Partirono, iniziarono il giro, nella tenuta che si perdeva a perdita d’occhio. Don Josè, M…..Lei, Susy e Maria Dolores, poi c’era il capo mandriano e altri quattro vacheros, una comitiva niente male. Maria Assunta era rimasta a casa e li avrebbe raggiunti quando si sarebbero fermati dove c’era la piccola arena di allenamento per i cavalli destinati alle corride. La giornata era splendida nell’estate della “meseta”, ci sarebbe stato ancora qualche giorno di tregua , poi sarebbero stati lambiti dalla coda di un tifone, ma in quella zona i danni venivano ad essere limitati perché si andava a scaricare sulla costa del caribe all’altezza di Puerto Bario. Il giro non fu eccessivamente lungo, durante il tragitto Maria Dolores non aveva occhi che per Susy, guardava quella donna vestita da cavallerizza nel suo incedere, i pantaloni stretti fasciavano i suoi fianchi nella curva che sta sulla sella, M. Dolores poi sapeva dei gusti di Susy, Susy la folle, e le due donne erano accomunate da questo piacere…….Si fermarono all’arena, per vedere l’addestramento per una corrida a cavallo. Le evoluzioni dei picadores attorno al toro con le banderillas, le evoluzioni dei cavalli a pochi centimetri dalle corna della bestia pronte ad aprire ferite mortali, il sangue, gli incitamenti riscaldavano gli animi, il mito della corrida, l’uomo contro il toro ne erano tutti affascinati. Mentre succedeva ciò Susi e Dolores si staccarono dal gruppo e uscirono andando verso le stalle…lei se ne accorse e lo disse a M….disse anche un’altra cosa,
“Il sangue mi sta eccitando, i corpi lucidi degli animali i loro muscoli, la lotta mi fanno accavallare le gambe, dove possiamo…..”
“Aspetta tra un po’ vedrai follie e il tuo piacere sarà accontentato……..”
Don Josè, “ Tra non molto le seguiremo e vedrete……… “
Le due donne entrarono nelle stalle, i box per i puledri, la paglia l’odore degli animali, i loro occhi luccicavano, Susy non stava più nella pelle, la sua mano corse tra i seni e iniziò a stuzzicarli …oltre i box in un piccolo recinto un magnifico stallone berbero di un nero lucente. La bestia il sogno di Susy, l’amante segreto di Maria Dolores era li quasi le aspettasse e sapesse……… Le due donne si avvicinarono all’animale e iniziarono ad accarezzarlo, le loro mani corsero sul mantello dai riflessi scuri, sentivano le setole sotto di loro , Susy strofinò sopra il suo petto, aveva la camicia ormai aperta , chiuse gli occhi in estasi, l’animale sentiva due femmine in calore e scalpitava, sembrava capisse e le volesse…..fu questione di attimi e nello stesso tempo una lentezza esasperante Maria Dolores iniziò a spogliarsi. Era impicciata dai pantaloni ma non si perse d’animo, aprì il suo bolero e i suoi seni svettarono fuori da tanto erano compressi, sotto non portava niente, nessuno se n’era accorto visto che la corta giacca li strangolava e non permetteva loro nessun movimento, poi fu la volta dei pantaloni, li abbassò di scatto sfilandosi i camperos. Fu nuda in quel recinto si leggeva sul suo volto la voglia perversa che aveva, Susy dal canto suo si trovava impicciata si era tolta la parte alta ma per i pantaloni e gli stivali da cavallerizza doveva essere aiuta…e così fu l’altra femmina si inginocchiò davanti a lei completamente nuda e l’aiutò a sfilarli…un quadro maso perfetto e le parole di Susy non furono da meno…
” leccali prima”….e lo fece con una porcaggine unica, prima uno stivale poi l’altro poi fu la volta dei pantaloni da cavallerizza…ecco, due donne nude attorno a uno stallone. Due donne in calore pronte a farsi dare piacere, a darlo, a farsi sfondare nel vero senso della parola da quell’animale. Mentre ciò accadeva erano giunti anche gli altri e guardavano in silenzio la scena, si stava preparando un orgia con quell’animale. Lei inizio a strusciarsi su M….la corrida , il sangue e quella scena l’avevano ormai eccitata e la sua voglia era uscita , Maria Assunta faceva lo stesso con don Josè, due coppie, e dall’altra parte due donne con lo stallone…….le mani delle due donne furono sulla bestia ormai puntavano al suo ventre, corsero verso il cazzo che uscì in tutta la sua lunghezza di quasi un braccio, nitriva le loro mani lo stavano segando lentamente, l’animale era sempre più eccitato, poi fu la volta delle bocche su quel nerbo possente, in ginocchio, una da una parte e l’altra dall’altra due schiave d’avanti alla simulacro del piacere, era un simulacro vivo, volevano quel piacere a loro ormai non interessava altro erano infoiate, l’animale scalpitò, poi Maria Dolores, andò a prendere una panca che si trovava li vicina e la mise sottodi lui….gli occhi lucidi dell’animale si muovevano, sul suo corpo si increspavano riflessi scuri dati dai muscoli in movimento, sembrava capisse….Maria Dolores si distese sulla panca gridando a Susy
“ guarda come devi fare, ora io poi tu”
Il cazzo del cavallo penzolava , lentamente si avvicinò si vedeva che lo aveva già fatto e sapesse della fragilità della donna sotto di lui….la donna prese il suo cazzo in mano e lentamente lo portò verso il suo ventre………era una scena da baccanale …la donna e la bestia, la donna con un animale, il toro, il Minotauro, il mito di Leda, ricordi ancestrali da sacerdotesse uscivano in tutta la loro lussuria. Forzò l’entrata, allargò le gambe a dismisura, la bestia iniziò ad avanzare, ormai era dentro di lei………si stava impalando si apriva per il suo piacere e il piacere del cavallo……..Susy in ginocchio al suo fianco guardava affascinata aveva la sua faccia a pochi centimetri dal ventre della donna che ormai era teso allo spasimo, il cavallo avanzò ancora…….poi un nitrito…..eruttò un mare di sborra che riempi la femmina, un odore acre, sperma che andò a colpire Susy, il suo ventre, l’altra donna sulla pancia,….corsero le mani per raccoglierlo e portarlo alla bocca erano infoiate. Traballante Maria Dolores si alzo, sporca sudata, tremante, indicò la panca a Susy, e bofonchiando non riusciva neanche a parlare per l’orgasmo che aveva avuto…….
” Hai visto come si fa ? Ora tocca a te potrai essere aperta di brutto e sfondata lo hai mai fatto?” “ “No mai”
fu la risposta di Susy….
” Mi devo impalare voglio provare”
Così fece. Si distese sulla panca che aveva ancora le macchie di sudore della donna precedente, ormai odore di sesso e di sperma aleggiava nell’aria …le persone che le guardavano ne erano affascinate , due donne con uno stallone , due donne alla ricerca del cazzo più grosso, due donne pronte a farsi aprire esclusivamente per il piacere di avere un membro che le devasti, ma non demordevano. Il cavallo fu portato sul corpo di Susy, l’altra femmina gli teneva il cazzo e lo puntò verso la sua figa. Susy si allargò, si aprì piantò le dita nel suo ventre per allargarsi di più. Sentì il cazzo del cavallo poggiarsi sul suo buco e poi iniziare a dilatarlo …non era larga come l’altra donna ma non demordeva, si agitò, si divincolò un grido rauco le uscì lentamente dalla bocca, un grido che si trasformò in un urlo …..
” Dentro aprimi”
Gridato con tutto il fiato che aveva in corpo…il cavallo avanzò di nuovo e la prese, ora era dentro, la donna fu presa da un fremito, si pisciò addosso poi ancora sborra……..e fu lavata di sperma , lo sperma uscì dalla sua figa si spruzzò sul suo corpo la sporcò dappertutto, l’orgasmo la raggiunse ne fu travolta ….svenne …….Rimase distesa sulla panca, le gambe e le braccia a penzoloni..l’unico segno di vita il suo respiro affannoso….aveva raggiunto il suo scopo, farsi possedere da un cavallo……..la figa ancora semi aperta da cui gocciolava fuori il piacere della bestia. Vedendo questa scena ne furono tutti affascinati e la loro voglia andò alle stelle lei su butto su M….iniziando a baciarlo e a spogliarlo, lo voleva nudo, voleva il suo cazzo voleva essere posseduta, riempita ….era eccitata i suoi occhi erano lucidi….
”Porco dai spogliati, aiutami la tua cagna vuole il tuo cazzo non ce la fa più”
Fu nuda, fu nudo anche lui, allungando la mano si accorse che era fradicia, e il suo cazzo era in erezione….la prese subito…… fu dentro di lei, era un lago, la scena che aveva visto l’aveva eccitata all’inverosimile e ne era eccitato anche lui. La guardava e tra lui nei suoi pensieri: ……..
” Il suo corpo…….. amavo quel corpo, l’avevo posseduta dappertutto, l’avevo fatta possedere durante l’addestramento in quella villa di Hong Kong l’aveva costretta in una gabbia a dare spettacolo come un animale e a farsi allargare i buchi fino quasi ad essere squartata”.
Ora era li accanto a lui vogliosa dopo aver mostrato gli anelli che portava alle grandi labbra al suo ex…era sua ….e lui era suo …senza quella donna non sarebbe riuscito a vivere ormai le era entrata dentro, o dentro di lui la sua lussuria e dentro di lei invece c’era la lussuria di lui……forse fatti l’uno per l’altra questi erano i pensieri di M….mentre faceva all’amore con lei, nella paglia, li per terra davanti ad uno stallone in calore e a due donne nude coperte di sperma che ora si stavano leccando con fervore come per pulirsi. Don Josè era in disparte l’altra donna era seduta su di lui e si stava impalando con rabbia…..Si sarebbe ricordato per tempo quella scena che aveva visto non riusciva ancora a raccapezzarsi…in quel breve lasso di tempo due donne erano state possedute da un superbo stallone….ed ora erano li sporche e ancora infoiate….Alla sua destra un’altra coppia scopava con rabbia quasi fosse l’ultima volta che potessero farlo, la donna aveva chiuso le sue gambe attorno ai fianchi di M…..e le sue unghie erano letteralmente piantate nella schiena dell’uomo, vedeva i segni e un rivolo di sangue , i fianchi di lui si muovevano e sembrava che volesse trafiggerla ancora e ancora , non darle tregua, lei si divincolava per aderire ancora di più, per farsi aprire, per letteralmente impalarsi anche lei su un cazzo. Amava nella sua mente perversa ormai camminare a gambe larghe da quanto cazzo aveva preso nel suo ventre di come era stata aperta dei dolori che provava quando le dilatazioni erano portate all’estremo, nella gabbia aveva sfiorato la pazzia provando dildi grossi come braccia, voleva farsi aprire il culo, voleva essere sfondata anche li……..lui sotto voce mentre si muoveva sopra di lei con lentezza……
” Porterai un fallo artificiale nel castello…sarai nuda……ti dovrai abituare e poi andremo nelle stalle…….”
A queste parole lei ebbe un orgasmo fortissimo che trasmise anche a lui, gridarono con rabbia e il piacere li travolse……
Lentamente la calma ritornò sul gruppo , due uomini e quattro donne, esausti per quello che avevano fatto, ebbri di piacere e goduria, lentamente si riebbero.
Iniziarono a vestirsi, puzzavano di sudore, di stalla, di selvatico erano sporchi ma nello stesso tempo ancora eccitati, in mezzo al recinto ancora la panca quasi a segnale di quello che era successo. Susy la misero in piedi e lentamente la fecero camminare, era come disarticolata Maria Dolores la accarezzò e la baciò con tenerezza…..
”Ora sai che cosa vuol dire farsi dare il piacere da un cavallo….”
Susy abbassò gli occhi e tenendosi il ventre
“ Piacere puro….posso dire di essere stata piena.”
La rivestirono con calma e poi fecero venire una macchina a prenderle le due donne, non riuscivano a cavalcare . Lei era semi nuda ancora, non volle rimettersi i pantaloni….si presentarono così alla fattoria accolti da Mama Dolores con lazzi e brontolii, era tutto pronto e loro erano in ritardo…le rispettive muheres andassero a cambiarsi che la cena ormai si stava freddando…una bella tavolata con al centro un monumentale arrosto di tacchino …….un piatto unico con tutta una serie di contorni…La negra li guardava quasi fossero stati tutti suoi figli, era nata in quella casa ed era rimasta quando Don Josè l’aveva comperata e fatto fruttare la fattoria; era felice…..Chiamò lei, le disse di seguirla, prese paura ma Don Josè le disse di non preoccuparsi….….M…chiese dove andassero.
” Un rito di donne lei è un membro della Santeria e sa il fatto suo, quelle piume nere del Gherè l’anno colpita moltissimo e dice che tra una settimana ci sarà la luna piena , ma devo vedere, credo invece tra dieci giorni e secondo lei la tua donna è in pericolo”.
M…ebbe un brivido e un atto di stizza…ricordò il dialogo sentito in aereo……….Non aver paura se è con Maria Dolores è come se avesse una guardia del corpo nessuno oserà toccarla . Lei fa parte della Santeria ed è un pezzo grosso, sembra ci tenga alla tua muhere e vuol farle una magia, lasciala andare , tutto al più ti ritornerà più calda vedrai . Lei si alzò dal tavolo e seguì la negra,, Fuori le aspettava un auto ; sarebbero andati fino ad un villaggio li vicino, cielo stelle il tragitto fu su una strada sterrata , i fari nel loro percorrere illuminarono un cane, la macchina rallentò e gli si mise dietro . perché non lo supera? No, non può rispose Mama Dolores quel cane è Babalu Ayè ( chi conosce la Santeria sa che è così) ci fa da scorta e protegge è un buon segno…..arrivarono davanti a una grande stalla da cui veniva un suono di tamburi e un salmodiare….CONTINUA