Il locale dove passarono il resto della serata era il classico locale per turisti, non era la casa di massaggi dove lui era stato quando era arrivato dall’Europa, camerieri con vestiti dai colori locali, comitive di persone che venivano da oltre mare, si sentiva parlare diverse lingue, anche l’italiano. Da quelle voci Lei fu attirata, le faceva un certo effetto sentire la sua lingua…in quel gruppo la colpì una coppia….conosceva quell’uomo, se lo conosceva, era il suo ex convivente, la persona con cui aveva diviso la casa e alcuni anni di vita, era con un’altra donna, riconobbe anche la donna, era una sua amica che aveva conosciuto con lui anni prima…..fu contenta e nello stesso tempo ebbe un attimo di stizza. Che cosa aveva quella donna più di lei? Erano seduti a un tavolo, gli italiani erano dall’altra parte della sala, al centro un piccolo palcoscenico dove si poteva anche ballare….e lo facevano diverse coppie. Disse a M….che tra gli italiani c’era il suo ex,
“Dubito ti riconosca…sei completamente cambiata, caschetto nero e mini vestito che mette in risalto la tua figura…ti guarderà, ne sono sicuro e cercherà di capire dove ti ha visto, ma come vedi tra di noi parliamo in tedesco e ormai anche se lentamente lo parli anche tu …rimarrà sempre con il dubbio che sia tu…. ora tu e Susy scatenatevi fatevi ammirare, sarà un piacere guardarvi”.
Fu contenta delle sue parole. Lei e Susy si guardarono e si buttarono in un ballo indiavolato, tenevano l’attenzione di tutti, tutti le guardavano, due splendide donne, si vedeva da lontano che erano fatte per dare piacere e far impazzire un uomo. Le loro due figure erano da indossatrici e gli abiti cadevano sui loro corpi mettendoli in risalto. Ballarono e ballarono, le persone si misero in cerchio attorno a loro, tenevano la scena. I capezzoli di Susy erano tesi sotto il vestito, era eccitata. Si capiva che di lì a poco avrebbe cercato un maschio per sfogare la sua voglia…..passarono ai lenti. Susy agganciò un uomo della comitiva degli italiani e letteralmente gli si avvinghiò addosso, Lei andò da M…lo invitò a ballare e così lui fece…..iniziò a strusciarsi su M….come una gatta in calore, la sua lingua giocava a tratti con il suo orecchio ….iniziarono quel gioco di labbra vecchio come il mondo…le mani di lui corsero sui suoi fianchi, lei aderì di più per sentire il suo cazzo che ormai stava diventando duro….la parte bassa del mini vestito era risalita e tutti potevano vedere che non portava intimo. A lei non interessava minimamente niente, era con il suo uomo e stava dando spettacolo, il suo esibizionismo le stava provocando un languore strano che le partiva dal ventre e si irradiava in tutto il corpo, una deliziosa confusione nell’essere mostrata, quello stesso brivido che aveva provato quando era stata esposta nella gabbia e aveva dato spettacolo. Ora era una cosa nelle sue mani, avrebbe potuto fare quello che voleva, si stava lasciando andare …..la voglia li stava prendendo, si accorsero tutti i presenti che quella coppia era ormai in un’altra dimensione, erano solo lui e lei, per loro non c’era nessun altro……Si staccarono dal gruppo e andarono a sedersi su un divanetto nella penombra continuando a baciarsi. Si sedette lui, poi lei sopra quasi in braccio, si sentì per un momento come quando nel casino di caccia sul lago si era impalata su di lui, senza dare nell’occhio; la sua mano scese sui suoi pantaloni e gli tirò fuori il cazzo ormai ridotto a un palo violaceo, non ne poteva più, senza fermarsi si spostò il vestito e si impalò su di lui, si muoveva lentamente guardando la gente che ballava. Solo un attento osservatore poteva capire quello che stavano facendo (se mi legge una donna, quale donna non lo ha mai fatto così in discoteca? Non serve andare nei bagni per fare una sveltina). Il suo ex la stava guardando, quella donna le ricordava G….. quella troia che era scomparsa due volte e che lo aveva lasciato con tanto di naso…..i suoi amici lo avevano consolato e ormai se l’era dimenticata ma quella donna gliela ricordava….Passò tra i tavoli e puntò su di loro, e loro in quel momento erano persi nella loro lussuria e nel brivido dell’esibizionismo. Si sedette davanti a loro su un divanetto di fronte e cercò di parlare, le parole gli morirono in gola, capì che cosa stavano facendo….M……rivolgendosi a lei in tedesco chiese che cosa volesse quell’uomo e lei gli rispose nella stessa lingua ……er ist ein Voyeur …..so. Guardandolo negli occhi lei lo fissò allargando le gambe. Aveva il suo cazzo in figa, M….. le tirò su la gonna. L’uomo seduto avanti a loro vide tutto, vide il cazzo di M….. che le entrava in figa gocciolando piacere, vide le sue ninfe inanellate. Boffonchiò delle scuse …No non poteva essere G…..non era una cagna esibizionista come quella donna. Si alzò ancora scusandosi dicendo che aveva sbagliato persona. Lei fu felice. Si girò verso M…. e lo baciò appassionatamente; il passato ormai era scomparso se ne stava andando con quell’uomo, ora era realmente di M…….
” Andiamo in albergo, credo che Susy arriverà più tardi, domani avremo una giornata intensa andremo da Don Josè e così vedrete l’allevamento”.
.Si avviarono all’uscita e mentre ciò accadeva erano guardati da due persone. che si scambiarono delle parole in lingua Vu.
“ Lei, non può essere che lei, è Chihucotal, la signora dei serpenti, la dea delle nascite……..la prossima settimana ci sarà la luna……”
Non sentirono quel dialogo, si diressero verso l’albergo. Susy sicuramente sarebbe arrivata più tardi, aveva trovato delle vittime quasi fosse stata una vampira. Camminando lei sentiva il piacere che le scendeva tra le gambe, era piena ed eccitata, si strusciava a lui. Quell’atto di esibizionismo davanti al suo ex l’aveva fatta godere come una pazza. Non l’aveva riconosciuta, si ricordava la frigidina con cui aveva convissuto ma lei ormai era diventata un’altra ….
”Allunga la mano, senti come sono”
M…allungo la sua mano, non ci voleva tanto per raggiungere le sue ninfe, vista la gonna molto corta, sentì il dito farsi strada e accarezzarla. Lui lo estrasse lucido di piacere suo e di sperma, se lo portò alla bocca guardandola, lo fece un’altra volta per infilarlo nella sua bocca, la voglia li stava prendendo….quando furono nella hall il personale notturno non potè fare a meno di vedere l’interno delle sue cosce lucido, il piacere suo e di lui le stava colando dalla figa ed era arrivato quasi alle ginocchia, si sentiva fradicia e nello stesso tempo era contenta che la vedessero così come una cagna in calore che si era fatta coprire. Era eccitata, in ascensore si addossò alla parete e tirando su la gonna allargando le gambe gli disse:
“Leccami porco, lavami” (gusti miei….)
Amava quell’atto, quasi di sottomissione, sapeva che poi il suo piacere nella bocca di lui se lo sarebbe succhiato, a tutti e due piaceva lo sporco dato dalla lussuria ….. Giunti in camera si buttarono sul letto, la bocca di lui sporca del suo seme e del suo piacere fu succhiata e titillata, si strofinò vestita. Se si può dire. Non si era tolta quel poco che aveva addosso, era una gatta, pantera, cagna in calore, rivoleva il suo cazzo ……Lo prese con uno spegni candela estenuante che la fece letteralmente impazzire. Era vestita, lui viveva solo delle sensazioni che gli dava, lentamente massaggiava il suo cazzo con la figa come le avevano insegnato nella casa di piacere di Hong Kong…….Ricordava quando la prima volta il cinese le mise in figa un dito e poi le disse di stringere…..le frustate che aveva preso perché non ci riusciva, le sue urla di disperazione ma poi lentamente i suoi muscoli iniziarono a muoversi e …..prima un dito, poi due………poi la mano a cuneo riusciva a stringerla con la sua figa, ci riusciva, e poi….poi fu la volta dei cazzi, cazzi estranei, di persone che non conosceva ma che sapeva massaggiare con i suoi muscoli del ventre fino a farli godere senza toccarli. Aveva queste visioni mentre sentiva il cazzo di lui che lo letteralmente segava con il suo ventre, vedeva la sua barba segnata dall’autunno del suo tempo, lucida del loro piacere tanto si era strofinata le ninfe gocciolanti su di lui, venne….….vennero, un bacio furioso dato al colmo dell’orgasmo e il sonno li prese avvinghiati, lui dentro di lei così nella penombra data dalla camera da una luce che veniva dal bagno……… L’indomani, si ritrovarono tutti e tre nella sala della colazione, il buffet, la colazione all’inglese bacon, uova, dolci, quasi un pranzo…succo di pompelmo che puliva tutto, per lei quel tipo di colazione era sempre un qualche cosa di strano abituata all’espresso all’italiana ma un po’ alla volta il suo palato si stava abituando. Aveva indossato per l’occasione un vestito corto, con sopra un giubbotto di pelle ed un paio di camperos; nell’insieme stava benissimo, la scollatura del vestito metteva in risalto i suoi seni da femmina calda; aveva indossato un reggipetto di pizzo e l’orlo di pizzo nero si intravvedeva dalla scollatura. Susy invece scese con un completo da amazzone, stivali da cavallerizza con i classici calzoni, una camicia aperta, non portava la parte alta dell’intimo e i suoi seni si muovevano al solo sospiro. Erano due donne perfette, fatte per dare la felicità e ciò che si erano messe era una festa per gli occhi difatti, diversi camerieri si prodigarono al loro tavolo anche se la colazione era fatta sul modello Self Service. Le due si alzavano per andare a prendere le porzioni e tutti così le potevano apprezzare….era bello guardarle..M… ne rimase affascinato, sapendo poi che le due sotto le coltri erano realmente due tigri capaci di annientare qualunque uomo. L’auto di don Jose arrivò puntuale, salirono sul grosso fuoristrada per dirigersi alla fattoria…il percorso non era lungo, ma vista la situazione endemica del paese dove bande di bandidos, esquadron de la muerte e regulares si davano battaglia avevano anche un’altra auto di scorta. Alcune ore di strada e finalmente giunsero…..si fece incontro a loro Don Josè, il classico hidalgo spagnolo non eccessivamente alto ma proporzionato, una folta capigliatura e un paio di baffetti da latino. Viveva lì da tanto, allevava cavalli che poi vendeva in America per le gare e poi aveva anche cavalli per le corride a cavallo, quei cavalli arabi, non alti ma scattanti, adatti alle evoluzioni attorno al toro con su i picadores…la corrida a cavallo dove si vede la bravura del cavaliere e della bestia che monta per i suoi volteggi attorno al toro. Don Josè viveva con due donne anzi, due donne si dividevano il suo letto Maria Dolores e Maria Assunta, due splendide portoricane con sangue di non so quante razze di una bellezza unica. Rivolgendosi a M……
” Vedo che anche tu viaggi con due Muheres, ti devo fare i miei complimenti,”
M….si mise a ridere e indicando Susy…
.”Lei è un’amica, vuole vedere i tuoi stalloni da riproduzione”
“No son problema ma prima andiamo a fare un giro, l’azienda è grande”.
Indicando lei si rivolse a Maria Assunta,
“Ha la tua stessa taglia vedi se puoi vestirla per andare a cavallo”.
Lei fu invitata dalla donna a seguirla; andarono di sopra nelle camere, la casa era grande e c’era diversa servitù che occhieggio le sue gambe e il suo fondoschiena messo in risalto dal vestito leggero che portava. Lo fasciava in maniera perfetta e lo metteva in risalto. La fece spogliare. E fu ammirata dalla sua figura, i ridottissimi slip; il reggiseno che portava valorizzava il suo petto, tra i ricami si vedevano perfettamente gli anelli, che l’altra donna indicò.
“Lo vuole lui?” le chiese……,
“si ho anche inanellate le grandi labbra”
la donna sentendo quelle parole rimase colpita, sapeva dalle voci che M…..non era un santo anzi era uno che apprezzava ma non avrebbe mai pensato di trovare la sua compagna inanellata, si inanellavano i tori e le vacche nel suo mondo…e pensandoci bene un tempo anche gli schiavi….capì il loro rapporto e le fece un sorriso strano; da una parte la invidiava, sapeva che con quegli anelli qualunque uomo si sarebbe eccitato. La donna così era ridotta a oggetto di piacere, la vacca che deve essere montata, provò un brivido. Lei invece si eccitò maggiormente, amava essere considerata il suo oggetto di piacere; era lei la sua cagna, la sua donna. Non c’erano altre, era solo lei. A quel punto l’altra donna le sfiorò il corpo con la mano, sentì quelle dita sottili sulla sua pelle, ebbe un brivido, le due bocche si avvicinarono……ci fu un bacio leggero. Le labbra di Maria Assunta scesero lungo il suo collo poi continuarono, le sfiorarono i seni chiusi tra i pizzi; la sua lingua giocò con i suoi capezzoli inanellati oltre quella stoffa leggera dalle trasparenze uniche. Lei tremava, continuò inesorabile per fermarsi sul suo ventre, sentì quelle labbra che succhiavano i suoi slip e poi le mani che li spostavano…..ora la lingua giocava con i suoi anelli provocandole scosse elettriche ……..lei quasi svenne, l’altra donna la guardava con un sorriso strano e lentamente si calmarono……Le diede i vestiti; indossò un paio di pantaloni di pelle in stile messicano, erano larghi e a vita bassa, le stavano a pennello. Le diede anche una camicia da Senorita con un formidabile pizzo che le metteva in risalto il petto esaltato anche da un piccolo bolerino. Nell’insieme era uno schianto, rimaneva da coprire il capo; non poteva accettare quel caschetto di capelli neri…le fece mettere un cappello corto, da cavallerizza andalusa a tesa dura che sembrava fatto apposta per lei . Scese e si presentò. Gli uomini rimasero a bocca aperta. Lei era la più bella di tutte, aveva una sessualità unica, fatta per scatenare la lussuria dei maschi, non per niente era del segno della bilancia dove venere la fa da padrone. Qualunque cosa si mettesse le calzava sempre alla perfezione e sapeva trovare gli accostamenti giusti. La vide anche Mama Dolores, una negra possente che faceva letteralmente da padrona di casa; battè le mani e fece i suoi complimenti. Si misero tutti a ridere, don Josè la volle presentare.
“ Lei è la padrona e dirige la casa. Trattatemela bene è un membro della Santeria”. Rimasero tutti interdetti. Lei allora guardando la negra chiese se poteva dirle che cosa fossero.
“Me le ha date una messicana in albergo dicendomi che erano porta fortuna”
Mama Dolores divenne seria, vide le due piume di gallina con l’ossicino.
“ E’ un Gherè mortale per chi ti fa del male, tu sei protetta, chi ti rapirà morirà, nessuno ti può toccare.”
M…..ridendo
“ non la posso toccare neanche io?”
“ Si, tu puoi, tu la ami anche se non lo dici e la ami tanto, sei disposto a rischiare la vita per lei “ Rimasero tutti in silenzio, Mama Doleres era un’appassionata lettrice di tarocchi ( come chi scrive ) e le erano usciti in prima battuta le stelle, gli amanti e l’imperatrice:la combinazione diceva che dalla bellezza nasce l’amore e la scelta e che lei diventa la donna della vita (chi sa leggere i tarocchi sa che questa combinazione è esatta ) poi le erano uscite altre tre carte. Il diavolo capovolto, la morte e il mondo…….Mama Dolores lo sapeva: il diavolo capovolto era la confusione, il caos, il male. La morte diritta era la pulizia e il modo, il carma che si compie circondato dall’acqua, fuoco terra e aria (anche questa combinazione è esatta). Mentre succedeva tutto questo arrivarono gli aiutanti di Don Josè con i cavalli…il giro della tenuta iniziava……CONTINUA