E alla fine, dopo aver passato una settimana del Nord mi ritrovai all’aeroporto di Bangkok, le solite facce anonime dei passeggeri, qualche bambina che frignava…sembrava di essere quasi in una stazione ferroviaria, ero tranquillamente seduto nella sala d’attesa per le partenze, dire il vero pisolavo con la mia 24 ore poggiata sulle ginocchia. Nonostante tutto l’ambiente era piacevole, l’aria condizionata funzionava quasi al massimo e non ci si rendeva minimamente conto del caldo umido che regnava fuori, solo una leggera coltre di nubi offuscava il sole creando una cappa di umidità formidabile. Ero seduto leggermente in disparte, ormai il biglietto di imbarco lo avevo fatto e era solo questione di qualche decina di minuti per la chiamata. Tra i documenti che avevo nella mia valigia, Madame Fong, mi aveva fatto avere alcune foto scattate dalle sue ragazze durante la notte di follia passata con la turista Italiana che avevo trovato in albergo.
Quella donna mi piaceva, lo dovevo riconoscere, la sua aria di accondiscendenza per quello che le proponevo e nello stesso tempo quando si scatenava in fatto di sesso non aveva limiti, non lo sapevo se per lei era stata la prima volta in fatto di sesso anche con le donne, ma non si era minimamente scandalizzata, e anche in fatto di amore saffico si era aperta a tutte le carezze e massaggi approfonditi fatti dalle altre due femmine. Ero sicuro che la Cinese ci avesse fatto bere una delle sue pozioni miracolose mischiata con quello che ci aveva offerto , sicuramente la doveva aver data anche a lei per farle scomparire gli ultimi freni inibitori a questo pensiero sorrisi tra me e me , quella donna ne sapeva una più del diavolo. Quando ad un certo punto il vociare di una comitiva, erano loro e lei la vidi immediatamente;aveva una gonna corta e aderente con sopra una giacca leggera che le terminava sui fianchi. Era aperta e il top le metteva in risalto il decolté che avevo apprezzato : bella donna lo dovevo riconoscere, chissà se i dildi in avorio che Fong le aveva regalato erano nella sua valigia e anche il collare che le avevo detto di tenere come ricordo. Ora era li , si sarebbe imbarcata sul mio stesso volo . Loro passarono avanti quando ci fu la chiamata e io con tutta tranquillità mi accodai. Non si era accorta di me, ma mi proponevo di fargli una sorpresa e così…una volta a bordo dopo aver sentito la chiusura delle porte dell’aereo ci fu la rullata sulla pista….i potenti motori andarono al massimo…come un uccello rapace il gigantesco Boing si staccò da terra . Strinse il bracciolo della poltrona , il brivido del volo …un po’ di paura.
Le ore di volo erano tante l’aereo ronzava dolcemente in un cielo ormai al tramonto, abbassò la poltrona e si avvolse nella coperta da viaggio come in un bozzolo protettivo…Nella sua mente presero a correre le immagini della notte passata, del caldo , sudore, del sesso ferino del maschio, nuda al guinzaglio tra volti di asiatici inespressivi….il dolore ai capezzoli ……il ventre in fiamme….le bocche fameliche sul suo corpo che lasciavano strisce di saliva…….il sorriso sornione di Madame Fong…..stava scivolando nel sonno con questi pensieri quando la hostes la toccò porgendole una busta; si svegliò di botto.
“ Per me? Da parte di chi?”
Sulla busta c’era solo il suo nome …….Con le dita tremanti la aprì , solo una scritta.
“ Va in bagno, spogliati e mettiti il collare”
“ Si sente bene signora ? Vuole che le porti qualcosa?”
“ No non è niente un po’ di mal d’aria devo solo andare alla toilette, non svegli gli altri li lasci dormire”.
Come un automa col cuore a 1000 chiuse la porta dietro di se …..giacca del top …canottiera leggera …i suoi seni perfetti si videro nel riflesso dello specchio i capezzoli erano ancora più marcati e il minimo sfregamento le faceva ancora venire brividi di piacere…le formiche rosse avevano fatto il loro dovere …….rivide la cinese mentre la torturava …….si tolse la gonna non portava gli slip da quella notte lui glie lo aveva proibito …le ninfe spiccarono prorompenti aumentando la sua eccitazione si stava bagnando …..dalla borsa tolse il collare, lo ebbe in mano ed ebbe un attimo di esitazione; non una striscia di cuoio nero con la clip da chiudere attorno al collo e bloccarla con una leggera pressione, ma una vera e propria cinghia con tanto di moschettone per il guinzaglio. Un fermaglio da cinghia…… per metterla dovette faticare, infilare la barretta metallica nell’occhiello….deliberatamente con un po’ di fatica perché non vedeva . Un atto di libertà o sottomissione estrema, libertà dal suo mondo fatto di convenzioni e limiti, da tutto ciò che la circondava , dall’altra parte deliberatamente consegnarsi al lato oscuro che non conosceva ma che aleggiava dentro di lei….l’attirava il sesso fatto in maniera diversa oltre le convenzioni che portava in se il profumo caldo della lussuria…..dolore e piacere portati all’estremo ……farsela addosso dalla goduria fino a svenire……se lo chiuse percepì l’odore del cuoio……. era ancora umido del suo sudore . Senti la sua voce . Voltati non guardarmi porgimi il culo che entro . La voglia stava montando un pizzicorio tra la figa e l’ano ..avvertii il suo ingresso, trattenne il respiro ….il suo profumo………
” Sono certo che ti stai bagnando ti piace non è vero?”
Madame Fong lo aveva intuito: da vecchia tenutaria di bordello conosceva le viziose nate anche quando non sanno ancora di esserlo, bastava una situazione un qualche cosa per far uscire la loro vera indole…
“Cosa sei?”
“ Sono la tua viziosa il tuo oggetto”.
Non capiva da dove venissero quelle parole , era proprio lei? La moglie irreprensibile con le gonne sotto il ginocchio che portava i collant…ora nuda col culo proteso nella toilette di un aereo pronta a farsi impalare ….solo vestiti trasparenti per mostrarsi, cosa stava diventando…..? Provo un fremito quando le sue mani lunghe le allargarono le natiche evidenziando la rosa scura …un dito bagnato iniziò a massaggiare la rosetta facendola fremere uno scatto fu dentro per tutta la sua lunghezza …Un lamento…
”Ti piace?” ……
” Si, continua, mi sento porca, sono la tua cagna”
Si morse le labbra cosa diceva? . Quelle parole le erano uscite quasi liberatorie , era quello che si sentiva di essere? Ormai voleva essere riempita voleva umiliarsi …il piacere stava arrivando , lampi, sferzate la sua fica si contraeva i suoi capezzoli si stavano indurendo …….
” L’ultima volta ti ho apprezzato depravata e puttana in mezzo ai boxer, sei stata al guinzaglio da cagna che sei ….continuo…?”
“Si” fu la risposta, “Fallo continua sarò la tua troia trattami da tale….”
Spinse il buco del culo in fuori quasi a voler essere saziato.
Senti le dita in corpo nell’ano e in vagina che la masturbavano selvaggiamente . Ora la presenza del suo cazzo duro che si faceva strada tra le ninfe fradice …. “ Mettimelo dentro non ne posso più. Chiavami, squartami, aprimi……….”
Si sentiva impazzire gli ultimi freni inibitori se ne stavano andando e la lascivia trionfava …aveva bisogno di un cazzo lungo e grosso che la trapanasse , lentamente il glande iniziò a farsi strada nel suo ventre poi si bloccò …
” Cosa aspetti sbattimi ti prego… ti prego sto impazzendo”.
“Vuoi essere trattata da vera puttana quale sei?”
“ Si “ fu la risposta.::” SIIII…… In culo e in fica nei miei buchi dopo te lo laverò con la bocca…..Dove vuoi tu ma scopami me lo spinga dentro la supplico … “
Passava dal tu al lei non capiva più niente……dopo essere passato nella fica e aver scaricato tutto il suo seme facendola piegare sulle ginocchia per un orgasmo furioso ….muggiva, non poteva gridare era entrata nella fase del delirio………l’uomo le infilò il cazzo nel culo un affondo lento inesorabile la stava allargando, il cazzo si faceva strada nella sua merda sentiva le fitte di dolore e la voglia di sditalinarsi, sostenendosi con un braccio solo sull’assicella del Water con l’altra mano corse alla figa assecondando la sua voglia di godere ancora. L’uomo la stava stantufando con affondi vigorosi , il cazzo usciva quasi completo trascinandosi dietro i suoi liquami di merda, lo sporco, per poi ripiantarsi con rabbia. “Farai quello che ti chiederò?”
“ Si tutto, tutto trattami da puttana quale sono sarò la tua serva, la tua schifosa femmina perversa , la tua cagna sempre in calore ….sborrami nel culo sto per venire …….”
Chiuse gli occhi quasi svenne sentendo l’orgasmo e la sua sborra che le allagava il budello, attanagliata si piscio addosso quasi una liberazione ..lacrime le scendevano lungo il volto rigando il rimmel: cosa stava diventando…? Piscio anche lui, quando sperma e urina abbandonarono i loro sessi colando lungo le cosce di entrambi …accucciata tra le sue gambe nell’angusta toilette dell’aereo prese amorevolmente il suo viscido cazzo in bocca in un pompino di riconoscimento …senti il getto caldo del piscio inondarle la gola in un miscuglio di atroce piacere……. sapeva ormai che apparteneva alla categoria delle più laide puttane esistenti sulla faccia della terra ….senti le parole di lui…
”Ti porterò ad addestrare in un bordello di madame Fong ma me lo devi chiedere …..”
“Si “ ripose, ma questo a lui non bastava perché……
”No te lo voglio sentire dire a chiare parole…” e allora lei….
“Portami ad addestrare in un bordello di madame Fong, sarò la tua schiava e puttana”
le scandì con chiarezza godendo per quello che diceva. CONTINUA
(fatti e persone non sono puramente casuali, a questo punto si può parlare di addestramento