Era li accovacciata sopra quell’uomo, aveva le gambe allargate e lui le poteva vedere la sua figa e le tette, le aveva davanti agli occhi, i suoi seni ballonzolavano leggermente, aveva il preservativo in bocca lo aveva sfilato e ora se lo stava assaporando, succhiava avidamente come per gustarsi quella sborra imprigionata nella plastica. Sentiva il gusto dello sperma misto al suo piacere, e al gusto dello spermicida. Ma non se ne interessava, ormai voleva sborra, voleva cazzi e ora visto che era in offerta……..
Figa e culo erano a disposizione dei clienti per cinquanta euro. Lo voleva nel culo, ma il volante le dava fastidio, doveva rivitalizzare quel cazzo e quell’aggeggio le batteva sulla schiena…allora senza perdersi d’animo si spostò sull’altro sedile e iniziò a pomparlo come un indemoniata. Un attimo prima si era tolta dalla bocca i resti di plastica del profilattico come fosse stata una buccia di limone e li aveva buttati dal finestrino. Lo ebbe in mano , iniziò a segarlo, l’uomo era ancora a occhi chiusi per l’orgasmo che aveva avuto un attimo prima, mentre lei da ligia puttana cercava di rianimarlo; non le interessava altro, lo voleva rigido per infilargli il profilattico e poi, metterselo nel culo, voleva essere sfondata anche li, la sua bocca saettò su quel membro reso viscido dal piacere precedente, lo lappava con foga lo voleva duro. Voleva infilarci il preservativo per impalarsi nuovamente . La voglia che aveva stava aumentando, voleva cazzi e cazzi, quelli avuti fino a quel momento non le bastavano più. Fremeva di rabbia e sotto voce incitava quel membro a indurirsi quasi fosse un essere diverso dalla persona cui era attaccato. Lo ebbe in mano, lo succhiò ancora con avidità quasi per saggiarne la consistenza e poi infilò il profilattico, lo stese completamente fino in fondo con delicatezza…..sentiva che l’uomo era al limite. Con il liquido che le usciva dalla figa si titillò il buco del culo fino ad infilarsi una falange del medio e un attimo dopo si calava sopra si stava annullando, l’offerta era valida tutti e due i buchi e lei si stava rompendo, sentì quel cazzo che le entrava lentamente nello sfintere e ne fu felice.
Quelle sensazioni, si stava riempiendo lentamente sempre più a fondo, la sua corona si stava allargando fino a quando non giunse fino alla base. Percepì sotto di lei la morbidezza delle palle e allora a quel punto iniziò a stantufarsi, prima movimenti lenti poi come presa dal parossismo degno di una tarantolata quel su e giù divenne veloce, senza tregua, si sentiva sporca e oscena ma era lei con tutte le sue contraddizioni……la professoressa de……M….stava facendo la puttana e si stava facendo rompere il culo, una cosa che fino a pochi giorni prima non lo avrebbe mai immaginato.
Era passato quasi un mese da quell’inizio di ordini dati con la posta elettronica. Arrivò nuovamente l’orgasmo, esplose nella sua testa e le sensazioni di quel piacere perverso si moltiplicarono, gridò di rabbia, uggiolò, quasi pianse per la goduria che assaporava. L’uomo l’ascoltava sbalordito e sentendo quei gemiti venne anche lui nel suo culo, le sue mucose sentirono quel cazzo indurirsi di più e poi tremare i fiotti si susseguirono diversi, e tutto fu trattenuto dalla plastica, scivolava dentro quel budello, lubrificata da quel poco che aveva messo con il dito e dalla merda che comprimeva, sapeva che il profilattico quando lo avrebbe tolto ne sarebbe stato pieno ma non le interessava, nella sua testa voleva succhiarlo per sentire di nuovo lo sperma dell’uomo. Respirava con affanno ora erano tutti e due fermi. Era immobile sopra quell’uomo, aveva gli occhi chiusi e sentiva gli ultimi fiotti, di li a poco il cazzo si sarebbe ammosciato, la voglia però che aveva dentro di lei e che le era letteralmente esplosa le diceva che voleva ancora sentirsi piena……. Con un movimento lento si sfilò da quel piolo che ormai stava perdendo di consistenza, era ancora scossa dai crampi di piacere che si rincorrevano nel suo corpo. Aveva gustato quella carne nel suo culo e ora lo sperma, quel sapore che si era accorta di amare , si spostò di nuovo, facendolo si piego ancora di più verso l’uomo e percepì la sua lingua che le scorreva sulle tette, bisbiglio….”porco” ma era un termine proforma, quasi a ringraziarlo del piacere che anche se a pagamento le aveva dato. Rimase sopra di lui, aveva ora il preservativo pieno in mano lentamente in modo che lo vedesse se lo portò alla bocca, puzzava ma non le interessava minimamente, voleva sperma e se lo introdusse….sapore di tutto anche di merda, si sentì dire….
”Ma fai schifo…..”
Lei annuì con la testa, si crogiolava in quello sporco e con un movimento flessuoso si andò a mettere sul sedile a fianco, sapeva di aver ancora il culo aperto, e che molto probabilmente spandeva, e per non sporcarlo si sedette quasi sulla schiena tirando il più possibile su le gambe….era letteralmente ancora aperta in quella posizione, e con gli occhi chiusi si gustava tutti quei sapori che aveva in bocca, poi non paga la sua mano corse sul culo sfondato, le sue dita saettarono dentro quel buco viscido e socchiuso e se le iniziò a portare alla bocca. L’uomo aveva aperto la porta dell’auto, le luci di cortesia si erano accese e la stava guardando affascinato, era letteralmente oscena con le ginocchia tirate verso il suo corpo al massimo , figa e culo erano li in vista e lei non se ne interessava minimamente persa in quel nirvana schifoso…era felice e appagata. L’auto ripartì nella notte, a fianco del guidatore lei era li, ormai le sua tenuta erano le calze a rete autoreggenti, quella parrucca rossa con il trucco pesante che le stava letteralmente cedendo per il caldo e le zeppe altissime che le davano quell’aria traballante…..L’auto arrivo al solito posto e ne fu scaricata, una volta scesa davanti all’altra puttana si estrasse dalla bocca i resti del profilattico che aveva succhiato e lo gettò al suolo, l’altra donna la osservava interdetta, non sapeva come comportarsi con una così, quando si girò le disse che aveva uno sbaffo marrone su una chiappa…..
”Deve essere la merda del cliente, mi ha anche inculato sono in offerta ma non c’è problema”
Si passò la mano sfregandosi la natica e poi la leccò con dovizia……
” Ma fai schifo…..!!!”
Quella frase non le interessava minimamente, era infoiata e lo sapeva e voleva altri clienti per i suoi buchi…..e ne vennero passarono diverse auto, lei ormai era nuda li in mezzo alla strada e li attirava come mosche, i suoi buchi erano arrossati e il suo culo stava letteralmente cedendo, ormai lo aveva socchiuso s sporco, puzzava di tutto, sudore, dopobarba scadente ma soprattutto di piscio e merda e quel classico odore di sborra quasi andata a male, sapore di pesce. Si sentiva sporca, ne era felice . Ormai le ore erano passate e doveva rientrare, ritornò la sua amica Giulia, con il pappa, c’era l’appuntamento da prendere per il lavoro del giorno dopo, non avrebbe battuto solo di notte ma anche di giorno, quell’uomo non si voleva lasciar scappare una simile fonte di denaro, e la notizia si era sparsa, una puttana in offerta non era cosa da tutti i giorni,
Era li nuda in mezzo alle due persone un maschio e una femmina che discutevano su dove portarla e dove farla battere. La pineta vicino all’autostrada, il posto era stato individuato ma non sarebbe stata in un camper, dava troppo nell’occhio un auto simile, un furgone chiuso con dentro in materasso, l’avrebbero sbattuta li e avrebbe aspettato i clienti seduta su una seggiola fuori. Il pappa aveva già una serie e di nominativi i suoi abituè e perciò l’eventuale incasso della giornata era già stato già raggiunto. Si sentiva come un oggetto sballottato era realmente diventata un buco, merce di scambio con il denaro, schiava; ma lei non se ne sentiva tale , lei era esclusivamente schiava del suo piacere e voleva vedere fino a che punto questa forma di schiavitù l’avrebbe trascinata, cercava ormai i suoi limiti. Sentendo quella discussione si bagnava letteralmente poi fu in macchina con Giulia.
“Non pensare minimamente di venire a letto con me”
Le parole dell’amica la colpirono come una frustata,
“Dormirai la mattinata in terrazza,e poi una buona doccia e riprenderai a lavorare”
Giulia era incazzata con lei , non ammetteva che godesse in quella maniera, l’avevano costretta a farlo e ora la cosa si ritorceva contro i suoi padroni, ma nella sua testa era sicura che quella persona che viveva nel nord della Germania aveva capito che tipo fosse e era solo questione di tempo per vedere che cosa sarebbe diventata. Si ricordava i suoi commenti quando l’aveva portata a casa dal bordello di Francoforte ……
”Mi dicono che ci prendevi gusto…….vedremo di farti diventare una schiava dei tuoi sensi……” Furono così sotto la casa della sua amica, la fece scendere dall’auto completamente nuda, si trovò così sul marciapiede e ormai albeggiava, sentirono il colpo di clacson di un camion della nettezza urbana , non era cosa da tutti i giorni trovare una donna nuda che rientrava a casa…..L’ascensore…..il classico movimento a singhiozzo e poi furono in casa. E la sua cara amica si stava comportando come una padrona .
“Per tutto l’oro del mondo ti ripeto che non ti voglio a letto con me , ti devi abituare non sei altro che un buco atto al piacere non sei niente la prof. de….M…..non esiste più”
Erano parole forti, dette quasi con cattiveria, lei non si aspettava una parte simile. La sua amica Giulia, la sua compagna di avventure che aveva sopportato e supportato i suoi colpi di testa, le sue fisime, quella donna era diventata un’altra persona, la comandava letteralmente a bacchetta e lei ora era un oggetto nelle sue mani . Si sentiva sporca, e sporca lo era . Era stata chiavata e inculata, e il culo le bruciava, si sentiva sfondata , sapeva anche che era sporca di merda. Aveva succhiato più di un preservativo dopo che il cazzo che lo portava le era entrato nel culo. Ma quella sensazione di annullamento e di sporco per lei era unica. Quando lo sfilava dal cazzo, sporco di tutto e lo aveva nelle sue mani …….quell’odore strano che sentiva: sudore, piscio, ……quell’odore dato da quel colore marrone che la inzaccherava tutta . Sapeva che le mani se le era pulite succhiandosele provocando l’ilarità di più di un cliente, aveva succhiato e pulito quei profilattici usati nella sua bocca ……l’avevano chiamata porca , mangiatrice di merda, vacca , ninfomane, fogna dove scaricarsi. Lei però di tutto questo aveva goduto e provava piacere nella discesa in quel gorgo dato dalla lussuria e dallo sporco. Si era strofinata le sue mani sporche di tutto sul suo corpo, sapeva così di essersi sporcata un po’ dappertutto, ma ormai non le interessava presa come era da quel vortice di piacere. Era costretta a godere nello sporco e più sporco era più le piaceva. Si sentiva quasi una folle, ma aveva accettato lei di fare la puttana, dicendo la parola magica sapeva che tutto sarebbe finito, ma non le interessava. Giunte in casa a Giulia non ne volle sapere di lei, e le sembrò per un momento che avesse preparato tutto . Dalla ringhiera della terrazza pendeva una catena in acciaio che terminava con un collare, la catena era discretamente lunga.
“ Ecco qua le cagne vanno legate alla catena se non si sa che cosa combinano”
Detto fatto sentì il clic del moschettone che la bloccava a quel metallo. Sentiva gli anelli sulla sua pelle . Era stanca, stremata , a ogni incontro che aveva avuto con i vari clienti aveva goduto, si sentiva come se fosse in un altro mondo . Il suo ventre ancora si agitava al pensiero di quello che era successo e ne provava piacere. Un piacere perverso dato dal vortice di sporco in cui era entrata . Ora era semi distesa su quelle piastrelle della terrazza ancora calde del sole del giorno prima, il pavimento era duro e doveva anche andare in bagno, lo chiese a Giulia e per tutta risposta la sua amica si mise a ridere
“ Non me ne frega niente, le cagne sono portate fuori ai giardinetti quando la devono fare, tu puoi aspettare”
CONTINUA