Li, nel vano di quel furgone un uomo le stava dando dentro e lei era su quel materasso bisunto completamente nuda con una catena al collo, il corpo sudato, nel caldo soffocante….il corpo di un uomo che la stava pompando come un forsennato. Puzzava anche lui ma lei se ne compiaceva ……Il suo masochismo stava raggiungendo l’apice , si sentiva sporca e questo la eccitava ancora di più. Aveva pulito quel cazzo lo aveva lavato con la sua saliva e con infinita circospezione gli aveva infilato il profilattico giù fino alle palle. A lui non sembrava vero di poter chiavare una così bella donna a un prezzo così basso, con cinquanta euro culo e figa, solo una puttana da strada alla fine della sua carriera quando i pappa abbassavano le tariffe per poterle sfruttare ancora. Lei era li nella penombra con questi pensieri ma sentiva quel cazzo godere dentro di lei e quella sensazione le mettevano i brividi…… quell’agognato piacere……. L’uomo aveva goduto era esploso nella sua figa e lei ne aveva provato un orgasmo furibondo. Ora l’aveva girata e li in quella poca luce lei gli presentava il culo. Era acquattata come una cagna, la testa appoggiata a quel puzzolente materasso e quella catena al collo che la stringeva……. Si sentiva come essere la schiava in un harem dove la torturavano con il piacere, non lo aveva dato al suo padrone e lui l’aveva data in pasto alle sue guardie. Sapeva che quell’uomo le avrebbe infilato il cazzo nel culo. Le disse di lubrificarsi e lei lo fece con quello che aveva a portata. Prese quel poco di sborra che colava dal preservativo usato , e intinte le dita se le portò nel culo……non contenta se le portò alla bocca e poi lucide di saliva se le infilò nel suo buco scuro. Li, nella penombra lei sapeva chiaramente che lui la guardava e che si stava eccitando e si eccitava anche lei di nuovo, di li a poco avrebbe avuto un cazzo nel culo, lo sentì appoggiarsi e iniziare a spingere lentamente, un lamento……era bagnata, lo aveva lubrificato , quella carne si stava aprendo la strada dentro di lei, aveva ancora le mucose arrossate dalla sera prima quando i clienti l’avevano infilata ma a lui non interessava il suo lamento voleva infilarla anche li, aveva pagato per il servizio completo e per lei essere ridotta a un buco…… per lei era il massimo, sentire la sensazione di appartenenza e di sottomissione……con rabbia si allargò le natiche come per permettere a quella carne di entrare ancora più a fondo e lui si eccitò ancora di più le diede una botta formidabile e se lo sentì in un attimo dentro fino alle palle gridò di piacere e di dolore, si scosse come un animale fiocinato, ebbe un orgasmo, .Quel cazzo la stantuffava , spingeva su la sua merda nelle budella , la comprimeva , lei si mosse leggermente come per sfuggirgli ma le mani di lui la bloccarono e spinse ancora di più era posseduta, costretta, dolore e bruciore, piacere e niente altro …delle lacrime li nella penombra corsero sulle sue guance e nessuno saprà mai se di rabbia per come si era ridotta o di dolore. Strinse quel cazzo con le sue mucose lo voleva spremere lo voleva sentire di nuovo gonfiarsi fino all’inverosimile per poi esplodere dentro di lei di nuovo. Succhiare cazzi di estranei, farsi prendere nel culo e nella figa , fino a poco tempo prima erano cose che non le sarebbero passate per la testa e ora non vedeva l’ora che questo potesse succedere. Il computer l’aveva cambiata gli ordini che quel “porco” le aveva inviato, e poi il viaggio al nord, dove era esploso tutto il suo masochismo. Si sarebbe fatta prendere in qualunque luogo e in ogni dove se lui glie lo avesse ordinato, uomini, donne , cani e cavalli anche pali , agognava nell’essere obbligata e nell’essere riempita. Per lui si sarebbe fatta anche inanellare, sarebbe diventata un cesso vivente per il suo piacere per dimostrargli tutta la sua devozione. Quell’uomo giocava con lei come il gatto con il topo…….lei non si capacitava ma tutto questo le piaceva, avrebbe abbandonato il marito per continuare a vivere così, nuda in un cassone di un furgone a farsi prendere in continuazione e cibarsi del poco che le davano era ormai un animale fatto esclusivamente per il sesso. Fu schiacciata su quel materasso dall’uomo, lo sentì godere, con un grido un rantolo, sentì quella pancia sulla sua schiena, la puzza,. Stettero per un momento immobili poi lui si riebbe e lentamente si sfilò da lei. Sfilò il suo cazzo ma fece in modo che il profilattico le rimanesse dentro e la plastica sporgesse dal suo sfintere arrossato quasi come un pezzo di budello prolassato. Poi dalla plastica iniziarono a scendere gocce di piacere dell’uomo…ora era un cesso dove buttavano i profilattici. Si accorse di quello che aveva fatto e con non curanza la sua mano , le sue ditra corsero a sentire quella cosa bagnata che le sporgeva, se le intinse e se le portò alla bocca. Si piaceva, sapeva di eccitarlo, lui si mise a ridere e spalancò la porta gridando al suo carceriere….” Mai vista una puttana simile , gode nell’essere trattata come un cesso e più la tratti male più se ne compiace “ Parole forti che rimbombarono nelle sue orecchie ma tutto questo a lei piaceva. Nel frattempo il pappa, seduto all’ombra con un giornale aperto alzò gli occhi e annuì con la testa, altre persone erano arrivate , altri clienti per i suoi buchi, questa volta era gente dai lineamenti olivastri, lavoratori stranieri, forse clandestini, gente del magreb, uno molto giovane e altri due anziani. Sentì le voci, sentì in quell’italiano strascicato che il giovane non era mai stato con una donna, che la doveva chiavare in figa e per loro bastava il culo , si dovevano mettere d’accordo sul prezzo, volevano uno sconto . uno sconto per i buchi del suo corpo era proprio diventata una cosa e così fù. Questa volta niente penombra spalancarono le porte del furgone e lei il suo corpo fu in piena luce…..videro tutto una bella donna bionda nel fiore dei suoi anni, dalle forme perfette alla catena. Vestita di sole calze con le giarrettiere e una catena al collo per loro era quasi una Uri del profeta, colpita dalla luce , abbagliata automaticamente come le avevano insegnato allargò le gambe e mostrò a i tre i suoi buchi. Il pappa vedendo le facce dei tre che la fissavano affascinati. ….
” Cento euro tre buchi arrangiatevi, fate quello che volete ma non la potete rompere, prendetela pure assieme”
A quelle parole gli uomini furono come scossi, il giovane si calò alla svelta i pantaloni, si vedeva chiaramente che era eccitato, si mise alla svelta il profilattico e le saltò letteralmente addosso ansimando come un animale in calore…..la pompò, bastarono pochi colpi e venne copiosamente ….lei sentiva quel cazzo giovane era duro, e anche se aveva goduto non ne voleva sapere di ammosciarsi, continuò fino a far godere anche lei di nuovo, l’orgasmo la colse, mentre il ragazza ci dava dentro e altri due uomini la stavano guardando e lei se ne compiaceva. Le loro mani furono sul suo corpo, fu palpata, sfiorata, pizzicata, sentì quelle dita che entravano nei suoi buchi , l’esclamazione di uno che le estrasse il profilattico usato che le era rimasto nel culo e schifato lo buttò addosso a lei, si fermò tra le sue tette e lei se lo raccolse, era sporco, sborra e merda, no le interessava, chiuse gli occhi e se lo strofinò sul corpo come in estasi ….Strisce biancastre e marroni, puzza di tutto, aveva i capezzoli ritti era tesa e sentiva altro piacere che stava per esplodere in lei. La diga che si rompe, prima un rigagnolo e poi la forza dell’acqua che travolge tutto, così erano stati gli orgasmi precedenti, ora tutto il suo corpo era diventato una figa e bastava toccarla , bastava che si toccasse per provare piacere. Il suo piacere quello dato dal masochismo nel sentirsi tratta come un cesso. Senza se ne rendesse conto si sentì un cazzo in bocca, era un cazzo sporco che le arrivò fino in gola, circonciso, sputò come dovesse vomitare , poi lo prese con rabbia e iniziò a succhiarlo con avidità. L’uomo rimase letteralmente tramortito, succhiava e succhiava quasi gli volesse aspirare le palle e un dito corse sul suo culo, andando a solleticargli la prostata….scosse elettriche per lui e piacere per lei, se lo sentì venire in bocca e fotti lunghi, la sborra le colò dalle labbra e andò ad inzaccherarle il mento, per il resto era già tutta impiastricciata e sporca. Il terzo mentre faceva tutto questo le tirò su le gambe aprendola al massimo, in quella posizione sapeva di presentargli il suo culo arrossato e di averli in bella mostra, tra se e se pensò che ormai doveva averlo socchiuso al pensiero dei cazzi che aveva preso li e durante la notte prima. Sentì che appoggiava la punta e lo spingeva dentro, il suo grido soffocato dal cazzo che aveva in bocca, era letteralmente allo spiedo come quella notte nel casino a Francoforte am Rein fu scossa da quella situazione, gridò per quel poco che poteva, li fece godere contemporaneamente e si abbatterono sul suo corpo. Così fu li completamente nuda con due uomini semi svestiti su di lei . Sul materasso c’era la sua sagoma sudata, non si meravigliava se li ci sarebbero state anche le pulci o pidocchi ma a lei piaceva…….. Se ne andarono contenti . Come per spregio anche loro le lasciarono il profilattico usato semi inserito nel culo, lei se lo sentiva mentre si svuotava lentamente. Con circospezione andò a palparsi il buco, le dava fastidio, le bruciava, se lo sentì socchiuso e gonfio, ebbe paura, non sapeva minimamente quanti clienti sarebbero passati sul suo corpo e quanti cazzi si sarebbe così presa. Le porte si chiusero nuovamente e lei si trovò al buio come un animale …si rannicchiò in posizione fetale e attese . Doveva aspettare, aveva sete ed era sudata. Chiamò il suo carceriere, le chiese dell’acqua “Per piacere ho sete non ce la faccio, mi sento svenire”
L’uomo ebbe compassione di lei, prese una bottiglia d’acqua , stava per dargliela quando i suoi occhi ebbero un lampo.
“Sei una cagna in calore e le cagne non bevono dalla bottiglia”
Così dicendo prese una ciotola di plastica , la poggiò fuori dal furgone e la riempì, rideva…..
” La catena è abbastanza lunga, scendi pure ma la devi lappare come fanno gli animali”
A lei venne da piangere , sudata con il corpo sporco di tutto, si tirò su da quel materasso bisunto e scese dal furgone, sempre stando alla catena, si inginocchiò su quell’erba tra profilattici usati e fazzoletti sporchi di sborra, immerse il viso in quell’acqua e in qualche maniera non lo seppe neanche lei bevve avidamente. Le sue sembianze umane erano scomparse ormai era un oggetto per il sesso prendere cazzi e basta la professoressa de…….M……non esisteva più. Dopo aver bevuto si guardo attorno, aveva gli occhi abbagliati dal sole di agosto; non aveva mangiato ela stanchezza iniziava a farsi sentire anche se la sete era riuscito a placarla.
“Posso fermarmi fuori dentro si soffoca”
“Certo”
fu la risposta:
“ Sei una cagna e come tutte le cagne rimani alla catena, i prossimi clienti ti chiaveranno su una coperta qua fuori dentro nel cassone fa realmente troppo caldo e tu puzzi come un animale, se continua così tutti scapperanno, tu però ora siediti pure nell’erba tra i profilattici usati e altro non sei altro che un cesso”
La insultava e lei se ne compiaceva, si eccitava….vide l’uomo che buttava una coperta tra l’erba e piantava un piolo metallico, entrò nel furgone e staccò la catena, era lunga e con destrezza la andò a fissare a quel pezzo di ferro, lei non lo sapeva , non era per compassione ma aveva ricevuto una telefonata da una cliente , anzi da una donna amica del tenutario di quel casino . Lei chiuse gli occhi, e si intorpidì leggermente quando il rumore di un’auto la svegliò di soprassalto, era una famigliare, al volante c’era una donna, una bella donna vestita in maniera perfetta con un completo di lino bianco e nel bagagliaio c’era una coppia di cani di grossa taglia. Lei sbarrò gli occhi e capì….un grido le uscì dalla bocca….Noooo…..CONTINUA