Fu una baraonda formidabile, dopo la stalla e la lussuria che ne era scaturita, ebbri ed esausti ritornarono al castello , le stalle erano fuori in una casa staccata, quasi in processione, ridendo e scherzando, lei praticamente era nuda , sporca , lercia con lo sperma che le colava da tutti i buchi , sapeva di selvatico ed aveva anche un odore dolciastro del sangue, a lui questo non interessava, le piaceva così “cagna in calore” l’unico indumento che portava era una camicia da caccia aperta che arrivava a malapena a coprire una sua porzione di culo lasciando ben in vista il suo pube depilato. Vista da dietro era uno spettacolo, ai suoi piedi gli scarponi da caccia con i calzettoni arrotolati , nell’insieme era splendida, rimaneva bella tra le belle e questo lui lo sapeva, aveva scelto bene. Le altre donne della compagnia non erano da meno, la folle Susy amante degli stalloni: no lei era nuda ed era scalza, aveva sul corpo una patina secca di sperma di cavallo che quasi le faceva da vestito, poi c’era Inge con suo marito, una strana coppia, lui leggermente effeminato, senza un pelo di barba e una carnagione rosata, lei portava i calzoni da cavallerizza ed era a torso nudo, in mano aveva un frustino e con questo si divertiva a battere il marito quando le veniva a tiro, Hans, poi Karl e Monica, Andreas con Anny , tutto sommato una compagnia assortita che amava la birra e il sesso strambo. Si diressero verso il salone grande portandosi gli ultimi viveri che avevano ancora in macchina, formaggi wurstel e pane ma soprattutto alcool . Sapeva che di li a poco sarebbero finiti nelle cantine e di li nelle segrete per divertirsi ancora Continuarono a bere e ad amarsi, presero in giro la folle Susy dicendole che se continuava con gli stalloni non avrebbe potuto trovare cazzi umani di quella misura e sarebbe rimasta sola, Lei non fu da meno, stette allo scherzo , prese una bottiglia : calò il silenzio, tutti la guardavano……si mise al centro della stanza poi lentamente iniziò a calarsi sopra guardando in faccia gli uomini uno ad uno…lei ne rimase affascinata, nella sua testa passò un pensiero fugace, perché M… non glie lo chiedeva, si sarebbe squartata per lui e per il suo piacere, il suo masochismo perverso ormai era radicato nella sua testa. Una simile forzatura, aveva qualche cosa di estremo, le grandi labbra lentamente si dilatarono , faceva fatica a passare tanto era grossa , ma la donna non demordeva, grugniva, non si sapeva se per il dolore o per la lussuria che la stava pervadendo, si vedevano chiaramente le gocce di sudore correre sulla sua schiena e imperlarle la fronte, ma ormai lo voleva, voleva spaccarsi…….ci riuscì, si piegò sul fianco e portando le gambe all’aria tutti videro la bottiglia sporgerle dal suo ventre, era oscena in quella posizione quasi aperta come per un parto, gridò, si dibattè gridando guardatemi ci fu un battimani, Karl le sborrò addosso poi in due le sfilarono la bottiglia e la presero a turno. Rimase affascinata dalla scena e nello stesso tempo eccitata …corse la mano di lei sul suo corpo alla ricerca del cazzo, lo guardò negli occhi, un bisbiglio….sfondami….vieni , si staccarono dal gruppo e si diressero in basso verso le segrete ….una cella un tavolaccio lei si distese completamente nuda , un misto di apprensione e di voglia, lui le legò gambe e braccia…così nuda offerta , gambe aperte con la figa in vista pronta per essere adoperata , lui le fu addosso la impalò con furia quasi volerle far male, lei gridò di rabbia e di goduria …. L’addestramento era stato perfetto, ormai era programmata, piacere e dolore per lei erano sesso puro. Il Castello si spegne lentamente, tutti sono grevi, stanchi, innamorati o ebbri …scende così il sonno su tutti gli ospiti….fuori la luna con il suo corteo di tremolanti stelle . Guardava la Sava con il suo lento fluire . “ Cosa C’è” …il suo corpo era illuminato dalla luna, la stanza per il resto era buia ….Non portava ne camicia e vestiti. Era li calma tranquilla dopo un lungo bagno ristoratore …..profumava di pulito, l’odore di selvatico della bestia se n’era andato , l’unico segno le ninfe ancora arrossate per il piacere prolungato che aveva avuto dal cazzo di lui. Un immagine perfetta,di nudo femminile dai seni pesanti, il ventre bombato, gambe lunghe sottili, le fossette le incorniciavano il fondo della schiena .Non rispose subito, continuò a guardare fuori .
“ Malinconia della tua Italia forse dei tuoi? “ SI, mi mancano……”
Le parole le uscivano così quasi non le volesse dire ma erano dette .
“Sai che nella nostra follia tu sei libera te ne puoi andare quando vuoi”.
Lei lo sapeva era drogata di lui , del suo sesso del suo piacere di ciò che aveva fatto e avrebbe voluto ancora fare ……….voleva essere cagna , cagna per lui, eccitarlo all’inverosimile e eccitare anche le persone attorno a lui per dimostrare la sua voglia e dire che era sua…….quando con noncuranza seduta le sue gonne si aprivano per far vedere l’attaccatura delle calze e il suo pube depilato , sedersi a gambe leggermente divaricate per lei ormai era diventata un abitudine, oppure una sopra l’altra così che le cosce spiccassero in tutto il loro splendore e si potesse vedere l’attaccatura del reggicalze.
” Puoi partire quando vuoi i biglietti e il passaporto li hai, riprenderai la tua vita , ti rimarranno i ricordi di questi mesi passati; prima però ti faccio ancora un regalo passerai due giorni in una casa di massaggi per sole donne , sai le arti asiatiche dell’amore e del sesso sono arrivate anche qua”.
Fu a letto con lui, e per la prima volta non la toccò, non capiva che cosa si sentisse…… un lacrimone le scese sulle gote , poi il sonno ebbe il sopravvento. L’indomani, affacciandosi dal ballatoio vide l’auto ferma in cortile , stavano caricando le sue valige assieme a quelle della Susy, la folle Susy, l’amazzone . Fu tutto un susseguirsi di sbatter di porte, il brusio del motore . Un attimo prima alzò gli occhi, lo voleva ancora vedere, vedere lui se era affacciato….non vide nessuno si senti struggere ma ormai tutto era in movimento. Le vide partire da un’altra finestra, vide l’auto fare la curva per poi scomparire oltre la valletta . Alle sue spalle la sua fida servitrice osservandolo gli bisbigliò . Non si preoccupi ma quella donna so che tornerà me lo sento …Trangugiò un bicchiere di slivoviz e lo frantumo nel caminetto…Il viaggio in macchina fu lungo, si dirigevano verso Wienna …la parte montagnosa poi la grande pianura dove il Danubbio scorreva , Wienna la capitale auto, clacson, poi dentro la città , la parte vecchia con il Duomo, la Rathaus, i negozi di dolci, Demel, Sacher con il suo vecchio albergo e la torta afrodisiaca, ….Wienna la capitale di un ex impero dai palazzi di stile liberti e l’imponente reggia imperiale .L’auto entrò in un cortiletto di case bohemienne erano arrivate. L’appartamento di Susy….era pittrice, tele un po’ dappertutto colori sui tavoli e una magnifica vetrata che lo illuminava. Come nel suo carattere la camera era sontuosa, non era proprio un letto ma più materassi uno sopra l’altro in perfetto stile arabo. “Vedi ho un debole per le carnagioni olivastre e i cazzi circoncisi qua loro si trovano a loro agio” lo disse ridendo poi rivolgendosi a Lei .
“ Ora spogliati tra un po’ ci vengono a prendere… devi essere nuda ti concedo le calze e poi voglio vederti nuda ; on arrivo a capire come M….. abbia potuto perdere la testa per te “. Guardandola di sottecchi; “Sei una bella donna avvicinati” allungò la mano, l’accarezzò lentamente poi un bacio leggero sulla guancia per poi avvicinarsi alle labbra, corse la lingua sul suo viso fino a sfiorarle le orecchie, lei ebbe un brivido, non amava il sesso con le donne , amava il cazzo e le piaceva sentirsi piena e sfondata ma amava il piacere e la lussuria, e una donna con lenti e sapienti massaggi la può dare, si baciarono con lentezza esasperante poi Susy si fermò per un attimo, poi ci ripensò “no ora no l’auto è arrivata , mettiti questo”. Le allungò uno spolverino e un altro se lo mise lei…..L’auto le aspettava, salirono dietro ..quasi nude vestite di sole calze. Di nuovo nel traffico …l’autista le occhieggiava ….si guardarono negli occhi e le due donne con un sorriso malizioso iniziarono a baciarsi con passione ….carezze lievi e poi lenti massaggi e un orgasmo fulminante le rggiunse, rimasero abbracciate…..Si dirigevano verso i Rinzing la zona collinare , una villa imponente isolata in un grande parco…la ghiaia sfrigolava sotto le gomme dell’auto. Alla fine si fermarono e scesero : completamente nude , due magnifiche donne, due puledre dai corpi scattanti. Alla porta un signore anziano, dalla chioma candida “ so già tutto prego signore accomodatevi” Di nuovo i lunghi corridoi, i loro passi rimbombavano; una certa inquietudine l’avvolse. La sua mente corse all’addestramento che aveva ricevuto nella villa di madame Fong, Rivide la frusta i lampi di dolore e la violenza brutale che aveva subito , le foto del portinaio i flasch , sapeva che lui le aveva viste. ”Ora raccolga i capelli, non la devono impicciare” ..le misero un cappuccio di lattice che le aderiva perfettamente solo due buchi per il naso e la bocca, era come ceca i rumori le giungevano ovattati, attutiti….le misero un collare, un collare pesante che non le permetteva di muovere la testa, era irrigidita, poi la tirarono su una superficie quasi un incrocio tra tavolo operatorio e una sedia ginecologica, non capiva in quale posizione si trovasse , gambe e braccia furono aperte , divaricate, i suoi buchi furono offerti, i suoi seni furono tirati come strangolati, i capezzoli si gonfiarono …era immobilizzata completamente a disposizione di chiunque. I capezzoli furono succhiati e titillati da bocche avide che non sembravano appartenere a nessun essere, solo bocche, non sentiva la vicinanza di altri corpi a lei, mentre altre dita le accarezzavano il ventre. Le entravano nella vulva, la frugavano. Sentii poi un’altra bocca che la lambiva …era succhiata, titillata …pizzicata…onde di piacere si rincorrevano su di lei …lente carezze che partecipavano alla festa sul suo corpo così esposto. Venne e venne ancora e le mani, bocche e carezze non cessarono di susseguirsi…una vertigine che si cristallizzava nella sua mente …piacere, lussuria .Poi i denti, punte acuminate si unirono alle labbra e scosse di dolore si sovrapposero alle scariche di adrenalina date dal piacere .
CONTINUA