. Finirono gli acquisti, pacchi, buste e pacchetti ……
”Ed ora andiamo a provare un altro tipo di piacere……..”
Con questa frase di lei uscirono nel caldo soffocante della città. Auto, lambrette e quant’altro sotto un cielo pieno di nubi. Preso il taxi si diressero verso la casa di massaggi , fatta esclusivamente per le donne…
.”Ora tu vieni con me e vedrai che ci divertiremo”
Per un momento rimase interdetta ma bastò un occhiata di quella donna per farla desistere . Aveva qualche cosa di magnetico. Arrivate in quella casa di massaggi si accorse che la sua amica era conosciuta, era riverita e servita. In un attimo si trovarono tutte e due completamente nude. “Ricordati che qui comando io e tu farai quello che voglio”.
Una frase simile non se l’aspettava, capiva un rapporto lesbico ma essere dominata…..abbassò la testa in segno di sottomissione. Lei sapeva che quei cerchietti in oro che portava erano un simbolo di sottomissione, la sua sottomissione a M….ma stava uscendo il suo carattere anche con quella donna, tutto sommato le piaceva essere costretta, quasi fosse per lei una forma di esibizionismo. E il suo esibizionismo misto alla sottomissione uscì completamente quando dovette andare in bagno, un bagno alla turca. La sua amica si fermò a guardarla, la costrinse a togliersi l’accappatoio. Fu accucciata completamente nuda, poi quell’ordine malefico…..
”Mentre la fai guardami negli occhi e non abbassare lo sguardo sei solo una cosa”
A quelle parole un rossore sulle sue guance e nello stesso tempo le sue ninfe si bagnarono. Quell’ambiente, quegli ordini la stavano eccitando. Rispetto all’altra donna dalla bellezza corvina si sentiva quasi una nullità. Poi dalla sua bocca le parole che segnarono quasi un salto…. Va bene lo faccio per te padrona sono la tua schiava, guardami pure se vuoi . Quelle labbra carnose sentendola le sorrisero, la sua mano le sfiorò il capo con estrema leggerezza , sfiorò i suoi occhi e le infilò un dito in bocca …..
”Succhia dopo mi darai piacere”
Succhiò avidamente quel dito quasi fosse un cazzo, l’altra donna se ne accorse della sua dovizia . Le forzò allora la bocca aggiungendone un altro e cercando di arrivargli fino in fondo alla gola. Lei non si scompose, aprì di più le mandibole cercando di avere tutto dentro. Chiuse gli occhi come in estasi e pensò al cazzo del suo padrone, il cazzo di M…. a cui apparteneva. Un dolce piacere si soffuse nel suo corpo pensando a quello che stava succedendo. Accucciata mentre pisciava completamente nuda succhiava le dita di una donna. Si alzò alla fine, era rossa in volto, forse anche traballante per quelle sensazioni date dalla sottomissione. La maharani non volle che si rimettesse l’accappatoio, la preferiva nuda per poterla guardare. Una splendida figura, un corpo flessuoso da pantera . Le fossette del suo fondoschiena, il suo ventre leggermente bombato, quelle gambe lunghe e quell’ornamento in oro che portava ai seni e alla ninfe , simbolo della sua sottomissione per M…….. Lei era eccitata, anzi, erano eccitate tutte e due, erano entrate in quel mondo di sensazioni tutto femminile . La portò così in un ampia vasca idromassaggio dove in un acqua tiepida con le sue bollicine si prese cura dei loro corpi sfrigolando loro addosso. Due inservienti di una magrezza efebica le insaponarono indugiando a lungo sulle loro femminilità. Carezze leggere, colpi di lingua, giochi di unghie che trasmettevano brividi di piacere, poi baci leggeri sulla nuca e…..sulle labbra fino ad arrivare al gioco di lingue che è preludio di piaceri più forti. Sesso liquido che lentamente le avvolse fino a farle sprofondare in un mare di sensazioni. Lei si lasciava trasportare da tutto questo, ma voleva il cazzo del suo padrone. Lo voleva nel culo come quando la prendeva senza remore mentre lei cercava per quanto le fosse possibile di allargarsi le natiche per farlo entrare più a fondo. Il piacere nell’essere forzata e violentata. Quando la carne del maschio si fa strada e comprime tutto quello che sta dentro il budello scuro. Piacere e basta, piacere da sottomissione, schiacciata all’inverosimile fino a sentire il cazzo turgido che inizia a vibrare e a esplodere . Era li immersa in quelle sensazioni quando sentì la bocca dell’altra giocare con le sue labbra e le dita che le accarezzavano il ventre . Venne il piacere, venne l’orgasmo, stettero tutte e due per un momento immobili in quell’acqua calda quasi ad essere in una sorta di liquido amniotico. Si alzarono gocciolanti, quasi venere che esce dalle acque e questa volta finirono in un letto per una sessione di massaggi. Unguenti orientali dai profumi speziati lucidarono i loro corpi e non solo. Lei chiuse gli occhi, pensò per un momento agli unguenti di madame Fong . Oltre a entrare nella loro pelle e a profumarle acuirono i loro sensi e ogni tocco di dita davano loro brividi che si andavano a concentrare nei loro ventri. Dolce il piacere dato da quella forma di lussuria erano letteralmente partite e toccò a loro ora giocare con i propri corpi. Per quello che avevano avuto spalmato i loro corpi erano ricettivi e le loro lingue saettarono come cercassero di dare refrigerio. Strisce di saliva mista a piacere che sgorgava dalle loro fighe dipingevano la loro pelle facendole cadere nel nirvana dato da quelle sensazioni. I loro buchi diventarono famelici quasi chiedessero di essere riempiti e leccati….Un dito, due dita, la mano a cuneo che forza il budello scuro della maharani, la mano lentamente e inesorabilmente si fa strada nel suo intestino. La donna a questo punto tirò su le gambe tenendole aperte e sorreggendole per i polpacci e chiuse gli occhi per gustare quella intromissione, quella sensazione di essere riempita dalla mano di lei. L’ultima barriera delle nocche poi fu dentro fino al polso…..Fremeva, uggiolava in preda al piacere dato da quella intromissione e da quella situazione di lussuria. Poi d’un tratto l’altra donna gli blocco l’avambraccio e impugnatolo quasi come un vibratore se lo spinse ancora più dentro con un grido disumano, nessuno saprà mai se di dolore o piacere, poi svenne…….continuarono ancora, si amarono come due baccanti, per loro esistevano solo carezze e succhiotti. Lei era attirata dal buco scuro dell’altra, letteralmente ancora aperto dall’introduzione precedente la sua lingua saettava li attorno fino poi ad entrare e a succhiare…voleva sentirsi sporca, si voleva sporcarsi perché non c’era lui quasi forma di castigo per quello che stava facendo. L’altra era stravolta, ancora un bacio di lingua e poi….
”Tu sei mia non appartieni a nessun altro devi essere solamente mia ed io deciderò per te in tutto e per tutto”.
Lei rimase interdetta per un momento….e….
”Ma ci stiamo divertendo cosa mi salti fuori con cose strane io sono di M……”
L’altra donna era seria, ora quegli occhi erano di un nero cupo come la pece e sembrava che la sua carnagione scura si fisse più accentuata. Poi presa come da un raptus la trascinò giù dal letto gridando come una pazza,
“Tu firmerai un contratto di schiavitù e io sarò la tua padrona”.
Parole forti, lei ne fu esterrefatta , ebbe in mano dei rametti di salice e con quelli la colpì….
” Tu firmerai……tu firmerai…….”
Striature rosse sulla sua pelle candida braccia, cosce ,culo,m schiena, una gragnola di colpi e lei cercava di ripararsi… poi chiamò degli inservienti dicendo di portare il contratto e di leggerlo davanti a lei ad alta voce. Tutto questo nel frattempo era osservata da un’altra stanza, impassibile il cinese nostra vecchia conoscenza con M……. Le uniche parole dell’asiatico
“ Certo la Maharany è pazza, me lo ha detto suo marito di stare attento…Ora ascolteremo un contratto”
e così fu:

Oggi in data …………………..in località di………………………sottoscrivo quanto sotto riportato e :

Io,……………..libera-o da ogni condizionamento e di mia piena volontà accetto il rapporto che verrà ad instaurarsi con……………..lascerò che tutto quello che lei/lui desidera e vorrà, farà parte di me e io ne sarò esecutore/esecutrice in tutto e per tutto. Imploro fortemente la costrizione e la dominazione sul mio io e sul mio corpo e desidero che sia la persona qui di seguito denominata padrona-e a formulare e a decidere cosa dovrò fare . Il mio consenso si estende anche a terze persone cui potrò essere ceduto/a e pertanto:

1-Comprendo pienamente il mio stato di schiavo-a di proprietà esclusiva di………. E nell’essere tutto conscio-a delle possibili condizioni che ne potranno scaturire.
2-Accetto la completa e immediata obbedienza per qualunque comando mi sarà dato.
3-Accetto qualunque tipo di costrizione e la durata che il padrone\a mi vorrà dare.
4-Accetto di vestirmi e portare vestiti di qualunque tipo per l’ordine e il piacere del mio padrone-a.
5-Accetto di presentarmi sempre pulit-a e in maniera rispettosa.

PERTANTO

Non Imbarazzerò mai il mio padrone-a
Non espleterò nessun bisogno corporale senza il suo permesso
Non sarò mai titubante nell’eseguire i suoi ordini
Non interromperò mai il mio padrone-a
Non mi toccherò ne toccherò altri se non in presenza del mio padrone-a
Mi inchinerò sempre ai voleri sessuali del mio padrone-a
Nella mia qualità di schiavo-a non avrò mai alcuna pretesa economica.

Alla parola PIETA’ tutto finirà

Io quindi accetto questo contratto di schiavitù per la durata di Consapevole che lui-lei non vanta nessun obbligo nei miei confronti.

Lo Schiavo-a Il PADRONE-A

TESTIMONE 1 TESTIMONE 2

Finito di leggere quelle parole scese un silenzio, lei era interdetta, poi esplose, non posso firmare io sono schiava di M……..è lui il mio padrone, quello che si è letto lo faccio già per lui, e nello stesso tempo lui mi lascia libera il nostro rapporto è così, non posso. L’altra donna allora la colpì di nuovo con i rami di salice, sibilavano e le arrivavano in ogni dove, non riusciva a difendersi….Firma cagna firma……..Poi rivolgendosi alle donne chiese fosse messo il contratto con i nomi esatti dicendo che avrebbe firmato ma…… Quando le due pugin entrarono nella stanza dove avrebbero rifinito il contratto per la firma……Difronte a loro si trovarono il cinese, il braccio destro di madame Fong, la padrona di quel casino, una padrona vera che non ammetteva sbagli e aveva il senso degli affari. Bastarono queste parole, la Maharany sarà la schiava di Testolina Bionda , M…..vuole che lei si eserciti, ha visto il suo stile a NewYork e in un negozio a Roma e dice che ne ha la stoffa, basta solo plasmarla……..
Li nel caldo soffocante, in quella stanza non c’era aria condizionata, sul tavolo una pipa da oppio. Presentarono il foglio del contratto, la Maharany prese la penna e firmò ma prima di firmare rimase immobile,
“ Sbagliato qui i nomi sono invertiti”
No fu la risposta, i suoi debiti sono sati ripianati da M……e madame Fong l’ha regalata alla compagna di M…..in cambio. Se no, sa meglio di me che potrà finire nel più infimo casino di Saigon …( ora Ho CI MIN ma a me piace con il vecchio nome francese ) decida CONTINUA