– Per chi mi legge il cap.45 erroneamente è stato pubblicato due volte-

Tutti la riconobbero, era lei testolina bionda…….Il suo pezzo forte quando tutto il pubblico le poteva sborrare addosso e anche pisciare…….
Quelle scene eccitarono i maschi ancora di più, avevano capito tutti che era lei e anche l’altra donna guardava affascinata quelle scene. Un piacere perverso un piacere unico dato dall’abbrutimento, il cibarsi esclusivamente di sperma per giorni per il suo piacere e quello del suo uomo, lui era come lei, l’assecondava nelle sue follie ma chi dei due lo era di più. Pensò a lui, al suo cazzo quando la trapanava e la riduceva a uno straccio senza forza, le convulsioni che provava quando la sua carne gli risaliva l’intestino e si gonfiava per esplodere e riempirla tutta, si ricordò quando una sera tirate su le gambe espulse tutto il contenuto e lui in un attacco di rabbia la inculò nuovamente in quello sporco……
Si ricordò la puzza, la sua merda e lui piantato di nuovo nel suo culo fino a godere. L’aveva già sfondata ma voleva ancora riempire ancora riempire il suo intestino con il suo piacere, quell’affondo formidabile con il cazzo ancora eccitato…… le aveva tirato su brutalmente le gambe e era letteralmente volato nel suo culo rotto e infiammato, un singulto, un rantolo e l’esplosione della voglia dentro di lei. L’annullamento totale , solo scosse, sensazioni ….Aperta al massimo. Lui aveva continuato si erano amati se così si può dire in quello sporco, nei loro liquami, lei aveva chiuso le gambe sul suo corpo e il suo grido rabbioso fatto di incitamento per essere ancora più presa. E mentre si contorceva se la fece addosso di nuovo, questa volta il suo liquido giallo lo colpì sullo stomaco…lei urlava
“Ancora”
Gli prese la testa e se la portò sui seni…
.”Succhia porco ….succhia la tua puttana sfondata….succhiala…..”
Slinguò gli anelli, succhiò quelle tette, quasi le morse. Poi lentamente non pago la sua lingua continuò sul suo corpo. Centimetro dopo centimetro, la pulì tutta non gli interessava se era sporca di tutto, voleva sentire sotto la sua lingua il suo corpo fremere e godere, impiastricciò la sua barba dai colori autunnali, odore di urina , piacere suo e non pago proseguì dentro di lei nel suo buco scuro ancora semiaperto, sborra e …altro…… .Sentiva la lingua di lui che la trapanava che cercava di farsi strada nel suo interno nel suo intestino quasi come un piccolo cazzo , le sue mucose erano infiammate, violacee ma lui non se ne interessava, voleva lei, voleva ancora farla fremere. Lei provò un piacere immenso sotto la sua lingua e si scosse ancora, risalì sul suo corpo, sporco anche lui di tutto e le andò a cercare la bocca, un bacio sporco, torrido e nello stesso tempo lussurioso, i loro sapori sii unirono e lei li sentì tutti………
Aveva questi pensieri, aveva chiuso gli occhi, sapeva che era circondata da uomini infoiati per le immagini che stavano vedendo e che non c’erano le sbarre che facevano da divisore al suo corpo. Erano li, aveva già sentito un cazzo entrare nella sua figa, e di li a poco ce ne sarebbe stato un altro. La maharani distolse gli occhi da quelle immagini e riprese imperterrita a prepararla. Ora erano a pochi centimetri da lei, sentiva gli aliti di quelle bocche e la sua eccitazione stava di nuovo salendo al massimo, stava per raggiungere il punto di non ritorno, i ricordi di lui, la gabbia e ora li. Li era una puttana a pagamento e un’altra femmina la stava preparando in bilico su quel trespolo vestita di sole calze e un paio di sandali dai tacchi vertiginosi. Poi fu tutto un susseguirsi e lei si vide proiettata come a rallentatore, due le presero per le gambe e le sollevarono, lei si appoggiò con la schiena al bancone puntando i gomiti , si trovò allargata e il terzo si mise il profilattico. Sapeva che aveva così il culo in mostra e di li a poco lo avrebbe avuto li….Una slinguata sul suo buco dell’altra donna, le sue dita la preparavano e entrarono in lei, prima una e poi un’altra e….Tutte due assieme, un lento andirivieni, gli uomini guardavano affascinati……prese il cazzo del terzo e lo appoggiò sulla sua rosetta, una carezza sulle palle. Lei chiuse gli occhi come per assaporare e ….
La pressione di quella carne, che entrava lentamente in lei il sentirsi riempita centimetri dopo centimetro, il maschio era come guardingo, poi sentendo le sue pareti cedere diede un colpo d’affondo. Lei ebbe un singulto e le partì il piacere, il piacere nel sentirsi violentata anche li, sapeva che i tre si sarebbero dati il cambio, tre cazzi da far godere uno dietro l’altro nel suo intestino, si rilasciò leggermente e spinse il culo in avanti come per assaporare di più quell’atto. L’uomo se ne accorse e iniziò a darci dentro come un cavallo imbizzarrito, una puttana che assecondava così l’essere inculata, era unica.
Un grido inarticolato dalla sua bocca e poi senza un attimo di tregua si dettero il cambio, tirato fuori il cazzo dal preservativo ormai gonfio di sperma, se lo sfilò e lo buttò addosso a lei dicendo…
“ Prendi troia, spalmati il mio piacere…..”
Dette il cambio all’altro nel tenere la gamba sollevata così che il suo compagno potesse prendere il suo posto. Lei sentì quella plastica gonfia e calda tra le sue tette, le sue mani la rincorsero e la schiacciarono, la semenza così si sparse dandole un altro piacere perverso quello dello sporco del sentirsi un cesso per quei maschi dove potevano buttare tutto sul suo corpo, qualunque cosa loro passasse per la testa. Lei ormai ululava, era persa in un altro mondo, la cagna che era in lei affamata di lussuria era uscita. Un altro cazzo ora si faceva strada il suo culo era diventato elastico e lo assorbiva come un ameba , ara morbida, il bruciore le era quasi scomparso ma anche se lo avesse avuto in quel momento non le interessava dolore e piacere si stavano fondendo in lei era questa forma di masochismo che si faceva strada nel suo io essere ridotta a niente e provare tutte quelle sensazioni. La carne nel suo intestino si stava gonfiando in quel suo lento andirivieni, e mentre il cazzo usciva le scappò una scoreggia provocando l’ilarità dei presenti, scoreggia mista a altro, le pareti del suo sfintere stavano cedendo, la ritenzione presto non ci sarebbe stata più, come nella casa dei piacere di Vienna o con lui quando per giorni interi si divertiva trapanarle esclusivamente il culo. Lo aveva fatto, eccome se lo aveva fatto, l’aveva legata la in una stanza del castello, e per giorni l’aveva esclusivamente inculata e nei momenti di pausa le metteva un tappo, non serviva il profilattico in quei giorni il suo buco si era ridotto a una voragine sbrodolosa e violacea e lei in quella forma di abbrutimento aveva goduto come una forsennata. La inculava, le sborrava dentro e poi se lo faceva pulire e lei eseguiva come una cagna, non si ricordava neanche per quante volte lo avesse fatto, l’aveva bloccata, non si poteva muovere, e le aveva dato anche da mangiare come si dà da mangiare a un bambino, doveva solo trangugiare ciò che le dava con un cucchiaio, era cibo e poi un po’ d’acqua per tenerla in forza, lui invece imperterrito continuava a trapanarla con il suo cazzo, erano soli in quell’ala del castello, non c’era nessuno, e per la prima volta lei seppe che cosa voleva dire essere un oggetto, solo un buco, non aveva avuto sensazioni simili neanche quando era stata addestrata a HongKong, li almeno i suoi carcerieri le parlavano…con lui no silenzio e cazzo senza requie. Ma ne aveva provato piacere……..Era li mentre l’altro maschio la stava inculando; il cinese si era ritirato e contemplava la scena, accanto a lui c’era M……., lei non lo poteva vedere…..
”Hai una donna fatta per il sesso, perché la riduci così?”
Una risposta fredda:
“ Perché lo vuole lei, vuole provare di tutto e tutto e io non la trattengo, a me piace così, piace a tutti e due questa ricerca del piacere”
Follia, ricerca del piacere, forse amore ma un amore tutto loro che nessuno avrebbe potuto capire . “Oh”
proseguì M……
“Dimenticavo, Susy con lei ha superato i limiti, i patti presi quando era andata nella casa di Vienna erano diversi…..Dovresti darle una lezione da parte mia ……..”
CONTINUA