Un auto ferma, era quella del loro padrone…… Poi fu tutto un susseguirsi a lei tremavano le gambe. L’altra troia che l’accompagnava se ne accorse e la rincuorò. Non preoccuparti, pattuisci il prezzo mettigli il profilattico, poi per il resto è sempre la stessa cosa, allarga le gambe sei un buco……Si, facile a dirsi……. e in quel momento un auto accostò lentamente, un unico guidatore, l’uomo le guardava,,, abbassò il finestrino e indicò lei, il suo cuore aumentò i battiti e si avvicinò a quell’auto, fu squadrata , la sua parrucca rossa e il trucco pesante, era irriconoscibile, le calze a rete e quel simulacro di minigonna che le cingeva i fianchi quasi una sciarpa, lasciava tutto in mostra, culo e figa, le sue tette si vedevano eccome sotto quella maglia elastica tanto stretta che era trasparente, era li offerta in offerta per dare piacere e basta a lei non era concesso, come le aveva detto la sua amica era solo un buco. Il prezzo fu pattuito e salì, si sedette al suo fianco,si sentiva impacciata, non ci furono parole,soldi corsero di mano in mano e li infilò nelle calze come le aveva detto l’altra puttana……. Sentì la mano dell’uomo che le scorreva sulle gambe come per saggiarne la consistenza, era merce si era venduta per quei minuti per permettere a lui di chiavarla . Sentì un brivido, che cosa le succedeva, lentamente la sua tensione si allentò e allargò le gambe, la mano corse verso il suo ventre le forzò la figa, il suo buco dove sarebbe entrato di li a poco. Lo guardava mentre guidava, un uomo qualunque, ne giovane ne vecchio, un odore di dopobarba, tra se e se, di pessima categoria, e…..ma come era arrivata a quel punto….questi erano i suoi pensieri……L’auto proseguì nella notte fino a una zona poco distante, uno scalo ferroviario, i fari si spensero, ora toccava a lei…..l’uomo le disse di tirarlo fuori e di incominciare. La sua mano corse verso la zip. Un momento, un attimo il classico rumore poi le sue dita si infilarono nei suoi pantaloni, scostò le mutande e sentì la pelle morbida del cazzo, lo ebbe in mano, l’uomo si stava eccitando, sentiva l’odore del cazzo, si era lavato ma doveva aver pisciato da poco, lo segò lentamente per farlo diventare più duro, le doveva mettere il profilattico. Non capiva ma le stava succedendo qualcosa, si stava eccitando anche lei, le sue ninfe si contraevano, non doveva provare piacere e invece il piacere si stava impossessando di lei, lentamente ma inesorabilmente, quelle sensazioni che ben conosceva le stavano arrivando in testa . Abbasso la bocca su quel cazzo, quasi d’istinto e lo succhiò, l’uomo non se l’aspettava, ebbe un brivido , lo sentiva, lo aveva in pugno, lei la puttana ora comandava, il buco dettava legge. Il cazzo ormai era diventato duro, lo ebbe in mano e continuò a strofinarlo lentamente, in bocca aveva il suo acre sapore, piscio e altro….Prese dalla borsetta un preservativo e lo aprì e lo appoggiò sulla punta del cazzo, poi lo fece scorrere, lo svolse fino in fondo, si sentiva un po’ impacciata ma in quel momento era il suo lavoro, l’uomo stava zitto e si godeva le sue mani che lo” lavoravano”. Lo mise fino in fondo, poi si poggiò sul sedile e lo abbassò, allargando le gambe . L’uomo lo vide, era quasi comico, con i pantaloni e le mutande abbassate alle caviglie , fu sopra di lei e iniziò a pomparla, era eccitato, bastarono pochi colpi, e venne, ma quei pochi colpi furono devastanti per lei, si sentì bagnare, quel cazzo le dava delle sensazioni strane, si accorse che anche lei provava piacere, l’orgasmo si avvicinava, di li a poco se quell’uomo avesse continuato con il suo andirivieni avrebbe goduto. Sorrise tra se e se una puttana che gode, da non credere era da gynnes dei primati. L’uomo si scostò da lei, non sentì più la pressione di quel corpo sopra di lei, respirò meglio, impacciata com’era dai vestiti di lui perché lei era praticamente nuda. Le sfilò il profilattico, era pieno di sperma, era caldo era viscido dei suoi liquidi, lui neanche la guardò, aprì la portiera e scese dalla macchina per infilarsi meglio le mutande e i pantaloni che aveva abbassato alle caviglie….vide quel culo bianco..era un po’ flaccido, nella penombra delle luci interne del cruscotto. Poi la macchina si mise in moto e la riportò al suo posto di lavoro, Al ritorno le fece i complimenti, era la prima puttana che lo prendeva in bocca senza chiedere un extra. Volle sapere se l’avesse potuta incontrare di nuovo e quale fosse la sua zona perché era la prima volta che la vedeva, ma da come si comportava era una puttana scafata che ci sapeva fare. Complimenti da postribolo, lei si eccitava ancora di più, con il prossimo cliente era sicura che sarebbe venuta. Scese dall’auto, al solito marciapiede, si trovò sola, l’altra era stata rimorchiata , allargò le gambe leggermente alla luce di quei lampioni e si passò una salvietta sulla figa, ebbe un brivido di piacere, alzando gli occhi vide l’auto di Giulia la sua amica che l’aspettava e l’auto del pappa, si rincuorò quasi si sentisse protetta, le luci i fari e le stelle in cielo tutto era come prima ma lei era cambiata si era venduta ora era una puttana da strada e aveva fatto la sua prima marchetta, non contava quella botta di vita con i due studenti……..e.. quasi ne fu felice, il peso di prima dell’inizio non c’era più sapeva come comportarsi e la troia collega che l’aveva definita un buco aveva ragione, si esaltava lei era un buco che dava piacere e nello stesso tempo si annullava, si eccitava in quella sporcizia fatta di sesso in cambio di soldi. Tutto quello che aveva letto sull’argomento non le diceva più niente ora era saltata dall’altra parte….E mentre pensava a tutto questo arrivò un’altra macchia….. arrivò lentamente correndo lungo il marciapiede . Abbassò il finestrino e si sentì guardata dall’uomo che era alla guida, come d’istinto allargò le gambe leggermente come per mostrarsi, per mostrare la sua merce, i suoi buchi, la sua immagine oscenamente vestita. Le calze autoreggenti che con il bordo le incorniciavano la figa lucida di umori di umori di piacere che l’avevano imperlata, lui non li poteva vedere, ma lei se li sentiva, colava…….. Il prezzo, la contrattazione per la sua vendita,. Fu in auto, ormai conosceva la prassi senza nessun ordine allargò le gambe sedendosi sul sedile al suo fianco, sentì nuovamente una mano estranea che le sfiorava le cosce per andarsi a fermare li, ebbe un brivido, piacere perverso nel sentirsi cagna in calore. Un piacere dato da quella forma di schiavitù che lei aveva ormai per il sesso , per il cazzo dell’uomo che la faceva sentire un buco. Eccitata….accaldata…….quando si fermarono si girò verso l’uomo che era alla guida, le sue mani corsero verso la zip dei pantaloni. Ora voleva quel cazzo, lo bramava, corsero le sue dita su quella pelle morbida , odore di maschio, odore di urina , non si era lavato, era sporco , non le interessava, la sua lingua corse su quell’asta, la succhiava assorbendone gli odori e i sapori forti….ormai era partita, eccitata…… il suo masochismo nel sentirsi sporca e cagna stava trionfando, non era più lei ma solo un animale da letto infilò il preservativo, ormai il cazzo era duro, le stesse immagini del precedente gli stessi movimenti, la pressione del corpo sopra di lei e il cazzo iniziò a farsi strada nel suo ventre , lo sentì entrare lentamente poi le diede una botta forte……..venne, ebbe un orgasmo fulminante, chiuse le sue gambe attorno al corpo dell’uomo per aderire di più, lo strinse, lui se ne accorse e aumentò il ritmo, venne mentre lei godeva e moltiplicò il suoi piacere, le contrazioni del cazzo le sentiva, lo sentiva dentro di lei, le piaceva essere posseduta, sentire quell’asta di carne che la perforava……:Stettero un minuto così, immobili come due amanti che si erano dati piacere in un auto, l’uomo si spostò guardandola fissa…..
” ma tu hai goduto “
“si”
fu la sua risposta……
”Mi piace, sono una cagna”
Lui si mise a ridere e le allungò un’altra banconota…
” Hai fatto un servizio ottimo”.
Scese anche lui per vestirsi lei era li sul sedile a gambe ancora aperte, respirava appena, poi lentamente si riebbe e si rizzo sul sedile. L’auto proseguì nella notte e ritornò al suo marciapiede, qui trovò la sua collega, che la guardò con aria interdetta, barcollava e le gambe le tremavano, non per la paura ma per il piacere che aveva provato. Lo raccontò all’altra che non riusciva a raccapezzarsi per quello che le stava succedendo,. Il sesso le piaceva, ne provava piacere ma a lei piaceva essere piena e sentire il cazzo dell’uomo che la trapanava . Un buco, solo un buco e li annullarsi, non era una puttana, quel lavoro le piaceva, lo faceva esclusivamente per provarne piacere e godere dell’orgasmo che letteralmente l’annullava …solo cazzo, solo cazzi , in figa e nel culo, succhiarli e sentire i loro sapori, la sporcizia del maschio e i suoi odori la esaltavano, le avevano già pisciato in bocca aveva provato il sapore dell’urina, in cuor suo quella scena si era impressa nella sua mente e si sarebbe fatta incatenare ad un cesso per i maschi tra due urinali per succhiare cazzi e berne il loro piacere, pulirli , farsi sborarre e farsi pisciare addosso, lentamente quell’uomo la stava programmando con i suoi ordini la professoressa de…….M……ormai non esisteva più amava solo farsi dominare e prenderlo in culo, in bocca e in figa, strofinarsi addosso il piacere per poi farselo lavare con l’urina…..era impazzita, aveva gli occhi lucidi, il suo ventre si contraeva, voleva altri clienti per placare la sua voglia, ormai lo avrebbe fatto anche gratis, la violentassero la forzassero. Pensieri, che correvano nella sua testa…li tra le puttane che aspettavano i clienti, le ore passavano e ce ne furono degli altri , singoli e poi arrivò un auto, avanzò lentamente lungo la strada, questa volta non era un singolo cliente ma erano due, uno era seduto davanti e la guardava mentre l’altro era seduto dietro; sembravano già pronti…….L’auto accostò al marciapiede, lei e la sua compagna furono squadrate e soppesate, ci fu la solita frase .
” Quanto per due?”
erano giovani, avevano voglia,. La puttana che era con lei fece un passo indietro facendo un diniego con la testa, rimaneva solo lei….. due al colpo erano troppi, di cazzi quella sera ne aveva già presi e per lei la serata era finita. Lei invece pensò a due giorni prima quando era salita nell’auto con i due ragazzi che l’avevano abbordata…..Lei disse di si, ci stava a farsene due, bastava che pagassero. Ormai era infoiata e bramava cazzi, e per due lo avrebbe fatto anche gratis . Salì in auto, si sentiva una baccante, infilò i soldi nelle calze si buttò letteralmente sui pantaloni di quello seduto dietro, con mani ormai esperte gli tirò fuori il cazzo , lo portò alla bocca, lo succhiò, lo titillò, lo palpò, voleva sentire il sapore del maschio, quel sapore di selvatico, era ormai cagna in calore………..e lo voleva dentro. L’uomo si mise a ridere dicendo
“Calma, aspetta che almeno arriviamo al parcheggio”
Lei sentiva quel cazzo in bocca diventare duro, la punta era rossastra e lo strofinava leggermente con i denti tra un succhiotto e l’altro, l’uomo tremava. Lei sapeva che di li a poco quella carne avrebbe eruttato quel lattice bianco che lei tanto amava e lo avrebbe gustato….. L’auto correva nella notte e il guidatore allungava la mano verso le sue poppe, le voleva palpare e lei si eccitava ancora di più, succhiava, una mano estranea le strofinava il culo e un’altra mano le tette, si correva, l’uomo voleva arrivare prima per ricevere piacere anche lui…….. Arrivarono nello spiazzo dello scalo . lei scese dalla macchina e fece un numero, si sfilò la sciarpa buttandola su sedile rimanendo in autoreggenti e top e tacchi vertiginosi….. culo e figa erano nudi. Si piegò, sul cofano dell’auto e mettendo il culo in primo piano invitò i due maschi a chiavarla. Uno aveva già il preservativo, lo aveva infilato lei. Le fu addosso la prese per i fianchi e iniziò a stantufarla, sentì quel cazzo farsi strada dentro di lei, piano….forte….ci dava dentro con rabbia, lei dimenava il culo mugolando…..le sue parole, ancora, ancora…….l’uomo venne, sentì le contrazioni del cazzo e venne anche lei. Si piegò sulle gambe scuotendo la testa, quella chioma rossa come le nubi sotto il sole che muore. Poi fu la vota dell’altro che la chiavò ugualmente….entrava come nel burro tanto era fradicia di umori, li sotto le stelle nella penombra dello scalo, due maschi per lei, tra l’odore di nafta, con i piedi in un erba secca costellata da preservativi usati, quasi si compiacque del posto, il suo masochismo nel sentirsi usata stava raggiungendo l’apice…….CONTINUA