E Sara a quel punto ormai non ce la faceva più, le pareti del corridoio erano diventate quasi liquide il minivestito che portava era sul pavimento mostrava spudoratamente la figa e il resto del corpo, lui aveva fatto uscire il suo ragazzo e lo studente, erano rimasti in tre : lei, la puttana e lui , l’aiutarono ad alzarsi come inebetita, in bocca ha il sapore del piacere del suo uomo mescolato …non sa neanche a quale altro ma non le interessa a stento si tiene in piedi. Il caldo del maschio, le vampate di piacere. Nonostante tutto si piaceva e si, anche eccitava nel vedersi riflessa nello specchio del corridoio della casa di lui. Lui quell’uomo dalla barba bianca ora la voleva i, il cazzo se lo sentiva turgido e questa volta si avvicinò lui a lei che come in trance lo baciò con passione. La puttana nel frattempo la incoraggiava.. e le diceva brava. Parole che la facevano sentire orgogliosa, stava facendo cose che mai si sarebbe aspettata , ora voleva il suo cazzo o qualunque altro cazzo. Nello scannatoio di via Cividale aveva visto una scena torrida, sei maschi attorno a una donna e in quel momento, lo sapeva che sei maschi non le sarebbero bastati per fermare la sua voglia, voleva il suo seme , esserne letteralmente lavata e chiavata fino a svenire. Ma i due ora si volevano divertire con lei e la portano in camera sul letto che lei ben conosceva, sapeva che quelle due persone la avrebbero fatta fremere di piacere, ormai, si sentiva uscire il piacere dalla figa, e intuiva che lui si sarebbe divertito anche con il suo culo.
Sara si sente come una vacca pronta all’accoppiamento, la cosa le fa schifo e nello stesso tempo la eccita,…quei passi fino alla camera, completamente nuda vestita di sole scarpe, mette in mostra il suo corpo, si sente cagna, splendida…. e senza volere quasi ancheggia come se volesse fare un muto invito al cazzo di lui e alla lingua dell’altra donna. Sa che la puttana interverrà, l’aveva vista baciare sua madre e sapeva che anche le donne interessavano a quella femmina…. e in un attimo , la donna, la sua accompagnatrice padrona la bacia furiosamente mentre lui si gode la scena, quella mani corrono sul suo corpo, freme , l’eccitazione sale, ma tutto questo non le basta e sente uscire dalla sua bocca…
” Padrone dammi di cazzo sono la tua bestia ti prego padrone…”
Diceva quelle parole mentre era abbracciata all’altra donna e per quanto potesse contracambiava quei colpi di lingua di lei che le facevano girare la testa. La sua figa voleva cazzi, ma lui aveva tutte altre idee su quello che le avrebbe fatto; si voleva divertire a modo suo e Sara…. ne avrebbe fatto le spese. Quelle parole lo colpirono, l’alcool, quelle pastiglie e il piacere che aveva avuto dallo studente e dal suo ragazzo l’avevano come trasformata e…la voglia c’era; ed era rimasta. Fu in camera. La lingua dell’altra donna le dava brividi mentre le scorreva sul collo….fremeva ma a quel punto la voce di lui la fece come rinsavire, erano parole che non capiva o…. ne capiva perfettamente il loro significato.
“ Preparamela la voglio inculare”
Quelle parole le aveva capite, ma la preparazione…….
Era un letto alto da una piazza e mezza con la testata in ottone e capì ….fu legata a quelle sbarre. Dei foular finirono al posto delle cinghie di cuoio e le sue braccia si tesero, mentre le veniva tolto il cuscino da sotto la testa per essere posizionato esattamente sotto il suo ventre, poi fu la volta delle gambe che furono fissate agli altri angoli di quel letto. Ora Sara era aperta, offerta con quel cuscino sotto il ventre che le metteva in risalto il mandolino che aveva, Lui intanto se la gustava, lei completamente nuda con il corpo teso in quella posizione. E venne un altro ordine….
” Lubrificala” L’altra femmina si posizionò dietro a lei e dopo averle forzate le natiche. Allargate per avere bene in vista la sua rosetta scura, incurante di tutto iniziò a leccarla li. Una schiava che preparava la nuova cagna del padrone. Quella lingua per Sara fu un effetto sconvolgente per la voglia che aveva, prima la leccò a fondo e poi iniziò a dardeggiarla cercando quasi di forzarle il culo con lei. Brividi di piacere, senza poi dire delle mani della donna le cui dita andavano e uscivano dalla sua figa quasi come un cazzo. Sborra, piacere, saliva, tutto si confondeva mentre lei precipitava nuovamente in una specie di nirvana dato da quelle sensazioni che l’altra donna le provocava…Quando poi si trovò al culmine, neanche si accorse, quando lui si piazzò dietro a lei, non sentì più la lingua dell’altra giocare con la sua rosetta scura ma le si avvicinò all’ orecchio…..
” Non preoccuparti, ti ho lubrificata, rilassati lascialo entrare poi godrai……”
Un bisbiglio, paura, eccitazione, il cazzo di lui lo sentì poggiarsi a lei e…lentamente forzarla, lo stava facendo piano, non gli interessava incularla e basta ma si voleva anche gustare il corpo di lei offerto in quella posizione che la faceva sembrare quasi in croce. Lo fece, le sue mani si poggiarono alle sue natiche e le allargarono così che il suo cazzo avesse più spazio. Sara lo sentì entrare, farsi strada nel suo budello, si sentì aprire lentamente sempre di più. Un mugolio sommesso dalla sua bocca, dolore, umiliazione, nonostante la saliva dell’altra schiava che l’aveva lubrificata quel cazzo era grosso e lei non era abituata. Dalla sua bocca le fuggì un “ Noo , non ce la faccio” ma quelle parole quasi galvanizzarono i due suoi padroni , perché in quel momento anche la puttana si divertiva sul suo corpo avendole posto una mano sotto il suo seno per stuzzicarle i capezzoli . Mugolò ancora, chiuse la bocca sentì che si mordeva le labbra e il sapore del sangue fu nella sua bocca, resisteva, mentre quel cazzo si faceva strada in lei aprendola lentamente. Lui si stava prendendo tutto il tempo che voleva, si stava gustando il suo budello stretto non ancora abituato a quelle introduzioni. Alla fine sentì poggiarsi le sue palle a lei, tra il culo e la figa . Lo aveva dentro tutto e lui lo stava facendo lentamente, rinculò leggermente per poi rientrare, si sentiva allargare e poi, uscì quasi del tutto per…..darle un affondo formidabile. Il suo grido, strinse i pugni attorno alle sbarre del letto dov’era legata per i polsi, non si poteva opporre la stava letteralmente sbattendo e…per la situazione per il dolore e quella forma di piacere contorto nell’essere usata come un oggetto le provocò l’orgasmo , piacere, un piacere abbietto per quella forma di sottomissione, il suo grido di dolore si trasformò in un grido di piacere…quel “ godo, godo padrone” quasi lo galvanizzò e iniziò a letteralmente sbatterla senza alcuna pietà. Il suo cazzo entrava e usciva aprendola sempre di più, il piacere di lui la stava lubrificando e poi fu l’attimo, il suo cazzo iniziò a vibrare e la sborra calda invase il suo intestino andandosi a mischiare con la sua merda. Lei spinse il culo all’indietro per quanto potesse, era partita. La pistonò a lungo fino a quando il suo cazzo perse di consistenza e lentamente uscì da lei lasciando le sue mucose semiaperte; quel cazzo era più grande del solito e preso dalla voglia lui l’aveva sbattuta di brutto, dolore e piacere, piacere e dolore, ad un certo punto si accorse quasi di non connettere più e tutto iniziò a girare…Si faceva schifo, lo sapeva ma tutto questo ora le piaceva. Aveva dato piacere al suo padrone, anzi lui se lo era preso trattandola come un oggetto, e lei essere ridotta solo a un buco per lui. Il piacere si dilatò in lei come una melma , scosse elettriche continuarono a pervaderla e si lasciò andare in quella specie di nirvana dato da tutte quelle sensazioni. Sonno, voglia, incubi in cui vedeva solo cazzi e fighe di donna aperte pronte a prenderli e lei con la sua lingua che giocava con tutta quella carne e in quella visione c’era anche sua madre ridotta anche lei a una puttana che si da senza problemi mentre succhia i cazzi che la prenderanno……. le sembrò di sprofondare in un olio denso che entra in lei in tutti i suoi buchi, cercò di aprire la bocca ma non ne uscirono suoni e si vede nuda tra la gente; lei diversa con due tette monumentali quasi mammelle da vacca piene di latte….paura, terrore….vergogna, tutti la guardavano… e svenne..era troppo per lei.
Rimase così ansimante. I due che le avevano dato quel piacere, il vecchio e l’altra schiava si alzarono dal letto. Lui la guardò per un momento, guardò quel corpo giovane e scattante che aveva fatto fremere mentre era ancora legata e rivolgendosi all’altra donna….
”Sara mi deve pulire la macchina e poi questa sera a quanto mi hai detto la dobbiamo dare in premio a gli studenti, telefona a sua madre e dille di venire qua, la deve rimettere in sesto, niente come lei per farla rinvenire e poi alla mia Vaiolet piace vedere ridotte le donne in questi stati, devo vedere se è rimasta la femmina dei vecchi tempi”
in via Cividale prometteva bene e non sembrava essere cambiata. La puttana gli sorrise , quasi pregustandosi la scena che di li a poco sarebbe successa.
CONTINUA