No, non ci potevo credere , stava parlando di mia madre e la stava prendendo a pesci in faccia e mia madre non fiatava, anzi stava li immobile senza reagire, sapevo che faceva tutto questo per me per non farmi passare tutto quello che lei aveva passato, ma lei non sapeva che era ormai troppo tardi. Ormai ci fu l’ordine che tutti ci aspettavamo
“ Vaiolet ora esci e vai a divertirti con la nostra amica. L’impermeabile qui e va a prendere nel bagagliaio quello che ben tu sai , mettilo sei una 7/24 avanti esci”
Lasciò l’impermeabile sul sedile e con mia grande sorpresa mi accorsi che sotto non portava niente altro se non un paio di calze nere autoreggenti. L’avevo già vista nuda e l’avevo fatta anche godere…era una bella donna e si era preparata così era una viziosa perfetta e io ero solo la scusa …L’auto una volta fatta la “ consegna” proseguì per la sua strada; ero letteralmente esterrefatta , non mi capacitavo di una cosa simile. Vaiolet come la chiamava lui era mia madre e in quel momento ritornava ad essere la ninfomane assatanata , assetata di cazzi che lui aveva creato in gioventù. Ci fu un momento di silenzio, ora eravamo da soli e il vecchio….” Vedi Sara questa sera al posto di Vaiolet ci dovevi essere tu, doveva esserci la tua inaugurazione pubblica per la tua figa visto che hai il buco del culo ancora stretto . lei si è offerta di sostituirti, non so se per vizio o se per amore materno. Lei non vuole che tu diventi come lei, come quando era da giovane; anche se da quanto ho potuto vedere sei sulla buona strada.” Queste ultime parole le disse ridendo e poi continuò, era allegro, aveva voglia di parlare, in quel momento aveva in pugno sia madre che foglia e si voleva divertire…..
” Al ristorante incontreremo la coppia di Milano che tu ben conosci e che hai visto all’opera, quando rientreremo andremo a recuperare tua madre, ora ci aspettano per un ottima cena in un ottimo ristorante con un piccolo intermezzo vedrai, ti andrai a gustare quello che fa una schiava quando riceve un ordine dal suo padrone, vedrai come ci si deve comportare.”
La nostra auto intanto stava facendo il curvone attorno alla rotonda che segnava la fine di Viale Adenhauer poi si infilò in una strada più piccola, andammo a costeggiare i campi di calcetto e il bocciodromo con la sua struttura ad onda e giunta in piazza girò a destra per andarsi a posteggiare davanti ad una banca . La coppia che ci aspettava intanto era già arrivata, la vedemmo per un momento illuminata dai nostri fari. Erano loro, marito e moglie , lei l’avevo vista all’opera nel casale vicino a Cividale e avevo visto suo marito osservarla mentre si faceva sbattere in tutti i buchi da quegli estranei. Mi sentì in imbarazzo per il mio vestito che letteralmente mi fasciava e metteva in risalto la mia figura , mettendo in mostra le mie gambe abbronzate e i miei seni grazie a una generosa scollatura che sembrava dicesse…” guardate qua” Lei invece quella donna era vestita di tutto punto, lasciava scoperto ben poco. Un abito che lo si poteva definire lungo , fatti di stoffa leggera, sotto portava un tubino, si vedevano solo le gambe ma solo un osservatore attento se le sarebbe potute gustare . Così ci furono i classici convenevoli e una frase di lui al marito…
” Vedo che tua moglie si è ripresa e la trovo in ottima forma, la tua signora è una splendida donna lo devo riconoscere….è sempre appassionata di giochi particolari?”
Parole dette senza particolare enfasi, complimenti…che in quel momento lasciarono Sara a bocca aperta, lei sapeva che cosa aveva fatto quella donna . E il marito non fu da meno con la risposta che diede indicando la moglie…” E’ molto obbediente ed è pronta a cercare il piacere in ogni dove e poi è eccitata per il dopo cena che tu sicuramente sarà degno di te” Sara lo aspeva, sua madre intanto si stava preparando per il dopo cena e lei che cosa avrebbe fatto, ovvero che cosa le avrebbe fatto fare? Si sentiva in imbarazzo per quello che indossava, i loro “ ospiti” non potevano immaginarsi che cosa stava indossando, quella cintura metallica che le bloccava la figa e le comprimeva il culo con quella specie di cazzo finto a cui si era quasi abituata, doveva muoversi con circospezione, e li era già come impalata…L’uomo fece i complimenti a Sara per come era vestita e lui il vecchio la obbligò a mostrarsi in quella specie di slargo davanti alla banca dove avevano posteggiato le auto.
Una cosa del genere, un ordine così non me l’aspettavo, lui dopo aver sentito che il mio vestito era apprezzato…” Sara mostra ai signori il tuo intimo credo non abbiano mai visto un capo simile” sentendo quelle parole mi vergognai come una ladra, si trattava di mostrare la mia cintura di castità. Ebbi un attimo di esitazione e lui si accorse, sapevo che non gli piaceva quando tergiversavo e quella sua voce rauca…” Non fare la santerellina, l’altro giorno da quello che mi hanno detto eri accucciata in un vicolo tra Piazzale San Cristoforo e la sede Universitaria, Palazzo Antonini e succhiavi cazzi come un indemoniata, era pieno giorno, , non capisco perché tu debba fare la donna morigerata….Su, alza quella gonna ci vuole poco tanto è corta , hai incuriosito anche la signora qui presente” Colpiva duro, mi faceva sentire niente e tra le righe mi dava della troia, ninfomane….. Così a quel punto tra due auto alzai la gonna e mi mostrai. Videro così quel metallo luccicante che mi fasciava la figa a mo di slip. E lui continuando….”Su, girati e mostra come ti sta sul culo e racconta hai signori la sorpresa che hai….piegati e spicciati” Mi girai , sentivo i loro sguardi indagatori, e la donna addirittura volle sincerarsi che fosse metallo battendovi sopra leggermente con le nocche per sentire la durezza, continuai così imbarazzata…” C’è un fallo finto incastrato in questa cintura , un fallo che mi entra nel culo, me lo stanno allargando così che possa prendere cazzi senza problemi, dicono che devo avere una corolla cedevole” Ecco, lo avevo detto mi sentivo come libera per quelle frasi che in altre situazioni. Eppure quella parole che avevo detto mi stavano provocando un certo non so che , stavo dicendo ad estranei che avevo il culo pieno e che me lo stavano allargando così che chiunque mi avrebbe potuto sfondare senza fatica. Era vero, lui mi voleva elastica per essere inculata lo sapevo, anche se mia madre non voleva che io facessi la troia e in quel momento si stava come sacrificando per me . ma questi pensieri, durarono poco e una volta attraversata la strada entrammo in quel locale , un posto tranquillo con mobili vecchi tipo quelli d’osteria ; un bancone in rovere e tavoli che avevano visto tempi migliori…diversi quadri alle pareti, seppi poi che il gestore faceva il pittore a tempo perso.. Così per me e per la donna che era con noi iniziò una specie di calvario, ma andiamo con ordine. Mia madre l’avevo lasciata nel vialone con la puttana che conoscevo bene . la donna che mi aveva fatto da “ guardia del corpo” nel vicolo dove avevo bevuto la sborra degli studenti. Avevano parlato di una coperta in una radura dietro il cimitero; lo sapevo per quale motivo su quella coperta l’avrebbero chiavata e inculata usando anche la sua bocca. Considerando poi che al nostro arrivo c’era un capannello di maschi con l’altra donna, non le avrebbero dato pace fino a quando saremmo ritornati a prenderla. Non mi capacitavo, mia madre che si faceva prendere , li nuda su una coperta che si faceva prendere chiedendo prima i soldi per la prestazione. L’avevo vista nuda se non per le autoreggenti, immaginai che infilasse il denaro all’interno del boro dove finivano come fanno le ballerine di lap dance. E mentre ci trovavamo tra il primo e il secondo, mentre lo aspettavamo perché si trattava di carne ai ferri che andava cucinata subito prima di metterla in piatto lui esordì con una domanda “ Allora Sara, sai che cosa è una schiava? Su dimmi cosa pensi.” E la mia risposta fu laconica impegnata com’ero nella ricerca di tenere le gambe coperte il minivestito quasi mi metteva in mostra. E così “ Una persona che esegue gli ordini senza fiatare perché il padrone o la padrona può fare quello che vuole con il suo corpo” Lui mi sorrise, sembrava contento e continuò tranquillo e mentre continuava notai l’altra donna come immobilizzarsi sembrava quasi stesse ad aspettare qualche cosa. Ma lui continuò con un discorso quasi accademico…” Gli schiavi se non eseguono vengono battuti, la signora qui presente e tua madre hanno già provato il frustino, tu invece sotto questo aspetto sei una neofita, non lo conosci; ma ora ti mostro che cos’è un ordine e la sua pronta esecuzione. La signora seduta con noi è una ninfomane masochista , le piace essere comandata e…come hai potuto vedere le piace prendere cazzi, sia in figa che in culo per non dire che vivrebbe esclusivamente di piacere maschile , è una viziosa ma deve avere la scusa di essere obbligata… Un silenzio scese su quel tavolo , nessuno dei presenti in quel locale aveva sentito le sue parole. Non capivo ancora che cosa volesse dire , orini, obbedienza e poi aspettando un attimo per rendere la sua scena più coreografica e darci un po’ di phatos….
” Adesso la nostra cara amica uscirà di qua, si andrà a far scopare dalla prima persona che incrocerà fuori dal locale, è una bella donna , difficilmente un maschio gli dirà di mo “ poi quasi sopra pensiero, “ Devi portarci il prezzo della tua marchetta , almeno cinquanta euro, anche se sei una schiava vai pagata, mi sembra giusto.” Questa volta la frase la disse rivolgendosi al marito di lei , mi sembrava una cosa inconcepibile, dire su due piedi a una donna di uscire e andare a farsi sbattere, portando indietro il denaro come una puttana lo fa al suo magnaccia. Era vero, la tipa non era “ una santa” l’avevo vista all’opera e l’enfasi con cui si gustava i maschi era stata da manuale . Dico cazzi perché in quel lunghissimo pomeriggio di cazzi maschili nei suoi buchi ne erano passati diversi: e lei aveva dimostrato di apprezzare la cosa.
E lui continuò imperterrito. Lei è solo un oggetto, non ha voce in capitolo, ora la nostra amica si alza e esce.” La donna scosse la testa in segno positivo, suo marito, suo marito stava zitto, neanche lui fiatava, si alzò in piedi guardando lui che per un momento le sorrise, poi prese una borsa e uscì. Sara rimase a bocca aperta, quella donna eseguiva un ordine di lui senza fiatare. Si alzava e usciva , non aveva fatto una piega e suo marito lo stesso.
Lui quel vecchio si rivolse a Sara “ Se vuoi andare a vedere come lavora una schiava non ti trattengo, puoi seguirla , tanto con quello che hai addosso , mi correggo che hai infilato sei completamente corazzata”
“ Era una proposta allettante non potevo rifiutare quell’ordine dato così mentre si mangiava mi aveva eccitato…dire a una di andare a farsi scopare non è cosa da sentire tutti i giorni. Mi alzai di scatto e feci per uscire, lui mi trattenne la mano…..”
“ Di a Daniela di spicciarsi se non ha ancora trovato qui si sta raffreddando tutto”
Così mi avviai verso l’uscita …..Il cameriere del locale mi guardò perplesso, ma molto probabilmente lui era conosciuto e non proferì parola. Così fui fuori, la porta dava direttamente sulla strada , mi ci volle un momento per abituarmi al buio della notte ; distinsi le nostre auto ferme sullo slargo davanti alla banca dove io avevo mostrato la mia figa “ blindata” dalla cintura di castità, li non vidi nessuno, ma davanti a una specie di ringhiera dalla parte destra che delimitava un negozio di giornali distinsi delle ombre erano come minimo due persone . Doveva essere li , così preso coraggio e mi avvicinai quelle ombre attraversando la strada . E non mi sbagliavo era li anche lei che nel buio non avevo notato