Proprio non capiva e con una non curanza che sfiorava quasi l’incoscienza….
” Se ti dico di mostrarti togli il vestito, hai un corpo perfetto , quando eri seduta sul trespolo del bar dove ti ho visto la prima volta eri splendida ed eri una festa per gli occhi di chiunque”
Rimase di stucco un flebile…
“mah….mah….non posso ….spogliarmi qui, e poi non indosso niente sotto”
Le sue parole furono subito soffocato da suo prosieguo:
”Ti ho detto di spogliarti; per me sei una cosa bella e le cose belle vanno mostrate e io le mostro…..Non sei che una splendida gatta da accarezzare e poi hai già il collare”.
Era in difficoltà, quell’imposizione le piaceva le piaceva essere esibita, non riusciva a raccapezzarsi come quell’uomo fosse riuscito a comprendere quel suo senso dell’esibizionismo e poi l’essere dominata….Lei, trattata come una gatta, un animale da guardare di cui si esalta la bellezza, non capiva più niente; il suo minivestito rosso, il collare . Ora era già quasi nuda davanti a due uomini perfettamente vestiti da sera, fiocco e gemelli che si vedevano sporgere dalle loro giacche e ora uno di questi le chiedeva di mettersi nuda. Respirò a fondo, chiuse gli occhi e in un attimo si tolse quel vestito rimanendo nuda. Quel vestito si ridusse ad uno straccetto. Ora si sentiva morire, nuda ed esposta come un animale ….Ricevette anche lei la bauta e fu fatta entrare, ma prima di entrare sentì uno strattone al collo ed il clic di un moschettone. Era un guinzaglio, della lunghezza di un metro, vide che lo teneva in mano lui che in quella circostanza le sorrise, mentre l’altra persona, l’anfitrione, che era venuto ad aprire se la stava mangiando con gli occhi. Effettivamente era una bella donna ma era nuda, gambe scattanti, non un filo di cellulite ed il resto del suo corpo era tonico, andava in palestra tre volte alla settimana e i risultati si vedevano…eccome…. se si vedevano. I seni avevano i capezzoli erti, era eccitata , il piacere l’aveva colpita prima su quello spiazzo: e ora era scattato in lei qualche cosa di nuovo, voleva ancora piacere ed ora era eccitata al pensiero di entrare in quella casa e conoscere gente nuova. Ma quale gente se lei ora stava entrando tirata a guinzaglio come un animale? Così, dopo alcuni scalini che li fecero salire come ad un piano rialzato, furono in quello che doveva essere il soggiorno o la sala principale di quella casa di campagna riattata. Il pavimento aveva listelli in mattone come le classiche case di contadini della campagna toscana ma tutto era stato restaurato, in un angolo un camino monumentale, naturalmente spento e dei divani. C’erano altre persone e il suo sguardo fu attirato da una donna vestita come George Sand si fece incontro a loro alzandosi da una poltrona dove era comodamente seduta. Portava un completo da uomo nero e una camicia con i pizzi modello settecento ma nell’insieme era una donna che si faceva guardare, una sigaretta in bocca e i capelli con un taglio maschile con tanto di riga, ma se lei era…. aveva quel vestito, ai piedi della poltrona, c’era un bel ragazzo completamente nudo. Anche lui con il collo ornato da un collare. Era proprio un bel ragazzo completamente nudo. Anche lui aveva un collare, diverso dal suo, se il suo aveva una serie di stras quello del ragazzo aveva delle borchie pesanti. Ebbe paura, lei che aveva sperato una serata quasi romantica con quel vecchio dalla barba bianca ora si trovava nuda davanti a una donna con un abbigliamento maschile e un ragazzo, seduto sul pavimento, anche lui nudo con il collare, ma non era finita sembrava che lui fosse in adorazione di quella donna che ad un tratto dopo aver agganciato il dito al collare si abbassò dandogli un bacio al fulmicotone. Questa fu la prima cosa dove cadde il suo sguardo e entrata in quella grande sala c’erano altre persone; alcune erano vestite di tutto punto, coppie con degli splendidi abiti da sera e, per le signore, delle scollature a precipizio che poco o niente nascondevano all’immaginazione. Ma lei ora era lì, in mezzo a quelle persone , ed era completamente nuda. Per un attimo volle scomparire, si sentiva come una ladra al supermercato presa con le mani nel sacco….Ma mostrare il suo corpo nudo e poi al guinzaglio era pazzesco; ormai era vestita di sole scarpe e collare e questo le metteva una certa eccitazione. Si sentiva bagnare, le sue ninfe non mentivano…l’eccitazione le era iniziata in auto quando aveva ricevuto gli ordini da lui, da quel vecchio e ora era letteralmente cotta a puntino, il bacio che le aveva dato sulla strada prima di salire in auto l’aveva tramortita e il piacere si era allargato come lava bollente nel suo corpo. Piacere dato dalla tenerezza e nello stesso tempo dalla dominazione…lei schiava come nei suoi sogni e ora era lì. La donna la guardò come si osserva un bel soprammobile e iniziò subito a parlare con il vecchio; delle altre persone non conosceva nessuno, ma era meglio così. La serata romantica che credeva di vivere stava prendendo una piega decisamente folle e tutto questo le incominciava a piacere. Lei ora era il centro dell’attenzione; una donna le si avvicinò e fece scorrere le mani sul suo corpo; ebbe un brivido, lui se ne accorse. Aveva sempre il guinzaglio in mano e lo teneva mentre parlava con altre persone e girandosi verso di lei…
”Accucciati, mia cara Gessica le gatte non hanno il diritto di stare in piedi, e poi sono pigre”
Parole pesanti che non si aspettava e che le provocarono un tuffo al cuore, paura e…….piacere nello stesso tempo. Lei un animale….Calcolata tale a quel ragazzo completamente nudo accucciato ai piedi della poltrona. Al suo fianco sul divano una coppia conversava amabilmente con un’altra persona. Lei si accucciò, si trovò ai piedi di lui che non si era ancora seduto. La donna intanto, quella che l’aveva accarezzata, le passò la mano sulla testa e lui osservandola ebbe solo una frase…
”Su cara, lecca la mano che ti accarezza……devi dimostrare il tuo ringraziamento non far fare brutta figura al tuo padrone”
Brividi,…leccare la mano di una donna, una frase simile non avrebbe mai pensato di udirla nei suoi riguardi e come ipnotizzata lo fece. Leccò quel palmo, quelle dita lunghe e sottili dalle unghie smaltate di rosso. Una mano profumata, al dito portava un magnifico solitario dai riflessi d’arcobaleno ma questo se lo ricordò dopo. Ora era come in trance, la sua lingua scorreva lasciando una scia di saliva e la sua eccitazione cresceva, sapeva che gli altri invitati la stavano guardando e che in quel momento era lei il centro dell’attenzione, e poi quella donna:
“Mio carissimo vedo che educhi sempre bene le tue schiave; sei proprio un padrone nato ed un gran porco”.
Ci fu una risata generale e lui si schernì:
“ No il mio segreto è nel trattare bene gli animali e loro mi ringraziano, a proposito, una ciotola con dell’acqua per la mia gatta”
Lei gatta, l’eccitazione le saliva, non aveva diritto di parlare ne di bere e ora le portavano dell’acqua in una ciotola. Ormai era fradicia dall’eccitazione, le gambe le tremavano ed era sicura che le sue ninfe fossero lucide, le aveva ben in vista visto il taglio dei suoi peli causa il costume ridottissimo che portava in spiaggia….Il suo ragazzo aveva brontolato e invece quell’uomo la faceva girare nuda. Le sue parole erano ancora impresse nella sue a mente:
“Perchè nascondere una cosa bella, mostrati è un piacere guardarti……”.
E alla fine tutto questo le piaceva; era esibita come a un mercato, lei in mezzo a persone completamente vestite che la osservano e facevano commenti sulla sua figura. L’eccitazione giocava con il suo corpo e a lei, ad un certo punto fecero avvicinare il maschio nudo che aveva visto ai piedi di quella donna vestita da uomo. Prese paura; lo doveva riconoscere era un bel ragazzo, anche lui tirato per il collare dalla donna che era seduta sul divano con l’altro uomo; si era alzata e lo tirava dopo aver inserito il dito nell’occhiello del collare:
“Su vieni vedi la nostra micia arrivata da poco……”
Era un maschio e anche palestrato, muscoli lucidi e un paio di spalle robuste. Il suo sguardo fu attirato dal cazzo che gli penzolava; le palle ben in vista, nudo anche lui con il collare, tirato come un animale, aveva i capelli ricci. Si avvicinò, si accorse che si stava eccitando, il cazzo si stava ingrossando…lei era anche a quattro zampe e i due ora quasi si toccavano uno a fianco all’altro ma in posizioni invertite e lui …
CONTINUA