Follia, una stanza spoglia, una cella, dove era arrivata? Lasciare tutto, scomparire in una megalopoli…..cosa poteva succederle…un pianto nel silenzio di quella casa. Si addormentò così assumendo una posizione fetale sotto una ruvida coperta , le catene gli stringevano le carni ma non sentiva più il dolore. Un sonno agitato, il ventre era stretto da quella catena che le dava sensazioni strane, incubi si susseguirono nella sua mente, mostri dai cazzi immensi che la rincorrevano e a tratti tutto svaniva per lasciarla legata stretta, incatenata in celle umide dove topi e viscide bisce scorrazzavano terrorizzandola. Non seppe mai quanto dormì, quando si risvegliò la luce della cella dove l’avevano portata si accese e entrò un inserviente che non aveva mai visto, portava la colazione. Una donna minuta quasi acerba dalle fattezze androgine. Non era vestita neanche lei, distinse che ai polsi e elle caviglie portava dei cinturini di cuoio con tanto di moschettone, ma non aveva il collare, qualche parola detta in un inglese asiatico “ mangiare tutto poi in ginocchio davanti alla porta che arriva il portinaio; hai poco tempo” le sorrise, lei si sentì rincuorata e così…
Gli avanzi della colazione sul tavolo,….inginocchiata davanti alla porta doveva spettare così il suo carceriere “ Il Portinaio” ..i suoi passi lungo il corridoio…. non lo poteva guardarlo in faccia, senti il clic del suo moschettone sul collare, lo strattone …l’apprendimento iniziava. Le tolsero tutto, rimase con il collare e le scarpe , la stavano aspettando, tre uomini completamente nudi… la guardarono come un oggetto, la fecero seder su una sedia ginecologica e iniziò così l’addestramento …si vergognava, rossa in volto con le gambe aperte avanti ad un estraneo dal volto indefinibile….” Ti introdurrò un dito, tu con i muscoli della tua figa lo dovrai bloccare se non lo farai avrai un colpi di cnut sulle tette e sul ventre chiaro? ” fece un cenno di assenso…….fu pestata, sferzata….. era terrorizzata a forza di tentativi i suoi muscoli riuscirono a fermare il dito, il suo corpo tremava, era sudata e scossa per le innumerevoli sferzate e nello steso tempo si stava bagnando, prima in dito, poi due , sempre di più , non poteva spostarsi perché era legata piena di paura pensava di essere impalata, alla fine la mano completa a pugno entrò nel suo ventre un urlo da bestia squartata le uscì dalla bocca….” Fermala, blocca la mano” non seppe mai come, ma ce la fece, stava diventando una puttana professionista…., aveva imparato ad usare i muscoli della vagina, ora lo sapeva qualunque cazzo le fosse entrato dentro sarebbe riuscita a trattenerla e a segarla come piaceva a lei; a quel punto l’uomo allora estrasse il pugno con forza da suo ventre e con un movimento secco la inculò da davanti scaricandole tutta la sborra che aveva ….rimase annichilita, godette brutalmente anche lei per la posizione, la situazione, l’insieme delle cose, il sottile piacere di essere considerata come un oggetto….con la figa ancora semiaperta per la forzatura di un pugno e un cazzo brutale nel culo……per premio la lasciarono per un momento in pace, così aperta sulla poltrona ginecologica, con le ninfe rese lucide dal brodo del suo piacere mentre la sborra di lui le scivolava fuori dal culo, leggermente goccia dopo goccia . La slegarono e la fecero alzare, rimase in equilibrio precario a gambe larghe con le figa ancora dischiusa da una simile introduzione, dal culo le colava la sborra del suo aguzzino…….. leggermente piegata si teneva il ventre…….. un sibilo e il cuoio sferzò seccamente i suoi fianchi facendole male usavano un sottile frustino da cavallerizzo ..il calore del fuoco, non aveva più saliva, le gambe le tremavano, ci furono parole secche, “ Stai diritta , e mani dietro la nuca ti devi mostrare: gambe larghe”… Provò il sentimento sordido dettato dalla vergogna quasi di abbandono, sola con quei tre uomini non poteva solo aspettarsi la violenza allo stato puro, solo brutalità..Le toccarono il ventre le cosce il culo, non la consideravano proprio niente, un solo oggetto di piacere fatto per essere usato, “Prendiamola a turno, poi alla fine la prenderemo tutti assieme, sembra prometta bene ha imparato alla svelta ad usare i muscoli della figa” Fremette quando sentì le mani impadronirsi dei suoi seni, quando le dita le strapazzarono le labbra della fica . L’uomo la prese subito le piantò il cazzo nel suo ventre con tutta la violenza che aveva, si scaricò in lei quasi subito, l’altro lo rimpiazzò immediatamente mirando al canale più stretto …urlò inarcandosi tutta per il dolore feroce anche se aveva preso già un cazzo nel culo un attimo prima . Poi fu la volta del Portinaio s’introdusse in lei con un colpo solo iniziando un veloce andirivieni lungo potente prolungato fino a farla venire; non ebbe il tempo di assaporare il languore che l’avvolgeva ma una sferza di cinghie di cuoio sibilò nell’aria la colpì sul culo, i fianchi la schiena senza remore, gemette dapprima pianse urlò, la martirizzarono implacabili facendola sobbalzare facendole emettere urla selvagge di disperazione si contorse per sottrarsi ai colpi, mentre nelle pause intervenivano con i loro cazzi sui suoi buchi… urlò , rantolò supplicò di porre fine a quel supplizio. Appena si fu ripresa quasi ubriaca di piacere e con il corpo arrossati dai segni di quel malefico frustino da cavallerizza si fecero dire a che cosa era disposta pur di far smettere la sferza. LEI “ fatemi quello che volete ma la sferza nooo, legatemi fatemi prendere in culo e in figa per giorni interi, sono disposta a vivere del vostri piacere “
Si era pronta a tutto, tutto quello che volevano ma non la frusta. Le dissero che il padrone aveva tutti i diritti e la dovevano educare ad essere un oggetto. Poi le furono di nuovo addosso una verga si immerse negli spermi precedenti, la cosa la faceva letteralmente impazzire si sentiva un buco dove tutti potevano sborrare, pisciare anche cagare lei era pronta a ricevere tutto, poi gli altri, altrettanto folli, violenti avidi di stupro, sessi che le schizzavano dentro i loro fiotti bianchi, filamenti ormai le scendevano lungo le cosce, non capiva più niente. Due uomini si incrociarono le gambe unendo le loro virilità così che si toccassero formando un feticcio di carne, la sollevarono a forza e con rabbia la impalarono su quel piolo violaceo ..le gambe aperte al massimo, squartata, divelta ..delle dita si aggrapparono ai suoi seni sollevandola e abbassandola con rabbia..piangeva…davanti ai suoi occhi cazzi in erezione, entravano nella sua bocca e lei ingoiò, succhiò, ingoiò di nuovo, pompò aspirò ingoiò ancora sputò nel tentativo di cercare aria poi svenne. A terra con il corpo rigato da strisce bluastre un mare di sperma che le colava dai buchi ….circondata, il cuore in tumulto , il respiro affannoso quasi un rantolo…piacere e dolore . IL PORTINAIO..”Ora ripeti che sei una lurida troia svuotatoio di cazzi pronta a fare qualunque cosa per il suo padrone…non se la sentiva ebbe un attimo ….interdetta…..sentii il frustino che la toccava …no la frusta no il terrore la prese come una scossa elettrica lungo le membra…rantolò sono lo svuotatoio di cazzi fate di me quello che volete, il padrone lo desidera .
Parole taglienti che le uscivano dalla bocca, come potevano essere sue …era ormai una bambola di pezza ….la presero la tirarono su appesa per le braccia ..senti le spalle disarticolarsi …un pezzo di carne sui ganci del macello ….mani ripresero a correre sul suo corpo si sentii nuovamente pizzicata …il culo aperto di nuovo con incastrato un frustino a mo di coda. Il tuo padrone………non capiva le voci si sovrapponevano ai suoi lamenti poi il sibilo, un sobbalzo, scintille negli occhi…. Gridò..il tuo padrone ti vuole schiava amante della frusta….tra i denti quasi un rantolo FATELO ….ancora ancora……..Il portiere la osservava scattando delle foto…. Molto bene è una cagna masochista fino all’estremo diventerà un ottima schiava ..le foto erano per il suo padrone lui ne sarà fiero .
CONTINUA