Lo prese in mano, lo soppesò, si girò verso la gente mostrando il suo fondo schiena. Dalla sua figa dilatata in maniera estrema quasi ad esplodere sporgeva il grosso vibratore che le avevano tirato e che non poco aveva faticato per impalarsi sopra ; ora toccava all’altro, era leggermente più piccolo, avevano avuto pietà di lei anche se per una donna normale sarebbe stato troppo grosso …….toccò con la mano il brodo di piacere che era defluito dai suoi orifizi e in cui era distesa e diguazzava viscido, caldo, piacere suo, piscio suo , si accorse con disgusto che si era anche sporcata di merda, se l’era fatta addosso nelle convulsioni della goduria, puzzava non poco, ma era se come fosse in un’altra dimensione il suo corpo rispondeva solo agli stimoli dati dal suo ventre, non si vergognava più di nulla, era li solo per riempire i suoi buchi ormai, per il pubblico che la guardava e che godeva nel vederla umiliarsi in quella maniera . Con le dita lucide iniziò a toccarsi la rosetta per lubrificarsela anche se ormai non serviva perché il piacere colato dalla sua figa era arrivato anche li……..Si introdusse una falange poi il dito intero, se lo fece entrare e uscire più volte a mo di cazzo che l’inculasse, mugolava, tutti la guardavano , qualcuno scommetteva che non se lo sarebbe potuto infilare tanto era grosso l’altro cazzo che aveva conficcato nel ventre, non c’era lo spazio, sentì chiaramente che la paragonavano ad una vacca, solo una bestia simile sarebbe stata capace di farsi schiantare in culo e in figa simili oggetti . Sentiva dentro di lei l’altro feticcio diviso dal suo intestino solo da una sottile membrana di pelle . Era stanca, non sapeva se sarebbe riuscita a sopportare un’altra introduzione così grossa. Ma il suo piacere perverso da masochista viziosa ebbe il sopravvento; e poi quello era anche il volere del suo padrone M…..gli era entrato nel sangue, ormai si era impossessato della sua volontà. Lo fece, puntò il secondo vibratore sul suo buco scuro e iniziò a spingere…….centimetro dopo centimetro si fece strada nel suo retto lo sentiva avanzare, dilatare le pareti del suo budello comprimergli la figa già piena all’inverosimile per l’altro oggetto che portava infisso, non avrebbe voluto avere le gambe tanto le impicciavano, più di tanto non riusciva ad allargarsi ,la merda che aveva nelle sue viscere veniva compressa e spinta in avanti, era piena all’inverosimile sentiva la sua pancia che si gonfiava, aveva due spanne di cazzi posticci infilati nel culo e nella figa e continuava a riempirsi . Ora si sentiva sporca, cagna un animale da esibire , ma ne godeva, godeva di quella situazione in cui era finita. Lo spinse con un ultimo sforzo ….muggì come una vacca squassata dal cazzo di un toro …Era piena, piena , farcita all’inverosimile , piegata in ginocchio con la testa appoggiata sul pavimento e il suo culo proteso verso l’alto con i due feticci che ne sporgevano in maniera volgare …godette ancora, delle lacrime le rigarono il volto si vergognava per quanto stava facendo, a tratti uscivano barlumi del suo carattere di quello che era stato ma ormai era una schiava . Questa volta era proprio un oggetto, il suo io se ne era andato e si crogiolava ad essere paragonata ad una cosa . Il portinaio la guardava, avrebbero guadagnato con le puttane, il pubblico era eccitato e in visibilio ci sarebbe stata la fila per scaricare tutta quella voglia che lei aveva fatto venire agli spettatori con un simile spettacolo, appena si sarebbe sparsa la voce della masochista bianca avrebbero fatto il pieno, doveva sviluppare le foto che le aveva fatto, lanciarle su internet per la pubblicità del locale e farle così circolare . Rimase così a farsi ammirare come un animale da esposizione, i due vibratori le sporgevano uno dal culo e l’altro dalla fica, godeva della situazione, godeva stravolta per quella sua forma di masochismo esibizionistico che ormai raggiungeva l’apice.
Sentiva gli sguardi dei maschi vogliosi, se non ci fossero state le sbarre l’avrebbero sbranata devastando i suoi buchi . Lei aveva voglia, voglia di cazzo voleva il suo cazzo vero per amarlo e dimostrargli che cosa era capace di fare….quanto fosse la sua cagna, voleva lui ma lui non c’era, l’aveva lasciata in quel bordello, voleva che si abbruttisse di piacer, la voleva sottomessa e nello stesso tempo libera di provare tutto. Si riprese lentamente e con lentezza senza toccarsi stando in ginocchio spinse fuori dal suo corpo i due simulacri del piacere si sentì un risucchio mentre cadevano sul pavimento della gabbia. Rimase con i buchi aperti, poi come imbambolata si girò rimanendo seduta sul pavimento, le ronzava la testa, aveva il trucco disfatto, gocce di sudore scendevano lungo il suo corpo. “Prendili e pulisci leccali li hai sporcati devi lasciare i vibratori puliti” così le bisbiglio la cinese con rabbia… li prese uno ad uno ancora imbambolata, li succhiò con avidità, sporchi del suo piacere e di altro tanto li aveva avuti conficcati profondamente nel proprio corpo Allora nel silenzio più totale il presentatore con voce tonante rivolgendosi agli spettatori . Signori, signori un premio per una simile cagna chi ha ancora voglia e non ha i soldi per andare con le nostre puttane a offerta della casa può sborrarle addosso…la vostra sborra sarà il suo cibo. Fu un boato, presto si sarebbe sparsa la voce della troia bianca e dei numeri che faceva, ci sarebbe stato sempre più pubblico ……..Lei era al centro della gabbia, la cinese si introdusse nel suo interno da una porta laterale …lei neanche se ne accorse tanto era in trance, non capiva non riusciva a connettere, aveva voglia di dormire, aveva fame, sete, non ce la faceva più, senti solo il clic del moschettone al guinzaglio che portava al collo, poi un forte strattone …..” è ora di mangiare, il tuo pubblico ti vuole, lo spettacolo continua, sai bene di essere una cosa devi solo eseguire” non connetteva, lampi di luce delle macchine fotografiche, fotografavano una donna nuda, disfatta dal piacere e da questo quasi torturata per le sensazioni che si erano sovrapposte fino quasi a diventare insopportabili , non riusciva neanche a mettersi in piedi tanto era stanca . Allora con rabbia strattonandola brutalmente la spinse verso le inferiate, fu fatta rotolare verso quei volti anonimi che avevano la bava alla bocca nel vederla …già patte dei pantaloni sbottonati e cazzi in tiro pronti ad esplodere di piacere se li menavano con avidità, con rabbia, una simile donna l’avrebbero pagata a peso d’oro per riuscire a passare una notte con lei , mani si protendevano verso il suo corpo , dita adunche quasi artigli da uccello rapace per sbranarla per sentire la sua pelle, per soppesarla, per infilarsi nei suoi buchi. Ma la cinese fu glaciale ..guardare e non toccare, sborratele pure addosso lei ne godrà ma niente altro…non lo diceva lei ma lo diceva un inserviente di madame Fong e con quella vecchia non si scherzava….Rotolò dunque verso le barre e si distese davanti …Guardò quelle persone ormai con i cazzi fuori….se li stavano menando in maniera scimmiesca di li ad un attimo ci fu una pioggia di sperma, su di lei, sul suo corpo, sulle sue tette, in faccia, tra i capelli, ne fu piena , non riusciva a vedere, i suoi occhi erano impiastricciati , corse con le mani sul suo volto, raccogliendo quelle gocce lattiginose , le dita piene per poi portarsele alla bocca e mangiare…era il suo unico cibo, ingurgitò, lecco, rimase con la bocca aperta nel tentativo di prendersi in pieno una sborrata , aveva fame e la situazione le faceva esplodere la lussuria che era in lei , si crogiolava in quello sporco, nello sperma di così tanti estranei …..ricordava l’addestramento…”sono uno svuotatoio di cazzi fate di me quello che volete”, lo stava mettendo in pratica non avrebbe mai pensato di raggiungere una situazione simile …ma non se ne dispiaceva, sotto sotto ne era contenta era una schiava, schiava di M….oggetto del suo piacere……….godeva, orgasmi nel suo corpo si susseguivano. Lo spettacolo proseguì per giorni , ormai nell’ambiente dei locali notturni non si parlava d’altro che della schiava bianca, della cagna amante del masochismo più perverso. Viveva in una gabbia, prostrata, sporca di sperma con i buchi continuamente forzati dalle sue mani e da oggetti che il pubblico le tirava in un perenne stato di eccitazione. Dopo lo spettacolo se voleva poteva pulire il pavimento sporco di sperma con uno straccio bagnato, lo poteva fare ma lo poteva fare solo lei, nessuno eccetto la cinese o il portinaio poteva entrare nella gabbia in cui ne era costretta, completamente nuda bardata da schiava viveva tra quelle sbarre, era sempre eccitata, quando la sala si riempiva, quando vedeva le persone sedere ai tavoli, quegli sguardi che la soppesavano, le facce di disgusto delle puttane vere, quelle che si portavano i clienti in camera e non vivevano di sborra o ne rimanevano per giorni impiastricciate, non erano puzzolenti come lei, lei era l’animale l’essere che si crogiolava nello sporco e ne provava piacere, era la femmina che eccitava perennemente gli uomini che la guardavano per quello che faceva e si faceva li, perennemente in pubblico, li affascinava ma ne avevano paura che cosa sarebbe stata capace di fare su un letto in una camera . Gli inservienti la guardavano perplessi, non capivano quella situazione. Era li a terra confusa dopo uno spettacolo, ormai la sala si era svuotata , stava chiudendo gli occhi pensando a lui, dove fosse, quando sarebbe arrivato o questa era la sua condanna a vita continuare a stare in una gabbia per il piacere dei viziosi .Le avevano messo una coperta sul corpo , era ancora sporca ,ma in quel momento non le interessava, era esausta, aveva voglia di dormire. Senti un rumore, apri gli occhi stando distesa per trovarsi a tu per tu con una scarpa nera da uomo, si senti dire in quel preciso momento “ cosa diresti di andartene da qui, c’è una stanza al Mandarin l’albergo dove ci fermiamo di solito che ci aspetta, poi potremo andare a NewYork per un pò di spese, gli affari vanno bene e ci possiamo prendere una lunga vacanza, Key West Florida dove potrai mostrare tutta la tua vena esibizionistica e ci sono le spiagge del Guatemala”. Era lui, l’oggetto del suo desiderio, il suo padrone, fece per alzarsi ma prima con devozione le baciò la scarpa, tirò fuori la lingua come le avevano insegnato e avidamente la leccò, l’odore del cuoio, il sapore, la sua mano corse sul suo ventre e si titillò leggermente, tremava non sapeva se di piacere o di felicità ……. Le offrì la mano e la mise in piedi..era sporca, si vergognava di mostrasi così ma era lei era come l’aveva voluta ridurre era felice, di una felicità unica. Gli buttò le braccia al collo per un bacio appassionato, non aveva niente a che fare con la lussuria, era semplicemente un bacio di lingua da innamorati. Le mise un impermeabile sulle spalle e presa al braccio la fece uscire dalla gabbia, lei non sapeva ancora capacitarsi , le sembrava tutto un sogno …si materializzò accanto a loro il portinaio che lei ben conosceva, il locale ormai era chiuso, li fece uscire da una porta laterale , sul marciapiede un ex avventore la riconobbe e fece per avvicinarsi, ma bastò un occhiata del buttafuori per fargli cambiare strada …non erano più nel locale, tutto era finito. Prima di salire in auto il portinaio le diede un pacchetto…all’interno un magnifico anello con i complimenti di madame Fong..c’era anche un cd per lui con registrata tutta la sua permanenza nel bordello. Saliti in auto lei si sedette al suo fianco e automaticamente allargò le gambe per mostrarsi. No non serve le rispose lui so che sei mia fin quando lo vorrai….Lei gli appoggio la testa sulla spalla e si addormento……
Qui finiscono i quattro capitoli sulla gabbia , grazie a una lettrice che mi ha dato lo spunto e che ho immaginato in quella gabbia, prossimamente ci si sposta in America, ritorna Susy nuovi personaggi Don Josè Maria Dolores, Maria Assunta, Mama Dolores, i riti della Santeria, e il fascino dei sacrifici Maya con il dio Serpente. Ringrazio chi mi ha letto…SOGNATORE 2 perciò il racconto continua……