Si riebbero, a Subaca misero il collare e a lei diedero il guinzaglio, lo prese in mano. Lei ora era una padrona ma per una settimana sarebbe vissuta in un casino e sarebbe stata a disposizione dei clienti, dei loro voleri. Il cinese intanto si era ricomposto e le accompagnò lui nel bordello di Von Toc road , una casa isolata immersa nel verde di un giardino stupendo. Le due donne non furono neanche fatte vestire, misero solo un paio di scarpe con i tacchi alti atte ad allungare loro le gambe e a farle spiccare di più…due splendide pantere, muscolature lucide e nello stesso tempo quella morbida carne che solo le donne hanno, le natiche si muovevano in maniera perfetta e le fossette spiccavano in tutta la loro bellezza, erano sporche ma non se ne interessavano, il sesso aleggiava su quei corpi..lussuria perfetta.
Quando furono in strada nel caldo afoso della città ebbe come un pugno nello stomaci e quella carezza umida l’avvolse. Era comunque questo il suo destino, fare la puttana in Asia. Si vide di nuovo come in sogno, quella notte quando era iniziato tutto, anche in quel momento nuda al guinzaglio tra il traffico della città , poi a Hong Kong quando scese dalla macchina per entrare in quella gabbia dove avrebbe esaltato il suo esibizionismo. Schiava esibizionista. Quello era il volere di M….e lei lo accettava . Erano nel traffico , le persona dalle altre auto le guardavano esterrefatte , due bianche nude in auto, sicuramente puttane destinate a una casa di piacere, case di piacere particolari dove pagando si poteva avere tutto, due puttane che traslocavano, carne venduta da sfruttare ancora. L’auto giunse a destinazione, entrò in quel parco, a lei sembrava il parco della villa di Wienna, alla fine le due case erano uguali, dove si vendevano donne e clienti sia maschi che femmine si divertivano. Furono fatte scendere e entrarono in un ampio salone, musica di sottofondo e colori sul rosso cupo fatti per eccitare , quadri alle pareti di nudi femminili. Entrarono accompagnate dal cinese, il rumore dei loro passi era soffocato dai folti tappeti cinesi. Longilinea in uno splendido vestito alla coreana che le fasciava il corpo una cinese era in piedi e le guardava . Lapiab, tenutaria di quella casa per conto di Madame Fong le squadro poi la sua voce.
“ Ora in ginocchio avanti e immobili devo vedere come siete e quanto potete valere”
Furono immobili così, la cinese girò attorno a loro come per controllare la consistenza dei loro corpi. Due animali da monta e niente altro, una padrona e la sue schiave.
Erano li in ginocchio come ad un controllo, la cinese fece scorrere la mano sui loro corpi come per saggiarne la consistenza . Femmine buone atte ad essere accoppiate e in più viziose, da quello che sapeva due femmine che non disdegnavano ne donne ne uomini . Entrò con un dito nella bocca di lei, l’imperio….
”Ora succhia sentiamo come lo fai…..”
E lei lo fece con dovizia, la sua lingua roteò attorno a quell’indice che la forzava quasi fosse un cazzo e la tenutaria di quel bordello ne fu benevolmente colpita ……..
”Sei una succhia cazzi formidabile, vedremo di sfruttare questa tua qualità”.
Lei sentendo quelle parole si sentì scombussolata , la sensazione di piacere iniziò nuovamente a farsi strada in lei. Poi passò all’altra donna. La maharany era leggermente più piccola di lei e più formosa, aveva avuto due figli .
“Questa sarà un ottima cavalla da monta gli indiani che frequentano questa casa ne trarranno grande soddisfazione …..”
Le stuzzicava un seno che poi pizzicò quasi con rabbia provocando un lamento della femmina ai suoi piedi….
”Credo lavorerete assieme una preparerà i cazzi che chiaveranno l’altra”.
Lo diceva ad alta voce quasi sopra pensiero……
”Ma ora andatevi a lavare puzzate come due cagne in calore quando sono bagnate dalla pioggia”.
Furono fatte alzare e si avviarono così lungo un corridoio verso i bagni dove erano attese per essere lavate. Una vasca idromassaggio fumante, si riposarono chiudendo gli occhi per quel turbinio di sensazioni cui erano state sottoposte ….furono lavate, accudite erano ormai due animali della scuderia di madame Fong, non fino alla fine dei loro giorni quando con la vecchiaia sarebbero state portate nei bordelli più infimi per essere sfruttate ancora a poco prezzo, erano poi sempre due bianche che attiravano le persone di colore…….
Si sarebbero fermate quei pochi giorni come lei aveva chiesto a M…… e lui nella loro follia l’aveva accontentata solamente per farle provare di essere una prostituta. Dire il vero nella gabbia si era sentita tale, le piaceva eccitare gli uomini, amava svisceratamente quelle facce fameliche…quegli occhi che fissavano i suoi buchi e quei cazzi che si gonfiavano davanti alla sua faccia pronti a lavarla di sborra e altro……nella casa di piacere di Wienna in quella villa isolata lui l’aveva abbandonata. E lei ne aveva provato un piacere perverso nell’essere trattata come l’ultimo dei buchi quando poi anche le avevano pisciato addosso……. Lo aveva chiesto lei, di essere portata in quella casa …… le sue parole quando aveva visto Susy ballare per lui la czarda, quell’ungherese diabolica le voleva portare via il suo uomo e lei per tutta risposta aveva voluto mostrargli che donna fosse. Cagna in calore dai buchi sfondati , quella notte c’era stato sesso a piacere, si era letteralmente cibata di cazzi e di sborra…..erano entrati e usciti dai suoi buchi, rivoli di sperma dalla figa e dal culo, la sua bocca era diventata uno scarico, un cesso. I maschi che entravano in lei, quei cazzi, quella carne palpitante che si gonfiava per poi esplodere; seguivano un percorso preciso,: figa, culo e bocca senza interruzione. Venivano dentro di lei, la sua vagina era un ricettacolo, il piacere le colava lungo le cosce, il caldo piacere che lei amava , nei momenti di parossismo lo raccoglieva per portarselo alla bocca. Tra una succhiata e l’altra gridava che ne voleva ancora e li incitava a sfondarla ; aveva sete di sperma, le mucose del culo arrossate che ormai non si chiudevano più lasciando intravvedere un buco rossastro contornato di sperma e merda dalle emorroidi violacee……. . Le bruciava il culo le faceva male ma non le bastava, e poi in bocca, quei cazzi sporchi e esausti quasi a volerli rivitalizzare perché ne voleva ancora. Era finita seduta su quelle piastrelle, in un lago uscito dal suo corpo, una vera e propria fogna Quando due la presero per le braccia e la misero in ginocchio mentre altri e non seppe neanche quanti gli furono davanti e………una cascata di bianco sperma misto a getti di urina la colpì in piena faccia, sui capelli, sui seni, ne fu letteralmente lavata……..il suo grido, sono un cesso ne voglio ancora. Sapeva che prima o dopo nella sua ricerca dello sporco sarebbe quasi morta impalata dal culo e si sarebbe fatta cagare addosso , nei suoi lampi, nei suoi sogni, essere ridotta a vivere in un porcile e accoppiarsi con i cani. Lo sapeva ed era già successo ma non si immaginava che di li a qualche mese questi suoi pensieri si sarebbero avverati in tutta la loro crudezza . Ma era ora li con un’altra schiava pronta a farsi prendere e a succhiare cazzi …..solo cazzi per il suo piacere e niente altro. Era li immersa nell’acqua con questi pensieri e si accorse che si stava eccitando e ormai non vedeva l’ora di iniziare. Furono fatte uscire e furono truccate sapientemente . La metresse le osservava, e………
“Per oggi starete in mostra non serve che vi vestiate , una schiava e la sua padrona, attirerete i clienti come mosche e per domani sarete ampiamente prenotate, non è altro che pubblicità per i vostri buchi”.
CONTINUA