Scesero così dall’auto, Lei aveva paura, ma la negra gli strinse la mano per rincuorarla, non preoccuparti gli spiriti ti aiutano, Ochun, la dea della bellezza è con te, presto sarà sabato e sabato è il suo giorno . Entrarono, il suono divenne ossessivo, nella penombra delle persone ballavano , anzi roteavano. Fu colpita da un odore di incenso o altro che le diede alla testa e provò un senso di vertigine …. portata in una stanza fu fatta spogliare… nuda……, la negra la soppesò, le prese in mano i seni, tirò leggermente gli anelli provocandole brividi di piacere, i suoi sensi si stavano acuendo e la sua pelle stava diventando ricettiva a ogni tocco,
“Sei una donna fatta per il piacere la dea Ochun è al tuo fianco non ti devi preoccupare di niente , ci ha portato qui un cane , il simbolo della sofferenza, chi è contro di te soffrirà, questa notte ci sarà anche Chango il dio del tuono, così la triade sarà completa” .
Le fu fatto indossare una tunica gialla, e fatta rientrare nella sala dove tutti ballavano, si trovò al centro, le persone la circondarono , furono tutti attorno a lei Mama Doloires la incensò. Il rito incominciava. Il senso di vertigine che aveva aumentò a dismisura, tutto iniziò a roteare attorno a lei e le sue gambe iniziarono a muoversi, girava la testa, la scuoteva, i suoi occhi erano fissi, stava entrando in un’altra dimensione. Il suo corpo stava sudando abbondantemente , il vestito le si stava appiccicando addosso, tremava….i suoni erano ossessionanti rimbombavano nella sua testa , il vestito fradicio non nascondeva più niente, era come se fosse nuda. Non ce la faceva più, senti che le sue gambe stavano cedendo, continuando a scuotere la tasta a, a roteare il busto ben presto si trovò in ginocchio, tutto girava attorno a lei e le facce dei presenti si ingigantivano e assumevano forme strane quasi caricaturali, paura, curiosità, tutto si sommava nella sua testa…sentiva però che non erano contro di lei ma quasi l’accompagnavano…….. Mama Dolores avanzò tenendo un pollo in mano, la gallina era immobile, fu sopra di lei e con un colpo secco la sgozzo….…Scese il sangue sulla sua testa, si udì un tuono, il calore del sangue, gocciolio sulla sua tunica, il suo viso era ormai una maschera, boccheggiava, si portò le mani al ventre, si contorse come una baccante, ondate di nausea e anche felicità, non si raccapezzava….piacere dal suo ventre , svenne….…entrò come in un’altra dimensione….quasi un viaggio, l’ultima visione l’altare della Santeria, Mama Dolore che le sorrideva. Scivolando come a rallentatore appoggiò la sua testa sul grembo della negra….poi il buio……. E le visioni…… Corpi lucidi dai colori di ebano, sia di maschi che di femmine, tutti erano attorno a lei, la toccavano, l’accarezzavano, sentiva quelle mani scorrerle sul corpo, serpenti lucidi che scivolavano sulla sua pelle , ma non c’era paura, bocche di uomo dai denti candidi che le scorrevano sul corpo lasciando scie di saliva, densa e lattiginosa, gusto del piacere che partiva dal suo ventre che la faceva contorcere….cazzi che la violavano che entravano in lei quasi accarezzandola per poi esplodere in fantasmagorici colori di piacere….il rosso cupo della passione che si confondeva con il nirvana dei suoi sensi, le sue mani li sfioravano e li sentiva per poi scomparire in lei e dare il posto ad altri, non era più lei, ma si vide come il puma della foresta dalla pelle lucida e flessuosa, dalla bocca famelica fatta per sbranare e assorbire, uomini ai suoi piedi che si accoppiavano con donne e lei quasi su un altare per poi confondersi a loro….acqua placida in cui immergersi che da calore e frescura che fa confondere i sensi …..l’urlo del piacere che la travolge e il godimento del suo ventre che si contrae attorno a falli enormi, che li assorbe quasi come un ameba, tutto attorno a lei che converge dentro di lei…….Il suo risveglio fu sotto una doccia, l’acqua correva sul suo corpo portandosi via il sudore, il sangue di pollo di cui era stata completamente lavata il suo piacere che le aveva impiastricciato le gambe. Era stanchissima, l’incenso che aveva respirato le aveva dato un senso di vertigine , spossatezza e nello stesso tempo tutti i sensi del suo corpo si erano acuiti, ascoltavano e ingigantivano tutte le sensazioni che le giungevano dall’esterno. Si rivolse a Mama Dolores che la aiutava
“ Voglio lui, lo devi legare a me per tutta la vita , non potrei vivere senza di lui . Amo tutto di lui anche le torture e ciò che mi costringe a fare e subire “
“ Non preoccuparti quell’uomo non ti lascerà mai , la dea Ochun che è intervenuta questa notte ti aiuterà sempre, lei ti protegge e questa notte i suoi dubbi sono svaniti; questa notte quando rientrerai lui ti amerà , bevi questo e vedrai……..”
Con un sorriso trangugiò una bevanda amara , senti un languore pervaderla e un senso di leggerezza che partiva dal suo basso ventre. La voglia si irradiava nel suo corpo. In quella stanza era nuda, indossò solo la camicia come quella sera nel castello rientrando dalle scuderie dove aveva fatto all’amore davanti allo stallone. Sali in auto così con Mama Dolores per rientrare alla fattoria, stava gocciolando, le sue ninfe erano fradice, il piacere traboccava . Ormai albeggiava, il rito era durato tutta la notte e le ore erano fuggite, quando arrivarono diede un bacio sulla guancia alla negra e corse in casa. Fece gli scalini quattro a quattro , volava verso quella stanza . Maria Dolores la vide passare come un lampo ….fu davanti alla porta, si senti come quella volta al Cellini quando diede alla sua vita una svolta definitiva…. Fu dentro e con slancio si buttò sul letto. Lui era sveglio quasi l’aspettasse, si calò su di lui prendendogli il cazzo con ancora addosso la camicia che era il suo unico vestito, si piegò leggermente , il suo petto era afrodisiaco con gli anelli che portava , si strofino il suo uccello sulle grandi labbra gridando mio, sei solo mio, dammelo ho voglia, voglia, non ce la faccio più, ti amo mio padrone , mio uomo, ti amo e si mise a piangere . Il suo cazzo diventò duro e entrò in lei senza fatica , si distese su di lui baciandolo appassionatamente, lui sentiva le sue lacrime sul suo viso . Poi via via il piacere , piacere suo, piacere di lui senti l’orgasmo che stava arrivando . Esplose, il suo ventre si contrasse attorno al suo membro, lo senti gonfiarsi, senti le sue vene inturgidirsi e poi il suo nettare caldo. Stando distesa su di lui si sfilò la camicia per aderire maggiormente al suo corpo, era letteralmente acquattata su di lui come fosse su un feticcio. Muoveva i fianchi con malizia, per aderire di più e per strofinarsi le ninfe,
“ Sentivo gli anelli sul mio petto e sul mio ventre. Era una schiava che si dava al piacere e lo sapeva elargire ….lo cercava, lo apprezzava, lentamente , poi velocemente faceva quasi uscire il mio cazzo da lei per poi prenderselo, impalarsi fino a schiacciarmi le palle con rabbia, tanto aderiva. Lo specchio in fondo alla camera faceva risaltare le nostre figure, due corpi che si amavano. I primi raggi del sole lo illuminavano e il riflesso era perfetto come se altre due persone si amassero vicino a noi e la cosa era eccitantissima, le sue forme, il suo culo, le appoggiai le mani sopra e con lentezza le separai le natiche, vidi la rosetta scura palpitante nel riflesso dello specchio. Ci girammo, lei fu sotto di me senti le sue gambe che si chiudevano sui miei fianchi e la sua voce resa roca dal grido che aveva dato quando l’orgasmo l’aveva raggiunta un attimo prima….”
” Impalami fammelo uscire dalla bocca, riempimi, svuotati,la tua cagna è qua per te “
Delirio di sensi, piacere che cola denso e oleoso in cui scomparire .
” Mi assorbi, sentii il mio corpo che si liquefaceva in lei” Poi ancora le sue parole:
“Amami!!” Si l’amavo amavo quella donna, stava diventando tutto per me. Si sfilò, fu al mio fianco come un cucchiaio si fece piccola, il suo culo mi massaggiava con lenti movimenti, aveva fatto aderire tra le sue natiche esattamente in mezzo il mio cazzo e se lo strofinava……..le mie mani gli toccavano i seni, le stuzzicavo i capezzoli, erano ormai eretti di nuovo, tirai leggermente gli anelli, la feci mugolare. Lei ansimava con la bocca le baciai l’orecchio, le leccai il collo provocandogli brividi afrodisiaci……. . Era ricettiva, quello che aveva preso aveva acuito i suoi sensi non una ma cento volte, le sensazioni si moltiplicavano in lei, tremava, si stava sciogliendo in un mare di lussuria . Si senti di nuovo come prigioniera, lui stava giocando con il suo corpo. Un gioco fatto per farla godere, non una volta ma farla immergere in un mare liquido oleoso . Aderiva a lui, voleva far parte di lui. Il suo membro era di nuovo duro e di li a poco avrebbe eruttato un lattice bianco . Si piegò leggermente, fece in modo di portare il suo cazzo sulla rosetta scura ormai lubrificata dai succhi che le colavano dalla vagina. Lui si mosse leggermente, sentì una fitta , le pareti del suo sfintere iniziarono a cedere sotto la spinta di quella carne palpitante . Pensò a Susy mentre si faceva prendere dal cavallo, pensava a lui nella stessa condizione, vide il cazzo del cavallo, vide il cazzo di lui….riempita…… Il cazzo si faceva strada nelle sue viscere , le forzava, le allargava , le apriva…allungò la mano per sentirlo ancora, pochi centimetri , non ce la faceva, ,Gli accarezzò le palle le sue mani faticando corsero sulle sue natiche nel tentativo di allargarle e fargli posto. Miagolò di dolore, ormai erano tese. Era già stata sodomizzata diverse volte da lui, nella casa di madame Fong quando era stata addestrata, da vibratori grossi come pali, ma prendere il cazzo di lui era una cosa diversa . Con gli altri era una cosa meccanica , la aprivano la violentavano incuranti delle sue grida era solo un buco per quelle persone ed era forzata . Qui lei voleva essere il suo buco, il suo svuotatoio, si dava a lui era un atto di sottomissione che la faceva sentire cagna. Lo voleva, voleva essere violentata dal suo cazzo . Presa da lui. Essere portata all’estremo delle sensazioni per lui . Fu dentro , iniziò lentamente ad entrare e uscire dal suo budello , lei chiuse gli occhi e lo strinse , il suo buco sembrava una bocca lo tratteneva per assaporarlo, le sue vene si stavano inturgidendo di nuovo, il piacere stava per esplodere dentro di lei .Lo Assaporava e finalmente vennero assieme con un grido le immagini si confusero, le sensazioni si ingigantirono , ora erano solo loro due, due corpi l’uno dentro l’altro nel più antico gioco del mondo…amore? Lussuria? Due persone che si amavano niente altro… i loro corpi si chetarono , il suo cazzo lentamente uscì dal suo intestino lasciando una scia di sperma, lei si giro, si appoggiò alla sua spalla …voleva stare vicino a lui non voleva essere lasciata sentiva che apparteneva a quell’uomo e lui apparteneva a lei, dei, magie non sarebbero riusciti a dividerli , il sonno lentamente li circondò e li copri con il suo manto scuro, i sogni iniziarono a correre nella sua mente vide una statua nella foresta, le sembrava di volare….. un serpente piumato dalle fattezze di donna, una scalinata….groviglio di serpi, un coltello di ossidiana, le piume del kezal . Si risvegliò madida di sudore, che cosa le stava succedendo? Lui dormiva accanto a lei , le accarezzò la schiena ….
” Vatti a fare una doccia e vediamo di scendere a fare colazione dobbiamo ripartire e bisogna recuperare Susy, non ho la più pallida idea di dove si sia cacciata. Ma penso di sapere dove possa essere”.
Susy si era persa con i mandriani, alcol e uomini il suo sogno, da buona artista non aveva limiti quando impazziva o aveva voglia, pazzia e genialità, ma era lei; finalmente fu recuperata furono tutti a tavola . La colazione, Don Josè fece nuovamente gli onori di casa e Mama Dolores se la guardava e prendendola per mano …lui ti ama, prima ne hai avuto la conferma, non aver paura quell’uomo non ti lascerà mai, la Santeria ti aiuterà sempre e nel pericolo i nostri dei ti daranno una mano . Lei la guardava esterrefatta, non riusciva a capire, poi quel sogno, il serpente piumato nel tempio all’interno della foresta …tra qualche giorno sarebbe andata sul lago Tikal con lui, sarebbero stati soli per una settimana, solo loro due senza che nessuna persona li potesse dividere. Questo ora lei pensava…… Ci furono i saluti, il piccolo corteo di macchine lasciò la fattoria. Prima di andar via Don Jose disse a lui di non lasciarla mai sola, Falla girare sempre con una guardia del corpo, e non andare al lago, lascia il Guatemala e portatela a San Mighel sulla Martinica o nel mediterraneo a goderti il caldo di qualche isoletta greca ma lascia il Centro America con la sua caretera non fa per lei questa terra. Assomiglia troppo alla dea Chiucotal e qualche folle la vorrebbe sacrificare………si lasciarono così….. CONTINUA