarezzò e ben presto ne uscì la punta rossa……vide la bocca della donna abbassarsi, leccarla e poi succhiarla con avidità , era partita, una mano sul ventre e con l’altra teneva in pugno il cazzo dell’animale, il cane mugolava, sembrava che capisse. Lei seduta in poltrona ne era affascinata…..una donna e un cane e la donna da il piacere all’animale ……cagna in calore. Poi quasi capisse il cane si rizzò in piedi, era un maschio, grosso ed eccitato , la donna allora si acquattò davanti a lui presentandogli il culo e sollevandolo, il muso della bestia si abbassò e la andò a lappare, lei tremava…….. Fu un attimo, il cane si rizzò le sue zampe furono sul dorso di lei , la mano della donna corse dietro e…..accadde, se lo infilò dentro , iniziò a stantufarla come fanno le bestie . A Inge uscì un grido e non saprà mai se di disperazione o di piacere , ma poi il piacere venne , godeva anche lei, godeva di qualche cosa, godeva per lo sporco, si stava annullando . Lei seduta in poltrona assisteva alla scena e si sentiva bagnare, si accorse che era eccitata anche lei. Si alzò, andò vicino ad Inge, lei aveva gli occhi chiusi , una lacrima le scendeva sulle guance…..tremava…..e la baciò avidamente quasi per scaricare tutta l’eccitazione che aveva accumulato in quegli attimi con quelle visioni E mentre accadeva tutto questo entrò l’altra donna, con mani e volto lucidi e sporchi di qualche cosa di indefinibile. Quasi piangendo si buttò su Inge quasi con rabbia, quasi la volesse picchiare. La baciò e le sue mani corsero sul suo corpo della tedesca e dentro il suo ventre dove il cane si era divertito. La donna tirò fuori le dita sporche e se le leccò avidamente per poi immergerle il viso tra le ninfe , succhiava, faceva rumore, faceva schifo. Schiava condannata a dar piacere e a elemosinarlo nella maniera più sporca ……. Le due donne finirono in un sessantanove furibondo fatto con rabbia animalesca. Giulia guardava affascinata come impietrita, girone dantesco fatto di piacere, lussuria e sporco….in un angolo il cane si leccava l’uccello. Rimasero in silenzio , l’auto proseguiva nella notte e si fermarono sotto casa, lei con quel mini vestito che ormai non nascondeva niente tanto era risalito. Quando fu scesa dall’auto, sul marciapiede allargò le gambe e si passò in mezzo a loro una salvietta. Si ricordò della puttana che guardava dalla terrazza e ebbe un brivido . Guardò in fondo alla via dove si trovava di solito e la vide, ebbe un brivido di piacere misto a paura, forse di li a poco sarebbe stata come lei . NO, non poteva essere ma la cosa l’attirava , cazzi e cazzi, cazzi estranei , essere chiavata in una macchina o dietro un muro per la strada . Si sentì bagnare, aprì la porta e salì in casa mentre la sua amica del cuore partiva di gran carriera.. La serata era stata folle , neanche le aspettative più azzardate avrebbero potuto pronosticare quello che era successo . Fu dentro e …..tornò ad essere la cagna. Si tolse il vestito in un lampo , sotto non c’era altro, e come un rapace volò in camera. Voleva cazzi e l’unico cazzo a sua disposizione era quello di quel porco di suo marito. Lui dormiva beatamente ma come fu a letto le sue mani cercarono il suo ventre e un attimo dopo iniziava a succhiare avidamente……. Lo aspirava, lo pompava con tutta la rabbia che aveva in corpo. Lei voleva il cazzo di un altro, se lo sognava e continuò fino a quando non lo sentì vibrare. La sua mano si toccava, voleva godere anche lei come per scaricare tutta la tensione che aveva accumulato . Lo fece godere alla grande, lui era come paralizzato, poi con la bocca ancora impastata di lui le si distese vicino prendendo sonno. Sogni fatti da incubi , troie, pappa, strade solitarie dove ci sono puttane e una è lei……praticamente nuda vestita solo di una parrucca rossa e un paio di calze a rete ….cerca di fermare le auto , fari nella notte, colpi di clacson , vuole cazzi, vuole clienti , lei è una schiava e lavora per il suo padrone……. L’indomani mattina fecero colazione assieme lui era allegro e pimpante , felice di quell’attacco di lussuria che aveva avuto la moglie la sera prima . Non si raccapezzava ma ne era contento, aveva avuto un pompino imperiale che le aveva aspirato anche l’anima. Raccontò a lei che si doveva assentare per un paio di notti, doveva andare nella capitale e avrebbe dormito dai suoi, mentre lei poteva fare tutte le compere che voleva e preparare le valige per la Grecia. Lei lo ascoltava ma la sua mente era via ……..due notti senza di lui, due notti e che due notti si stavano prospettando; con la sua amica Giulia che le avrebbe fatto da padrona e l’avrebbe introdotta………CONTINUA