Il suo corpo era tutto rigato da strisce rossastre, chissà quando le avrebbero viste la coppia dei custodi della villa che cosa avrebbero pensato , ma questo sarebbe accaduto di li a poco, doveva andare a prendere il sole e a farsi servire la colazione….si sedettero così sotto il portico, lei indossava una leggera vestaglia dalle trasparenze assassine buttata sulle spalle, del resto addosso non aveva altro se non gli anelli che lui le aveva rimesso sia alle ninfe che ai capezzoli. Maliki non aveva occhi che per lei. La serviva tenendo la testa bassa, facendo finta di non guardare; poi credendo di essere non visto la occhieggiava , ne era letteralmente attirato. Sia lui che lei se ne erano accorti e lei con non curanza con un movimento studiato allargò la scollatura e fece cadere una forchetta senza volere , l’uomo si abbassò ed ebbe sotto i suoi occhi il suo ventre inanellato. Fu troppo, rosso in viso poggio la forchetta sul tavolo e portò via i piatti della colazione usati. Sua moglie aveva assistito alla scena e secondo M……lei si era fatta una “nemica”
“Sta attenta quella ti pugnala alla schiena”
Si misero a ridere e la chiamarono, lei arrivò, era furibonda e si capiva chiaramente che aveva idee omicide nei riguardi di lei. Se lei era una magnifica tigre, l’altra era una pantera….quei capelli corvini tutti ricci che le incorniciavano il volto. Lei guardandola fissa negli occhi:
“Prima tuo marito mi ha guardato e il suo cazzo è diventato duro, ora tocca a te, qui c’è il mio uomo, dagli piacere te lo concedo”.
M….non si aspettava una frase simile e rimase basito. Così dicendo gli aprì l’accappatoio sotto il quale era nudo, lo sguardo dell’altra…….., si vedeva ch aveva voglia; fece un passo, fu davanti a lui e si inginocchio, lo prese in bocca e iniziò a succhiarlo con rabbia, lo leccò, lo titillò, lo segò, lui chiuse gli occhi e sentì le mani di lei sul suo petto……Mentre M…..era leccato e succhiato con dovizia dall’altra donna lei si avvicinò al suo orecchio e…..
”Andiamo via da qui, il sole, il caldo, si mi piacciono, è il riflesso della mia terra, portami a nord nel castello devo provare lo stallone che vive li nelle stalle, mi manca l’alcool e le follie fatte con i tuoi amici, questa volta sarò io il centro, mi devo esibire come Susy nella stalla della finca di don Jose….un cazzo del cavallo che mi scardina il ventre….dai andiamo via da qui, poi….sarò sempre la tua schiava puoi fare di me quello che vuoi e riportarmi in Asia. Ti amo alla follia mi sei entrato dentro e hai fatto uscire tutto il masochismo e lussuria che non credevo di possedere”.
Lui era in trance, quelle parole lo eccitavano più della bocca che letteralmente gli aspirava l’anima. Si , lei l’aveva fatta addestrare, possedere da più persone e esibire in quella gabbia e poi…l’aveva salvata non voleva perderla, quell’orgia di sangue nel santuario Maia dedicato alla dea Serpente. Portata in braccio nella foresta sotto quella pioggia torrenziale e poi il ricordino che aveva sulla schiena fatto dal macete di un indio……anche lui le voleva bene.
“Si, va bene come vuoi tu, partiamo quando vuoi, qui fa caldo ma su a nord, l’aria è più fresca e potrai girare nuda, il castello è nostro e il parco attorno è grande……..questa sera andremo a ballare e porteremo con noi i custodi, se lo meritano per tutto quello che gli abbiamo fatto passare , credo che due ospiti come noi non se li scorderanno facilmente”
. Lei lo baciò con passione e mentre lo baciava così lui godette nella bocca della donna……. era letteralmente preso tra due fuochi. Si ripresero da quella mezz’ora torrida sulla veranda e si avviarono verso il mare nella spiaggetta privata della villa, lei era nuda, il suo corpo era splendido scendendo quei pochi gradini che li portavano verso il mare sembrava quasi una dea, e i segni che aveva sulla sua schiena erano quasi merletti che l’abbellivano. Fecero un bagno in quell’acqua trasparente e poi si crogiolarono al sole, i due lettini accostati quasi a formare un letto matrimoniale. I loro corpi nudi, carezze, il lucido della crema solare che faceva risaltare i loro corpi. Lei ha visto il cazzo di lui nella bocca di un’altra, lo aveva permesso e ne sentiva una forma di gelosia …lo accarezzo a lungo, lo massaggiò voleva che quel cazzo si rinvigorisse per averlo tutto per lei. Era stata addestrata a dare piacere, ora voleva prenderselo e sapeva come fare, voleva masturbarsi e mostrargli come sapeva prendersi il suo piacere . Si mise sopra di lui e gli prese il cazzo, lo prese e usando la punta iniziò a stuzzicarsi il suo bottoncino, usava la sua carne anche se floscia per masturbarsi e per trarne piacere, era realmente una sacerdotessa di venere…venne così eretta sul suo corpo, lui non faceva niente, faceva tutto lei …piacere e lussuria, voglia perversa di voler essere eccitata. Rimasero così, passarono il pomeriggio sotto quel sole, pisolando e toccandosi , rinfrescando in quelle acque cristalline.
Venne la sera, dopo la cena leggera a base di insalata e feta invitarono la coppia di custodi a ballare con loro nel piccolo locale del capoluogo. Le due donne erano splendide, lei aveva un abito pressoché trasparente , il suo unico intimo era un unico perizoma di stras che brillava tra le sue gambe e attirava gli sguardi di tutti, i suoi seni erano liberi e accarezzavano quella stoffa mettendosi in mostra, gli anelli che portava si vedevano perfetti nella loro rotondità e nel loro significato, trafiggevano letteralmente i capezzoli, e li esaltavano nella loro sensualità. L’altra donna invece indossava un minisvestito che metteva in risalto le sue rotondità di femmina greca, fianchi larghi e seni pesanti, con le gambe non eccessivamente lunghe ma anche lei era da guardare…i due uomini che le accompagnavano si fecero l’occhiolino, erano due femmine che appartenevano alla calda terra del sud. Furono in discoteca , caldo, alcool . fumo e musica assordante , si divertirono e l’eccitazione crebbe, lei andò un momento in bagno e poi avvicinandosi a M…….le mise in mano il perizoma di stras, ora era completamente nuda, in pubblico tra le luci lampeggianti della musica vestita solo di quell’abito trasparente, trasparenze leggere quasi impalpabili, e i merletti che aveva sulla schiena, si potevano vedere e intuire da che cosa erano stati provocati……… Più di una coppia se ne accorse, ne fu colpita una coppia di due italiani seduti vicino a loro che fissavano insistentemente la schiena di lei………le due donne si guardarono e ……..
”Si, sono colpi di frustino, me li ha dati lui sono una schiava e se vuole vedere….aprì anche la scollatura, mise in mostra il suo petto inanellato, la donna rimase a bocca aperta allungò la mano e le prese tra le dita quel piccolo anello, lo tirò leggermente, lei ebbe un brivido e chiuse gli occhi. M….aveva sentito tutto e assistito alla scena…..
”Quando usciamo ve la mostro nuda è inanellata anche alla figa e vale la pena di guardarla , è una schiava e femmina perfetta, è solo un animale atto a dare piacere…”
La coppia li guardava a bocca aperta, non osava credere a quelle parole, lei invece si eccitava ancora di più sentendosi trattata da oggetto, puro oggetto di piacere fatto solo per il sesso. Non sapeva minimamente i salti mortali che lui aveva fatto per salvarla……..Uscirono dal locale era quasi l’alba le stelle stavano tremolando e presto si sarebbero spente sotto i raggi di apollo…
”ora ti voglio nuda”.
Lei si tolse il vestito e fu nuovamente nuda li in mezzo alla gente a ai primi passanti che si recano al lavoro, nuda come la puttana che era stata a Bangkok tirata al guinzaglio da lui, oppure come quella donna bianca a Hong Kong scesa dal suv e vista entrare in un bordello di madame Fong. Era sempre lei la sua cagna la donna del suo piacere…..ne godeva, godeva nel mostrarsi a estranei e il suo esibizionismo in quei momenti raggiungeva l’apice , in quella situazione provava scosse di piacere nel suo ventre e i suoi occhi diventavano lucidi…raggiunse la macchina, si appoggiò al cofano e piegandosi lo chiamò,
“Chiavami, chiava la tua cagna qua davanti a tutti…….”
Schiava perfetta fatta solo per il suo piacere, la prese così da dietro…… come due animali si amarono con rabbia…….. entrò in lei; era fradicia ed eccitata. Tremava di piacere , chiuse gli occhi quasi in estasi a lui vennero in mente le sculture del Bernini e del Canova, era perfetta nei lineamenti e nel piacere che riusciva a trasmettere. Le persone con cui erano uscite si fermarono attorno a loro ….ora era il centro , loro due erano il centro, lui dentro a lei e lei come una cagna a farsi prendere, li in mezzo alla gente a dare spettacolo…la prese da dietro , con affondi rabbiosi le sue tette ballavano e mugolava di piacere, poi la girò e la riprese da davanti li appoggiata sul cofano della macchina, lei per un momento si tenne con le mani in equilibrio, poi il piacere divampò in lei e si distese completamente sul cofano tirando le gambe in alto, in posizione ginecologica piantando i talloni sulla curva di metallo dell’auto, si fece prendere così, non capiva più niente e non si accorse neanche quando lui cambiò buco, la sua rosetta scura era ormai lubrificata e sentì il suo cazzo fare pressione in basso, entrò con estrema facilità, il suo culo ormai era abituato ad allargarsi e ad accoglierlo, nella casa di madame Fong se lo era letteralmente ravanato con ogni sorta di vibratori per la delizia di quel branco affamato di clienti; durante l’addestramento oltre che la figa era stata esercitata anche dall’altra parte, poteva dire ormai di essere una puttana esperta in tutte le arti. Nonostante questo non si spettava quella penetrazione e l’uccello di M….le sfondò l’intestino e si fece strada nelle sue viscere, fu compressa e riempita, fiotti del suo piacere la inondarono e chiuse gli occhi sentendo il suo cazzo che si gonfiava per letteralmente lavarla,si staccò da lei, le persone erano li attorno, rimase a gambe dischiuse sul cofano della macchina come annichilita sborra le colava dalla figa e dal buco del culo e un rigagnolo si perdeva sul metallo ondulato, non era più una donna ma era diventata in quel momento lo svuotatoio del suo cazzo e lei ne aveva goduto, e goduto anche per quelle facce estranee che li avevano circondati e che si erano goduti quella scena di una lussuria unica. Si riebbero lentamente tutti e due. L’altra donna l’aiutò ad alzarsi, era come senza forze per l’orgasmo che aveva avuto, se era stata il suo svuotatoio era lei ad essere ora completamente svuotata e priva di forze…troppo forti le sensazioni , Di nuovo nuda in mezzo alla gente , di nuovo aveva fatto eccitare delle persone mostrando il suo corpo in preda al piacere. La gabbia le era entrata dentro era entrata nella sua testa….le visioni di quelle sbarre e i cazzi che letteralmente la lavavano di piacere, piacere che lei aveva procurato a loro eccitandoli all’inverosimile. Il tragitto di ritorno non fu allegro, erano stanchi, Maliki aveva fatto sesso con la sua donna ed erano ancora eccitati, il minivestito che portava le lasciava il culo scoperto e bagnava di ciprigno il sedile dell’auto, neanche lei portava intimo e le sue tette ballonzolavano compresse da quella stoffa elasticizzata. Erano ancora tutti eccitati ma la stanchezza ebbe il sopravvento su tutti loro. Arrivati salirono verso casa , dal mare ormai videro sorgere il sole e si preannunciava un’altra giornata calda. Per un momento si pentì di aver accettato il ritorno anticipato al castello su in Austria ma si sarebbero potuti riposare anche la e la fida Isolde la donna che lo aveva letteralmente visto nascere era ancora in grado di preparare degli ottimi pranzi. Non più il caldo del mediterraneo ma la frescura delle pinete dei Tauri. Furono a letto, completamente nidi nel caldo delle prime luci dell’alba, la tenda si gonfiava leggermente e dava la sensazione di un po’ di frescura. Sotto voce bisbigliandogli all’orecchio con quella sua aria da gatta. “
La gabbia mi è entrata dentro, questa sera mentre mi prendevi in mezzo alla gente mi sono ricordata dei volti infoiati degli spettatori che ho avuto nel bordello di Hong Kong e la mia eccitazione è salita al massimo non so che cosa mi sia preso…..”
”Tornerai ancora in quel bordello, te lo prometto, Mdame Fong ne ha altri, la prossima volta che andremo in Asia e tu verrai con me ti farò conoscere bene Bangkok il posto dove ci siamo incontrati, alloggeremo ancora all’Oriental, ci fermeremo a Uttaradit sul lago e di li con un volo interno a Ceng Mai l’antica capitale del nord ma ti prometto che a Bangkok ne passeremo delle belle e tu potrai dare sfogo al tuo esibizionismo…….CONTINUA