Erano a tavola, mangiavano alla cinese, il piatto grande su un ripiano girevole. L’onnipresente ciotola con il riso cotto al vapore al posto del pane. Gli uomini parlavano tranquillamente di lavoro di quotazioni della gomma e della canapa e non capiva di quali altri prodotti, la lingua era l’inglese inframezzata da termini in francese , lei si sentiva leggermente imbarazzata; parlavano quella lingua in maniera veloce e alle volte le capitava di perdere il filo del discorsi.
Poi c’era l’altra donna, si capiva perfettamente che era mista….lineamenti europei ma la carnagione era un po’ scura, due occhi neri come la pece dell’inferno che sprizzavano una sessualità unica che metteva i brividi. La donna ad un certo punto si rivolse a lei chiedendo da quanto tempo conoscesse M…. . La mano della donna con quelle unghie lunghe corse con non curanza sul suo polso mettendole i brividi . Lo riconosceva, era una donna affascinante, in quel tocco e in quegli occhi c’era tutto il fascino dell’Asia, fatto dalle sue spezie, dal caldo soffocante e dalle sue case di piacere. Loro due si alzarono per un momento lasciando i due uomini al tavolo. Erano belle da vedere e da guardare . Lei portava un vestito da uomo, ma la sua femminilità era messa in mostra da quella scollatura profondissima che faceva vedere quasi tutto dei suoi seni inanellati. L’altra donna aveva una leggera opulenza fasciata da un vestito di seta pesante, un rosso acceso con dei ricami dai riflessi verdi. Era chiuso sul petto con un collo alla coreana …..ai piedi come lei portava un paio di sandali dal tacco alto che le slanciavano le gambe. Avviandosi le raccontò di lei, era di origine indiana anche se nelle sue vene scorreva sangue cinese ed europeo, aveva due figli che studiavano in Europa ma a lei l’inverno francese e l’umido inglese non piacevano . Era stata con suo marito da M….un paio di volte ma per nessuna cosa al mondo avrebbe lasciato quell’Asia con il suo caldo e il suo fascino……
Dicendo questo l’aveva presa a braccio e la sua bocca dalle labbra carnose era vicinissima al suo collo…….Quegli occhi scuri erano come lo sguardo ammaliatore del cobra che ipnotizzano, parlava sotto voce quasi bisbigliando, voce roca e sensuale che metteva i brividi. Ci volle poco le sue labbra sfiorarono il suo collo e furono seguite da un tocco di lingua che corse fino al lobo del suo orecchio facendola fremere. Il bisbiglio:
“Domani usciremo assieme e conoscerai altri posti di questa città e vedrai che ti divertirai……”
Lei ne fu contenta ma quella lingua ora era seguita da un tocco impertinente sul suo petto, aveva infilato la mano nella scollatura le sue unghie giocherellavano con l’anello che aveva al capezzolo . I brividi si stavano susseguendo in lei . Si sentiva bagnare e quella voce, quel tocco la stavano letteralmente sciogliendo. Erano li ferme, e lei come per difendersi corse in bagno, le sue ninfe ormai erano letteralmente fradice per tutto quello che stava succedendo . Era sicura per un momento di averla seminata, quella donna con estrema naturalezza entrò con lei. Ora erano vicine ma soprattutto erano sole anche se nessuno si sarebbe scandalizzato nel vedere due donne che si baciavano in pubblico. Ora era vicino a lei, le due bocche erano a pochi centimetri, sentiva il suo alito e quegli occhi che la ipnotizzavano . Si lasciò andare, ora le labbra si sfioravano e partì un bacio cattivo degno di tutte le aspettative dei dialoghi e degli ammiccamenti avuti in precedenza. Labbra su labbra, lingua su lingua tremò tutta colpita dalla maniera di fare di quella donna affascinante, la sua lingua corse nuovamente sul suo collo mordicchiandole l’orecchio e facendola letteralmente partire. Non era la bocca di lui, con la sua barba ispida ma era qualcosa di dolce e delicato che le procurava tutto un altro tipo di brividi che la sconvolgevano tutta. La donna iniziò a baciarla appassionatamente aprendole quell’ultimo anzi unico bottone della giacca che portava; vide così i suoi seni inanellati, i suoi occhi a quella vista brillarono, si allontanò allora leggermente da lei e le sue unghie aguzze accarezzarono i suoi capezzoli ornati dai cerchietti in oro. Li grattava leggermente, li tirava , provocandole brividi indescrivibili che partivano da suo ventre per poi confondersi in tutto il suo corpo. La dolce confusione che tanto amava, quella confusione data dal cazzo quando lo sentiva farsi strada dentro di lei, essere aperta e violata, quel gusto nel sentire la carne di lui gonfiarsi e iniziare a tremare per poi esplodere di piacere. Ora la confusione era data solo dalle carezze, carezze morbide date solo da quel gioco di polpastrelli che solo una donna sa dare, inframezzate da quelle unghie capaci di artigliare la sua pelle come la zampata di una pantera. Brividi di piacere e venne in una nuova maniera sotto quel tocco dato dalla donna che aveva davanti a lei. Letteralmente stava giocando sul suo corpo e lo faceva vibrare a suo piacimento. Dalla sua bocca il gorgoglio dato dall’orgasmo che si trasformò quasi in un muggito sommesso. Piacere e piacere, annullarsi in quei pochi attimi. Ora le mani di lei corsero sulla seta con quei colori accesi, quel rosso sanguigno dai riflessi cupi, la sua mano corse allo spacco del vestito, per sentire quelle cosce non più da bambina ma da donna matura…..sessualità diversa. La pelle era morbida, le sue dita andarono a fermarsi sul minuscolo perizoma che la sua ospite portava. La donna allargò leggermente le gambe come per andare più a fondo . Ora le sue dita sentivano le ninfe fradice e si inserirono letteralmente nella sua figa. Ora toccava a lei giocare con il corpo dell’altra. La vide chiudere gli occhi e buttare la testa leggermente all’indietro, si scosse quella chioma corvina e il candore dei denti fece capolino fra quelle labbra carnose. L’altra ora godeva sentì la sua mano bagnarsi maggiormente e non paga le diede il colpo di grazia, le tirò su brutalmente la gonna del vestito che portava e accucciandosi la succhiò con cattiveria. Non le interessava avere in bocca la stoffa di quel miniscolo perizoma, sapeva di aver raggiunto il bottoncino. L’altra donna letteralmente esplose in un orgasmo fortissimo e non riuscendo a stare in piedi si sedette sulla tazza del vater a gambe larghe, quasi stravaccata, ansimante con gli occhi chiusi, era in un’altra dimensione. Si ricomposero lentamente , ora c’era qualcosa di diverso, una sorta di complicità . Uscirono e andarono al tavolo dove amabilmente ripresero a conversare. Lui M….la guardò e dal suo sguardo, da quegli occhi persi letteralmente in una luce strana capì al volo e come si sedette si rivolse a lei in tedesco unzùchtigere Frau signora lussuriosa . Lei annuì con la testa e la sua bocca ebbe un sorriso strano; lo stesso sorriso da quando in quella città la prima volta i membri della comitiva le avevano descritto il quartiere a luci rosse che avevano visitato durante la notte.
M…si mise a ridere….
“ Immagino che domani uscirete assieme ma lascia qualcosa anche per me”
Lo disse rivolgendosi alla donna che rispose affermativamente. La cena si concluse a un ora tarda , e dopo il bicchiere della staffa si lasciarono . Da li a un paio di giorni sarebbero ripartiti, la coppia loro amica li avrebbe preceduti mentre loro sarebbero andati assieme fino a Uttaradit, dove lui le voleva mostrare un tempio buddista sul lago, quasi sul confine del Laos nella zona di Nam Pat . ma per il giorno dopo le due donne avrebbero fatto spese alla casa della seta e lui sapeva che sarebbero finite al Lesbian Club in Siam Street. Quando furono soli, chiese a M…..che cosa avessero mangiato e che tipi fossero i suoi amici.
“Cane, abbiamo mangiato cane”
Cucina cinese e era ottimo lei si sentì male ….
”Lo è stato per me anche la prima volta ero su una giunca fuori Hong Kong”.
Continuò a parlare, lei era sul verdino e l’ascoltava….
“Lei appartiene a una famiglia di Rajà , sua nonna era una concubina cinese e sua madre sposò un mercante europeo, ora conosci gli incroci che ha nel sangue quella donna, ha conosciuto il marito quando studiava in Europa e le ha dato i due figli ora assenti”
Le disse anche che quella donna amava alle volte le stramberie e se per M….erano stramberie volava dire che andava sul pesante con certi giochini. Furono a letto erano tutti e due nudi, sentiva il suo corpo e le chiese di nuovo quali stramberie le piacessero….
“Oh solo voci , lei è una sadica e tu sappiamo che tu sei piuttosto sottomessa perciò …..se non vuoi finire legata ad un tavolo e essere posseduta da falli artificiali con lei dietro fino ad essere aperta……..”
Sentendo quelle parole i suoi occhi si illuminarono e la sua mano corse sul suo cazzo, voleva sentire quella pelle morbida e lo voleva sentire crescere, lo voleva sentire diventare duro per averlo nel culo, voleva annullarsi sentendo quella carne che la dilatava lentamente e entrava in lei. Lo voleva eccome se lo voleva, si girò lentamente e le presentò il culo, sentì quel cazzo poggiarsi alla rosetta e entrare in lei e nell’essere forzata provò quella dolce confusione, godeva eccome se godeva. Li, su quel letto con un cazzo nel culo…l’orgasmo venne e sentì il cazzo vibrare e inondarla …..si addormentarono così mentre un rigagnolo di sperma dal colore indefinito le colava fuori.
Venne il giorno dopo e le due donne come previsto fecero il loro giro di compere, furono nella casa della seta, il caldo fuori era soffocante ma all’interno di quell’edificio c’era una frescura primaverile, dopo aver acquistato tagli di stoffa dai colori sgargianti e dai lucidi riflessi l’altra donna le volle regalare un Saary ; lei andò verso il camerino per provarlo, l’altra la seguì, la voleva vedere, gustare il suo corpo come un gatto che gioca col topo, i suoi occhi ridevano e…..
“ Non serve che tu tiri la tenda,una figura come la tua è un peccato che non possa essere ammirata da tutti”
L’imbarazzo crebbe non era che fosse molto vestita . La polo che portava le aderiva sul petto mettendo in mostra il segno dei capezzoli e i pantaloni attillati a vita bassa le fasciavano le gambe mettendole in risalto un fondo schiena che pareva dicesse guardatemi. Colpita da quella frase abbassò gli occhi ; quella donna la stava dominando . Era più forte di lei, con movimenti rapidi si tolse la maglietta e il suo splendido petto sbocciò in tutta la sua bellezza , poi fu la volta dei pantaloni. Rimase con quel perizoma trasparente, l’unico capo che portava come intimo. L’altra donna si era comodamente seduta e la guardava, quasi la gustava. Le disse di avvicinarsi , lei ne era come ipnotizzata . La commessa era immobile con quel sary dal rosa tenue e dai veli leggeri pronto da far indossare . Qualche passo e fu alla portata delle sue mani, li, davanti a un estranea e una coppia che si era fermata a guardarla. Le unghie dell’altra accarezzarono il suo ventre , corsero sulle sue ninfe fino a tirare i cerchietti in oro che la ornavano. Dolce il frutto del piacere, brividi corsero nel suo corpo si sentiva bagnare, si sentiva letteralmente liquefare da quelle dita li davanti a tutti , per lei ora esisteva solo la “padrona” quelle dita la forzarono . La donna sorrise sentendola fradicia e la frase…..
“ Togli anche questo se ti regalo un sary da Maharany devi essere perfetta e non devi indossare niente di occidentale, via anche i sandali.”
E così fu completamente nuda davanti a tutti, vestita solo da quei cerchietti che facevano parte di lei non li poteva togliere perché erano il simbolo della sua schiavitù per M……Quasi un animale inanellato da destinarsi solo al piacere; l’eccitazione le stava salendo……
” M….a quanto vedo ha dell’ottimo gusto sei una tigre e le tue movenze sono da pantera sei flessuosa come una danzatrice”
Lo disse ridendo mentre lei ora si metteva quel sary , quella stoffa di seta dalle trasparenze trapuntate da fili d’oro e argento. Il corpetto le metteva in risalto i seni e il suo ventre risultava essere appena bombato…..
”Forse per la mia gente sei troppo magra, ma a M…..sono sicura che piacerai moltissimo” . L’inserviente thay non capiva quello che dicevano ma lo poteva intuire . L’insieme di quei colori e di quelle trasparenze mettevano in risalto il suo corpo quasi qualche cosa di mistico …..Scultura dei templi di ………dove il kamasutra è illustrato. Finirono gli acquisti, pacchi, buste e pacchetti ……
”Ed ora andiamo a provare un altro tipo di piacere……..”
CONTINUA