Suo marito era li , nudo a poche spanne da lei , abbracciato alla prostituta. Lei avrebbe voluto gridare, urlare, divincolarsi, fuggire da quel luogo ma le cinghie la tenevano ferma, la immobilizzavano. Era bloccata, l’unica cosa visibile erano solo gli occhi. Gli altri due che erano entrati con lui si erano subito messi all’opera e l’avevano pompata violentemente, per lei erano stati momenti d’inferno, i due avevano lavorato all’unisono e lei si era sentita come presa allo spiedo, un cazzo in figa e uno in bocca, e avevano continuato così fino a quando il loro piacere non l’aveva invasa . Lei letteralmente si disfaceva di un piacere perverso dato da quella situazione , stava facendo la puttana davani a suo marito che non lo sapeva. Ormai non ce la faceva più a ingurgitare e stille di sperma le colavano dalla bocca sul pavimento, la sua figa e il culo erano nelle stesse condizioni, il culo ormai lo aveva dischiuso da tanti cazzi che aveva preso e anche da li colava un rivolo bianco. Poi fu la volta di lui, abbracciato alla troia tedesca lei rivide quel corpo nudo che tante volte le aveva dato piacere e che ben conosceva , l’aveva fatta vibrare , e fatta entrare in quel nirvana di sensi dato dai sentimenti sul letto di casa loro, quel letto comperato per esaltare i loro momenti di lussuria. Ora tutto quello era stato cancellato, distrutto annientato da cio che lui stava facendo e lei si faceva fare……. ormai il loro rapporto per lei era un campo inaridito e non esisteva più niente, tutto era stato bruciato, lei era disperata nel panico più totale. Era davanti a lei , vide il suo cazzo a pochi centimetri dai suoi occhi pronto per essere inserito nel buco del bavaglio che le bloccava la bocca, ma….rivolgendosi alla tedesca, “ mi fa schifo chiavarla in bocca, ha il buco ancora pieno della sborra del mio collega e di altri aspetta un momento….” E senza tanti complimenti le infilò un dito dentro e lo pulì dello sperma appiccicoso con un movimento circolare, lo sperma ormai le stava colando fuori, sul mento e sul pavimento, i maschi si erano susseguiti in così gran numero che non ce la faceva più ad inghiottire……poi pulì le dita sporche sulla sua faccia, su quel poco di libero che aveva……..”Ecco, va meglio ora posso godere in pace in questo buco” le introdusse l’uccello che però non ne voleva sapere di indurirsi, allora rivolgendosi alla sua accompagnatrice le chiese di pomparglielo per rivitalizzarlo. E li a pochi palmi dalla sua faccia per quel poco che poteva vedere , aveva una palpebra letteralmente incollata dallo sperma che suo marito le aveva spalmato sul viso pulendosi le dita. Vide la troia che gli prendeva il cazzo in bocca e incominciava a succhiarlo . Vide anche la mano di lei correre tra le sue natiche e infilargli un dito nel suo buco scuro per andare a solleticargli la prostata . Il corpo di lui, quel corpo che lei aveva amato e vezzeggiato con passione e furore si irrigidì tutto, poi la sua voce “ Porca così mi fai venire subito, io voglio venire in quel buco , in quella bocca, voglio infilarglielo nello stomaco , deve essere una troia formidabile……….” Avesse saputo che quella persona su cui si voleva accanire era sua moglie………Chi dei due era il più pazzo o il più depravato…..? Alla fine riuscì a farlo diventare duro, lui si girò e puntò verso di lei. Il suo cazzo gli ballonzolava davanti al viso, duro, violaceo, con una forte erezione , si distinguevano le venuzze viola, quel cazzo che lei aveva amato. Fu a pochi centimetri da lei e prendendola in giro, “forse ho pulito troppo il buco, vediamo di lubrificarlo, sembra che la troia lacrimi da un occhio vediamo di pulire anche li” e così dicendo lo strofinò sul suo viso. Lei stava piangendo , quelle gocce erano lacrime e non sapeva di cosa, se di rabbia o di disperazione. Poi fu dentro, lo sentì piantarsi nella sua gola e l’iniziò a pompare , lo faceva quasi con cattiveria , la prese con rabbia , la prese stringendo quella cuffia di latex che le bloccava la testa e la usava come una bambola , una, due, cinque, sette volte di andirivieni e ogni volta cercava di piantarlo più a fondo . Lei quasi non ce la faceva, bloccata in quella posizione aveva conati di vomito che le arrivavano di momento in momento. Poi lui venne sentì quel piacere caldo che tante volte aveva gustato sul loro letto basso. Venne anche lei per quella situazione perversa di abbruttimento in cui si trovava. Era li, legata costretta a prendere i cazzi di tutti i clienti , addirittura si venivano a pulire l’uccello sulla sua faccia e nella sua bocca, . La sua figa era un lago di piacere e la semenza le colava fuori formando una piccola pozza. Chiesero se le potevano pisciare addosso, ci fu un rifiuto, non per lei ma se fosse stata sporca di piscio nessuno si sarebbe divertito più con i suoi buchi e l’avrebbero dovuta lavare. La cosa faceva perdere tempo nel casino, gli affari sono affari, forse alla fine della serata nel momento della chiusura…..Gli italiani erano esausti, li seduti sul divanetto basso si gustavano quel corpo nero, modellato dal latex offerto a tutti…..La stanza era foderata di specchi e le immagni rimbalzavano come moltiplicandosi.
Erano seduti, poi suo marito riprese: “ Me la sono fatta in bocca, vorrei incularla e chiavarla, quel corpo promette bene, è una bambola formidabile. Si riposarono, si misero a ridere prendendosi in giro, “Aspetta, dobbiamo tenere i buchi caldi se no la troia si raffredda” si fecero portare dei vibratori da una inserviente del locale, erano tre grossi vibratori di plastica, in tutto simili a falli naturali. Mentre questo accadeva nella saletta monitor del bordello da dove si controllavano e camere e la stanza degli specchi il prprietario con Herr…… commentavano la scena. “La stanno letteralmente riempiendo e lei sopporta tutto, per me se la sta anche godendo, non è da tutti i giorni fare la puttana e trovare tra i clienti il proprio marito…..e si sta trovando un marito scatenato , mi piacerebbe riuscire a leggere i suoi pensieri, ad ogni modo vedendola deve essere infoiata anche lei; guarda il marito come le prende la testa per infilarla meglio sul suo cazzo; lei potrebbe reagire, dire di no, ne è in grado ma non fa niente, lo vuole prendere fino in gola…….Herr…. mi deve portare più spesso donne simili sono una fonte di denaro.Cosa ne pensa, dice che lui lo verrà a sapere che lei è stata li davanti a lui?” La risposta di Herr….fu glaciale, l’uomo sembrava non avesse sentimenti osservava la cosa con aria distaccata….” Molto probabilmente glie lo dirà, è troppo l’affronto che sta subendo. Lei ha chiesto di fare la schiava per dieci giorni ne voleva provare il brivido, lui invece sembra uno che nei casini ci bazzichi da tanto, te lo farò sapere, te lo dirò tra un po’, andremo a cena e se lei lo dirà a lui vuol dire che la cena la offrirò io….da qui a un mese” “Andata rispose il magnaccia, mi sembra una buona scommessa, credo che questa donna ritornerà qui a fare la puttana , è una masochista nata, guarda ora cosa si fa fare……..” I vibratori erano li, grossi e massicci . Il marito ne prese uno e per prima cosa lo infilò nel suo bavaglio. Fu tappata, le arrivava fino in gola. Si sentì un mugolio, soffriva….l’impugnatura sporgeva dalla sua bocca quasi come un corno era simile a un mostro che appare nei peggiori incubi, vestita di nero come un ragno, esclusivamente fatta per il sesso. Poi fu la volta degli altri due, si avvicinarono a lei brandendo quei falli a mo di manganello, erano lunghi ma soprattutto larghi di base fatti per dilatare le sue povere mucose già provate da tante introduzioni a cui non si era potuta opporre. Iniziarono a piantarli in lei, agivano lentamente, centimetro dopo centimetro nella sua figa e nel suo culo. Lei iniziò a tremare, era bloccata non si poteva opporre, posseduta in bocca da un fallo posticcio che le arrivava fino in gola e ora dietro , i due feticci si facevano strada e dilatavano le sue carni, i suoi buchi erano tesi allo spasimo sembrava che quasi da un momento all’altro si sarebbero lacerati. Uno dei due ebbe quasi pietà di lei, “ forese esageriamo sembra un otre,è piena” Senti lei quelle parole e si ricordò sulla sedia ginecologica mentre le introducevano l’acqua nell’intestino per gonfiarla a pulirla…ebbe un orgasmo dato dalla situazione “ sporca che le faceva schifo ma…..la bramava” Un fremito poi la voce di suo marito….” E’ una puttana è abituata dai sfondala!”, il suo collega lo prese in giro sei un figlio di puttana, tutto casa chiesa e corna fai proprio parte del club delle tre c e così dicendo usò il vibratore in maniera più lenta , ma lui si alzò come colpito sul vivo , glie lo tolse di mano e con rabbia lo piantò nel suo corpo, lei si scosse tutta, si sentì squartata , pianse lacrime amare ………Una volta piantati in lei i tre contemplarono quel corpo, forzato, dilatato costretto a quelle cose ignominiose, portarono altri alcolici l’alcol iniziò a scorrere di nuovo e gli animi iniziarono a riscaldarsi, l’eccitazione saliva , lei era in attesa, suo marito era li seduto che si masturbava, la voleva ancora chiavare e inculare per finire la serata. I suoi colleghi iniziarono a fare il tifo e a incitarlo, dai fattelo diventare duro i suoi buchi ti aspettano. Si alzò con il cazzo duro e si piazzò dietro a lei, di scatto le tolse i vibratori che avevano infisso in lei , rimase il segno , culo e figa rimasero aperti simili a due voragini, dilatata, aperta, non era più una donna era solo un oggetto da riempire, tappare, pompare e niente altro. Poi fu la volta del suo cazzo, lo sentì entrare in lei , la sua foga ,con rabbia, non riusciva a capire che cosa avesse, nella loro camera non si era mai comportato così, era un altro uomo, trasformato , un animale fatto solo per il sesso, sesso perverso che lei aveva bramato e lui non le aveva mai dato, piccolo uomo…..mentre era squassata dai suoi affondi, culo e figa li cambiava in continuazione , sentiva le sue mani che le stringevano i fianchi per far si che le spinte fossero più profonde così come si era comportato nella sua bocca. Dolore, piacere , disperazione, ma in tutto questo la sua mente nei barlumi di lucidità le faceva gustare una vendetta che avrebbe fatto impazzire quell’uomo che era suo marito. Il piacere lavò i suoi buchi l’uomo si abbattè sulla sua schiena esausto come spompato , era stremato le ultime gocce di piacere erano state per i suoi buchi. La puttana che era con loro, si gustò tutta la scena, aveva incitato l’uomo per farlo sentire più grande …Poi ci fu la battuta verso la donna sul divanetto “ ed ora tu la pulisci, avanti lecca i suoi buchi ti paghiamo il doppio, la donna non se lo fece dire due volte, vestita solo delle calze autoreggenti si si mise dietro a lei e iniziò a leccarla con enfasi , succhiava , leccava i suoi buchi martoriati e arrossati , la sua faccia era tutta impiastricciata di sperma, di chi non si sa…ma era tanto, lei era stata letteralmente riempita, sentiva i brividi di piacere che le dava quella lingua e alle volte sentiva anche dei leggeri succhiotti. Gli Italiani se ne andarono così, lasciando le due donne sole nella stanza, una bloccata e succhiata avidamente, il bordello chiudeva era quasi l’alba e lei doveva passare dentro ancora alcune ore, Herr….le aveva detto per un giorno o più, per ventiquattro ore tu sarai una puttana, si voleva alzare ma le cinghie la bloccarono, un inserviente le tolse il vibratore che aveva ancora piantato in bocca, riuscì a respirare meglio , ondate di nausea, si sentiva svenire, piacere….piacere della perversione in cui ormai si affogava, il fango la stava soprafando, in quella situazione si crogiolava, di li a poco forse sarebbero arrivati altri clienti e lei era ancora li bloccata, la stavano pulendo, lustrando e mettendogli della crema sui suoi buchi arrossati e sfondati, la preparavano quasi come un oggetto da mettere nuovamente in mostra e far possedere, a tratti sapeva ancora di essere un essere umano, lei la professoressa ..de….M….. ma solo a tratti era completamente sfatta di piacere e disperazione. Apparve lui, aveva un cane al guinzaglio, la voleva vedere e chiedere. Si avvicinò a lei“ Professoressa, il tempo non è ancora scaduto, suo marito ormai è uscito dal bordello, vuole continuare?, Avvicinatosi a lei le staccò il bavaglio e ripetè la domanda……la sua risposta fu precisa….”fino alla fine , fino alla fine,” lo disse guardando il cane, lui capì è…..” I cani sono schiavi, cercano un padrone e lei è una schiava, se la devo far accoppiare la faccio accoppiare con uno stallone, loro sono liberi, ormai ha i buchi sfondati e sicuramente la circonferenza di un cazzo di cavallo c’è la farà a sopportare….un complimento e quasi una condanna essere un animale e niente altro……… Possibile che quell’uomo non avesse pietà di lei? . Ormai si crogiolava nell’essere una schiava e nello stesso tempo voleva scappare da li ma non faceva niente voleva continuare per capire quali fossero i suoi limiti, ma forse li aveva superati e ora si trovava in quel nirvana che da la pazzia per il sesso e il piacere……..era letteralmente distrutta e i suoi ragionamenti erano quasi come i ragionamenti di un ubriaco, era drogata per quelle perversioni che gli facevano provare e subiva. Vennero altri clienti , e si accanirono su di lei, il pavimento era stato pulito e ora si erano formate di nuovo le pozze di piacere che defluivano dal suo corpo non usarono i vibratori, di quelli lei era terrorozzata , la scuassavano, la possedevano e lei godeva di tutto questo era nuovamente nel nirvana dato dal piacere, ma nel suo intimo a tratti nella sua mente c’erano ancora i lampi in cui vedeva suo marito nudo davanti a lei , piacere da una parte e disperazione dall’altra era diventata diversa e non sapeva più chi era o chi fosse….e chi fosse lui. Quella persona che aveva amato alla follia . Scattò il tempo e la vennero a prendere, Herr…. era presente, lei non riusciva a stare in piedi , la presero in due e passo dopo passo l’aiutarono ad andare sotto una doccia, li accucciata sentì il getto dell’acqua tiepida sul suo corpo , le puliva il sudore, lo sperma defluiva fai suoi buchi, era con gli occhi chiusi, non riusciva neanche a parlare. Immobile quasi come per pulire lo sporco di cui era impregnata, lui la guardava e lei abbozzò a un leggero sorriso……” è stata molto brava una cagna perfetta sono fiero di lei, non credevo arrivasse a tanto mi devo ancora complimentare” non si aspettava frasi simili da quell’uomo, nel suo intimo si sentiva fiera, si era trasformata, era ormai una schiava ……….Finita la doccia la fece rivestire, non le mise un vestito da “Troia” ma le aveva fatto portare un paio di pantaloni e una maglietta, in alcuni momenti la bardava come la peggiore delle puttane da strada, aveva addirittura passeggiato nuda su quel marciapiede e in altri la vestiva come una donna normale senza fronzoli, non capiva che carattere avesse. Per lui quando finiva quel gioco tirava una linea retta era basta e basta, lo incominciava ad apprezzare per quel suo carattere freddo e spigoloso…si stava forse innamorando, prese come paura per questi pensieri. Furono davanti al magnaccia, il proprietario del bordello che le fece anche lui i complimenti e le disse che per una donna come lei le sue camere erano sempre aperte e che avrebbe avuto sicuramente “molti clienti” poi prese in mano una mazzetta di banconote: un giorno di lavoro, si è fatta scopare da più di sessanta persone in tutti i buchi e io le do questi soldi , se li è guadagnati i patti sono patti. Rimase a bocca aperta, aveva fatto proprio la puttana e quella era la sua parte , non osò parlare per ciò che le davano, credeva che avessero voluto chiavarla ma non si sarebbe mai aspettata una cosa simile. Fu lui a parlare Herr…le ho detto che avrebbe fatto la puttana , questi sono i soldi che lei si è guadagnata con il suo corpo, io sto ai patti…Uscirono da quella casa, che ormai era pomeriggio inoltrato, aveva fatto la puttana per ventiquattro ore filate , il suo ventre e il suo culo erano ancora tumefatti da tante introduzioni e forzature, camminava lentamente, e lui le diede il braccio, portava un paio di occhiali neri e se avesse anche incrociato gli “Italiani” non l’avrebbero riconosciuta, sembravano una delle tante coppie, su quel marciapiede. Passarono davanti all’albergo dove si trovava suo marito, gli italiani erano ancora li, distinse chiaramente un collega di lui ma lui non lo vide, avrebbe voluto farsi riconoscere, le stava montando una rabbia sorda . Si erano ingannati vicendevolmente ma ora bramava la vendetta….sempre al braccio di lui raggiunsero l’auto dove li aspettava la governante, loro si sedettero dietro e l’auto si staccò dal marciapiede….Poi ci furono le sue parole , Herr….la prego o ti prego non so come chiamarla , mi baci la prego , sono stata una brava schiava, mi sono ridotta a cagna come lei ha voluto le sue labbra sulle mie labbra almeno un bacio per ciò che ho fatto, con queste parole lo baciò lei, un gioco di labbra leggero poi via via più intenso dove anche le lingue iniziarono ad accarezzarsi, aveva preso cazzi, era stata letteralmente aperta, ma voleva di nuovo quell’uomo dal fascino perverso che la stava plagiando; era inviperita con suo marito, cercava un uomo di parola, un uomo come lui che ora le sedeva a fianco, e se lui le avesse chiesto ……si sarebbe diventata sua schiava le stava entrando dentro con i suoi sopprusi e nello stesso tempo con le sue premure, mai si sarebbe aspettata che l’avesse presa a braccio su quel marciapiede, ne era rimasta esterrefatta. Ora la macchina viaggiava nella campagna e si stava dirigendo verso la tenuta, lei era esausta, e il sonno lentamente le faceva chiudere gli occhi. Quando arrivarono, la fece portare nella sua camera, li si trovò nuovamente nuda, per quel poco che riuscì a vedersi allo specchio vide un corpo pieno di lividi e due occhiaie profonde. Ora veda di dormire , ieri e oggi lei ha fatto follie e domani vedrà con una buona colazione si riuscirà a rimettere come era prima, vede le disse ridendo il mestiere della puttana è pesante ma ora non si gioca più , tutto e finito, veda di dormire io ti raggiungerò tra poco devo sbrigare un paio di faccende che non ti riguardano non preoccuparti, e poi domani è l’ultimo giorno e poi dovrai partire, devi precedere tuo marito, anzi chiamalo e vedi se si ferma ancora così si che ti puoi riprendere. Non ce la fece non lo chiamò esausta con il sorriso sulle labbra perché quell’uomo aveva iniziato a darle del tu si addormentò di schianto……..