Un caldo soffocante, odori di spezie appiccicosi, un cielo coperto da una cappa di nubi che rendeva l’aria irrespirabile …facevo tappa a Bangkok dopo aver visitato le piantagioni di gomma del sud della Thailandia, lavoro solo lavoro… il metre d’hotel lo conoscevo li ero di casa , amavo quel vecchio albergo coloniale “ l’Oriental Hotel di Bangkok” affacciato sul fiume Nam , musica di un vecchio pianoforte e gli inservienti silenziosi nei loro costumi che controllano il bar e le varie sale del piano terra, fuori la piscina con attorno le sdraio su un prato inglese tagliato col rasoio tanta la precisione.
Giungeva anche una vociante comitiva di Italiani, la solita caciara , diverse coppie , il solito viaggio turistico….macchine fotografiche e bagagli, si distinguevano per i vestiti all’ultima moda, Armani, Gucci e jeans attillatissimi le donne poi anche abbronzate..tutto sommato stavano bene. Sentii la mia lingua ma preferii rivolgermi alla reception in inglese.
La notai subito , una figura scattante felina con due occhi splendidi da gatta… i nostri sguardi si incrociarono, abbassò gli occhi e si strinse al suo lui; fu un attimo lui sbuffò e si staccò per il caldo, non sapeva che cosa aveva in mano pensai, come si può trattare così una donna così bella; è proprio vero, certi uomini non sanno quello che hanno. Le sorrisi poi loro sparirono verso i piani superiori con i bagagli. Ne ero sicuro avrebbero visitato la città, la zona dei templi con il Budda di smeraldo e il caldo li avrebbe sfiniti.
Li rividi la sera Lei portava uno splendido Bubu arabo con ricami dorati dalle trasparenze che avrebbero portato un santo sulla strada del peccato era al banco del bar aspettava la comitiva. La guardai bene una scollatura profonda che incorniciava due seni magnifici nel gioco vedo non ti vedo. Lucido il sudore , sotto non doveva portare niente se non un minuscolo perizoma che si poteva Immaginare nel gioco delle trasparenze……….
Gli altri intanto erano arrivati dovevano uscire, ebbe uno scambio di battute con il suo lui che le girò le spalle .
Mi rivolsi al metre: pai nai? ( dove vanno?) Thai dance rispose . Suei mac ma thai box gli risposi( bellissima la boxe thailandese) pugni e calci dove alle volte negli incontri privati ci può scappare anche il morto…….
Lei era rimasta sola, l’animale staccato dal branco è più vulnerabile, ricordo me lo aveva fatto notare un cacciatore Baulè in una partita di caccia in Africa; si, era staccata dal gruppo la guardai fissa :
“Vuoi vedere la vera Thailandia ? non quella dei turisti … l’Asia vera .. quella fatta di caldo, sudore, sesso e fumerie”.
Rimase interdetta nel sentire la sua lingua da uno sconosciuto le presi la mano . “Andiamo il quartiere cinese è nostro”.La feci uscire dalle cucine dell’albergo, un taxi ci aspettava nel vicolo. Un caldo soffocante che toglieva il respiro, lei era silenziosa non capiva o…lo capiva perfettamente; con uno sconosciuto aveva scambiato qualche parola e ora con quella persona si trovava in taxi per Bangkok. L’auto si diresse verso l’indirizzo che lui aveva dato, una casa isolata e così entrarono nella palestra dove si facevano gli incontri di box. Eri splendida, con quel tuo vestito bianco in mezzo ai boxer che aspettavano di iniziare gli incontri. Odore di sudore e paura, corpi lucidi dai muscoli guizzanti, maschi pronti a scatenare tutta la loro violenza, e così ti trovasti al cospetto della box Thai.
“La vera Box mani nude e calci vedrai il sangue e altro…” Glie lo dissi prima di entrare la feci entrare nella palestra corpi seminudi lucidi di sudore tanfo di paura, tu eri candida nel tuo vestito sapevo che era eccitata …. quasi l’agnello portato al sacrificio;
“Fatti toccare aumenta la loro aggressività devono combattere forse uno di loro potrà anche morire, questo lo sanno per questo senti aleggiare un odore così, è quello della paura.”
In un angolo un vecchio trangugiava una bottiglia di Mekong e ci guardava con aria interdetta….
Come in trance si fece avanti rimase praticamente nuda … mani bocche fameliche le furono addosso tirata, strattonata palpata in tutti i buchi una cagna in mezzo al branco di maschi in calore.
Rimase annichilita, tremava ….il piacere si faceva strada ne suo corpo ebbe un orgasmo rimase in ginocchio premendosi il ventre con le dita piantate nella vagina… tremava…..Ci fu un fischio gli incontri iniziavano la palestra si svuotò, rimanemmo soli . Mi avvicinai a lei le misi un collare nero da gatta, aveva il collo offerto tirai il guinzaglio verso di me a quattro zampe strofinò la testa sui miei pantaloni . Tiralo fuori e succhialo , allungò le mani mi sbottonò stando in ginocchio, il pavimento era viscido e sporco … divenne un amante perfetta non esistevo più esisteva lui solo il mio cazzo per il suo piacere. Mi succhiava titillandomi accarezzando le palle come una perfetta professionista ..l’altra sua mano pizzicava ora le tette ora la figa in un parossismo inaudito …splendida baccante. Venni nella sua bocca sul suo viso il mio seme gli colava dal mento, filamenti sui suoi seni ……Fuori le urla del pubblico il vociare delle scommesse Ki bath ( quanto vuoi) …portarono un boxer tramortito l’allenatore scosse la testa …dagli piacere forse l’ultimo …tirasti fuori il suo cazzo, eri stravolta avevi gli occhi lucidi: sesso e morte, l’uomo morì così mentre tu lo succhiavi avidamente e mentre io ti prendevo da dietro. Eri fradicia di umori e lui morì contento .
Ti tirai giù per le scale praticamente nuda non eri più una turista ma una puttana asiatica una delle tante .. fari di auto, insegne multicolori di case di massaggio musica dalle bancarelle dove cucinano il caopat, la gente ti guardò per un momento, eri nuda in mezzo alla strada, ma l’Asia è l’Asia con il suo fascino…. dopo un momento fosti inosservata eri una delle tante puttane con il suo padrone ti caricai in un taxi stralunata …Alla casa di massaggi di madame Fong . L’autista rimase interdetto guardando nello specchietto
“non posso in quella zona non ci vado è pericoloso rispose”
caosipbath pai leo gli risposi( va alla svelta ti aspettano 90 bath) scosse la testa e parti…… due bianchi in auto e la donna nuda, saranno ubriachi fradici …… e poi il nome di madame Fong era pericoloso, era il nome di una delle tenutarie di bordelli ….ti dissi di baciarmi la tua lingua scatto tra le mie labbra bisbigliandomi “Voglio il tuo cazzo …” e la mia risposta…” Si a suo tempo non ora prima ti faccio definitivamente depilare questa notte le tue ninfe saranno gonfie di piacere CONTINUA