Scesero all’aeroporto di Wienna, la solita trafila, la ricerca delle valige e poi trovarono la “ Folle Susy” era venuta a prenderli, la pittrice , l’artista come al solito più stramba che mai con la sua figura lunga. Portava un paio di pantaloni molto larghi e una camicia in cui ci poteva stare dentro due volte. Si capiva perfettamente che sotto non portava niente , ma era lei, femmina da letto e artista nella sua eccentricità. Le due donne sedettero davanti nell’auto mentre lui si mise dietro e fu subito chiamato al telefono, doveva programmare il suo viaggio in Asia di li a poco tempo. Guidando Susy le poggiò la mano sulla coscia.
“ Ti devo raccontare questo ultimo periodo che ho passato e tu mi devi dire della vacanza in Grecia, e poi perché siete rientrati così presto?”
Fu la risposta di lui a farla sorridere.
“In Grecia abbiamo folleggiato, ma lei è rimasta affascinata da quello che avete fatto tu e Maria Dolores e vuole provare, In questo periodo al solo pensiero di uno stallone per l’esattezza del cazzo di uno stallone si bagna e quasi gode istantaneamente . La devi preparare, nella stalla saremo noi tre, questa donna che ti siede a fianco , tu ed io, ora portaci in albergo”
“no”
disse Susy
“Vi fermerete a dormire a casa mia e domani con la calma partirete per il castello”
“Allora andremo tutti e tre. Poi io devo andare assolutamente a Bangkok, voi vi dovete fermare un paio di giorni c’è una comitiva di turisti che ha chiesto di visitare il Burg e farete da anfitrione, poi partirete anche voi”.
Lui scese dall’auto, le avrebbe raggiunte dopo, doveva passare in alcuni uffici……Furono sole, e le prime parole di Susy…..
”Allora ti sei divertita in Grecia?, Lui è sempre il porco che conosco?”
A quella frase ebbe un fremito di gelosia, dopo tutto lei era una calda donna del sud e anche se sapeva che doveva essere stata la sua amante o qualche cosa del genere la gelosia la pervadeva…… i rapporti in fatto di sesso con M…erano sempre contorti e non si raccapezzava mai, lo stesso accadeva per il rapporto che aveva ora con lui ora, gelosia, ordini e masochismo portato all’estremo erano un corollario folle….. ma nonostante tutto per quell’uomo lei aveva un debole, era libera e nello stesso tempo si sentiva legata a lui..
“Si, è sempre un porco in fatto di sesso, mi ha raccontato tutto quello che è successo in centro America e a me è ritornata la memoria. Il mio rapimento, l’incidente e le avventure che avete avuto per ritrovarmi . Ora ricordo quasi tutto, l’incidente che abbiamo avuto, tu distesa per terra e quegli uomini che mi saltavano addosso . Io al centro, accovacciata , circondata, ai loro piedi, le botte e i colpi che ho preso , dovevano avermi drogata,. Ho dei lampi, i loro cazzi che mi entrano in bocca , strattonata per i capelli e poi brutalmente il loro piacere che mi lava. Non era come nel casino a Hong Kong, dove mi sono esibita. Non provavo niente, solo paura e dolore ; poi mi anno preso al suolo uno alla volta, mi hanno violentata, non ne potevo più, alla fine mi hanno pisciato addosso . Ero letteralmente trattata come una bambola di pezza. Mi hanno rinchiusa in un porcile credo, ero nel fango e nel puzzo di animale con i resti dei miei vestiti stracciati, ; ero piena di lividi. Una donna mi portava da mangiare, avevo una catena al collo . L’unica mia compagnia era un grosso cane nero che appoggiò la testa sulle mie gambe”.
Sorvolò sul rapporto che aveva avuto con il cane, non voleva che Susy sapesse quel particolare, era una cosa che rimaneva dentro di lei, sapeva che prima o dopo lo avrebbe detto a M……. “.Da li, poi costretta in un aia assolata sempre legata con la catena al collo. Mi lavarono con il getto di una pompa dell’acqua . Ricordo il caldo, i maiali che avevo attorno e il terrore folle che mi pervadeva ….le risate di quegli uomini , mi rasarono i capelli che avevo poi mi vestirono come una dea, tolsero i cerchietti in oro che mi ornavano le tette e la figa per sostituirli con orecchini pesanti in giada e oro, mi misero anche una specie di corona ornata dalle piume del ketzal , le mie gambe erano strette da lamine in oro come se dovessi volare visto i riflessi che avevano; so che ora orecchini e tutto il resto sono nel castello, lui me lo ha detto e muoio dalla voglia di vederli……..Dovevo essere sacrificata, ma lui mi ha salvato, so che è anche rimasto ferito.”
Susy ascoltava esterrefatta e concluse
“Quell’uomo ci tiene a te e te lo invidio”
Intanto mentre parlavano erano giunte a casa e ormai avevano scaricato le valige, furono così nel suo appartamento, erano in camera, quel letto dove si erano coccolate il giorno della sua partenza per l’Italia quando credeva di riprendere la sua vita solita di sempre….fu un attimo, i loro volti furono vicini e la voce di Susy leggermente roca……”Vuoi proprio provare lo stallone?”……….lei annuì e abbassò la testa , le mani di Susy iniziarono a correre sul suo corpo, saltarono i bottoni e ben presto fu nuda , il suo bisbiglio all’orecchio,….ora ti inizierò ad allargare, goditi le sensazioni. La sua mano corse tra le sue ninfe e iniziò a massaggiare il suo bottoncino…le due donne ormai erano nude, le lingue correvano sui loro corpi e le sensazioni si moltiplicavano ed erano sempre più forti, erano quasi al diapason…..Iniziarono un estenuante 69 una bionda e l’altra mora, Susy la succhiava divinamente bene e lei faceva altrettanto con le sue ninfe. Stava per godere, l’orgasmo era in arrivo, Susy per un momento alzò gli occhi ormai persa nella beatitudine e vide lui M….che era entrato ed ara seduto in una poltrona. Si stava gustando la scena delle due donne in amore, con un sorriso sardonico Susy iniziò a forzarla con la mano e invitò lui ad avvicinarsi chiedendogli in tedesco di fare la stessa cosa con l’altro suo buco, iniziò così anche lui , lei si sentiva riempire e ormai gli orgasmi si rincorrevano nel suo corpo……..”Allarga le gambe , allarga le gambe che ti entro meglio” , non capiva più quante mani o quanti cazzi la forzassero, era nel nirvana…….. di li a poco avrebbe avuto un pugno completamente immerso nella sua figa a poi un altro dentro il suo culo, così fu……. ci fu un grido, un rantolo da bestia ferita, dolore e piacere si mescolarono in un esplosione unica nella sua testa Si divincolò come presa da un doppio arpione, si rivide nella gabbia con i due vibratori ma ora uno continuava a farsi strada nel suoi intestino, ebbe quasi dentro l’avambraccio di lui mentre aveva la figa occupata dal pugno di lei, rantolava, urlava, sbatteva la testa, Susy infoiata per la situazione strofinava la sua figa grondate sulla sua faccia, non sapeva neanche se fosse più piacere, era qualche cosa di diverso, era piena, farcita, squartata e godeva, poi lentamente i due feticci uscirono da suo corpo, ma non ebbe tregua, lui le fu sopra e la prese alla missionaria, sentì il suo profumo e le sue gambe si chiusero sui suoi fianchi, l’altra donna continuò imperterrita a leccarle il culo e le palle di lui, il culo ormai aperto e sfondato, non le interessava lo sporco ma voleva portarla al parossismo e ci riuscì, venne lui, venne di nuovo lei presa tra due fuochi. Erano ansanti sul letto, tutti e tre, su quel fantastico letto di Susy che non era altro che una gigantesca ottomana fatta da più materassi , un letto arabo ….conoscendo i gusti di lei per le persone dalla pelle olivastra . Lui stava per partire ma voleva sfruttare quelle poche ore che gli mancavano per fare sesso a modo suo. Lei era in trance, navigava, vagava in un’altra dimensione come ovattata. “Susy hai ancora il tira latte e il cazzo gonfiabile?”L’altra femmina era eccitata e gli occhi le luccicavano ….”Certo non ho buttato via niente , sapevo che un giorno me li avresti chiesti , avrei sperato che li avresti adoperati ancora su di me.” “NO” rispose lui , “ Lei si vuole accoppiare con uno stallone come hai fatto tu , deve imparare ad essere un animale” lei era scombussolata , sentendo quelle parole ebbe quasi paura, il sadismo di M……stava uscendo e trovava il suo masochismo come un seme nella calda terra . “Falla alzare, la voglio vedere bene” con una fatica incredibile si mise in piedi, le gambe le tremavano ……….piacere le colava dalla figa, era sfatta e il suo ventre si contorceva ancora negli spasimi dell’orgasmo che aveva appena avuto. “ sei bella , ti amo, sei la mia cavalla ma ora proverai altro…….” Così dicendo le accarezzò la schiena, sentì la sua mano, i suoi polpastrelli scorrere lungo il suo corpo , un tocco leggero , ebbe un brivido sapeva che di li a poco sarebbe stata torturata con il piacere……Arrivarono i giocattoli arrivati da Susy . Erano in quella stanza, tutti e tre nudi, stagnava un odore di sesso e lussuria , sudore e altro, le avevano aperto il culo……..e si era presa anche l’avambraccio di lui ed era stata letteralmente sfondata . Fu fatta mettere a quattro zampe, li sul letto, era esposta , tremava in attesa di quello che le avrebbero potuto fare, non capiva. I suoi seni penzolavano verso il basso aiutati dalla forza di gravità , lui li accarezzò, li soppesò , solleticò i suoi capezzoli con l’unghia giocando con gli anelli che portava . lei aveva brividi , il cazzo di lui a pochi centimetri dal suo viso, lucido di filamenti del piacere di tutti e due “ Dammelo che lo pulisco” lo prese con la bocca , lo succhiò, sapeva di sborra ,……tremava………Intervenne Susy, le applicò i tira lette ai suoi seni, aderirono , sotto vuoto i capezzoli si allungarono . I tubicini scendevano dal suo petto, era proprio una vacca e stava per essere munta …..un piacere folle la pervase e succhiò quel cazzo con più forza.
Lo voleva duro dentro di lei , ma non era finita, l’altra donna con aria esperta lubrificò il fallo di gomma, e lentamente lo introdusse nel suo culo martoriato . Lei doveva essere immobile , non ce la faceva, le sensazioni che la pervadevano erano fortissime, aveva voglia di fuggire. Ma si immobilizzò e con un sospiro sentì la sua voce che diceva “spingi, ora sfondami”Il fallo così entrò in lei le sue mucose furono allargate nuovamente , ma non era più la sua mano ma un essere meccanico che….quando fu infisso iniziò a gonfiarsi come preso da una nuova vita . Gocce di sudore sulla sua fronte , la bocca aperta, ansimava , sembrava quasi a tratti assaporasse quell’insana intrusione con un gusto perverso . le scappò un grido, che non aveva niente di umano, ma rimaneva li immobile come preda del suo masochismo . Lui la guardava affascinato , poi guardandolo con i suoi magnifici occhi versi velati di lacrime per il dolore ……chiava la tua vacca padrone chiavala con il tuo cazzo . Si mise dietro a lei , aveva il suo culo oscenamente pieno sotto i suoi occhi con la corona della rosetta tesa allo spasimo, subito si sarebbe divelta ma non ebbe pietà. Poggiò il suo cazzo sulle sue ninfe e iniziò a spingere , fece fatica , l’altro simulacro la riempiva all’inverosimile ….pisciò per fargli posto quel poco di urina che aveva ancora in lei ….pianse, urlò di rabbia , l’altra donna intanto non le dava requie azionava quella macchinetta che letteralmente le succhiava i capezzoli e parte del seno provocandole spasimi fortissimi e dolorosi. Impotente, quelle sensazioni si moltiplicavano una più perversa dell’altra e quando il cazzo di lui le fu completamente dentro iniziò a stantufarla. La mano di Susy corse sotto di lei e le pizzicò brutalmente il bottoncino. A quel punto nella sua testa ci fu come un esplosione e l’orgasmo dato dal dolore e dal piacere la travolse e svenne di schianto . La lasciarono così, immobile sul letto, con delicatezza le staccarono i fili dai suoi seni e fecero uscire l’aria dall’amante meccanico ….il cilindro lentamente le uscì dal culo , lei non controllava più niente , viscido e sporco come un parto osceno…….. Ora ansimava, immersa in quel nirvana dato dai sensi, era felice, anche se era stata letteralmente brutalizzata, amanti in carne ed ossa, amanti meccanici, per il suo corpo, per i suoi buchi. Lei ara stata il centro di tutte quelle carezze e di tutte quella sensazioni, aveva dimostrato tutto al suo uomo, al suo padrone, si era il padrone dei suoi sensi e letteralmente ne faceva quello che voleva, lei per lui era un buco, un essere che godeva a comando e faceva godere, pronta a farsi aprire e a offrire il suo corpo a chiunque avesse voluto se lui lo avesse ordinata, Il suo io non esisteva più, ovvero esisteva solo per lui e questo lui lo sapeva, la sua cagna il suo essere che lo faceva godere e a cui faceva dar piacere. CONTINUA