Finalmente arrivarono, l’aereo lentamente accostò al terminal e tutti scesero, l’attesa delle valige, la dogana, le solite pratiche burocratiche. Giunsero all’uscita e lo videro, le stava spettando, alzò la mano per farsi riconoscere tra le persone oltre le transenne. Era lui le sorrideva….con quel suo volto incorniciato dalla barba che portava i primi segni del suo autunno, era felice, erano felici , si baciarono appassionatamente come due innamorati. Susy in disparte li guardava per poi con un colpo di tosse far presente che c’era anche lei .
“Allora vogliamo andare ….” partirono su due auto, in una Susy e nell’altra loro due, lei gli appoggiò la testa alla spalla , poi all’orecchio un bisbiglio…
”Ti ho sognato, eri tu, il mio uomo il mio cazzo ti voglio come entriamo in camera, sono la tua cagna non farmi aspettare”
Sorrise. Presero due stanze comunicanti al Camino Real, si sarebbero fermati li un paio di giorni, un tour a Antigua Guatemala e alla fattoria di Don Josè per visitare il suo allevamento di cavalli . Susy era venuta esclusivamente per quello, lo sapeva anche il proprietario uno spagnolo calliente che amava le belle donne. Poi molto probabilmente Susy sarebbe ripartita per l’Europa, e loro due sarebbero andati a Tikal, in un albergo sul lago a godersi una settimana di calma e pace.
Quando arrivarono in albergo attirarono subito l’attenzione dei presenti, due splendide donne e una era letteralmente appiccicata a M…., lo toccava, gli parlava, voleva dirgli tutto in quei pochi attimi , assorbirlo, avere tutta per lei la sua attenzione. Furono finalmente in camera da soli, solo lui e Lei, chiusa la porta si guardarono negli occhi…… si allontanò leggermente, aprì la giacca con estrema lentezza, se la tolse, i suoi seni svettarono superbi compressi dal bustino di raso bianco che portava, i suoi capezzoli eccitati e inanellati spiccavano in tutta la loro bellezza perversa e anche il suo collo ornato del collarino da gatta che ormai faceva parte del suo abbigliamento. Sempre guardandolo fisso si tolse i pantaloni e il miniscolo paio di slip…rimase così praticamente nuda vestita di solo bustino…si avvicinò a lui ancheggiando sui formidabili tacchi che aveva ai piedi, le sue gambe erano perfette e la sua figura era da bambola. Le loro bocche si sfiorarono per iniziare quel gioco di labbra che era vecchio come il mondo……le lingue si cercarono per avvinghiarsi quasi ad essere animate da una forza misteriosa, le mani corsero sui rispettivi corpi come le mani di un ceco per ricordare ciò che avevano sfiorato un tempo …le sue unghie strapparono la camicia che portava con una rabbia innaturale….volevano raggiungere la sua carne , graffiarla, marchiarla per farlo sentire di sua proprietà.
“ Sono qua ho lasciato tutto , mi hai fatto torturare , possedere, ho fatto cose contro natura per il tuo piacere, mi sono ridotta a buco per te. Sono la tua cagna, sono pronta a tutto ciò che mi dirai di fare, ora prendimi”
Così dicendo lo spogliava , aveva voglia di lui, una voglia perversa . Lo voleva dentro di lei ,lo voleva sentire quando si gonfiava ed esplodeva in fiotti di piacere nel suo ventre . I suoi seni saettavano superbi in avanti spinti dal corpetto con le coppe solo accennate, si strofinavano sul suo petto. Baciandolo appassionatamente scese lentamente con la bocca, la sua lingua saettò sui suoi capezzoli, succhiandoli a tratti, usando anche i denti, continuò sul suo stomaco, giù mentre le sue mani gli sbottonavano i pantaloni. Una baccante affamata di cazzo, fu acquattata ai suoi piedi. Lui le vedeva la schiena stretta dal busto che le faceva risaltare i fianchi….la sua bocca tirando fuori la lingua in maniera inverosimile gli leccò il cazzo con tutta la voglia che aveva in corpo, dilatata la bocca al massimo gli ingurgitò un testicolo per succhiarlo lievemente, poi passò all’altro….M…era come immobilizzato, assaporava quel momento e quelle sensazioni, sentiva il piacere crescere in lui, lampi nel suo cervello sentiva le sue gambe molli……
Succhiò il suo cazzo…..lentamente…..poi a fondo , se lo fece scendere fino in gola……..giù, rischiando di soffocarsi, vincendo i conati di vomito, lo voleva possedere con la bocca…..Era ormai un esperta, lo addentò senza stringere facendogli sentire un brivido che ormai lo portava al parossismo . Lui non ne poteva più, con un grido la sollevò di scatto, e la spinse verso il letto…lei incespicò, cadde a quattro zampe sulla moquette del pavimento della camera…la prese da dietro come un uomo, entrò in lei , era un lago sentiva pulsare il suo cazzo tra le pareti del suo ventre, godettero assieme nello stesso momento con un urlo animalesco quasi di liberazione. Lei continuò a massaggiarlo con le sue mucose interne della vagina, aveva un sorriso perverso, lampi di piacere si irradiavano dal suo ventre e le raggiungevano la testa, piacere, lussuria, mare in tempesta…..assaporava tremava……lo voleva ancora duro per lei….e ci riuscì, gli diede nuova vita e lui questa volta si immerse nella sua rosetta scura che lo fagocitò come una bocca, una bestia famelica……si immerse nel suo budello stretto forzandolo , schiacciando tutta la merda che aveva dentro , si fece strada come un palo, furia, rabbia, voglia arretrata, possesso, tutto in quell’atto, la stantuffava, lentamente poi con forza in maniera sempre più veloce, la rosetta si avvinghiava alla carne che usciva quasi volerla trattenere, rigagnoli di sperma e altro colavano. Nella foga lei sentì le sue parole dette con rabbia e lussuria,
“ Sei stretta, stretta, ti devo allargare, quando saremo a casa girerai per il castello nuda con un fallo artificiale nel culo, amo vederti aperta devo entrare nel tuo culo con la stessa facilità con cui ti entro davanti, ti trasformerai in un buco”
Rapida fu la sua risposta “Come nella toilette dell’aereo in volo da Bangkok a Hong Kong? Si, fallo, fallo, il tuo piacere è anche il mio sono la tua cagna”
Colava piacere dal suo ventre….senti le vene pulsare poi un altro orgasmo furibondo, schiacciata sul pavimento, miagolò, muggì, gridò, scosse la testa , i suoi capelli neri volarono….. rimase senza fiato, rimasero senza fiato. Furono immobili per diversi minuti, quasi a riprendere fiato, il suo cazzo lentamente le uscì dalla rosetta scura, un rigagnolo di sperma lo accompagnava…..Si riebbero per buttarsi sul letto e continuare con foga, questa volta fu lei a farlo impazzire, fecero un 69 folle, la sua figa grondante piacere sulla sua faccia, mentre lei impugnò il suo cazzo che le aveva trapanato il culo e iniziò a succhiarlo di nuovo, lo segava , si sedette letteralmente sul suo viso facendogli defluire tutto lo sperma che debordava dai suoi buchi.
“ Vuoi sapere come mi sono impalata per te? Si, nella gabbia di vetro davanti a tutti, mi sono impalata su un cazzo finto, un amante perfetto, tutti mi guardavano, ero una cagna in calore e godevo, vedessero pure che mi schiantavo un cazzo finto nel culo, lo facevo per te porco, tu lo avevi chiesto, adesso te lo dico padrone……. Mi sentivo un buco, sono il tuo buco personale, mi hanno palpato la figa, mi anno messo le dita dentro, mi hanno sborrato addosso sulla tuta di latex che ho in valigia, porta ancora le macchie bianche, così che tu veda la tua puttana personale cosa ha fatto, e lo ha fatto perche tu lo hai ordinato”. Dicendo questo lo segava con rabbia strofinando il culo sporco di piacere sul suo volto, sentiva la sua lingua che lo lappava , i suoi peli della barba che le accarezzavano il culo, erano sporchi e ne godevano, si girò di scatto, girò le gambe per piantarsi il cazzo in figa, si distese su di lui e iniziò a leccargli dalla faccia il suo piacere che era defluito dai suoi buchi, godeva, era un’altra persona, si letteralmente impalava, muoveva i fianchi con rabbia quasi volergli strappare il cazzo , la sua bocca continuò a lapparlo, a pulirlo, voleva il suo sperma, lo voleva tutto per lei, inghiottirlo, era vissuta di sperma, ma non era il suo, la prese una rabbia perversa quasi pianse ….
”Perché non c’eri tu, oltre le sbarre in quella gabbia dove ho passato giorni perché altri mi hanno lavato con il loro piacere, io voglio il tuo piacere, tu mi appartieni….non ti devono avere altre donne…….”
Le parti schiava padrone si stavano invertendo , lei era innamorata, e a una donna se innamorata si appartiene……sentendo quelle grida, quei rantoli Susy era entrata nella loro stanza dalla porta comunicante, e li guardava, guardava due corpi che si amavano con rabbia, lentamente senza farsi sentire, si piazzò su una poltrona e si mise a osservarli in silenzio, apprezzava , li invidiava, lui, M……era stato con lei, conosceva il suo corpo in tutti i suoi particolari ma non si sarebbe mai aspettata dialoghi simili ne lei si era mai annullata per lui in quella maniera, non avrebbe mai potuto accettare di farsi letteralmente torturare di piacere per lui e farsi fare altro come aveva accettato lei. I due capiva che si amavano ed ebbe un moto di invidia ma non ne poteva fare niente…….si avvicinò a loro, erano letteralmente sfatti, iniziò a leccare lei la sua lingua corse sulla sua schiena, lungo la colonna vertebrale , lentamente discese, si fermò per un momento tra il solco delle sue natiche per poi cercare il buchetto scuro, la voleva leccare li , sentire lo sperma di lui lo voleva ricordare…lei si riebbe, apprezzò quello che faceva, i suoi occhi verdi socchiusi ebbero un lampo, poi bisbigliando….leccagli il cazzo mentre io lo bacio… e lo baciò con lentezza mentre la sua amica del cuore lo succhiava, due femmine, una infoiata e l’altra piena di voglia fu preso tra due fuochi e lo fecero godere ancora e ancora, ma Susy , la folle Susy non riuscì a farsi di nuovo quell’uomo , lo succhio, ma quando fece cenno alla sua amica di voler scopare anche lei ricevette un diniego…
” M…..è mio….e sono una donna gelosa…..”
la bionda Walchiria si mise a ridere e scosse la testa….
” Sei proprio una calda donna del sud”
Allora con lentezza prese la mano di lei e se la portò sul suo ventre, …
” ho succhiato il, cazzo del tuo uomo perché tu me lo hai chiesto, e ora tu mi sditalini , dammi piacere………”
Lei lo fece, M…le guardava affascinato…… Ormai era tardi , avrebbero cenato in albergo, poi sarebbero andati in un locale per turisti che era li vicino , tutto sommato erano stanchi, le due donne lo erano anche per il viaggio e lui per quello che le avevano fatto. Si mise un vestito corto che metteva in risalto la sua figura, era un tubino nero che le stava a pennello e la gonna a mezza coscia le modellava i fianchi, una poquette per borsa, un trucco sapiente le metteva in risalto gli occhi verdi. Un bagno ristoratore l’aveva ritemprata , il rossetto rosso le incorniciava le labbra , era femmina da capo a piedi e sprizzava sessualità in ogni suo movimento con quell’incedere da pantera che si ritrovava, portava come scarpe un paio di polacchine dal tacco molto alto . Susy dal canto suo non era da meno, aveva deciso che anche lei si sarebbe fatta guardare, se lei vestiva in scuro la Walchiria aveva giocato tutto sul bianco e grazie a un sapiente accostamento : fuseaux e mini vestito che le lasciava la spalla scoperta come suo uso anche lei era da gustare con gli occhi…..M…era invidiato dai presenti , si presentò a cena con due splendide puledre di razza , la sala fu per loro e anche l’invidia delle donne presenti. Se Susy si vedeva chiaramente che non portava reggiseno con i capezzoli evidenziati sotto il vestito chiaro, lei ebbe un attimo di disappunto, non voleva essere da meno, il suo gusto per l’esibizionismo si fece strada nella sua testa….. sedendosi il suo vestito corto risalì di molto e allargando lentamente le gambe mostrò a M….che non portava intimo, si vedevano chiaramente spiccare i due cerchietti in oro che le ornavano le ninfe………
” Peccato ti debba mettere un tovagliolo per salvarti dalle macchie, sei splendida e vai guardata”
Si guardarono poi lei mise il tovagliolo sul tavolo e accavallò le gambe, lo fece lentamente in modo che tutti vedessero, aveva un sorriso strano, pensò quando in autobus era corsa da lui e aveva abbandonato tutto, quasi completamente nuda, gli uomini presenti la guardavano, la scambiavano per una puttana ma a lei non interessava andava da lui e nuda così sapeva che lo avrebbe eccitato. Ora si trovava quasi nella stessa situazione lui lo aveva chiesto e lei lo aveva fatto, per il suo piacere, per il loro piacere………..CONTINUA