Gente ,volti anonimi mai conosciuti, una lingua che non capiva ma tutti guardavano lei non sembrava una Hure non aveva quel portamento da troia ma un magnifico incedere che le faceva muovere i fianchi con un tocco naturale …la camicia leggermente aperta che lasciava intravvedere un bel petto da femmina , i fianchi modellati dai pantaloni stretti al ginocchio. C’erano anche altre coppie, gente di tutte le età, forse lei era la più giovane ma non ci fece molto caso, la colpì invece un’altra bionda , la classica valkiria, due seni pesanti e una figura da far invidia a un calendario di Play Boy, si chiamava Susy e viveva a Wienna , una ragazza simpatica, che neanche farlo apposta allungò subito la mano con noncuranza sulla sua schiena, si senti soppesata, non era lesbica anche se aveva succhiato donne durante l’addestramento ma quella mano le dette un brivido, .Anche Susy era in pantaloni e una camicia sicuramente di due taglie più piccola, le tette sembrava le volessero esplodere Era pronta, erano pronti per partire, su nell’alta valle c’era un cervo, un maschio possente che li aspettava. La battuta era per lei, salirono sulle auto e poi su verso i pascoli alti colori gialli e rossi dell’autunno e con loro presto le nebbie….ore e ore poi gli spari …il cervo ora era morto giaceva li per terra il sangue sgorgava,era un maschio, il cazzo nella postura della morte gli era quasi uscito, “toccalo”, …”metti la mano sulla ferita, raccogli il sangue e poi strofinatela addosso porta fortuna” la sua vita se ne stava andando e tu lo facesti..un brivido ti pervase ….che cosa ti succedeva….ricordasti il pompino che avevi fatto al boxer nella palestra di Bangkok, in quel caldo soffocante , il corpo lucido del boxer moribondo, gli avevi preso il cazzo in bocca, in un primo momento quasi con ribrezzo, non capivi che cosa volesse dire ma la lussuria prevalse …… Toccasti il cazzo dell’animale, lo impugnasti quasi con rabbia, poi immergesti le mani nel sangue e te le strofinasti addosso, erinni che chiede lussuria. mi baciasti con foga quasi a sfatare la morte ….le altre coppie ci guardavano e poi si allontanarono da noi….tu eri sporca di sangue ….saltarono i bottoni della camicia allungai la mano…fremevi ………” succhiamelo”..lo amasti, lo vezzeggiasti…lo toccasti come una danzatrice sacra.. non eri più tu eri solo tu per lui, io non esistevo ….lo impugnasti con foga “sborra…sborrami..ora in bocca” e di nuovo lo succhiasti……venni……… ti riempi, con il dorso della mano ti pulisti le labbra poi ti buttasti per terra sfilando i pantaloni…volevi il cazzo la furia prevalse ……ti apristi le ninfe con le mani …..vieni impalami …vieni voglio godere ……..fummo a terra….. ..il cazzo ti entrò con rabbia e le palle sbatterono con violenza su di te ……..un affondo rabbioso, sembrava di entrare in un mare “ troia ti bagni troppo non ti sento” parole volgari che ti eccitavano ancora di più. Con rabbia la mia mano ti sforzo con un movimento circolare allargando le pareti del tuo ventre un cazzo non ti bastava volevi la mano, un braccio….…essere piena………grugnivi in preda all’ orgasmo…..tolsi la mano di scatto …rimase la tua caverna grondante sperma ….affondai di nuovo in te, le tue ninfe esercitate iniziarono una sega al mio cazzo …ora tu lo comandavi….mi facesti venire per l’ennesima volta …piacere e piacere condiviso eravamo due animali niente altro…….chiudemmo gli occhi per sentire il richiamo degli amici che si informavano quando avremmo finito….Nel casino di caccia ci furono canti e la birra scorreva a fiumi le altre coppie iniziarono a toccarsi noi eravamo in disparte. Seduto sulla poltrona avevo la tua testa appoggiata alle mie gambe tu eri per terra come una fida cagna con il suo padrone …la camicia sporca di sangue e le tette che si intravvedevano….splendida amazzone non avevi niente altro addosso, non portavi i pantaloni , erano rimasti fuori buttati in macchina, non avevi neanche gli slip, stando seduta sul pavimento il mio seme si perdeva sulle tavole di legno. Degenerò la festa nel casino di caccia in un orgia alla grande dove alcool e piacere la facevano da padroni Susy sul tavolo iniziò a ballare e fece un lento spogliarello…….gli altri la guardavano con voglia….cantava in tedesco con una voce roca …e quando fu nuda si accuccio così che gli altri potessero vedere meglio …nuda … femmina…… con i buchi esposti corse la sua mano …le dita entrarono, iniziò lentamente a masturbarsi guardano in faccia gli uomini uno ad uno, si girò verso di noi e ti chiamo com, ti fermai , no questa volta la prossima forse , so che ti vuole portare a letto, per lei maschi e femmine non fanno differenza, rimanesti interdetta …poi due ospiti la presero sul tavolo come due cani in calore, iniziarono a strofinarsi sul suo corpo, le sue tette ballonzolavano sembrava una vacca, se le strinse con forza gocce bianche apparvero sulle punte dei suoi capezzoli, le uscì un grido roco, poi le furono addosso ….non fu violenza ma sesso allo stato puro ….solo cazzi e figa…cazzi e culo, presa tra due fuochi mentre un cazzo le entrava nel culo e l’altro nella figa i tre godettero all’unisono …godettero gli altri …Tu appoggiata a me fremevi ….vedevo la tua mano correre sui seni e i capezzoli indurirsi, e l’altra ormai era scomparsa sotto la camicia , sapevo che ti stuzzicavi le grandi labbra, e le tue dita ti artigliavano la figa …..ti piegasti leggermente……poi il tuo bisbiglio sommesso…succhiameli…succhiameli ti prego. Come una spogliarellista ti togliesti la camicia rimanendo praticamente nuda, le tue tette ballonzolavano a pochi centimetri dal mio viso …….sapevi ancora di sangue e sudore ma quell’odore mi eccitava ancora di più…l’animale che era in te stava uscendo di nuovo …i tuoi capezzoli si strofinavano sulla mia barba forzarono le mie labbra….”succhia porco” …un incrocio tra madre e puttana.. …infoiata te li morsi ….un grido di rabbia poi un ancora….”succhia e succhia aspira, le mie tette per la tua bocca “ gridavi…. ..ci staccammo dal gruppo… ..fuori sul portico ci amammo di nuovo con rabbia … disteso per terra ti ebbi sopra, lentamente ti calasti sul mio cazzo bisbigliando…”ora me lo metto in culo tu sta fermo e guarda” piano, piano lo puntasti sulla rosetta scura poi giù l’affondo il tuo grido …immerso nel tuo intestino, ti sentivo premere come se lo volessi ancora più dentro, ebbi tra le mani un rametto di salice e ti stuzzicai i capezzoli , “colpisci” lo dicesti, il mio dolore il tuo piacere così mi hanno addestrata, ti colpi il seno, gridasti come un animale ferito, Susy intanto era uscita, contemplava la scena , si piazzò dietro a te e ti colpì sulla schiena, gridasti ancora, ti contorcesti , poi l’altra femmina con arte da seduttrice iniziò a passare la lingua sulle striature rossastre che ti ornavano…non capivi più niente, piacere e dolore, continuammo….. il tempo era poco sul lago montano risplendeva la luna ( lago di cave del Predil se chi mi legge passa un giorno di la mi pensi) ripartimmo….. il cervo sul cofano quasi un trofeo le donne eccitate e i maschi ancora infoiati…nella notte giungemmo al castello in un frastuono immenso. Luci, risate il bicchiere della staffa …Susi la matta si stacco leggermente dal gruppo era praticamente nuda ma non se ne interessava aveva gli occhi lucidi da folle, la lussuria la stava prendendo, voleva sborra, voleva cazzi …sapevo dove andava quel gioco lo aveva fatto già altre volte solamente per me in privato… aspettammo un momento poi la seguimmo era diretta alle stalle , la c’era il suo cavallo preferito, un superbo stallone. Entrata nel caldo dei box …capi di essere vista e di avere degli spettatori ma ormai era lanciata ……nuda come una erinni con i capelli scarmigliati corse dal suo stallone …le mani correvano sulla folta criniera lisciavano il fulvo mantello …poi lentamente scesero…l’animale nitriva sentiva la femmina, la voglia che aveva la femmina ….una femmina in calore …prese il suo cazzo possente più lungo di un braccio lo sego lentamente poi via via più forte, urlava la donna ….tu eri eccitata e ti eri avvicinata a me, gli occhi ti luccicavano…la scena era da sabba infernale la bestia col cazzo la donna attorno …ti dissi …”Sali sopra a lui e strofinati sul suo mantello” portavi ormai solo la camicia , avevi l’interno delle cosce lucide del mio piacere che ti colava dalla figa e dal culo, il sangue del cervo disseccato in alcuni punti ancora sporcava ancora la tua pelle…….un attimo di indecisione e poi il balzo …si apri la tua figa sul mantello ti entrarono i peli gridasti in preda a un orgasmo …volevi la bestia e l’avevi trovata l’avevi trovata per il mio piacere di guardarti di vedere la cagna che ne era uscita ….nitrii il cavallo e lo sperma andò ad a imbrattare l’altra donna, un lago …Puzzo di bestia,,puzzo di stalla…lo sperma che correva …tu piegata mi guardasti socchiudendo gli occhi la tua mano corse sui tuoi seni , corse verso il tuo ventre e con movimenti secchi ti strofinasti sul mantello del cavallo , tremavi quasi impazzita, ti sentivi sporca e lo sporco in cui eri immersa mi piaceva.. e, piaceva anche a te , entrare fino in fondo e assaporare la lussuria in tutte le sue sfaccettature, il gusto del piacere. Ormai non faceva più differenza volevi essere di nuovo riempita volevi di nuovo essere piena e io volevo ancora il tuo ventre; quando mi avvicinai a te mentre Susi era disfatta tra la paglia coperta di tutto mi bisbigliasti sommessamente …….fammi scendere chiavami…………
Continua