Il cinese per la prima volta sorrise:
“ Non preoccuparti ne parlerò con madame Fong alla Kankun ( nonna ) piace la tua donna e credo se la voglia gustare, anzi me lo ha chiesto espressamente di chiedertelo, lei ti considera un Thai Pan non so che cosa tu le abbia fatto perché ti tratti così, non è nel suo stile ma è la mia padrona ”
“Solo sesso niente torture , non so che cosa potrà fare la Kankun ma le sue donne sono sicuro le daranno un infinito piacere e madame Fong ne troverà giovamento alle sue voglie “
Fu la sua risposta….Ora tra i suoi clienti ci sarebbe stata anche quella cinese che si voleva gustare il suo corpo. Sul trespolo intanto lei continuava a farsi trapanare il culo, ansimava e passava da un orgasmo all’altro, era giunta al terzo cazzo, la sua rosetta era gonfia e era sporgente, un rigagnolo di merda le usciva dal culo, era una scena schifosa in tutta la sua bellezza, l’ultimo uomo venne, ma questa volta non si sfilò il preservativo per buttarglielo addosso ma con estrema destrezza si sfilò del preservativo lasciando una parte in lei e il resto sporgere dal suo culo…..goccia goccia. L’uomo si girò verso l’altra donna, e le disse di succhiare.
Lei sapeva che non era nei suoi patti quello che aveva firmato…ma il culo di Testolina bionda, forzato, violaceo dalle introduzioni che aveva avuto e li proteso in avanti,……fu più forte di lei e si buttò a succhiare con rabbia allargandole le natiche quasi ad averle su un piatto d’argento….Piacere sporco , una donna che era stata inculata e aveva goduto e ora la sua rosetta scura a portata della sua bocca, lei aveva tendenze lesbiche, era una bisessuale convinta e apprezzava le carni femminili, si ricordò il bacio furioso con lei nella toilette dell’albergo e…..la sua lingua iniziò a lapparla. Il tutto succedeva mentre lei si continuava a strofinare la sborra degli altri due profilattici che ormai si stava asciugando, filamenti secchi e marrone, merda sul suo corpo…era partita in un altro mondo e poi le carezze e succhiotti dell’altra li in basso sul suo buco la facevano letteralmente volare nel suo mondo di piacere. Le luci erano basse, in quella penombra le due donne si stavano dando piacere, lei Testolina bionda si tirò lentamente su , l’altra la guardava quasi come una cagna pronta ai suoi ordini. Lei si tirò su, traballava per tutto quello che aveva passato , il culo e la figa lucidi, il corpo striato ….femmina fatta per il sesso, le sue forme erano perfette e gli anelli che portava brillavano in tutta la loro bellezza, uno splendido ornamento fatto per quel corpo. Gli avventori erano fermi, e le guardavano il cinese aveva sospeso tutto e facendo un segno con la mano le invitò a salire verso i piani superiori, due donne nude ovvero vestite in maniera eccitante come si confà a due puttane da bordello. Si avviarono così, una quasi sorreggeva l’altra che era sfinita, l’unica puttana che nel fare quel mestiere godeva e godeva in maniera reale senza barare con i clienti per farli sentire dei maci . Lei camminava lentamente, a ogni passo il culo le bruciava eppure aveva ricevuto solo quattro cazzi nel pomeriggio e altre introduzioni in figa, ma quelle sensazioni erano state uniche, avrebbe passato ancora dei giorni li dentro e nella sua testa vedeva già quelle sensazioni che aveva provato moltiplicarsi. E lui M…..che cosa avrebbe pensato, ebbe paura per un momento, ma M…..lo conosceva e nelle sue stranezze la attirava in una maniera unica, le aveva fatto conoscere una parte di lei che non sapeva di avere, da quell’incontro fatto in albergo, quella notte poi passata nel bordello di madame Fong, la sua vestizione se cos’la si poteva chiamare quando le formiche rosse avevano mordo i suoi capezzoli provocandole brividi intensi e quei diabolici unguenti che amplificavano le carezze e i toccamenti che lui le aveva fatto spalmare..la sua figa arrossata per il piacere il suo bottoncino tumido che le dava scosse al minimo sfioro.
M…..scalino per scalino era riuscito a farle percorrere tutta una serie di passaggi che l’avevano portata fino a quel punto, sapeva in cuor suo che quell’uomo la amava , ma di un amore tutto particolare, era riuscito a far crescere in lei una cosa che lei minimamente non sapeva di possedere, dalla prima volta che lo aveva visto quando le aveva sorriso in quell’albergo a Bangkok dove era giunta con la comitiva di Italiani, quello sguardo sornione da gatto quasi si pregustasse di giocare con il topo, e poi quella sera quando aveva litigato se così si può dire con il suo compagno e era rimasta sola; quella frase vieni con me che ti faccio scoprire la vera Asia, con i suoi odori e la sua lussuria, quella corsa in taxi quando si era trovata nuda in strada, vestita dei sandali dal tacco alto che le slanciavano le già sue lunghe gambe e il collare. Tirata al guinzaglio verso la casa di piacere di madame Fong; quella vecchia incartapecorita dai pochi capelli ma che dirigeva un impero di bordelli e case da gioco sparse in tutta l’Asia e nel resto del mondo. Si accorse quella sera che quella donna trattava lui M… con un misto di simpatia e di rispetto, non sapeva se era un cliente raffinato oppure i due erano in affari tra di loro; lui lo seppe dopo era un Thaipan . Si ricordò di essersi diretta a quattro zampe verso la vecchia e quelle mani rugose l’avevano accarezzata, si erano infilate nei suoi buchi, in figa e in culo e l’esclamazione della donna nel sentirla fradicia di piacere. Il massaggio che aveva avuto dalle due splendidi inservienti cinesi, quando l’avevano letteralmente disossata e avevano sparso il suo corpo con un unguento malefico che le aveva amplificato tutte le sensazioni. Quella forma di piacere al minimo tocco, quei brividi che provava e che si irradiavano dal suo basso ventre per percorrerla tutta e farle annebbiare il cervello. La sensazione di ricerca, quella ricerca della carne del maschio per essere riempita e sentirsela nel suo interno gonfiarsi per poi esplodere e darle un orgasmo indimenticabile. Annullarsi in quelle sensazioni e nello stesso tempo volerne delle altre e più intense quasi come una droga. Ora non le bastavano più voleva sprofondare nella ricerca di quella forma di lussuria data dall’essere dominata. Sapeva che quando era stata rapita l’avevano violentata più e più volte , ma anche se costretta il suo corpo aveva reagito e aveva goduto . L’orgasmo dato da quella costrizione lo aveva avuto ed era stato fortissimo, era stata per giorni abbandonata su un letto fradicio del suo sudore e dei suoi aguzzini e si era cibata di sborra e di quel poco che le avevano dato da mangiare. Pensieri che correvano nella sua mente salendo quelle scale, sapeva che i maschi la stavano guardando, era praticamente nuda e facendo i gradini il suo magnifico fondo schiena spiccava in tutta la sua bellezza, le cosce nel loro interno lucide del suo ciprigno che le era colato dalla figa dopo essere stata presa su quel trespolo al bar. Inculata , il cazzo che si era fatto strada in lei e il profilattico che in sommo disprezzo avevano lasciato che le penzolasse dal suo buco del culo . Piacere e niente altro , gli uomini erano ai suoi piedi e per i suoi buchi, per il suo corpo avrebbero fatto qualunque cosa. Ora erano li, tutte e due, le fecero accomodare in una vasca idromassaggio a ritemprarsi quasi come due cavalle che rientrano ai box dopo una sgroppata.